“Family Day” e falsi profeti. Condannati i leader del Forteto
Impressionante segno dei tempi. Proprio nei giorni in cui ferveva la preparazione del “Family Day” di sabato 20 giugno nella piazza romana di San Giovanni, a Firenze il tribunale ha emesso condanne severe contro i protagonisti di quella nefasta esaltazione della pratica e dell’ideologia omosessuale, con programmatica distruzione della famiglia naturale, che ha avuto come teatro, per decenni, l’azienda agricola del Forteto.
Degli orrori compiuti in quella che era una delle comunità più riverite e sostenute dall’opinione progressista cattolica e non, religiosa e politica, fiorentina e nazionale, oggetto di dotti studi dell’editrice il Mulino, è trapelata sostanziosa notizia solo alla fine del 2012.
Ma la vicenda comincia negli anni Settanta. E la sua agghiacciante cronistoria è in questo post di Settimo Cielo, eloquente già nel titolo:
La sentenza giudiziaria è del 17 giugno. E così l’ha riferita il giorno dopo il “Corriere della Sera”:
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ABUSI SU MINORI. 17 ANNI E MEZZO AL “PROFETA” DEL FORTETO
Lo chiamavano il Profeta e per decenni Rodolfo Fiesoli è stato acclamato come uomo della provvidenza, educatore sopraffino e leader indiscusso del Forteto, comunità fiorentina alla quale erano affidati (anche da strutture pubbliche e dal tribunale) minori in difficoltà. Ieri è stato condannato a 17 anni e mezzo di carcere per abusi e violenze.
Pene severe anche per l’ideologo della comunità Luigi Goffredi (8 anni) e la collaboratrice Daniela Tardani (7 anni). Condanne minori per altri tredici imputati.
Il pm, Ornella Galeotti, aveva chiesto per Fiesoli 21 anni. E si era battuta affinché Goffredi e Tardani fossero condannati a 15 anni. Galeotti aveva descritto la comunità come un organismo nel quale le leggi dello Stato erano sospese. In quel luogo, dove la pedagogia e il riscatto sarebbero dovuti essere l’alfa e l’omega, trionfavano abusi sessuali, “praticati e professati per liberare i ragazzi dal male”. E ancora punizioni corporali e un credo che incentivava pratiche sessuali come “fonte di liberazione”.
Settimo Cielo
Cosa succede quando i kikos vanno al potere...
La Chiesa cattolica nell'isola di Guam ha un grave tumore: il neocatecumenalismo.
Seminario R.M. di Guam |
Ogni anno la diocesi di Guam fa una speciale colletta in tutte le parrocchie (AAA, appello annuale arcidiocesano) per le proprie spese straordinarie. Quell'AAA ha la stessa importanza di quello che in Italia è "l'otto per mille". La differenza sta nel fatto che i cattolici di Guam devono sborsare soldi di tasca loro, materialmente (mentre da noi "l'otto per mille" è una firma nella dichiarazione dei redditi). A seconda della popolazione e del livello economico dei fedeli, mediamente ogni parrocchia versava diverse migliaia di dollari, per un totale approssimativo superiore ai 250mila dollari l'anno.
L'AAA 2015 è andato malissimo (le cifre ufficiali parlano di appena 100mila dollari, un quinto dei quali ancora non versati ma solo "promessi").
Un po' perché il gruppo CCOG (Cattolici preoccupati per Guam) ha lanciato una campagna: non date soldi alla diocesi finché non verrà pubblicamente documentato come vengono utilizzati (poiché i cattolici credevano di donare a tutta la diocesi, e poi scoprivano che a loro insaputa erano stati usati per le attività neocatecumenali).
Ed un po' anche per gli scandali neocatecumenali (per esempio: 300 dollari in totale dalla parrocchia dove operava il giovane pretonzolo neocat arrestato dalla polizia mentre faceva sesso con una minorenne neocat...).
Viste le donazioni particolarmente scarse, l'AAA era anche stato prolungato di varie settimane. Ma le donazioni continuavano a non arrivare.Si è venuto poi a sapere che i parroci neocatecumenali hanno "allungato" le donazioni attingendo abusivamente dai fondi parrocchiali, cioè dai soldi delle questue della messa (e ora le bollette della parrocchia chi le paga?), probabilmente dietro "caloroso consiglio" dei capibastone neocatecumenali. Pare proprio che anche i kikos più "bassi" sappiano che l'AAA serve per gran parte a finanziare le loro attività...
Sapete, a Guam circola una certa storiella:
Un uomo sposato e con figli, che non ha mai lavorato, che dipende dalla moglie per sostenere la famiglia e per i propri lussi, si dedica a tempo pieno alla propria amante. Ma anziché abbandonare la moglie e la famiglia, lui resta a casa, pretendendo di essere marito e padre in modo da poter continuare a prendere i soldi di sua moglie per mantenere l'amante.
Cosa pensare di quest'uomo? È peggio di un traditore.Ebbene, il vescovo neocatecumenale di Guam è la stessa cosa. È "sposato" alla diocesi, ma ne usa i soldi per "mantenere" l'amante - cioè il Cammino. E nel frattempo pretende di essere riconosciuto come padre e marito...
"No one can get me" |
Insomma, come ve lo immaginate un vescovo neocatecumenale? È uno che celebra la liturgia inventata da Kiko Argüello e Carmen Hernàndez. Con tanto di "balletto-girotondo" finale. Perfino in un'occasione di Prime Comunioni. Per quei bambini è stato ben poco divertente.
Come ve lo immaginate un vescovo neocatecumenale? È uno che aliena proprietà della diocesi per regalarle al Cammino. Robe da decine milioni di euro, mica spiccioli. E nel frattempo cerca di nascondere la cosa ai fedeli cattolici.
Allora, come ve lo immaginate? È uno che neocatecumenalizza tutta la curia, che attiva un seminario kikiano "Redemptoris Mater", e poi per dieci anni non presenta la documentazione alle autorità civili. Poi un bel giorno su un blog critico verso il Cammino (Jungle Watch) a gennaio 2015 viene fatta notare questa situazione illegale, e il giorno dopo in fretta e furia viene presentata la documentazione davanti a un notaio. Nella fretta, e sotto giuramento, un fratello del Cammino (rappresentante del Seminario kikiano R.M.) dichiara per iscritto che rettore ed economo sono sempre stati gli stessi da dieci anni - anche se i due presbiteronzoli in questione sono arrivati a Guam solo anni dopo l'apertura del seminario... è dunque possibile che la Curia neocatecumenalizzata e il Seminario kikiano finiscano davanti a un tribunale civile per false dichiarazioni.
Come ve lo immaginate un vescovo neocatecumenale? È uno che tenta di prendere due piccioni con una fava. Per esempio, visto che da una parrocchia "non neocatecumenalizzata" sono arrivati pochi soldi per l'AAA, ne ha convocato il parroco don Mike per "discutere" dei mancati obbiettivi di raccolta fondi e per decidere cosa fare per raggiungerli. L'ultima volta che un parroco era stato convocato dal vescovo neocat per "discutere", il parroco (don Paul) si ritrovò esonerato dalla parrocchia e addirittura chiuso fuori (mentre andava all'appuntamento col vescovo, gli vennero cambiate le serrature della parrocchia e gettati fuori i suoi effetti personali). Il vescovo neocatecumenale, infatti, ha sempre poco tempo per i sacerdoti che non appartengono al Cammino, e li incontra solo nei Raduni del clero e solo per emanare direttive. Quando un vescovo neocatecumenale ti convoca per "discutere", sta' pur certo che spira aria di tempesta...
Temendo dunque che a don Mike venisse fatto lo stesso scherzaccio che a don Paul (e a don James, e a don Manny, e agli altri sacerdoti sgraditi al Cammino Neocatecumenale), i parrocchiani si sono radunati a recitare il rosario davanti alla Curia nell'ora precisa dell'incontro in cui il vescovo neocat intendeva "discutere". Attirando così l'attenzione della stampa. Risultato: il vescovo neocatecumenale ha dovuto rassicurare i parrocchiani che "nulla" sarebbe successo a don Mike. E nulla poteva succedere: con tutti quei parrocchiani che ti guardano dalla finestra, non puoi umiliare e minacciare un parroco.
Lo scopo del vescovo neocatecumenale è quello di raggranellare soldi per l'AAA (cioè, di fatto, per le attività del Cammino), a costo di imporre ai parroci di estrarli dalle casse parrocchiali o addirittura di attivare prestiti. Il solo seminario neocatecumenale infatti costa almeno 13mila dollari al mese (peraltro è già indebitatissimo su tutti gli altri fronti), figurarsi le altre spesucce neocatecumenalizie (viaggetti alle convivenze kikiane, ecc.).I parrocchiani di don Mike hanno perciò avuto un'occasione di breve ma intenso confronto col vescovo neocatecumenale, che come al solito ha raccontato bugie immediatamente smentite dai presenti. Fra queste, ha detto che la "comunione seduti tutti insieme contemporaneamente" (una specialità del Cammino inventata dagli "iniziatori" Carmen Hernàndez e Kiko Argüello) sarebbe autorizzata da un documento vaticano che però "al momento non trovo... ce l'ho da qualche parte... appena lo trovo vi faccio sapere...". Infatti non si trova mai.
Ultima notizia: nonostante gli sforzi dei fratelli del Cammino e dei trucchetti dei parroci neocatecumenali, siccome l'AAA ha portato quest'anno il 60% in meno degli oltre 250mila dollari previsti, il vescovo neocatecumenale sta operando i primi tagli alle spese. Ed ecco che immediatamente azzera il cappellano dell'ospedale di Guam: evidentemente per il vescovo neocat i sacramenti ai moribondi si possono abolire.
Tutte le notizie sopra riportate vengono dal blog Jungle Watch; nel testo sopra, i ["link"] cliccabili come questo rinviano ad altri articoli (in italiano o in inglese) col il resto dei dettagli, che invitiamo a sfogliare chiunque volesse verificare quanto qui riportato.
Vogliamo qui precisare che il problema non è solo il vescovo neocatecumenale: è proprio la mentalità neocatecumenale. Dal Cammino provengono sempre le stesse oppressioni, prevaricazioni, vendette, piccinerie, arroganze, sfacciataggini, calunnie, inganni... è la spiritualità di Kiko e Carmen a originare tutto questo.
Chi inquina la fede, infatti, inquina anche la vita. Il neocatecumenalismo, essendo fondato su errori liturgici e dottrinali, produce sempre gli stessi risultati, in tutto il mondo, in ogni epoca, alla faccia di tutti i fratelli di buon cuore.Infatti non si può difendere l'errore se non con la prevaricazione, l'arroganza, l'inganno, la menzogna. Che sono - fateci caso - le caratteristiche universali degli attivisti del Cammino Neocatecumenale.
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