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giovedì 4 giugno 2015

Qualche puntino sulle “i”

Family Day o Gay? Qualche puntino sulle “i” Attenti alle fregature… 

di Paolo Deotto
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zzzzbrrCom’era prevedibile, l’articolo “Il nostro primo Family Gay”, delle nostre ottime Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani, pubblicato ieri su Riscossa Cristiana, ha suscitato anche critiche e “distinguo”. Le critiche sono le solite, per cui ogni tentativo di ragionare sulle cose, e sugli equivoci nei quali, in buona fede, possono cadere tante oneste persone, sono bollate come “divisive”. Insomma, solo chi accetta a scatola chiusa è bravo. Glissons.
Ma non sono mancati nemmeno i “distinguo”, che sono sempre assai insidiosi. Uno di questi “distinguo” è venuto proprio da un esponente illustre del giornalismo cattolico, che ha tenuto a farci notare che una cosa è il Family Day del 20 giugno, altra cosa è il famoso “Testo Unico”, che di fatto nasce da quella mentalità di miserevole arrendevolezza, brillantemente sintetizzata da Frezza e Fermani laddove scrivono: “Si fa strada l’idea che sia la oggettiva presenza di un fenomeno a garantire la sua normalità, che il fatto stesso della sua esistenza implichi una necessaria presa d’atto e comporti il conseguente automatico riconoscimento di una tutela giuridica. Idea che fa presto ad attecchire come communis opinio.”

Nello stesso articolo sopracitato, viene anche opportunamente riportata un’affermazioni di due illustri esponenti dell’intellighenzia cattolica, i signori Introvigne e Mantovano: “Coppie formate da persone omosessuali sono presenti nella nostra società, e..questa circostanza non può essere semplicemente ignorata dal diritto”. Questo concetto viene espresso dai due sullodati in una “lettera al Direttore” di Avvenire (CLICCA QUI.)
Orbene, una cosa è il Family Day del 20 giugno, altra cosa è il Testo Unico. Allora siamo noi i cattivi che volutamente confondono le acque.
Però a chiarire le idee contribuisce una fonte autorevole, l’agenzia Zenit, che ieri ha pubblicato un articolo, che sotto riportiamo, dal quale si evince che:
–       I signori Introvigne e Mantovano scrivono a deputati e senatori una lettera, sottoscritta da molte altre illustri firme, in cui, rifiutando il ddl Cirinnà, appoggiano il Testo Unico proposto da Sacconi e Pagano. Su questo Testo Unico abbiamo già espresso il nostro pensiero e chiarito le insidie che nasconde.
–       Della lettera si fanno promotori i comitati “Sì alla famiglia”.
–       I comitati “Sì alla famiglia” sono presieduti dal sig. Introvigne.
–       “Sì alla famiglia aderisce pure alla manifestazione nazionale annunciata per il 20 giugno, di cui diversi membri del comitato promotore firmano la lettera.”
A questo punto sarebbe carino stabilire chi è che confonde le acque: siamo noi, gli incorreggibili e incontentabili puristi, tradizionalisti e divisivi, o chi si rifugia in arrampicate sugli specchi, operando “distinguo” tra il Family Day (o Gay?) del 20 giugno e il Testo Unico? (Per inciso, il “distinguo” comporta già l’ammissione che il Testo Unico è una ciofeca, ma lasciamo perdere… ).
Ma signori, è tutto lo stesso giro, le stesse persone, gli stessi comitati. Lo stesso taglio mentale: “Si fa strada l’idea che sia la oggettiva presenza di un fenomeno a garantire la sua normalità, che il fatto stesso della sua esistenza implichi una necessaria presa d’atto e comporti il conseguente automatico riconoscimento di una tutela giuridica. Idea che fa presto ad attecchire come communis opinio.”
Ciò detto, buona fortuna a tutti e buon “Family Day” (o “Gay”?).
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Ecco l’articolo di Zenit (http://www.zenit.org/it/articles/unioni-civili-58-intellettuali-per-fermare-una-legge-impresentabile?utm_campaign=quotidiano&utm_medium=email&utm_source=dispatch”)
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Roma, 03 Giugno 2015 (ZENIT.orgStaff Reporter | 588 hits
Quella sulle unioni civili è “una legge impresentabile”. Lo scrivono a deputati e senatori 58 intellettuali, che firmano una lettera promossa dal sociologo Massimo Introvigne, presidente dei comitati Sì alla famiglia, e dal magistrato Alfredo Mantovano.
I firmatari affermano che per raggiungere l’obiettivo condiviso di una società rispettosa e aperta nei confronti delle persone omosessuali lo strumento più adeguato è un testo unico – sul modello di quello presentato in Parlamento da Sacconi e Pagano – che elenchi i diritti e doveri che derivano dalle convivenze in materia di visite in ospedale, in carcere, locazioni e così via.
La proposta Cirinnà sulle unioni civili propone invece un istituto sostanzialmente uguale al matrimonio, già aperto alle adozioni in alcune ipotesi. Come insegnano altri Paesi europei, afferma la lettera, con la Cirinnà saranno comunque i giudici, europei o italiani, a introdurre le adozioni senza limiti, e chiamare “matrimonio” qualcosa che nella sostanza lo è già sarà solo questione di tempo.
Tra i firmatati, nomi noti del mondo cattolico – dalla giornalista Costanza Miriano alla bioeticista Maria Luisa Di Pietro e al neurochirurgo Massimo Gandolfini, dal presidente di sezione della Corte di Cassazione Mario Cicala all’economista Ettore Gotti Tedeschi, passando per i presidenti dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche, dell’Associazione Medici Cattolici Italiani e di Scienza & Vita – ma anche tanti accademici di ogni orientamento religioso ed esponenti delle comunità ortodosse, protestanti di orientamento conservatore (molti i pentecostali), avventiste, mormoni, tra cui il presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana.
La lettera è consegnata il 3 giugno nella sede romana dei comitati Sì alla famiglia ai parlamentari che hanno risposto ai precedenti manifesti di Sì alla famiglia costituendo un Comitato dei parlamentari per la famiglia, che è presentato oggi e che alla Camera ha finora raccolto una sessantina di deputati, mentre ha iniziato le attività anche al Senato. La lista degli aderenti sarà pubblicata nei prossimi giorni sul sito www.siallafamiglia.it. Sì alla famiglia aderisce pure alla manifestazione nazionale annunciata per il 20 giugno, di cui diversi membri del comitato promotore firmano la lettera.

 –  di Paolo Deotto



Redazione
http://www.riscossacristiana.it/family-day-o-gay-qualche-puntino-sulle-i-di-paolo-deotto/

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