Le dissacranti teorie di Nancy Pelosi sulle ‘nozze’ gay: di nuovo falsi profeti
Si
improvvisa “catechista”, ma dimostra di mancare delle basi minimali
necessarie per ricoprire tale incarico: Nancy Pelosi, la leader della
minoranza della Camera dei Rappresentanti Usa, iperfemminista
democratica, ha cercato di far quadrare il cerchio, dichiarando le
“nozze” gay perfettamente «in linea» con la retta Dottrina ovvero «coerente con la dignità ed il valore che noi Cattolici attribuiamo ad ogni persona».
Non solo. E’ andata più in là. Ha incredibilmente riassunto il Catechismo in una sorta di supporto didattico alle unioni omosessuali, perché «la nostra fede ci insegna a rispettare la gente». Impossibile sapere quale Catechismo abbia letto la signora Pelosi. Di certo non quello cattolico, che parla certo di rispetto delle persone, ma condanna anche «le relazioni omosessuali», ritenendole «gravi depravazioni, atti intrinsecamente disordinati, contrari alla legge naturale» ed «in nessun caso» approvabili (n. 2357).
Le sue non sono semplici acrobazie teoriche, bensì attivismo militante, dato che alla sua premiazione al gala Gay and Lesbian Victory Fund ha voluto portare anche i nipoti preadolescenti, per mostrare loro non solo come «l’eguaglianza nel matrimonio sia importante», ma anche «cosa sia la prassi della nostra fede» e come la Chiesa guardi «a tutti». Pelosi, che, nel corso di un’intervista all’emittente Msnbc, si è definita «cattolica», si è detta convinta che tale messaggio venga trasmesso ai suoi nipoti, proprio perché «frequentano una scuola cattolica».
Ma le “nozze” gay non sono l’unico motivo di screzio registrato con le gerarchie ecclesiastiche. E’ stata, infatti, insignita anche del Margaret Sanger Award, il massimo riconoscimento concesso da Planned Parenthood, la multinazionale dell’aborto. In merito, ha liquidato il “no” della Chiesa cattolica come una posizione solo «degli ultimi 50 anni o qualcosa del genere». Il che le è valso una smentita ed il biasimo da parte dell’Arcivescovo di San Francisco, mons. Salvatore Joseph Cordileone, che ha ammonito: «Nessun cattolico può dissentire in buona fede» dall’insegnamento della Chiesa sulla sacralità della vita.
Eppure Nancy Pelosi, come tanti falsi profeti in circolazione in questo periodo, questo, finge di non saperlo.
Non solo. E’ andata più in là. Ha incredibilmente riassunto il Catechismo in una sorta di supporto didattico alle unioni omosessuali, perché «la nostra fede ci insegna a rispettare la gente». Impossibile sapere quale Catechismo abbia letto la signora Pelosi. Di certo non quello cattolico, che parla certo di rispetto delle persone, ma condanna anche «le relazioni omosessuali», ritenendole «gravi depravazioni, atti intrinsecamente disordinati, contrari alla legge naturale» ed «in nessun caso» approvabili (n. 2357).
Le sue non sono semplici acrobazie teoriche, bensì attivismo militante, dato che alla sua premiazione al gala Gay and Lesbian Victory Fund ha voluto portare anche i nipoti preadolescenti, per mostrare loro non solo come «l’eguaglianza nel matrimonio sia importante», ma anche «cosa sia la prassi della nostra fede» e come la Chiesa guardi «a tutti». Pelosi, che, nel corso di un’intervista all’emittente Msnbc, si è definita «cattolica», si è detta convinta che tale messaggio venga trasmesso ai suoi nipoti, proprio perché «frequentano una scuola cattolica».
Ma le “nozze” gay non sono l’unico motivo di screzio registrato con le gerarchie ecclesiastiche. E’ stata, infatti, insignita anche del Margaret Sanger Award, il massimo riconoscimento concesso da Planned Parenthood, la multinazionale dell’aborto. In merito, ha liquidato il “no” della Chiesa cattolica come una posizione solo «degli ultimi 50 anni o qualcosa del genere». Il che le è valso una smentita ed il biasimo da parte dell’Arcivescovo di San Francisco, mons. Salvatore Joseph Cordileone, che ha ammonito: «Nessun cattolico può dissentire in buona fede» dall’insegnamento della Chiesa sulla sacralità della vita.
Eppure Nancy Pelosi, come tanti falsi profeti in circolazione in questo periodo, questo, finge di non saperlo.
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