Siria – Lettera di Padre Daniel Maes
la Pace sempre più lontana, l'opinione pubblica
sempre più accecata
La testimonianza e il monito di Padre Daniel Maes: denunciare i
bugiardi e arrestare il flusso di profughi
I rifugiati sono le vittime dei crimini intenzionali dei paesi
che si sono schierati contro la Siria fin dall’inizio
di Padre Daniel Maes
Aspettando con impazienza le macchine per le candele
Nel mese di giugno di quest'anno abbiamo fatto esperienza in Libano con due macchine per fare le candele e abbiamo imparato il mestiere. A causa delle molte interruzioni di corrente in Siria, le candele sono molto richieste. Ci sono gia alcune organizzazioni che sono pronte a comprare tutta la nostra futura produzione di candele. Volevamo già iniziare la produzione in Libano e poi venire in Siria con le macchine, ma ogni volta c’erano difficoltà impreviste. Solo adesso tutto è finalmente in ordine per la trasporto delle macchine in Siria. L’idea è di cominciare subito la produzione delle candele per poter reclutare anche qualche operaio, affinchè essi possono mantenere le loro famiglie invece di fuggire dal paese. La distribuzione di cibo, indumenti e altri beni continua, ma ci impegniamo sempre di più per creare posti di lavoro. Tutto si svolge lentamente, ma in modo regolare. C'è ancora tanto bisogno. Comunque vogliamo ringraziare tutti i benefattori, che ci hanno permesso di acquistare queste due macchine. Speriamo di essere in grado di informarvi di più la prossima settimana.
Le vittime degli “amici della Siria”
Vogliamo esprimere il nostro ringraziamento e stima per tutte le persone, individui o gruppi, che vogliono offrire un aiuto sincero e generoso per trovare soluzioni creative e umanitarie per i rifugiati. Tuttavia, finché non ci sia la volontà di affrontare la realtà, la situazione solo peggiorerà. Infatti, si tratta di un crimine organizzato. I rifugiati sono le vittime dei crimini intenzionali dei paesi che si sono schierati contro la Siria dall’inizio. E questi crimini continuano non-stop. Il 5 settembre, a Parigi c’è stata una manifestazione nominalmente in solidarietà con i rifugiati. In realtà, tutto è stato organizzato dalla cosiddetta "opposizione", che non vuole altro che distruggere la Siria ulteriormente e consegnarla alle potenze occidentali. Quindi, arriveranno ancora tanti altri rifugiati di più.
Le bugie di Hollande sulla Siria
Ci sono sempre stati rifugiati e ci saranno sempre. Inoltre, è un diritto umano di scegliere in libertà dove vivere e dove lavorare. Eppure quello che vediamo ora accadere in Europa è disumano. Decine di migliaia di uomini hanno un solo desiderio: fuggire dalla morte. Inoltre, tanti muoiono o di esaurimento, o di soffocamento, annegamento o sono assassinati. I nostri media mostrano in dettaglio questa tragedia. Tuttavia noi vogliamo continuare a denunciare la causa: si tratta di una intenzionale criminalità organizzata. Il presidente francese, François Hollande ha ancora ripetuto in una sola frase tutte le bugie sulla Siria: il Presidente della Siria è colpevole di tutto, lui massacra il suo popolo! Ma Hollande non parla invece dei terroristi e di Daesh sostenuto(allenato, pagato e armato) dall’occidente in Siria!
Arrestare il flusso di profughi e denincuare i bugiardi
La situazione dei “rifugiati" rinforza Hollande nel suo discorso. Se i paesi "amichevoli" riescono ad inserire i loro terroristi tra i rifugiati in modo inosservato, essi possono arbitrariamente usare questi terroristi contro i paesi a loro scelta. Se si vuole arrestare il flusso di profughi, dobbiamo fermare gli attacchi criminali e denunciare i bugiardi. Il 24 febbraio 2012, il club di auto-proclamati "amici della Siria" ( Stati Uniti, UE, Arabia Saudita, Qatar, Turchia, Francia…) ha cominciato con la distruzione sistematica della Siria. Si sono riuniti in Tunisia, Turchia, Doha, Londra, Parigi…. Cina e Russia hanno ringraziato per l'invito e saggiamente non hanno partecipato. Il momento è venuto che organizzino loro un club degli "amici delle vittime" di questo gruppo malefico.
Il piccolo Ayan Kurdi
Quando tutti i mezzi di comunicazione occidentali mostrano e commentano per due giorni consecutivi sempre la stessa immagine emozionale, si può già sospettare che questa immagine non solo avrà buoni effetti ma anche può essere abusata. Questo Ayan Kurdi, un bimbo siriano di 3 anni annegato, viene trovato il 2 settembre con la faccia nella sabbia sulla spiaggia diAli Hoca, Bodrum, Turchia. Un'immagine straziante ed emozionale. Prima, vogliamo esprimere le nostre sincere condoglianze per la sofferenza indescrivibile dei genitori e della famiglia, se è tutto vero quello che i media vogliono farci mostrare. Diffondere in tutto il mondo questa particolare immagine del bambino annegato sembra essere una mezza verità.
Ayan Kurdi – La seconda parte della Verità taciuta
Infatti, la seconda parte delle immagini mostra paramilitari turchi e un fotografo, e a poco distanza alcune persone che stanno sguazzando nell’ acqua del mare. E’ chiaro che l’immagine è stata manipolata, anche perchè il bambino si trova in posizione perpendicolare alle onde. Il corpicino del bambino non può mai essere stato portato a riva in tal modo: un corpo trasportato dalle onde segue automaticamente la stessa direzione delle onde. Dunque è chiaro chehanno messo il bambino in tal posizione solo per le foto.
Mostruose bugie speculari alle guerre moderne
Tutte le guerre moderne sono state giustificate da mostruose bugie emotive. Colin Powelllascia una bombola di gas esplodere e lo trasforma in un video per mostrare che l'Iraq utilizza armi chimiche. Il Presidente Bush parla di una minaccia mondiale causata da Iraq per la presenza di armi di distruzione di massa. La nostra NATO dimostra un colonnello Ghadhaffi che sta per ammazzare il suo popolo. E per il presidente siriano hanno prodotto un video dove si vede Assad bagnato dal sangue del suo stesso popolo. I media sono capaci di trasformare queste bugie in una perfetta veste giornalistica. Nel frattempo, tutti potevano sapere che sia Irak, Libia e Siria erano paesi ricchi con una società armoniosa… finché gli imperialisti occidentali vi hanno creato un inferno di fatto, con l'aiuto delle bugie qui sopra elencate.
Lo squallore criminale del politically correct
I nostri più autorevoli giornalisti seguono in modo esemplare la linea politicamente corretta.Mark Vance ha adattato il suo articolo all’attuale opinione pubblica, cioè: la nostra società occidentale è così buona e attraente che tutti vogliono esserci. Infatti, é vero che la nostra società occidentale con tutti i suoi pseudo-valori attuali sia in piena fioritura. Fantastico eh! La prova: basta guardare ledecine di migliaia di profughi provenienti dal Medio Oriente che improvvisamente hanno scoperto il nostro paradiso. Non ti preoccupare degli stranieri (il termine "riflesso xenofobo" fa giornalisticamente più impressione). La presenza dei profughi prova tutto! Questo è il testo ideale per un primo ministro che si sta preparando per le prossime elezioni… come una girandola sul campanile della Chiesa.
Le 10 proposte politically correct di Mark Eyskens
Un modello di un piano razionale e diplomatico è stato offerto da uno dei nostri politici più autorevoli,Mark Eyskens, (vedi foto verticali grandi: il primo da destra) professore emerito, ex-primo ministro e ministro di stato. Cioè Mark Eyskens presenta dieci proposte per il problema dei rifugiati (deredactie.be, 7 settembre 2015). Egli inizia con quello che vive di più nel cuore della popolazione: il crimine dei trafficanti di uomini e la mancanza di solidarietà. Così attira l'attenzione della gente. Poi approfitta dell’occasione di stroncare i partiti nazionalisti e fa brillare nello stesso tempo la superiorità del suo partito e altri, con l’argomento che il suo partito e gli altri sarebbero "ispirati dal cristianesimo e dall’ umanesimo e da valori sociali e liberali". E infine, egli presenta dieci proposte in modo logico e perfettamente diplomatico: (1) creare accordi vincolanti,(2) stabilire eque quote come proposto dalle più alte autorità, (3) nessun alto muro - di 4 m - per placare gli elettori xenofobi, (4) dominare i demagoghi populisti, (5) organizzare l’immigrazione per riempire il nostro deficit demografico, (6) sviluppare una politica di immigrazione,(7) stimolare la solidarietà con i paesi arabi ricchi. (8) naturalmente arrestare soprattutto le guerre civili e religiose in Siria, Libia, Iraq, Yemen, Afghanistan e paesi dell'Africa nera. Lui suggerisce un intervento militare della NATO o dell'ONU, ma realizza che purtroppo non c'è nessun accordo e di più sarebbe una cosa troppo impegnativa e costosa, (9) cercare soluzioni diplomatiche e (10)più coinvolgimento con i “failed States".
Il silenzio ipocrita sui creatori del caos
Ecco queste sembrano essere alcune proposte altamente sensibili. Eyskens suggerisce anche, giustamente, che una crescita della popolazione potrebbe completare il nostro deficit di nascita. Lui esprime in modo molto cauto anche un desiderio verso Qatar, Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain, Emirati Arabi Uniti e Oman - tutti stati ricchissimi – che non vogliono accogliere nessun rifugiato, con un discorso “che noi siamo benestanti e abbiamo abbastanza schiavi”. Questo ministro conosce il mondo della diplomazia e della politica, sia sul piano nazionale sia internazionale. Egli sa quello che è necessario per un buon dialogo ed egli conosce molto bene la differenza tra quello che è fattibile e non-fattibile. E perciò egli rimane assolutamente intelligente, perfetto e diplomatico facendo slalom tra i confini "politicamente corretti". Che il tandem US-Israele e NATO con i loro alleati dei paesi citati sopra abbiano creato il caos, quello il ministro Eyskens non l'ha notato. Questo non è neanche riconosciuto in nessun documento ufficiale.
Il rovesciamento della verità
No, la colpa del caos é apparentemente da attribuire a quegli stessi paesi con il loro governo. Sono proprio loro che hanno provocato quelle "guerre civili e religiose" e "noi occidentali dobbiamo fermarli…" attraverso una distruzione militare ancora più dannosa! I rapporti ufficiali lo spiegano molto chiaramente. Infatti, proprio in questi giorni il Presidente del partito di Eyskensrichiama ad un intervento militare in Siria! La foto del piccolo Aylan ha funzionato. La sovranità di un paese non conta neanche. Apparentemente non esistono le decine di migliaia di terroristi armati e sostenuti dall'Occidente. Probabilmente per lui si tratta solo di teorie di cospirazione, diffuse da persone semplici senza istruzione che possono solo ragionare basandosi sulla propria coscienza ed esperienza.
Nessun diritto!
Che una nazione ha il diritto di scegliere il proprio governo e che un presidente sostenuto e scelto dalla maggior parte del suo popolo rimane al potere finchè il popolo siriano decide altrimenti, non sono principi che si trovano in questi cosiddetti programmi politici corretti. Loro non considerano neanche il fatto che nessuna autorità mondiale ha il diritto di invadere un paese solo per uccidere e distruggere, come vogliono fare in Siria.
Terrorismo economico occidentale
Le sanzioni economiche imposte al popolo siriano (vedi qui Testimonianza/Appello delle suore trappiste siriane – contro le sanzioni che annientano il popolo ) non sono niente altro cheterrorismo economico. Il progetto occidentale pre-programmato automaticamente per la Siria sarà portato a termine come un robot o una macchina senza propria coscienza: pre-lavaggio, lavaggio, asciugatura, piega, stiratura e dopo mettere a posto. Purtroppo, quando si tratta un popolo in tal modo, significa morte, distruzione e una massa di rifugiati.
Quel che l'ONU non vede
Se Steffan de Mistura (vedi foto verticali grandi: il secondo da destra) l'inviato speciale del Segretario generale dell'ONU per la Siria vuole fare qualcosa di buono, è meglio che egli studi prima la situazione in sua totalità in modo coscienzioso. Dal 2011 la Siria e il popolo siriano pagano un prezzo altissimo per l’espansionismo e l’avidità degli US e i suoi alleati nel Medio-Oriente. Per realizzare i loro progetti, hanno contato su un rapido rovesciamento del governo di Damasco e per quello scopo hanno creato, finanziato e armato gruppi di terroristi più barbari che mai. L'obiettivo è niente meno che un genocidio dei siriani. Finché continuano i crimini contro popoli pacifici e sovrani, giustificati dalla legge del più forte e avvolti nella mostruosa menzogna diplomatica, cosi continueranno ad aumentare anche i flussi dei rifugiati. Questo non chiede una soluzione meramente tecnica da robot e macchine, ma chiede una soluzione presa da persone con una coscienza personale.
Padre Daniel Maes
Venerdì, Settembre 25th, 2015
Partecipa al dibattito - Redazione Quieuropa - infounicz.europa@gmail.com
http://www.quieuropa.it/sira-la-pace-sempre-piu-lontana-lopinione-pubblica-sempre-piu-accecata/
Il Piano Kalergi
Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi era un conte austriaco consideratopioniere dell’integrazione europea. nato a Tokio nel 1894 e morto nel 1972. Nel 1923 scrive il suo primo libro, che guarda caso si chiama “Pan-Europa“. Lo manda a tutte le persone più influenti e allega ad ogni copia un modulo di adesione. Oggi lo chiameremmo spam. Così nasce il Movimento Pan-Europeo. Che non era mica il circolo del bridge: dentro c’era gente come Albert Einstein, Thomas Mann e Sigmund Freud.
Kalergi voleva una grande nazione europea che venerasse Napoleone, Mazzini, Victor Hugo, Kant, Nietzsche, gente così insomma… Ma era unelitista, seguace di quella teoria secondo cui le masse sono confuse, allo sbando, incapaci di darsi una direzione, e in questo caos hanno buon gioco le minoranze potenti e ben organizzate. La stessa teoria di cui sono convinti personaggi come Mario Monti (ricorderete che fu a capo della Commissione Trilaterale, il cui primo studio era quel “Crisis of Democracy” che sosteneva, appunto, che le masse devono restare in apnea), le cui convinzioni si traducono in presidenti del consiglio e governi che cambiano senza elezioni e in frasi come “al riparo dal processo elettorale” (se vuoi sapere cosa significa, leggi il post). Quindi Kalergi non poteva che ambire auna società che sostituisse la democrazia con una aristocrazia illuminata.
Obiettivo centrato, direi! Del resto, chi poteva finanziare il suo movimento se non un banchiere, Max Warburg, che gli era stato presentato dal barone Ludwig Nathaniel Freiherr von Rothschild? E, ironia della sorte, i Kalergi erano greci! Per la precisione, di Creta. Ma sentite questa: un antenato del nostro conte, nel 300, firmò un trattato per la sottomissione di Creta al dominio veneziano. Si comincia bene! Per questo Monti un giorno dirà che “la Grecia è il più grande successo dell’euro“: perché, da un’isola, sono passati a sottomettere uno Stato intero.
A dire il vero, Kalergi voleva anche una pan-America, una pan-Eurasia (con dentro la Russia), una unione pan-asiatica che comprendesse Cina e Giappone e dominasse sul Pacifico, e voleva perfino una pan-ideologia (un misto tra capitalismo e comunismo che, se volete, si è realizzato nei parlamenti nazionali con quell’illusione del bipolarismo già perseguita con ilPiano di Rinascita Democratica e concretizzatasi con il Pd renziano) e un’unica pan-lingua, l’inglese, da parlarsi in tutta Europa accanto agli idiomi nazionali. Riuscì peraltro a convincere molti leader politici dell’epoca, gente del calibro di Konrad Adenauer, Robert Schuman (cui non a caso è intestato un building del Parlamento Europeo), Alcide De Gasperi, Winston Churchill. Non ebbe molta fortuna con Benito Mussolini né con un tale di nome Adolf Hitler, che lo guardava con ribrezzo e considerava il suo piano un piano massonico.
Fu Kalergi a lanciare l’idea degli Stati Uniti d’Europa: Altiero Spinelli venne molto dopo. Fu Kalergi, nel 1955, a proporre l’Inno alla Gioia di Beethoven (dalla nona sinfonia) come inno ufficiale dell’Unione Europea, che in seguito venne adottato. Fu Kalergi, aiutato da Robert Schuman, ministro degli esteri francese, ad assegnare la gestione della produzione di acciaio, ferro e carbone ad una sovranità sovranazionale, sotto la direzione dei primi euroburocrati non eletti da nessuno: i famosi commissari europei. Fu Kalergi a mandare i primi memorandum ai governi di Italia, Francia, Germania e Regno Unito, negli anni ’60, perché adottassero una unione monetaria. E per non farsi mancare niente, nel libro “Practical Idealism” il conte traccia anche l’idea di Europa che aveva in mente dal punto di vista demografico. E dice:“L’uomo del futuro sarà di razza mista. Le razze e le classi di oggi gradualmente scompariranno” e ci sarà un’unica “razza euroasiatico-negroide, simile in apparenza agli antichi egizi”, che sostituirà i popoli con gli individui. Questo, nelle intenzioni del conte, avrebbe dovuto portare a una maggiore governabilità delle masse, sempre secondo i principi dell’elitismo di cui sopra (la democrazia non esiste poiché il popolo non ha le capacità di autogovernarsi e nel momento in cui si organizza esso porta automaticamente un’élite a prendere il potere).
Si può dire che il Piano Kalergi ha avuto successo praticamente in tutto. O perlomeno i suoi discepoli stanno procedendo a grande velocità verso la sua finalizzazione (Draghi che chiede l’unione bancaria e nuove cessioni di sovranità; la Boldrini che chiede l’accelerazione degli Stati Uniti d’Europa, Mattarella che discute di cessione della sovranità fiscale), ma cosa ne è delle teorie del conte sulla questione razziale?
Abbiamo degli indizi. Quindici anni fa uno studio dell’Onu introduce il concetto di “immigrazione di rimpiazzo” che porta al centro del dibattito la necessità di sostituire (letteralmente) buona parte della popolazione europea con migranti, al fine – si dice – di compensare il calo delle nascite e garantire il sistema pensionistico. Massimo D’Alema invoca 30 milioni di immigrati. Il sottosegretario Sandro Gozi rilancia con 40 milioni. Laura Boldrini dice che lo stile di vita dei migranti presto sarà il nostro. Nel frattempo, Angela Merkel apre le frontiere e mette al lavoro i siriani, la Repubblica Ceca assume 5 mila rifugiati…
Insomma, tutto fa pensare che anche sul tema immigrazione, presto il Piano Kalergi potrebbe trovare una sua attuazione definitiva.
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