ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 19 settembre 2015

Per molto pochi

Il Santo Sacrificio della Messa

Nostro Signore Gesù Cristo in tutto il tempo in cui visse sulla terra - dice l'Imitazione -non ci fu mai un'ora sola senza croci e dolori: l'intera vita di Cristo, quindi, non fu che croce e martirio.

A differenza dell'Antico Testamento, il sacrificio del Signore non è un atto, più o meno lungo, ma uno stato. Tra l'Ecce venio, proferito nel primo istante dell'incarnazione e il Consummatum est, pronunziato al Calvario, in una continua crescente oblazione, è contenuta tutta la vita del Redentore.

Lo stato vittimale del Signore, tuttavia, tocca l'apice sacrificale con l'immolazione al Calvario.
La passione di Cristo è il momento ricapitolativo del suo amore redentivo per noi: il Crocifisso è il segno visibile dei nostri peccati che Gesù, nel suo corpo, portò sul legno della croce, affinché risanati dalle sue piaghe, vivessimo per la sua giustizia. Il sacerdote non è semplicemente il detentore di un ufficio, come quelli di cui ogni società ha bisogno affinché in essa possano essere adempiute certe funzioni. Egli invece fa qualcosa che nessun essere umano può fare da sé: pronuncia in nome di Cristo la parola dell’assoluzione dai nostri peccati e cambia così, a partire da Dio, la situazione della nostra vita. Pronuncia sulle offerte del pane e del vino le parole di ringraziamento di Cristo che sono parole di transustanziazione – parole che rendono presente Lui stesso, il Risorto, il suo Corpo e suo Sangue, e trasformano così gli elementi del mondo: parole che spalancano il mondo a Dio e lo congiungono a Lui. Il sacerdozio è quindi non semplicemente «ufficio», ma sacramento: Dio si serve di un povero uomo al fine di essere, attraverso lui, presente per gli uomini e di agire in loro favore. Il Sacrificio della Messa centro della religione cristiana (9, e per cui esso è chiamato in maniera speciale il Mistero della Fede, a Mysterium Fidei ». Perciò vedete, amati figli, come sia di somma importanza avere una concezione esatta della santa Messa. Diversamente, non potreste regolarvi in maniera retta nel culto divino, e disporre tutta la vostra esistenza (( in iode della gloria » del Padre celeste (9, come conviene a persone santificate dal battesimo. Quindi, compiamo un dovere pastorale nel ravvivare con voi, amati figli, la nostra fede nell’augusto Mistero dell’altare, ricordando, sinteticamente, la dottrina tradizionale al riguardo. Tanto più urge la responsabilità del nostro ufficio, in quanto la mancanza di chiarezza su tale punto della dottrina cattolica ha impedito la crescita spirituale di molte anime, che si £issano in una pericolosa mediocrità. Inoltre, l’eresia protestante, che raggira i nostri amati figli, più o meno, da ogni parte, ha svuotato la concezione della Messa, e, attraverso una tale deformazione, ha strappato dal seno della Chiesa molte nazioni dell’Europa, e, ancora og- gi, tenta di sviare i cattolici dal cammino della salvezza. D’altronde, amati figli, è cosa abituale per l’eresia insinuarsi, in mezzo ai fedeli, attraverso adulterazioni della santa Messa.Per formarsi un’idea esatta della santa Messa è indispensabile una nozione del Sacrificio della Croce. Come sapete, amati figli, Gesù Cristo, Figlio eterno del Padre celeste, venne al mondo, assumendo una natura umana, formata nel seno purissimo di Maria Santissima, per riparare il disordine causato dal peccato dei nostri proge- nitori, per soddisfare la giustizia divina, irritata per la disobbedienza dell’uomo, e per ristabilire l’amicizia fra il Cielo e la terra. Una tale riparazione, soddisfazione e ri- conciliazione, Gesù Cristo la realizzò con il Sacrificio della Croce, nel quale si immolò a se medesimo, purificando le nostre anime con il suo sangue innocente, << affinché potes- simo servire al Dio vivo D (5).Tuttavia, Gesù non concluse la sua opera con l’ascensione al Cielo. Egli volle perpetuarla, e per continuare l’insegnamento delle verità della salvezza, e per applicare i frutti della sua oblazione, che realizzò pienamente e perfet tamente la redenzione di tutto il genere umano, istituì la sua Chiesa. Nello stesso momento in cui si offriva per noi sulla croce, dal suo sacro costato, aperto dalla lancia formava la Chiesa, della quale tutti gli uomini devono fare parte, per conseguire la beatitudine eterna, La Chiesa è il Corpo Mistico di Cristo, nel quale scorre la linfa divina che procede dal capo di questo corpo, che è Gesù Cristo stesso.

 Padre Pio celebra la Santa Messa




"Per molti" o "per tutti"? Questo o quello per lui pari sono


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Tra i bagagli del viaggio di papa Francesco a Cuba e negli Stati Uniti, iniziato oggi, c'è anche il messale delle sette messe che celebrerà nei due paesi.
Le celebrerà in due lingue, anzi, in tre se vi si aggiunge il latino.
La prima messa, domenica 20 settembre all'Avana nella Plaza de la Revolución, sarà tutta in spagnolo.
La seconda e la terza, lunedì 21 settembre a Holguín e martedì 22 settembre a Santiago de Cuba, anch'esse in spagnolo.
La quarta, mercoledì 23 settembre a Washington, con la canonizzazione del beato Junípero Serra, di nuovo tutta in spagnolo, ormai la seconda lingua degli Stati Uniti, molto diffusa tra i cattolici.
La quinta, venerdì 25 settembre a New York al Madison Square Garden, in inglese ma con la preghiera eucaristica in latino.
La sesta e la settima, sabato 26 settembre e domenica 27 settembre a Philadelphia, anch'esse in inglese con il canone  in latino.
Ebbene, se in tutte queste messe si vanno a guardare le parole della consacrazione, si scoprirà che non sono uguali tra loro.
Nella prima messa in lingua spagnola a Cuba, alla consacrazione del calice di vino si legge che il sangue di Gesù è versato "por vosotros y por todos los hombres para el perdón de los pecados": per voi e per tutti per il perdono dei peccati.
Nelle due messe successive a Cuba, sempre in spagnolo, invece che "por vosotros" si legge "por ustedes", ma con le altre parole immutate.
Nella messa a Washington, anch'essa in spagnolo, invece che "por todos los hombres" si legge però "por muchos": per molti.
E lo stesso avviene nelle successive messe negli Stati Uniti, nelle quali il canone è pronunciato in latino: il sangue di Gesù è versato "pro vobis et pro multis", per voi e per molti.
Che cosa si può dedurre da questa oscillazione tra il "per tutti" a Cuba e il "per molti" negli Stati Uniti, nelle parole della consacrazione?
Si può dedurre che l'annosa questione alla quale Benedetto XVI aveva tentato nel 2012 di dare una soluzione definitiva e unitaria in tutto il mondo è stata lasciata da papa Francesco in sospeso.
Il tentativo di papa Joseph Ratzinger era di ricondurre tutti i messali in uso nel mondo nelle varie lingue a una traduzione fedele e uniforme dell'originale "pro multis" del canone romano, a sua volta ripreso testualmente dal Nuovo Testamento.
Prima nel 2006 tramite la congregazione per il culto divino e poi nel 2012 con una sua lettera personale ai vescovi tedeschi Benedetto XVI sostanzialmente ordinò a tutte le conferenze episcopali di uniformare su questo punto i rispettivi messali, spiegandone le ragioni:

> "Per molti" o "per tutti"? La risposta giusta è la prima
 (3.5.2012)
Ma quando un anno dopo papa Benedetto si dimise, alcune conferenze episcopali, tra cui l'italiana, ancora non si erano allineate all'indicazione e mantenevano nei loro messali la dizione "per tutti", entrata in uso dopo il Concilio.
Con l'avvento di Francesco, si è diffusa l'idea che tale dizione sia più consona all'estensione universale della "misericordia" incessantemente predicata dal nuovo papa.
Il quale però non risulta che abbia su questo punto una posizione rigida, né tanto meno un interesse ad imporla, visto l'uso indifferenziato che fa sia dell'una che dell'altra dizione, anche in questo suo viaggio a Cuba e negli Stati Uniti.

Settimo Cielodi Sandro Magister 19 set


http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/09/19/per-molti-o-per-tutti-questo-o-quello-per-lui-pari-sono/

La Messa del Papa a l'Avana : dove sta la "rivoluzione"? Aleida Guevara March non andrà alla Messa di Papa Francesco

Comprendiamo l'esigenza dei "titoloni" con i quali i mass media vogliono eccitare i lettori. 
Il sensazionalismo fa sempre presa specie se protagonista è Papa Francesco. 
Difatti Vatican Insider ha titolato trionfalmente "Una messa sotto il ritratto del Che: l’ultima rivoluzione del Papa" 
Quale rivoluzione ? 
Perchè i Predecessori di Papa Francesco in visita pastorale a L'Avana dove hanno celebrato?
Ovviamente in Piazza della Rivoluzione, la più grande della metropoli caraibica dove c'è " il ministero degli interni con l'immagine famosa del Che di Korda, scolpita da Enrique Ávila" (Cfr.Wikipedia). 
Difatti è stato realisticamente notato che "Papa Francesco non sarà il primo pontefice a celebrare una messa vicino all'immagine: Giovanni Paolo II e Benedetto XVI le hanno celebrate in quella piazza durante i viaggi a Cuba nel 1998 e nel 2012, rispettivamente. Ma l'impatto mediatico sarà sicuramente molto diverso questa volta, anche per il ruolo giocato dal Pontefice nel recente disgelo delle relazioni tra Cuba e Stati Uniti".
Rinfreschiamoci dunque un po' la memoria con l'ausilio di alcune foto che un comune "motore di ricerca" può fornirci da Internet. 
Il 25 gennaio 1998 Papa Giovanni Paolo II arrivò alla Piazza della Rivoluzione José Martì dell’Avana per celebrare la Messa conclusiva del suo viaggio apostolico a Cuba.

Dal 26 al 29 marzo 2012 ci fu il viaggio apostolico a Cuba di Benedetto XVI con la Messa a Piazza della Rivoluzione dove "Un folto gruppo di operai ieri ha terminato il palco su cui papa Benedetto XVI dopo il 28 marzo celebrerà la messa nella piazza della Rivoluzione qui all’Avana, proprio di fronte all’altare in cui campeggiano i volti stilizzati del Che e di Camillo Cienfuegos sulla facciata di un alto edificio". 
Degna di nota, squisitamente religiosa - ma erano altri tempi- che Benedetto XVI durante l'incontro con Raul Castro chiese , tra l'altro, che il Venerdì Santo fosse stato riconosciuto a Cuba come giorno festivo (così come accadde per l'analoga richiesta fatta da papa Woityla, 14 anni prima, per la festività del Natale), richiesta che è stata accolta dalle autorità cubane pochi giorni dopo la partenza del Papa. (Wikipedia)

Fra i tanti cattolici "impegnati" nella vita ecclesiale a L'Avana, Vatican Insider ne ha trovato uno :" Alejandro è venuto con la sua chitarra, sotto un pirotecnico scroscio tropicale, per provare con i ragazzi del coro i brani della Messa: «Gli organizzatori diocesani sono stati molto chiari: vogliono solo musica cubana. E noi siamo felici di suonarla». 
Lui, 30 anni, occhiali, barbetta appena incolta e moglie sorridente al fianco, potresti scambiarlo per l’animatore di un oratorio italiano: «Nella nostra vita abbiamo già avuto la fortuna di vedere due papi, Giovanni Paolo II, e Benedetto XVI, però non vi nascondo che stavolta è diversa. Francesco lo sentiamo molto più vicino. Sarà perché è latino, parla spagnolo, viene dalla nostra cultura, ma è come incontrare nostro padre. E poi, c’è quello che ha fatto». Cioè? «L’apertura con gli Stati Uniti. Non so se si capisce bene da fuori, ma per noi significa che la vita adesso può davvero cambiare. E sappiamo che non sarebbe avvenuto, senza lui». 
Alejandro prevede che «verrà un mare di gente, soprattutto giovani. Molti più di quelli che si aspettano le autorità».  Già, le autorità. Loro vogliono che la visita sia un successo, ma non troppo. ( A tal proposito c'è già in rete la versione diametricalmente opposta di Aleida Guevara March - una delle figlie del "Che" - che lamenta la richiesta che le autorità comuniste hanno fatto ai loro militanti di partecipare numerosi alla Messa Papale. N.d.R.).
Stimano che alla Messa di domenica verranno fra 150 e 200mila persone. 
Il numero è basso, secondo fonti vicine al Vaticano, ma c’è una ragione che potrebbe convincere molti fedeli a guardare Francesco in tv.
Qualcuno mette le mani avanti ?
Solo 200mila fedeli ???!!! 
Ma come ?
E' lo stesso numero di persone che affollarono la stessa Piazza della Rivoluzione per la Messa di Papa di " Papa Benedetto XVI a Cuba accolto da Raul Castro. Messa davanti a 200 mila persone"
Le agenzie di stampa  poche ore fa hanno diffuso la notizia che : " Sono attesi migliaia di fedeli, una nutrita delegazione argentina - capeggiata dalla presidente Cristina Kirchner - alla messa che Papa Francesco celebrerà domenica 20 settembre all'Avana. 
Ma mancherà una delle figlie del "Che", Aleida Guevara March, fortemente critica verso la visita del Pontefice. «Il partito comunista cubano chiede ai militanti di andare a messa e di accogliere il Papa, quasi come fosse un dovere del partito. (Sottolineatura nostra N.d.R.) Non sono d'accordo. Lo accogliamo, certamente, come un visitatore, ma di sicuro non andrò alla messa. E lo trovo anche logico: abbiamo libertà di culto e non sono credente, e quindi non vado alla messa». 
Evidentemente i fedeli cubani guardano alla sostanza dell'evento ecclesiale : la gioia di ricevere nella loro terra il Successore di Pietro per essere confermati nella fede. 
Alejandro lo ha sottolineato con molta semplicità a Paolo Mastrolilli, inviato a L'Avana di Vatican Insider : "Francesco lo sentiamo molto più vicino. Sarà perché è latino, parla spagnolo, viene dalla nostra cultura, ma è come incontrare nostro padre..." 
Ancora una volta i fedeli donano una lezione di umile fede vissuta anche a quelli che vogliono essere "più papalini del Papa"...

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