ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 5 novembre 2015

Cui prodest?

L'implosione del "sistema Chiesa Cattolica" : dubbi e scandali (amplificati)


L'autorevole  Corriere della Sera, da sempre apprezzato per  serietà ed equilibrio tattico, ha dedicato anche oggi unarticolo sui recenti sviluppi delle notizie "violate" in Vaticano, una questione tutta circoscritta in ambienti iper-bergogliani.
Dire che la "notizia" più sconvolgente per un semplice e umile cattolico è quella che mette automaticamente in dubbio la limpidezza, acclarata nei secoli anche dagli ambienti più anticlericali, circa i processi, severissimi, sui miracoli dei futuri "beati" o "santi" !
Amici miei  sta crollando tutto!
Si mettono persino in dubbio le canonizzazioni : il deposito  più sacro e serio  di Santa Madre Chiesa !
Dal lodatissimo blog Traditio Liturgica prendo una frase che mi ha fatto molto riflettere : « oramai il "sommergibile" ha oltrepassato la soglia di massima resistenza e sta sprofondando negli abissi. 
È normale che i punti più deboli inizino a saltare per l'insostenibile pressione a cui il tutto è sottoposto. 
Se la cosa continua così si può umanamente prevedere un'implosione dell'intero sistema. 
Infatti la caduta più prosegue più si accellera finendo per divenire evidente pure ai più distratti.»
Consigliamo di leggere l'articolo intero di Traditio Liturgica.
Abbiamo voluto però leggere con particolare attenzione anche lo scritto di Antonio Socci (QUI).
Abbiamo letto dalla Nuova Bussola Quotidiana : "E quanto si vede nel caso di cui sopra basta e avanza per dire che siamo di fronte a una grande operazione di discredito della Chiesa, e più in particolare della Santa Sede, che prende spunto da innegabili zone d’ombra della Curia romana. 
Non si punta però il dito su queste zone d’ombra perché ad esse venga posto rimedio in quanto non soltanto costituiscono un male in sé, ma anche infangano una realtà altrimenti ricca di grandi santità e di grande dedizione; insomma perché si ama o quantomeno si stima la Chiesa. 
Nient’affatto. 
Si fa piuttosto leva su di esse per screditarla e delegittimarla. "

Una fedele ha commentato su uno stimato blog cattolico: " Effettivamente i media dalle mie parti ( ma un po' in tutto il mondo... purtroppo N.D.R.) sguazzano in questo scandalo con una delizia evidente, pensate, poter gettare fango sulla Chiesa e screditarla : un`occasione che non potevano certo lasciar passare.
MA
una persona si salva ed è esaltata:
"Francesco",
presentato come il bersaglio e la vittima di un complotto ordito dai suoi nemici che si oppongono alla sua "chiesa povera per i poveri", alle sue riforme, ecc.ecc., blablablabla...
Che sia stato lui a voler quelle persone, che faccia fiducia a persone sbagliate, che con il suo tipo di governo autoritario e le sue critiche sprezzanti verso la Curia che non è fatta solo di gente spregevole, abbia anche probabilmente scaldato gli animi e creato malumori, ben pochi lo menzionano.
Papa Francesco è sempre e comunque bianco come neve, come ho già detto da questa vicenda uscirà ancor più forte che già non lo è, del resto a vedere come stanno girando le cose, come tutto ciò contribuisce ad esaltare ancor più il personaggio Bergoglio, a farne un eroe della trasparenza(!), della povertà, che subisce la pesante (sic!) eredità di "Ratzinger" ( sì, ho letto anche questo), porsi delle domande su una certa sincronicità degli eventi non sembra illogico, anzi."
***
Avrei mai pensato che alla mia età, quando si incomincia ad assaporare il piacere del riposo nel tepore dei ricordi, delle lotte continue contro le sopraffazioni a danno dell'ermeneutica della continuità, avrei avuto continuare soffrire per questi continui attacchi contro quelle diamantine certezze che hanno caratterizzato la religiosità della mia vita ?  
Quanto sono responsabili di tutto questo scempio i lupi rapaci travestiti da pecore e ben nascosti dentro l'ovile?
Preghiamo per il Papa, i Consacrati e la Chiesa Cattolica ! AC


Tangenti anche per le beatificazioni
dal  Corriere della Sera del 5 novembre 2015

Una vera e propria «rete» che potrebbe aver agito in diverse situazioni e per raggiungere svariati obiettivi. 
Uno riguarda certamente i conti dello Ior. 
Le verifiche effettuate negli ultimi tre anni accreditano l’ipotesi che siano oltre cento i depositi intestati ai «laici» la cui identità è celata con intestazioni cifrate. 
Tra loro ci sono alcuni che più di altri potrebbero aver attirato l’attenzione di chi voleva creare un nuovo scandalo nella Chiesa. 
Appartengono infatti ad avvocati «postulatori», cioè coloro che istruiscono le cause di canonizzazione e beatificazione. 
Un lavoro che può durare anni, ed è inevitabilmente segnato dalla capacità di rendere più celere la procedura. 
Tra i documenti trafugati ci sarebbero proprio quelli che parlano di soldi versati per «pilotare» i fascicoli. 
Vere e proprie tangenti transitate su quei conti finiti adesso al centro dell’attenzione. 
Non solo. 
Le carte ricostruiscono anche i rapporti con i religiosi che hanno il compito di gestire le pratiche, quelle con gli esperti medici chiamati a fornire il loro parere — talvolta decisivo — sui casi esaminati. 
E adesso si sta cercando di scoprire come siano state utilizzate, quale percorso abbiano fatto in un quadro illecito che non appare ancora ben delineato. 
Perché sono centinaia i documenti trafugati ma soltanto una minima parte è stata resa pubblica.
Pubblicato da Andrea Carradori 


Non dovremmo neppure occuparci in questo spazio de " le théâtre de marionnettes et clowns" che sembra essere lo statuseffettivo dell'attuale governo della Chiesa Cattolica.
Lo facciamo solo per chiedere al Signore di donarci la forza di pregare di più per la Santa Chiesa e i Suoi Pastori: nessuno però si turbi per le nuove pieces che il Teatro dell'Immaginario sta presentando al mondo : i clown e le marionette servono unicamente per intrattenere, rafforzare e ingrassare il Prence.
Le sceneggiate popolar-populiste fanno tanto colpo sulla gente... mentre le elites (che sono saldamente al potere) gongolano ben pasciute ...
***
" La tesi, uguale in tutti i i TG e quasi tutti i quotidiani italiani, è a senso unico: "chi vuole fermare Francesco?".
E giù peana sull'uomo che vuole riformare la Chiesa e sul semi-fallimento del Sinodo ( al macello i Vescovi che hanno cercato di resistere alle tesi kasperiane stringendo nelle mani l'Evangeliario: « baluardo m'è il vangelo!» (A.Boito,Mefistofele Epilogo- ).
Francesco ha l'opinione pubblica dalla sua, ma ha contro la curia cattiva.
In Curia c'è chi continua nel proprio malaffare (soldi, case, agi, vizi) e c'è chi è teologicamente restio ad accettare le novità del pastore che è "in sintonia con lo spirito del tempo".

Ergo, le due ragioni per cui si è contrari a questo "fenomeno" si sono coalizzate e saldate contro di lui. 
Quindi essere contro Francesco è comunque "male": esserlo per affari o per teologia è lo stesso.

Capito il giochetto? Secondo voi chi l'ha architettato? 
Cui prodest?
Il false flag è diventato una moda e chi è alla moda volete che non sia in sintonia con "lo spirito del tempo"?

Intanto sia chiaro questo concetto: chi è contro le aperture di Francesco in materia pastorale è contro la riforma della Curia.
E siccome per essere contro la riforma bisogna essere ladri (o presunti tali, ma lo sputtanamento è il primo grado di giudizio e la forca mediatica precede gli altri, fino a renderli insignificanti nei tempi -lunghissimi- necessari), i "conservatori" sono d'accordo con i ladri, ergo ladri pure loro, tutti nemici del "santo prima ancora" (o forse è il santo, santo santo?).

Toccherà trangugiare molti bocconi amari. ..."

***
"Alcune domande ineludibili sugli scandali "finanziari" del Vaticano:
1) perché venne "licenziato" dallo IOR Gotti Tedeschi, banchiere gentiluomo (uno dei pochi), ben conosciuto e stimato anche nel contesto internazionale, mai implicato nella scandalosa politica finanziaria basata sulla truffa dei derivati e di altri strumenti di "finanza creativa", intellettualmente "conservatore" e autore di ottimi (e anche divertenti) testi di "teologia dell'economia" (cito il più recente: Amare Dio e fare soldi. Massime di economia divina, Fede & Cultura, 2014)?
2) perché il Vaticano, nell'era Bergoglio, ha aperto le porte a "consulenti" di note multinazionali società di consulenza e di revisione lontanissimi dal pensiero cattolico e portatori di una visione mondialista dell'economia e della finanza?
3) perché Papa Francesco ha avallato una nomina, nell'ambito della neo-costituita Segreteria dell'Economia, ... di un personaggio addetto alle "pubbliche relazioni"?
E ancora: la neo costituita Segreteria dell'Economia veramente necessitava di una pr (per gli ingenui che ancora si ostinano a parlare italiano: public relation); ...

Non si accusino di "trame occulte" gli "oppositori" di Bergoglio, non si accusi il Cardinal Pell, che di economia ne capisce e che, pur parzialmente esautorato e sotto accusa in quanto "conservatore", sta cercando di fare pulizia nelle finanze vaticane. 
Lo scandalo è tutto nell'ambiente bergogliano. "


AGGIORNAMENTO
PURTROPPO CONTINUA QUI 

Elaborazione di tre commenti in uno stimato blog cattolico.
Pubblicato da Andrea Carradori 
La cronaca ci interpella sempre più. 

Non ha fatto a tempo a passare l'eco delle rivelazioni di mons. Charamsa, con le sue esplosive dichiarazioni su se stesso e sui gay in Vaticano, che scoppia un altro scandalo in cui si fanno rivelazioni a dir poco inquietanti (vedi qui) (1).
Che sta succedendo? Ai più ingenui dico di non meravigliarsi: oramai il "sommergibile" ha oltrepassato la soglia di massima resistenza e sta sprofondando negli abissi. È normale che i punti più deboli inizino a saltare. Se la cosa continua così si può umanamente prevedere un'implosione di tutto il sistema. Infatti la caduta più prosegue più si accellera finendo per divenire evidente pure ai più distratti.
Sono passati oramai vent'anni quando, invitato gentilmente, fui ospitato nella casa di un giovane monsignore romano, ufficiale vaticano. Già allora, guardandomi attorno, mi chiedevo: "Questa è la casa di un sacerdote? Casa mia, in confronto, lo è mille volte di più!". E, noto, casa mia non è certo una chiesa! Non discuto sull'amabilità e la correttezza della persona ma già allora notai che il suo ambiente non aveva nulla di devoto, di religiosamente pregnante. Pensavo fosse un caso isolato. No: era uno dei molti!
Un clero "allevato" in prospettiva della carriera o dell'apparenza, sempre più tiepido dal punto di vista religioso, che impara le "cose della fede" sui libri e non nella vita, come può affrontare la postmodernità? Non la affronta affatto perché vi si adegua!
In questo modo la "dolce vita" diviene lo stile esistenziale di costoro.
La mia osservazione, però, non è di tipo moralistico ma va molto più in là: la mancanza di una profonda vita religiosa porta inevitabilmente il clero a non avere alcuna esperienza religiosa, dunque a non poter minimamente consigliare o dirigere chicchessia. Questo clero non può pretendere di farlo con i manuali di casuistica morale, come succedeva nel periodo barocco nel Cattolicesimo controriformista (2). Ecco perché i sognatori dell' "ordine tridentino" - certi tradizionalisti cattolici - sono semplicemente patetici (oltre che passatisti), dal momento che pretendono di risolvere problemi di tipo spirituale facendo leva sulla legge e sull'istituzione. Ma il consiglio e la direzione spirituale non può avvenire neppure in chi si muove con spiritualità impazzite o di stampo settario.

Viene amaramente da sorridere se si pensa che, giusto ieri, il sinodo vaticano sulla famiglia si è chiuso con un invito a "giudicare" caso per caso, ad esercitare un "discernimento spirituale" nei fedeli che vogliono accostarsi ai sacramenti ma ne sarebbero impediti per lo stato personale in cui si trovano (divorziati e risposati).
Che discernimento spirituale può mai fare un clero che è sempre più agli antipodi della spiritualità, che non pratica ma anzi ridicolizza l'ascesi, un clero che continua ad incamerare tra le sue fila di tutto? La spiritualità, infatti, non si impara sui libri ma si pratica di persona ed è una tradizione che passa da padre a figlio. Quando mai esiste qualcosa del genere dalle nostre parti, dal momento che i monasteri stessi, che dovrebbero avere questa tradizione, sono secolarizzati come il clero? E come poterla praticare quando l'istituzione cattolica stessa ha di fatto abolito i digiuni e ha una pratica di preghiera ridotta all'osso con una liturgia più che scheletrica dalla quale è stato di fatto espunto ogni benché minimo senso di compunzione?

Se lo si ricorda le persone più in mala fede rispondono: "La spiritualità, i monasteri e le lunghe liturgie sono cose orientali, la nostra è una tradizione diversa". No! Queste non sono cose orientali, questo è il Vangelo di Gesù Cristo oltre ad essere la tradizione antica della Chiesa deridendo la quale ci si pone ipso facto fuori di essa.
Tutto ciò è molto grave perché l'andamento di questi fatti dimostra, nella pratica, che si sta imponendo sempre più una "contro-Chiesa" in Occidente e che tale "contro-Chiesa" sta sostituendo o contraffacendo l'immagine della vera Chiesa. Con le parole si copre tutto e si giustifica tutto, si danno le colpe agli "altri" e non si va mai al nodo dei veri problemi che si ingigantiscono sempre più perchè i vescovi per primi non li vogliono risolvere. Che ci stanno a fare, i vescovi, dunque? Sono tali solo per gli onori e per accumulare titoli e soldi?

Si devono fare, pure, altre domande nei riguardi di chi, in Occidente, si pone gerarchiamente al di sopra di loro.
Che significato ha la santità di tutti quei papi del postconcilio quando, proprio sotto di loro, la deriva ecclesiale non solo non è stata frenata ma si è pure fortemente accellerata? Sembra che averli canonizzati sia stato il patetico tentativo di nascondere questa luminosa verità, la loro sterilità spirituale.

È lecito porsi tutte queste domande, non per incitare ad un amaro zelo o per odiare chi sbaglia, sia mai!, non per avere necessariamente delle risposte, ma perché sarà la storia stessa che, o prima o poi, porrà in evidenza tutto ciò in tutta la sua eloquenza e drammaticità.

Tutte queste contraddizioni e contrasti tra ciò che si dice e ciò che si fa indicano, infatti, una realtà ecclesiale sempre più distante dal Vangelo e che al Vangelo non pensa affatto di ritornare. Il suo cuore è altrove ...

Post factum non valet vaticanum aut jesuiticum argumentum!

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1) Una fra tutte tratta dalla stessa pagina da me appena citata: "Lo IOR gestisce 4 fondi di carità ma nel 2013 e nel 2014 neppure un euro è andato ai bisognosi o alla solidarietà nonostante saldi in attivo per decine di milioni di euro". Non serve essere particolarmente acuti per capire come vanno le cose nell'oltre Tevere!

2) Soprattutto al clero meno istruito la Chiesa barocca dava istruzioni scritte su come confessare, su quali penitenze assegnare a determinati peccati, ecc. Esisteva una specie di elenco di peccati ai quali corrispondevano le preghiere e le penitenze per il penitente. Questa mentalità meccanicistico-legale ha influenzato per anni il mondo cattolico e lo ha determinato, ultimamente, a rifiutare ogni approccio ascetico scambiato erroneamente con un'imposizione legalistica. In chi vive in quest'ambito è realmente molto difficile un autentico recupero della tradizione ascetica antica senza passare, da un lato, a riproporre la mentalità legalistica barocca e, dall'altro, a rifiutare rigidamente ogni genere di ascesi.
Se i secondi sono oramai espressione del mondo riformato, i primi possono pure giungere a praticare forme ascetiche impazzite, veramente patologiche e che la tradizione ecclesiale antica ha sempre rifiutato.

Ne faccio un esempio tratto da una testimonianza scritta: [I superiori religiosi mi dicevano] "Ti devi fare santa. Mangiavamo la cenere nei pasti e spesso lo facevamo in ginocchio ... La sera ci frustavamo con la disciplina, uno strumento con delle punte di ferro. Mentre lo facevamo dovevamo pregare e gli schizzi di sangue imbrattavano i muri. Portevamo anche un cuore fatto con dei chiodini. Lo mettavamo a contatto con la pelle. Io mi sono anche marchiata a fuoco due volte" (vedi qui).

Questa non è un'espressione di Chiesa ma un vero e proprio manicomio, una psicopatologia settaria molto pericolosa per chi ne viene a contatto!
  • Pietro C.

http://traditioliturgica.blogspot.com/2015/11/la-contraffazione-della-chiesa.html


Il nido dei corvi



A me tutta questa storia di corvi, di complotti vaticani e di chissà quali trame oscure alle spalle di Papa Francesco, sarò cinico, francamente fa solo una cosa: ridere. Sul serio. Non perché non consideri emergenziale la necessità di trasparenza in Vaticano – anzi, da cattolico sarei forse più titolato, rispetto ad altri, ad esserne preoccupato -, ma perché trovo ridicolo tutto questo. Voglio dire: ci si è forse dimenticati che l’altr’anno si è dimesso un Papa – un Papa! – senza che a tutt’oggi se ne sia compresa fino in fondo la ragione? E la cacciata del dottor Ettore Gotti Tedeschi dallo IOR che presiedeva dopo che era deciso a presentare una proposta che avrebbe rivoluzionato l’Istituto (Cfr. The Catholic Herald, 8.1.2015)? E Vatileaks? Ci si già scordati dello scandalo del 2012 col quale il mondo scoprì che il Romano Pontefice veniva tradito dal proprio maggiordomo?
A me – che ho memoria del passato recente – questa storia di corvi, di complotti vaticani e di chissà quali trame oscure alle spalle di Papa Francesco fa quindi ridere perché non potrebbe essere altrimenti; perché è chiarissimo che se il Santo Padre sta facendo i conti con ostacoli la sua volontà riformatrice conta poco. Non c’è cioè nessuno che detesta il Pontefice argentino in quanto tale: del resto Francesca Immacolata Chaouqui e monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, i due corvi al centro dello scandalo di questi giorni, ricoprivano i ruoli che ricoprivano, in Vaticano, proprio grazie al Papa, senza il cui personale assenso con ogni probabilità  non avrebbero avuto accesso a nessun documento scottante o presunto tale da girare ad altri. Se il Papa gesuita ha le sue belle gatte da pelare, insomma, le ha perché è stato eletto successore di Pietro in una fase della Chiesa già tempestosa, non per chissà quali altre ragioni.
Quanto ai corvi, coltivo un pensiero che esporrò immediatamente: il loro nido non è in Vaticano, che sarà pure quello che è ma che sarebbe semplicistico elevare a tempio unico della corruzione. Il vero nido dei nemici della Chiesa – e di Papa Francesco – è difatti fuori. E’ anzitutto in quelle redazioni, e sono tante, che da un pezzo non cercano più notizie da pubblicare bensì da vendere. Il nido dei corvi è poi nelle trasmissioni televisive e radiofoniche dove ogni giorno si selezionano chirurgicamente le parole del Santo Padre per depotenziare il Vangelo; negli editoriali di chi scrive che il Sinodo ha detto sì all’eucaristia ai divorziati risposati quando neppure poteva, in quanto Sinodo, deliberare alcunché. Il nido dei corvi, ancora, è fisso nella nostra testa, quando quasi godiamo nell’ascoltare chiacchiere da quattro soldi distraendoci dallo sguardo di Cristo.
Il nido dei corvi, principio di ogni corruzione, è umano, troppo umano; e non politico o finanziario. Certo, i tentacoli del potere agiscono nel determinare e nell’aggravare molte situazioni: questo è fuori discussione. Ma il Male ha una origine più antica e complessa, e se si pensa che la sporcizia che inquina la Chiesa sia quella con cui ora deve fare i conti il Papa si dovrebbe avere pure l’onestà d’indicare, nei secoli passati, periodi in cui il Cristianesimo non sia stato umiliato dalle debolezze dei suoi aspiranti testimoni. No, il nido dei corvi non è di oggi e neppure ieri. E con questo, si badi, non si vuole esprimere sfiducia sulla pulizia che tutti sperano il Santo Padre possa avviare; si vuole solo ricordare che nello scandalo maggiore ci siamo già tutti, uno per uno, coi nostri peccati. E fino a che ci ostineremo a non chiedere aiuto a Colui che può aiutarci, basterà la notizia di qualche corvo così maldestro da farsi scoprire a farci sentire migliori. Ingannandoci.
Posted by  
giulianoguzzo.com


1 commento:

  1. Lupi rapaci, corvi, bufale... tutto eciclicamente in sintonia, no?
    Ma è così difficile comprendere che per mettere nell'angolo certi personaggi poco malleabili nulla è più utile di uno scandalo come quello architettato con l'aiuto del monsignore e della "pentita" PR?
    Che scocca puntuale come un orologio svizzero (ogni riferimento alla gendarmeria è puramente casuale) e giova magnificamente all'esaltazione mediatica del reggente la sede papale?

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