Tra le anticipazioni dei due libri sui malaffari vaticani in procinto di entrare in vendita, i giornali hanno dato scandalizzata evidenza a una strana avarizia: quella del "Fondo Sante Messe" dell'Istituto per le Opere di Religione, in sigla IOR, la similbanca della Santa Sede.
Un Fondo con un attivo di 2,971 milioni di euro che però, abdicando alle sue finalità statutarie, ha erogato per la celebrazione di messe nel 2014 la miseria di soli 35 mila euro.
Ma qui non si è trattato della rivelazione di un segreto. Era già tutto scritto nero su bianco nel Rapporto 2014 reso pubblico dallo stesso IOR la scorsa primavera:
Tant'è vero che Settimo Cielo vi aveva dedicato un post molto dettagliato, e proprio col titolo: "LO IOR non dice più messa".
Il post è riprodotto integralmente qui di seguito.
Ma la sua rilettura merita una piccola nota preliminare. La commissione che decide le elargizioni ai sacerdoti finalizzate alla celebrazione di messe è composta, oltre che da funzionari dello IOR, anche e soprattutto dal "prelato" dello stesso, monsignor Battista Ricca.
Nel circolo ristretto dei collaboratori più prossimi a papa Francesco e che più godono della sua fiducia, monsignor Ricca ha un posto di assoluto rilievo, anche come direttore di Casa Santa Marta.
Tant'è vero che il papa l'ha promosso e confermato nel ruolo di prelato dello IOR nonostante contro di lui militino fortissime controindicazioni, descritte a suo tempo con dati inoppugnabili da una cover-story dell'Espresso intitolata "Il prelato della lobby gay" e da successivi rilanci, tra i quali il seguente:
> Ricca e Chaouqui, due nemici in casa
> Ricca e Chaouqui, due nemici in casa
Francesca Chaouqui e il suo mentore Lucio Angel Vallejo Balda erano anch'essi nell'inner circle di Jorge Mario Bergoglio, prima di cadere in disgrazia e in questi giorni addirittura agli arresti.
Ma Ricca è sempre lì, con la piena fiducia del papa.
*
LO IOR NON DICE PIÙ MESSA
Settimo Cielo, 26 maggio 2015
L’Istituto per le Opere di Religione, IOR, ha un fondo per la celebrazione delle sante messe che nell’ultimo triennio ha quasi triplicato la sua dotazione.
Nello stesso periodo però le donazioni che ha ricevuto si sono ridotte di tre quarti e anche le elargizioni distribuite ai sacerdoti celebranti, già proporzionalmente piuttosto esigue, si sono ulteriormente contratte di circa due terzi.
È questo uno dei dati più curiosi presenti nel rapporto annuale 2014 dello IOR, il secondo reso pubblico nella sua storia, dopo il primo del 2013.
Il Fondo Sante Messe dello IOR, che aveva un saldo di 1,111 milioni di euro alla fine del 2011, ha ricevuto donazioni per 1,159 milioni per il 2012, per 610mila euro nel 2013 e per 277mila euro nel 2014.
Ma nello stesso ultimo triennio le elargizioni a sacerdoti per le sante messe sono scese dai 92mila euro del 2012 ai 59mila del 2013 e ai 35mila del 2014. Il fondo stesso quindi a fine 2014 aveva un saldo attivo – ma evidentemente sottoutilizzato – di 2,971 milioni.
Come spiega il rapporto, il fondo in questione è amministrato dalla direzione generale dell’istituto ed è fatto per raccogliere elargizioni ai sacerdoti finalizzate a celebrare messe. Elargizioni che vengono approvate da una commissione generale composta dal prelato dello IOR, dal presidente, dal direttore generale e dal responsabile commerciale.
Il fondo messe è il più cospicuo dei quattro fondi per opere di beneficenza dello IOR.
Gli altri sono i seguenti:
- quello a disposizione della commissione cardinalizia di vigilanza, che aveva un saldo di 625mila euro a fine 2011 e dopo una distribuzione per opere di beneficenza per 200mila euro nel corso del 2012 non è stato più intaccato;
- quello a disposizione del consiglio di sovrintendenza, che dalla fine 2011 non registra saldi;
- quello per opere missionarie, che aveva un saldo di 129mila euro a fine 2011, salito in virtù di donazioni a 139mila euro a fine 2012 e poi ancora a 189mila euro a fine 2014, dopo aver ricevuto donazioni per 67mila euro e distribuito elargizioni per 17mila.
Settimo Cielo 04 nov
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/11/04/nellavarizia-vaticana-ha-un-posticino-anche-monsignor-ricca/
Il tema è delicato e potrei andare incontro a ritorsioni. Non mi è sfuggita una certa “notizia” – come temeva un “circonciso” – e non mi sfuggita proprio in quanto “battezzato” e “cresimati”, secondo il diritto canonico della Chiesa cattolica romana apostolica, che ancora non mi ha formalmente “scomunicato”, per cui in virtù del sacramento della “cresima” sarei addirittura un “soldato” della Fede ricevuta, secondo quanto mi fu insegnato nei corsi di Catechismo. Quindi, queste breve considerazioni sono in qualche modo “interne” alla religione cattolica e alla sua dottrina, senza che sia necessario, direi, che io sia un sacerdote o un cattolico praticante e osservante scrupoloso di tutti i precetti cattolici, vigenti o abrogati (non mangiare carne il venerdì, confessione, comunione, ecc.). L’espressione “serpenti velenosi” è stata usata dal Papa con riferimento agli ultimi scandali, direi “simoniaci” ossia di carattere economico-finanziario, oltre quelli “omosessuali” o “pedofili”, già ampiamente noti e in pasto ai media che molto volentieri ci inzuppano con il non troppo nascosto desiderio di dare picconate a una istituzione che ha la venerabile età di 2000 anni: è quasi si potrebbe dire in modo blasfemo un monumento archeologico-turistico da conservare e restaurare a prescindere.
Prudenza vuole che per quanto riguarda i testi della Chiesa si attendano sempre i suoi testi ufficiali ed anche le interpretazioni ufficiali degli stessi testi, scartando le letture interessate di chi certamente non è sospetto di simpatie per la Chiesa e il cristianesimo in 2000 anni di storia. Oltre alla fonte indiretta, già citata, sono istruttive le grida di giubilo in questa altra fonte indiretta (FB post “Papa Francesco... della stessa notizia: sentono come di tenere in pugno questi goym cristiani... Chiaramente, queste persone non hanno nessun interesse per la “fede cattolica”, ma solo per i riflessi esterni che possono riguardarli. E direi che manchino in essi (come si può vedere negli spontanei commenti FB, sinceri ed eloquenti) quel “rispetto” che invece la Chiesa cattolica postconciliare manifesta in misura crescente e forse anche controproducente.
Mi sono proposto la brevità su un tema scottante, che però non è saggio ignorare. Se di “infiltrati” nel corpo (mistico o no) della Chiesa ve ne sono ormai di acclarati, come gli “omosessuali” dentro il Vaticano stesso, i “simoniaci” ovvero quelli che hanno fatto uso di ricchezze destinati ai poveri, non si fatto discorso di ben altri e più gravi “infiltrati” e “lobbisti”: quelli che hanno inquinato la bimillenaria dottrina della chiesa al punto da produrre la... “Nova Aetate”, la cui analisi abbiamo iniziato a fare altrove. E sarà cosa lunga... Qui si rinviasemplicemente, senza riprendere una discussione lunga e complicata.
Ancora il mio Catechismo regge e ricordo i comandamenti del “non uccidere”, “non rubare”, “non mentire”. Resta da capire come essi si concilierebbe con la fondazione dello «Stato ebraico di Israele», che a leggere un testo, ripreso da Civiltà Cattolica, nasce sulla «Pulizia etnica della Palestina». Ci arrivano a capirlo i rabbini di Neturei Karta (non so se sono mai stati invitati in Vaticano) e sarebbe strano che non lo capiscano i teologi del Vaticano. Come resterebbe un mistero il senso della preghiera di Papa Francesco, con la fronte sul Muro del Lager di Gaza. Per non parlare poi dei cristiani arabi che ci hanno detto più volte come stanno le cose terrene da quelle parti... È ben vero che esiste una diplomazia della Chiesa che è più antica di tutte le altre. È però difficile immaginare un qualsiasi Papa che si affacci alla finestra per dire che Cristo è morto sì sulla croce, ma di raffreddore e che i Vangeli sono testi “antisemiti” che non bisogna prendere sul serio o che dicono esattamente il contrario di quel che sembra dicano...
E qui ci fermiamo, pensando di aver detto l’essenziale. Non occorre ricostruire una dottrina dell’«odio», diventata propaganda e strumento di repressione con la Legge Mancino, ma se ne è invertato il soggetto e l’oggetto. Da Tacito (”adversus omnes alios hostile odium”) a Spinoza sono gli “ebrei” che nutrono “odio” verso i non-ebrei: non viceversa. Il cristianesimo nasce come religione della Buona Novella, dell’«amore del prossimo», dell’universalismo, come superamento radicale dell’ebraismo e del Vecchio Testamento, pieno di narrazioni terribili e sanguinarie che a stento si possono ricondurre a un senso accettabile per la nostra epoca. Certamente, la “misericordia” è una buona virtù e una buona linea di condotta, ma essa non può diventare una sorta di autolesionismo e di insulto all’intelligenza dei “fedeli”, che non sono pecore, o buoi con l’anello al naso da cui tirarlo dove si vuole.
http://civiumlibertas.blogspot.it/2015/11/i-serpenti-velenosi-nella-chiesa.html
Settimo Cielo 04 nov
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/11/04/nellavarizia-vaticana-ha-un-posticino-anche-monsignor-ricca/
Il Portavoce |
Prudenza vuole che per quanto riguarda i testi della Chiesa si attendano sempre i suoi testi ufficiali ed anche le interpretazioni ufficiali degli stessi testi, scartando le letture interessate di chi certamente non è sospetto di simpatie per la Chiesa e il cristianesimo in 2000 anni di storia. Oltre alla fonte indiretta, già citata, sono istruttive le grida di giubilo in questa altra fonte indiretta (FB post “Papa Francesco... della stessa notizia: sentono come di tenere in pugno questi goym cristiani... Chiaramente, queste persone non hanno nessun interesse per la “fede cattolica”, ma solo per i riflessi esterni che possono riguardarli. E direi che manchino in essi (come si può vedere negli spontanei commenti FB, sinceri ed eloquenti) quel “rispetto” che invece la Chiesa cattolica postconciliare manifesta in misura crescente e forse anche controproducente.
Mi sono proposto la brevità su un tema scottante, che però non è saggio ignorare. Se di “infiltrati” nel corpo (mistico o no) della Chiesa ve ne sono ormai di acclarati, come gli “omosessuali” dentro il Vaticano stesso, i “simoniaci” ovvero quelli che hanno fatto uso di ricchezze destinati ai poveri, non si fatto discorso di ben altri e più gravi “infiltrati” e “lobbisti”: quelli che hanno inquinato la bimillenaria dottrina della chiesa al punto da produrre la... “Nova Aetate”, la cui analisi abbiamo iniziato a fare altrove. E sarà cosa lunga... Qui si rinviasemplicemente, senza riprendere una discussione lunga e complicata.
Ancora il mio Catechismo regge e ricordo i comandamenti del “non uccidere”, “non rubare”, “non mentire”. Resta da capire come essi si concilierebbe con la fondazione dello «Stato ebraico di Israele», che a leggere un testo, ripreso da Civiltà Cattolica, nasce sulla «Pulizia etnica della Palestina». Ci arrivano a capirlo i rabbini di Neturei Karta (non so se sono mai stati invitati in Vaticano) e sarebbe strano che non lo capiscano i teologi del Vaticano. Come resterebbe un mistero il senso della preghiera di Papa Francesco, con la fronte sul Muro del Lager di Gaza. Per non parlare poi dei cristiani arabi che ci hanno detto più volte come stanno le cose terrene da quelle parti... È ben vero che esiste una diplomazia della Chiesa che è più antica di tutte le altre. È però difficile immaginare un qualsiasi Papa che si affacci alla finestra per dire che Cristo è morto sì sulla croce, ma di raffreddore e che i Vangeli sono testi “antisemiti” che non bisogna prendere sul serio o che dicono esattamente il contrario di quel che sembra dicano...
E qui ci fermiamo, pensando di aver detto l’essenziale. Non occorre ricostruire una dottrina dell’«odio», diventata propaganda e strumento di repressione con la Legge Mancino, ma se ne è invertato il soggetto e l’oggetto. Da Tacito (”adversus omnes alios hostile odium”) a Spinoza sono gli “ebrei” che nutrono “odio” verso i non-ebrei: non viceversa. Il cristianesimo nasce come religione della Buona Novella, dell’«amore del prossimo», dell’universalismo, come superamento radicale dell’ebraismo e del Vecchio Testamento, pieno di narrazioni terribili e sanguinarie che a stento si possono ricondurre a un senso accettabile per la nostra epoca. Certamente, la “misericordia” è una buona virtù e una buona linea di condotta, ma essa non può diventare una sorta di autolesionismo e di insulto all’intelligenza dei “fedeli”, che non sono pecore, o buoi con l’anello al naso da cui tirarlo dove si vuole.
http://civiumlibertas.blogspot.it/2015/11/i-serpenti-velenosi-nella-chiesa.html
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