ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 28 novembre 2015

Pig Lodge?

Bergoglio in ginocchio, Cantalamessa in piedi.

In queste settimane vanno intensificandosi i rapporti della setta conciliare con le altre denominazioni del composito panorama ecumenico: oggi Chiesa e postconcilio ci dà notizia dell'intervento di padre Cantalamessa all'apertura del sinodo della setta anglicana che si tiene in questi giorni presso l'Abbazia di Westminster a Londra, poco dopo la visita di Bergoglio al tempio luterano di Roma ed in concomitanza con la successiva visita al tempio anglicano di Namugongo in Uganda (che il sito pseudocattolico La Nuova Bussola Quotidiana non manca di elogiare)

Del controverso cappuccino andrebbero annoverati i trascorsi: alcuni ricorderanno la sua partecipazione ad un incontro tenutosi il 22 Giugno 2006 nello stadio Luna Park di Buenos Aires per pregare per l’unità dei cristiani. In quella circostanza, come si vede dalla foto qui sopra, l'allora cardinal Bergoglio si inginocchiò per ricevere lo spirito - oggi sappiamo quale - dinanzi agli esponenti di spicco del III Incontro Fraterno della Comunione Rinnovata degli Evangelici e Cattolici nello Spirito, tra cui appunto figura padre Cantalamessa. Come si vede, i protagonisti sono sempre gli stessi, ed oggi possono dar libero sfogo ai propri deliri ecumenici. Il sito di Una Vox riporta i dettagli grotteschi del turpe rituale presieduto dall'attuale Pontefice.

Meritano di esser ricordate le parole che quasi dieci anni or sono il cappuccino spese per celebrare l'evento:


Il nostro contributo all’unità è l’amore reciproco. Se alcuni vogliono costruire l’unità a partire dalle verità di fede, noi vogliamo farlo partendo dal cuore. L’unità che cerchiamo esiste già perché è stata conquistata da Cristo e si rende operante nella Chiesa attraverso lo Spirito Santo. Lo Spirito precede, l’istituzione non può far altro che seguirlo.  C’è ancora molto da fare, e da sola la via dell’ecumenismo ufficiale e teologico non raggiungerebbe mai l’unità dei cristiani. E’ necessario sostenere l’ecumenismo dottrinale con quello spirituale. E visto che entrambi procedono dallo stesso Spirito, non può esserci conflitto. 

Ecco anticipata, insomma, la pastorale in antitesi alla dottrina, tematica fatta propria da Bergoglio al Sinodo sulla Famiglia. Il quale, sin da allora, aveva le idee ben chiare su come portare avanti il suo ecumenismo, pur con l'incerto eloquio che tuttora lo contraddistingue:

Abbraccio, piaga e vento. Che il Padre ci chiuda la bocca con l’abbraccio e ci unisca sempre più. Sì, sono peccatore, vedo la piaga con cui Cristo ci ha salvato. Appropriamoci della piaga di Cristo. Quanto al vento, è lui che ci stringe nell’unità e ci unisce come chiese riconciliate nella diversità. 

Pochi però ricordano l'appoggio di Cantalamessa all'associazione Sacred Path di Vito Carlo Moccia, di cui invitiamo a leggere ampie ed inquietanti notizie qui e qui.

Era l'11 Settembre del 2004, quando in una puntata di A sua immagine il religioso francescano intervistò in termini encomiastici Moccia. Nel 2006  si venne a sapere che a Bari era in corso un processo per associazione a delinquere, truffa, maltrattamenti di minori: reati dei quali erano accusati Vito Carlo Moccia e altri undici imputati, poi in parte condannati (si veda la documentazione processuale qui). Nonostante questo, il predicatore della Casa Pontificia non ritenne di doversi astenere da ogni forma di incoraggiamento alla setta e, quando i giornalisti gli chiesero le ragioni del suo appoggio, egli negò di averne mai conosciuto le dinamiche. Eppure, assieme alle denunce fu allegata una vasta documentazione che smentiva il francescano: tra le altre, una lettera di un fedele a padre Cantalamessa, in cui gli si riferiva il caso di una conoscente, il cui figlio 


è aggressivo, ha abbandonato la fede e la parrocchia, sostiene la non divinità di Cristo e la sua equiparabilità ai vari profeti e santoni della storia. Sostiene, e qui sta il problema, che il movimento e il Moccia sono “benedetti” da lei padre Cantalamessa che di recente avrebbe celebrato una Santa Messa con i diaconi di S. Eustorgio in Milano con il gruppo condividendone gli intenti.

Ricordiamo, en passant, che la chiesa di Sant'Eustorgio è luogo di culto dei carismatici pentecostali, gruppo cui appartiene appunto padre Raniero (si veda qui l'articolo di Magister, che indicativamente annovera in quest'eletta schiera anche il tristemente noto mons. Milingo, convolato a nozze con una coreana, regnante Giovanni Paolo II, nel corso di un rito pagano comunitario).

Il 24 Marzo 2006 Cantalamessa rispose difendendo Moccia:


Il campo in cui opera Vito - scrive confidenzialmente chiamando per nome il capo di Arkeon - è delicato e non meraviglia che ogni tanto ci sia qualcuno che, per motivi umani spesso complessi e talvolta inconfessati, sparga sul suo conto le voci più allarmanti, giudicando da un caso singolo tutto il complesso dell’opera. 

Il Predicatore della Casa Pontificia non si limitò a difendere il capo di Sacred Path, ma si premurò di informarlo della denuncia che gli era stata confidenzialmente rivolta. In calce alla lettera c’è infatti una nota manoscritta: 

«Caro Vito, ti invio una lettera che ho ricevuto e la mia risposta, perché, penso, è giusto che tu ne sia informato. Con affetto ti abbraccio e ti benedico. P. Raniero».


Dagli atti dei legali risulta che anche altre lettere con cui dei fedeli esprimevano fortissime preoccupazioni per parenti entrati nella setta di Moccia siano poi state trasmesse da Cantalamessa all'interessato, informandolo delle iniziative nei suoi confronti. 


E non dimentichiamo che il Sacred Path, in concomitanza con il processo a Bari, pagò profumatamente una perizia al Centro internazionale studi sulla famiglia, l'istituto di ricerca cattolico dei Paolini, così come era paolino un altro sacerdote coinvolto nella setta, don Angelo De Simone, animatore spirituale del gruppo.  


Padre Cantalamessa, dopo la condanna della psicosetta di Moccia, ha preso le distanze da Arkeon, ma è tuttora Predicatore della Casa Pontificia. Et pour cause: tanto il frate quanto Bergoglio hanno dichiarato al Luna Park in quella famosa riunione: siamo venuti a celebrare che c’è una sola chiesa, formata da tutti coloro che confessano che Gesù è il Signore e sono stati battezzati


Nell'Abbazia di Westminster padre Cantalamessa ha ricordato che il mondo cristiano si sta preparando alla celebrazione del 500° anniversario della riforma protestante:

È di vitale importanza per tutta la Chiesa che questa opportunità non sia sprecata da persone rimaste prigioniere del passato, cercando di stabilire chi ha avuto ragione e chi torto. Piuttosto, facciamo un salto di qualità, come quello che succede quando le chiuse di un fiume o di un canale vengono aperte per consentire alle navi di continuare a navigare a un livello d’acqua più alto. La situazione è radicalmente cambiata da allora. [...] Coraggio, Maestà, sovrana di questa nazione; coraggio, Justin, arcivescovo di Canterbury; coraggio Sentamu, arcivescovo di York; coraggio, voi vescovi, clero e laici della Chiesa d’Inghilterra! Lavorate, nella consapevolezza delle parole del Signore: sono con voi!

Leone XIII - e con lui tutti i Papi cattolici - avrebbero qualcosa da obiettare. Fors'anche Benedetto XVI, promulgatore dellaAnglicanorum Cœtibus


Commentava Una Vox nel 2006:


La cosa più grave è costituita dal fatto che il mallevadore della riunione di questa combriccola di amici è niente di meno che il cardinale Jorge Mario Bergoglio. Sì, proprio lui, quello che diversi cardinali volevano diventasse papa al posto dell'attuale Benedetto XVI. Di fronte a constatazioni come queste, dobbiamo ringraziare l'intervento dello Spirito Santo che non ha permesso che costui diventasse il capo visibile della Chiesa Cattolica.

Non crediamo che lo Spirito Santo abbia mutato consiglio, nonostante i maneggi dell'ultimo Conclave. Nondimeno oggi Bergoglio si appresta a mettere in pratica dal novello thronus abominationis et impietatis, il suo piano.

E padre Raniero, a Londra, non è che il pupazzo in saio del ventriloquo che siede in Roma. 

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