ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 12 dicembre 2015

Venghino siòri venghino: a gratis!


Entra in vigore il Motu proprio sulla riforma della dichiarazione di nullità del matrimonio


Giustamente concentrata sull’avvio del Giubileo della Misericordia, l’attenzione generale ha messo in secondo piano il fatto che l’8 dicembre scorso è entrato formalmente in vigore il Moto proprio Mitis Iudex Dominus Iesus, sulla riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio.
Il vescovo di Springfield (Usa), Thomas John Paprocki, canonista di fama, già nel settembre scorso aveva dato una dichiarazione sul Motu proprio che permette di riflettere sulla sua attuazione.

Dopo aver ribadito che “la Chiesa cattolica continua ad insegnare che un matrimonio, una volta validamente celebrato, è permanente e non può essere sciolto dalla semplice volontà di una delle parti”, ha specificato alcune cose che riguardano la riforma. Innanzitutto ha ricordato che l’abolizione della doppia sentenza conforme prevista dal Motu proprio, ovviamente, non abolisce in alcun modo la possibilità di appello.
Anche rispetto alla gratuità dei procedimenti il vescovo Paprocki si è dichiarato “felice” di questa scelta, anche se, ha ricordato, “non abbiamo mai ritardato l’amministrazione della giustizia a causa del mancato pagamento da parte di un richiedente.” Una cosa simile l’hanno rilevata recentemente anche i canonisti francesci, ricordando che in Francia, la gratuità era già prevista per tutte le persone che non potevano permettersi di pagare e, negli altri casi, il costo era molto ragionevole (tra gli 800 e i 1.000 euro). Appare evidente che, anche dopo la riforma, rimarranno comunque costi di funzionamento dei tribunali e quindi qualche spesa dovrà essere sostenuta. “Facciamo affidamento”, dichiarava mons. Paprocki, “sulla costante generosità dei cristiani cattolici in modo che possiamo far fronte alle spese associate a questo lavoro giudiziario.”
Nell’ottobre scorso erano arrivati anche due primi chiarimenti a proposito del Moto proprio da parte del Pontificio consiglio per i Testi Legislativi. Entrambi riguardavano proprio il cosiddetto “processo breve” introdotto dal Motu proprio. Si è specificato che questa procedura semplificata viene attivata, sotto il giudizio personale del vescovo diocesano, solo per particolari circostanze, mentre la via usuale rimane il processo ordinario. Inoltre si è evidenziato che per poter accedere al processo “breve” occorre, come conditio sine qua non, il consenso esplicito di entrambe le parti. (LB)

Pubblicato il
  in sinodo2015.
http://sinodo2015.lanuovabq.it/entra-in-vigore-il-motu-proprio-sulla-riforma-della-dichiarazione-di-nullita-del-matrimonio/

Papa Francesco approva il "motu proprio" e abolisce le parcelle degli avvocati rotali. I più ricchi possono fare una donazione per i poveri

Pubblicato: Aggiornato:
PAPA FRANCESCO
Papa Francesco ha abolito con un "motu proprio" le parcelle degli avvocati rotali. Da oggi in poi, infatti, chi ricorre al supremo tibunale che giudica in terzo grado le cause delel nullità matrimoniali avrà un difensore "ex officio" e nel caso si abbiente dovrà semplicemente versare un'offerta "a favore delle cause dei poveri".
Il Pontefice inoltre ha abrogato il "motu proprio" di Pio XI "Qua cura" che offriva un appiglio per mantenere i tribunali interdiocesani in Italia e non restituire ai vescovi diocesani il potere di decidere essi stessi come giudici nelle cause nelle quali le ragioni di nullità siano più evidenti.
"Le leggi di riforma del processo matrimoniale - ha scritto infatti Francesco nel nuovo documento che integra e interpreta la Riforma delle nullità matrimoniali varata con i due motu proprio dello scorso agosto - abrogano o derogano ogni legge o norma contraria finora vigente, generale, particolare o speciale, eventualmente anche approvata in forma specifica come ad esempio il Motu Proprio 'Qua cura', dato dal mio antecessore Pio XI in tempi ben diversi dai presenti".
"La Rota Romana - si legge inoltre - giudichi le cause secondo la gratuità evangelica, cioè con patrocinio 'ex officio', salvo l'obbligo morale per i fedeli abbienti di versare un'oblazione di giustizia a favore delle cause dei poveri". Il rescritto firmato da Francesco il 7 dicembre, vigilia dell'entrata in vigore della sua riforma, stabilisce inoltre ulteriori semplificazioni dell'iter processuale (e cioè che "nelle cause di nullità di matrimonio davanti alla Rota Romana il dubbio sia fissato secondo l'antica formula: 'an constet de matrimonii nullitate, in casu'; che non si dà appello contro le decisioni rotali in materia di nullità di sentenze o di decreti; dinanzi alla Rota Romana non è ammesso il ricorso per la 'nova causae propositio', dopo che una delle parti ha contratto un nuovo matrimonio canonico, a meno che consti manifestamente dell'ingiustizia della decisione; che il Decano della Rota Romana ha la potestà di dispensare per grave causa dalle Norme Rotali in materia processuale; e infine che come sollecitato dei Patriarchi delle Chiese Orientali, è rimessa ai tribunali territoriali la competenza sulle 'cause iurium' connesse con le cause matrimoniali sottoposte al giudizio della Rota Romana in grado d'appello").
"Possano i fedeli, soprattutto i feriti e infelici - commenta lo stesso Papa Bergoglio nel nuovo documento - guardare alla nuova Gerusalemme che è la Chiesa come 'Pace della giustizia e gloria della pieta e sia loro concesso, ritrovando le braccia aperte del Corpo di Cristo, di intonare il Salmo degli esuli: 'Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si apri' al sorriso, la nostra lingua si sciolse in canti di gioià".
http://www.huffingtonpost.it/2015/12/11/papa-francesco-abolisce-motu-proprio_n_8783412.html

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