Quando sento le dichiarazioni che definiscono opera del demonio alcuni gravi errori dei nostri tempi, non mi scandalizzo né mi metto a ridere, ma rimango realista.
Se pensiamo infatti a cos’è un errore, ci rendiamo conto che è «lo sviarsi, l’uscire dalla via retta» e, meglio, «l’atto e l’effetto di allontanarsi, col pensiero o con l’azione o altrimenti, dal bene, dal vero» (Treccani online).
La definizione di bene e di vero più convincente è quella che porta al Vero e al Buono per antonomasia, al vero e al buono perfetti. Dobbiamo per forza elevarci dalla condizione umana per trovare un oggettivo metro di misura e l’unica perfezione assoluta, quindi anche nel bene e nel vero, è Dio. Solo in Lui «c’è la verità perfetta, Egli è la stessa Verità sussistente» (Dizionario di Teologia dommatica, Piolanti-Parente-Garofalo).
Se dunque l’errore è un allontanamento dal Bene e dal Vero, è un allontanamento da Dio. Come si può dunque pensare che sbaglino coloro che denunciano l’opera di Satana dietro le quinte dell’errore? Se ci si ragiona senza preconcetti finto-emancipati e/o anti-clericali, è facile rendersi conto della assoluta verosimiglianza della cosa.
Siamo impossibilitati a negare l’esistenza di Dio, troppe evidenze anche per la ragione umana. Al giorno d’oggi, sono veramente pochi quelli che si dicono realmente e totalmente atei. E allora è verosimile che ci sia anche qualcosa o qualcuno soprannaturalmente in grado di “giocare contro”.
Il demonio ha gioco facile nell’ingannare l’uomo e sviarlo dalla Via, dalla Vita e dalla Verità. Se il vero e il buono perfetti non sono nell’uomo, è facile per questi cadere nel tranello e perdersi in errori che gli facciano sembrare vero e buono cose che sono ben lontane dall’esserlo.
Sempre alla condizione di esser concesso da Dio, quindi, il gioco del diavolo è innegabile, soprattutto se esaminiamo alcuni errori del mondo che, tolte le ideologiche fette di salame dagli occhi, portano dritto allo sfacelo, all’annullamento della dignità dell’uomo (si pensi a tutte le condotte contrarie alla natura): certamente questo non può essere inteso come vero e buono per l’uomo. E siccome Dio che è Verità e Bontà perfette non può tendere all’errore e non induce l’uomo ad errare, chi spinge l’uomo verso il baratro è l’avversario.
Il gioco del principe del mondo, tra l’altro, è anche abbastanza semplificato dalla natura umana ferita dal peccato originale e incline a tutte le deviazioni che questa comporta. In particolare l’arma più efficace per il diavolo è quella di stuzzicare l’orgoglio dell’uomo.
Questo «è una depravazione più profonda; per esso l’uomo, abbandonato a se stesso, nell’eccesso dell’amor proprio, considera sé come proprio Dio» (Bossuet, Trattato della concupiscenza).
L’uomo, in pratica, dimentica (non ignora, ma dimentica, perché l’istinto comunque lo spinge verso Dio) il suo ultimo fine, inizia ad avere eccessiva stima di sé e a preferirsi a Dio. La conseguenza di ciò è che si sentirà indipendente, si sentirà Dio, così da sottrarsi all’autorità divina. L’uomo inizierà a pensare di essere il fine di se stesso, compiacendosi nella propria eccellenza (cfr. A. Tanquerey, Compendio di Teologia ascetica e mistica). E nel momento in cui fa questo diventa fragile e incline a cadere, perché lontani dalla Luce si perde facilmente la strada.
È dunque chiaro che indovina pienamente chi grida al demonio quando parla di certi errori.
Si deve uscire dai giochetti fatti ad arte per zittire chi si oppone alla mentalità del mondo e cioè l’aggressione verbale con tanto di accuse di “mancare di rispetto”, “di offendere”, “di non avere diritto di imporre”, ecc…
Pane al pane, vino al vino. Se uno mi dice che sto in errore e che quell’errore è demoniaco, non mi sta dicendo che io sono il demonio, non mi sta offendendo. Semmai mi sta facendo la più grande carità possibile: mi sta dicendo la verità, che, come oramai si è capito, non è mai ben ascoltata dai “tifosi” del mondo. Mi sta dicendo “occhio, che ti fai male!”.
E allora, non ci fermino insulti e minacce, non ci intimoriscano toni aggressivi e modi bruschi: sempre meglio dire la verità per provare a rimanere nella Verità, che essere timorosi conniventi del gioco del demonio.
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