ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 26 febbraio 2016

Ancora il male minore…?

Fiducia Ok. E’ partita la rivoluzione antropologica omosex. 

Tutto come previsto, da pochi, ma illuminati pensatori. Ai tanti cattolici impegnati, dirigenti, intellettuali, politici, sacerdoti e prelati…, ai tanti cattolici del dialogo, ai normalizzatori… Ancora il male minore…  Ecco, oggi, avete vinto! Complimenti, il demone è servito. Mi dissocio.

di Andrea Peracchio

La fiducia al Senato sul D.L. Cirinnà, pur attenuato, segna la vittoria di chi, da una parte e dell’altra, fin dall’inizio, ha cercato il compromesso. Una vittoria servita sul piatto d’argento ai peggiori nemici.
Su questo almeno non ci sono dubbi. Sarà sorprendente vedere come alcuni faranno a gara per smarcarsi e giustificarsi, generalmente senza ammettere alcun errore!  Ma resterà a lungo nella storia che una larga e determinante fetta di cattolici, di clero, di vescovi, di sacerdoti, tacendo o addirittura impegnandosi per un’esplicita soluzione, per un manifesto su un generico ed ambiguo Si alla famiglia, per qualche inesistente diritto per le unioni civili…, hanno collaborato, con la propria mente, con le proprie mani, alla legittimazione sociale, legale e morale della sodomia.
Invece di rammentare la depravazione, invece di spronare contro simili rivoluzioni ed i loro militanti, invece di affidarsi a Dio e sfidare i demoni a servizio del male, invece di confidare nella Provvidenza, nelle preghiere e nelle Sante Messe, combattendo seriamente anche contro ogni speranza umana, e lasciando a Dio l’eventuale vittoria…, hanno denunciato e annunciato, esitato e manifestato, ammonito e favorito, proposto e minacciato, in un miscuglio di interviste, slogan, affermazioni e contraddizioni degne del più evoluto modernismo, quello ben definito da Pio X, s’intende, quello che è, e sarà sempre, cloaca di tutte le eresie. Per vincere…, loro? Per mediare? Per ottenere un male minore?
Da una perversione pratica, da una prassi degenerata e diffusa qual è stata quella di Sodoma e Gomorra, approfittando della misericordia di Dio, nell’anno Santo della Misericordia, tanti intellettuali, tanti cattolici, tanti dirigenti di Associazioni e Movimenti (Qualcuno un elenco lo farà!), usurpando una larga fiducia popolare, usurpando quel che resta del sensus fidei che ha animato migliaia e migliaia di uomini, donne, famiglie…, hanno collaborato a quest’ennesimo atto di rivoluzione verso il creato, verso l’ordine voluto da Dio. Non nella prassi, ma – ancora in base ai distinguo: cerchiamo ciò che unisce / troviamo una soluzione / io non lo farei, ma non posso impedire ad un altro di…/ se c’è l’amore… / che male c’è?… / ecc. ecc. – nella Legge! In quella legge che gli Uomini si danno, che giuristi raffinati, professori accademici, avvocati ed azzeccagarbugli, pensatori e opinionisti,  d’area –  sedicenti cattolici – hanno inseguito, mirato, coltivato, blandito, fin da subito, nella confusione di una dottrina ormai spenta da un buonismo becero, che ha pervaso la religione cristiana, che ha “sostituito” la religione del Dio che si è fatto uomo, con la religione (perché tale è) dell’ Uomo che si fa dio. Anche questa volta, nessuno scontro, nessun anatema, solo una pacifica e multicolor (arcobaleno) “sostituzione”.
Grazie cari amici, ci avete dimostrato ancora una volta che preferite sempre e comunque un male (ipoteticamente minore) ad un non male. Ci avete dimostrato la vostra illusione, la vostra superbia di saper o poter “controllare” un fenomeno che è evidentemente molto più grosso di voi, per il quale vi siete svegliati con 10, 20, 30 anni di ritardo, nella patetica illusione Conciliare di un uomo nuovo, adulto, non più bisognoso di rigore o anatemi, ma ormai capace di riprovare dottrine false e quelle forme di esistenza che ignorano Dio e le sue leggi! (dalle Dichiarazioni di apertura e chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II – concetti e parole di San Giovanni XXIII e del Beato Paolo VI   d’obsolescenza evidente).
Ora possiamo annoverare uno straordinario primato: l’Italia, il Pese della Città del Vaticano, il Paese dei primi martiri e dei Papi, ha tutti i provvedimenti legislativi maggiormente rivoluzionari: divorzio, riforma del diritto di famiglia, aborto, fecondazione artificiale, omosessualismo e gender nelle scuole, unioni civili omosessuali, siglati da esponenti e/o partiti cattolici (quanti danni dai cattolici in politica!). Molto probabilmente il lavoro dovrà proseguire: tasse, patrimoniali, riduzione della proprietà privata, espropri, sequestri, liberalizzazione delle droghe, eutanasia, multi famiglie omosex, polisex, animalsex, ecc… via via verranno sostituendo la normalità, sostituendo le bellezze di sempre, per seminare solitudine, malattie, psicosi, suicidi e tanto, tanto dolore.
Dall’altra parte… han lavorato bene! Non sono mancati soldi, organizzazione, fantasia e lobbying, ma più di tutto ha contato la fede. Una fede che non è interessata al dialogo, che non flette sui principi, non tratta sui valori, che è adulta e punta al massimo, sa cosa vuole e sa farsi strategia. Una fede che si basa sulla gnosi di pochi, che promuove quel liberalismo e libertinismo illusorio di un uomo nuovo e disincantato, senza se e senza ma, senza Dio e senza regole, ma proteso verso una (terrena ed illusoria) felicità con quel neo-malthusianesimo che fa da sfondo e sostegno all’egoismo e al nichilismo odierno! Han fatto la loro parte, han vinto l’ennesima loro battaglia. Potranno presto proseguire. Il Principe di questo Mondo ringrazia, ma non l’avrà vinta fino alla fine!
E’ da questa parte che è tragica! E se la Chiesa non sono riusciti a distruggerla religiosi, preti e vescovi, è perché è di Dio! E sopravvivrà anche ad un Papa che nel medesimo tempo denuncia un Trump per ipotetiche gestioni di confine e si lava le mani di un Renzi che impone un abominevole decreto che grida vendetta al cospetto di Dio. Ma l’Italia? Quell’espressione geografica ormai in preda ad avventurieri, finanzieri, tecnocrati e massoni… ? Che ne sarà dell’Italia, devastata anche dai cattolici del dialogo e del compromesso?
Preghiera e Sante Messe, come Alessandro Gnocchi ed altri, da questo sito, hanno proposto, chiesto ed ammonito. E che Dio abbia pietà di noi.
Quanto a Voi, novatori e normalizzatori, “umanisti moderni, rinunciatari alla trascendenza delle cose supreme”, come non avete quasi in nessun caso avuto ripensamenti sugli errori / orrori del passato, c’è da temere che non avrete n’è l’umiltà, n’è il coraggio di riconoscere gli errori / orrori del presente. Troverete sempre qualcosa per sbandierare un ottimismo di facciata e per giustificarvi dalle vostre omissioni e confusioni. E’ molto probabile che lo farete dinnanzi allo specchio, ai vostri figli ed alla storia. Ma dinnanzi a Dio ? Là ve la vedrete da soli, coi demoni che avete servito a farvi da accusatori, senza alcuno che vi cavi dai vostri orrori, dinnanzi ai vostri peccati. Come tutti, del resto, ciascuno per il suo però!

– di Andrea Peracchio



Redazione

Nell’entusiasmo delle unioni (in)civili, il PD lancia una nuova battaglia (in)civile: il diritto alle corna  –  di Paolo Deotto

Redazione
L’umorismo più efficace è sempre quello involontario. Apprendiamo che esiste una signora, che si chiama Laura Cantini e alla quale paghiamo lo stipendio da senatrice del PD, che ha presentato un ddl per eliminare l’obbligo di fedeltà nel matrimonio. Sarà una seguace della teoria di Niwrad? Comunque, in tutta la faccenda c’è una coerenza…
di Paolo Deotto
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zzzzflmcrnPartiamo da un dato interessante. Esiste una signora che si chiama Laura Cantini, alla quale paghiamo ogni mese, con le nostre tasse, il non esiguo stipendio da senatrice. Voi mi direte, giustamente: e che ce ne frega? Niente. Anche a me non me ne fregherebbe niente (di stipendi inutili, con le nostre tasse, ne paghiamo tanti…), ma la signora in questione ha il suo attimo di notorietà perché, partecipe del clima festoso di trionfo delle irrinunciabili riforme dell’umanità, ha presentato un disegno di legge per abolire dall’articolo 143 del Codice Civile il riferimento all’obbligo reciproco di fedeltà tra i coniugi.
Secondo la senatrice Cantini, infatti, (così ci informa Il Giornale) l’obbligo di fedeltà “è un retaggio di una visione superata e vetusta del matrimonio“. “Il giudice non può fondare la pronuncia di addebito della separazione sulla mera inosservanza del dovere di fedeltà coniugale”. Insomma, il coniuge che domani si troverà cornuto, potrà solo abbozzare e star buono, e non potrà chiedere la separazione per colpa del/della fedifrago/a. Come si direbbe a Napoli, cornuto e mazziato.
D’accordo che ormai siamo al trionfo frenetico dell’idiozia – pensate ad esempio al Topolino Renzi che ha definito l’approvazione della frociolegge Cirinnà come una “vittoria dell’amore” – però pare lecito dire che la signora Cantini si è fatta prendere un po’ la mano, anche se la cosa ha una sua logica, come vedremo tra poco. Verrebbe comunque la tentazione di chiederle (ma con una signora non si deve essere indiscreti) quanto lei sarebbe democraticamente serena nell’apprendere che il suo “partner” (marito, compagno, fidanzato o che altro. Le vie democratiche sono infinite) si spupazza con un’altra donna. O con un altro uomo, perché democrazia docet che non c’è nessuna differenza.
Magari la sullodata ne soffrirebbe tremendamente (chi conosce una donna non gelosa, alzi la mano) però dovrebbe democraticamente accettare le corna, perché l’obbligo di fedeltà è “un retaggio di una visione superata e vetusta del matrimonio“. Ergo, il partner che soffra di carboni ardenti negli slip, deve potersi dar sollievo come, quando e con chi creda opportuno farlo. Magari la parte tradita si potrebbe consolare cantando “Bella ciao”. Boh.
A questo punto, voi mi direte, giustamente, un’altra cosa: “Ma questi stramaledetti politici non hanno niente di più serio di cui occuparsi?”. Obiezione più che legittima. Però considerate che, poveretti, azzerati in genere nelle attività intellettuali (altrimenti non avrebbero fatto “carriera politica” – e qui dovremmo dire “fatte le lodevoli eccezioni”. Già, ma dove sono?…) eseguono, Topolino per primo, ordini che arrivano dall’alto.
L’ordine è quello di distruggere la società, di ridurre la civiltà a un ammasso di macerie e spazzatura. E tutta la faccenda assume una certa coerenza, perché la società è fatta di persone e, passo dopo passo, bisogna distruggere le persone, togliere loro ogni dignità.
Un passo senza dubbio importantissimo è la frociolegge Cirinnà. Però è anche vero che i Padroni del Vapore sanno benissimo che gli invertiti sono un’infima minoranza; è importante che le loro porcherie assurgano a dignità giuridica, però non basta. La stragrande maggioranza delle persone sono normali e la stabilità del vincolo tra uomo e donna (almeno come ideale) è uno dei segni distintivi e dei pilastri della civiltà. Invece Fido, il migliore amico dell’uomo, dopo essersi accoppiato con la cagnetta Cippi, non ha alcun problema ad accoppiarsi con la cagnetta Clem, né tra Cippi e Clem sorgerà alcuna lite.
Infatti Fido, Cippi e Clem sono bestie. Gli uomini no, e dovrebbero anche fare il possibile per non comportarsi come bestie.
La brillante proposta della senatrice Cantini libera l’uomo dall’obbligo di comportarsi diversamente dalle bestie. Le corna diventano un fatto normale, anzi non sono neanche più corna. Ognuno si può accoppiare con chi vuole e come vuole e quando vuole, né la parte che si ritrova la fronte ornata di antiestetiche protuberanze può dolersene davanti al giudice. Certe faccende come la fedeltà sono “un retaggio di una visione superata e vetusta del matrimonio”. De minimis non curat praetor.
È insomma il trionfo della teoria di Niwrad. Chi è costui? Ma è chiaro, è il contrario di Darwin, come si può vedere dalla foto a lato. Darwin sosteneva (non si è mai capito in base a cosa, ma lui lo sosteneva) che l’uomo altro non era che il risultato di un’evoluzione delle bestie, anzi, più precisamente, della scimmia. Il suo speculare collega, il sig. Niwrad, ha elaborato la teoria secondo la quale l’uomo sta, ogni giorno di più, diventando una bestia. Pare che siano stati già condotti esperimenti molto interessanti, sottoponendo alcuni volontari a cicli acceleratissimi di regime demo-progressista-illuminista. I risultati sarebbero documentati dalla foto che qui di seguito pubblichiamo. Secondo i seguaci del prof. Niwrad, i soggetti riprodotti nella fotografia erano pacifici padri di famiglia, ragionieri del catasto, parrocchiani della misericordia, professionisti stimati, abbonati a Repubblica, e così via.


La signora Laura Cantini, probabilmente senza capirci granché, ha scritto una pagina di storia. Lei e la sua collega Cirinnà saranno ricordate per aver dato un contributo essenziale al progresso dell’umanità e saranno celebrate nel tempo con solenni cerimonie, in cui l’oratore di turno grufolerà un commosso discorso commemorativo.
Che bello.
Dimenticavo. Sarà bene, per sana prudenza, che tutti questi simpatici mattacchioni tengano conto di una frase del grande Giovannino Guareschi: “… poi un giorno il vecchio Padreterno si seccherà, muoverà l’ultima falange del dito mignolo della mano sinistra e manderà tutto a gambe all’aria”.
Chiaro, no? Con tanti auguri.
http://www.riscossacristiana.it/nellentusiasmo-delle-unioni-incivili-il-pd-lancia-una-nuova-battaglia-incivile-il-diritto-alle-corna-di-paolo-deotto/
Human egg cell fertilization

Cosa è contro natura

Breve risposta ragionata all'argomento più futile della retorica Lgbt.
DI  - 26 FEBBRAIO 2016
  
Poiché la battaglia Lgbt verte ormai solo sulla confusione (volontaria) tra diritti c.d. ‘civili’ della coppia omosessuale e diritto all’adozione (che, com’è evidente ad ogni persona di buon senso, tira in ballo altri problemi), e l’unico argomento utilizzato è il sarcasmo su “che cos’è natura?”, proviamo a spiegare per l’ennesima volta in che senso la “filiazione omosessuale” è contro natura.
Ogni essere umano pensato nella sfera della realtà non può non avere un padre ed una madre. In Natura, intesa spinozianamente come “tutto ciò che esiste”, cioè l’insieme di natura intatta, tecnologia, scienza, etc., ad oggi non esistono uomini che non siano nati dall’unione di uno spermatozoo e un ovulo, provenienti da un padre ed una madre. Non esiste una persona che sia nata da due spermatozoi o da due ovuli. Magari tra 50 anni si riusciranno a creare ovuli sintetici, con DNA neutro, a cui basta aggiungere lo spermatozoo paterno. Oggi però in Natura questo non esiste: esistono sempre, necessariamente, un padre ed una madre.
Alla luce di ciò, alcuni (molti, in Italia) pensano che quando al bambino nato vengano a mancare per varie ragioni (tragiche*) il padre e la madre che lo hanno messo al mondo, il bambino abbia diritto alla ricostituzione del ‘tipo’ di nucleo di persone che naturalmente al mondo lo ha messo, cioè quello formato da un uomo ed una donna, un padre ed una madre (adottivi). Sulla stessa linea, queste persone definiscono (per le ragioni spiegate su) “contro natura” famiglie adottive create scientemente su altri schemi (single, coppie omosessuali, etc.).
Resta ovviamente valida la posizione opposta, cioè che il bambino possa essere cresciuto da ‘tipi’ di nuclei familiari diversi da quello che naturalmente lo ha messo al mondo. L’importante è avere argomenti validi per difenderla, e non solo una facile e penosa ironia retorica su “cosa è natura?”.
(*)Magari un soggetto politico che volesse assomigliare a qualcosa di realmente progressista dovrebbe battersi innanzitutto davanti allo scandalo di bambini strappati alle famiglie “troppo povere”, combattendo quella povertà e quella disumana logica schiacciata sul criterio del censo. Ma ormai i progressisti preferiscono noleggiare uteri…
Le Unioni civili e il Memoriale Moro

Le Unioni civili e il Memoriale Moro


Piccole Note

Si è svolta, infine, la votazione riguardante la legge sulle unioni civili. Una vicenda della quale non abbiamo mai scritto sul nostro sito, tranne che per un breve cenno, perché se ne parlava già tanto, e a nostro giudizio troppo, altrove. Così abbiamo scelto di scriverne semplicemente non scrivendone (così rispondiamo alle domande di alcuni lettori che richiedevano la nostra opinione in proposito).
Il mondo è al collasso: la crisi finanziaria mondiale stritola vite e destini; i venti della destabilizzazione e del terrorismo globale stritolano intere popolazioni, con il tragico corollario dell’esodo più o meno forzato di centinaia di migliaia di disperati; il pianeta è attraversato dai fremiti minacciosi di un nuovo confronto planetario tra Est e Ovest che rischia di sprofondare il mondo in una nuova guerra mondiale…
In mezzo a questa tempesta in Italia, per mesi e mesi, il tema del dibattito mediatico e sociale, dominante e fagocitante, è stato tutt’altro: il destino delle unioni civili, appunto.
Non che tale tema non abbia la sua importanza, ovvio, né si vuole esprimere un giudizio sui tanti che, da una parte o dall’altra, hanno dibattuto sull’argomento come cosa che tocca corde e sensibilità più profonde. Semplicemente ci è parso che l’ossessività con la quale il tema si è imposto, o è stato imposto, ci è sembrata semplicemente inquietante.
Così salutiamo con un sospiro di sollievo il voto in aula, perché segna il (temporaneo) punto conclusivo della vexata questio.

Un finale già scritto, tra l’altro, ché era ovvio fin dall’inizio che la stepchild adoption, com’è stata chiamata in idioma inglese, non avrebbe mai trovato i voti necessari in Parlamento, stante la contrarietà, tra l’altro, di parte della popolazione italiana (cattolica e non). Una contrarietà che nessun partito avrebbe avuto il coraggio di sfidare, fosse anche solo per meri calcoli elettorali. Come altrettanto scontato era il fatto che con lo stralcio, parola brutta ma efficace, la legge sarebbe stata approvata.
Uno scontro evitabile, dunque, com’era evidente fin dal principio, al di là delle ragioni e dei torti degli uni e degli altri. Evidenza che non è solo la fotografia di una classe politica ormai incapace di adire a compromessi politici (tratto essenziale della cosiddetta seconda Repubblica, che ha sprofondato l’Italia nella tragedia di una, più o meno incruenta, guerra civile permanente), ma segnala anche altro.
La decisione, o costrizione che sia, di percorrere la strada più impervia e pericolosa (oltre che vana), nella quale il rischio di blocco e di ingerenze indebite era palese, indica che proprio quelle ingerenze indebite erano in fondo, e al di là delle intenzioni di tanti sostenitori e avversari della legge, il nodo della questione. E questo era il vero scontro che si consumava dietro l’apparenza di un confronto su un tema che in fondo non importava affatto ai veri protagonisti di tale battaglia.
Una reiterazione di uno schema consumatosi, con altre dinamiche e finalità, in altre battaglie similari del passato. Come avvenne ad esempio in occasione del referendum sul divorzio, secondo anche quanto ipotizza, nella sua prosa prudente, Aldo Moro nel suo memoriale (riportiamo in calce alla Postilla un brano in proposito).
Così, a vicenda temporaneamente chiusa, sui media si fa un primo consuntivo di vincitori e di vinti, in Parlamento e altrove. Altro piccolo segno (ce ne sono di più alti) di come la questione sia stata un terreno cruciale, tra tanti possibili, sul quale si è consumato uno scontro politico, ed extra-politico, a vari livelli.
In conclusione di tali considerazioni vale forse la pena soffermarsi su un tratto di confusione che ha animato parte dell’ambito cattolico.

Tra le tante voci provenienti da tale ambito, infatti, vi è stato chi ha palesato il timore che con questa legge lo Stato potesse procedere a un’equiparazione, a tutti i livelli, delle unioni civili al matrimonio cattolico.
Paura infondata, che palesa qualche incertezza riguardo il catechismo, se non sull’essenza del cristianesimo. Il matrimonio cattolico è un sacramento del Signore, che una legge di uno Stato semplicemente non può realizzare. Al di là dei nomi, nella sostanza si tratta di cose di diversa natura e ordine, come recita anche la Costituzione.
Appendice (dal Memoriale Moro).
In realtà il problema del referendum sul divorzio che l’On. Fanfani non aveva propriamente voluto, ma accettato come una buona occasione politica, era diventato per il Segretario del Partito assillante sia sul terreno politico sia su quello finanziario.
Una volta impegnatovi in pieno il Partito contro il mio parere che era di limitarsi a ricordare ai militanti le ragioni per le quali la D.C. aveva scelto quella strada, il fatto era diventato 1) obiettivamente politico; 2) e tale che metteva in gioco il prestigio del Partito che si era ridotto a farsene propugnatore.
[…] E’ controverso che cosa propriamente si proponesse l’On. Fanfani che fece di quello il momento culminante della sua contrastata segreteria. Prova di forza del mondo cattolico, della sua presenza nel paese? L’occasione sarebbe stata scelta male, perché la ragione positiva era minima ed i risultati furono altamente deludenti.
Allora è da pensare piuttosto ad una prova di forza politica, un’occasione per assommare voti di varia natura, ma qualificati e quindi sommabili tra di loro con l’auspicata aggiunta di voti di donne comuniste, legate alla tradizione e ad alcuni interessi e che i comunisti stessi mostravano assai di temere? Il significato politico dell’operazione, una maggioranza cioè di varia estrazione, ma che si palesasse dominante sul paese, e per di più con una forma di votazione diretta e in certo senso apolitica, era dunque chiaro.
Esso rispondeva all’intuizione dell’uomo, a un certo antico gusto per il grande sfondamento, ad una visione, per così dire, superpartitica della vita politica. Una specie di ritorno a De Gaulle che prelevava voti da tutte le direzioni in nome di una certa obiettiva grandezza del Paese che era anche la grandezza dell’uomo.
Fanfani aveva certamente grandi ambizioni e consapevolezza delle sue doti. L’atteggiamento suo nel referendum fu ambiguo, ma per il resto prese atto del risultato e vi si adeguò. Così essendo le cose in caso di sconfitta, resterebbe da domandarsi quali esiti la vicenda avrebbe avuto in caso di vittoria. Come essa sarebbe stata sfruttata? È lecito presumere che sia in caso di successo alle elezioni presidenziali, e questo dubbio non gli giovò, sia in caso di una inusitata vittoria al referendum, l’orientamento rigoroso e, come si dice, presidenzialista, al fine di rafforzare e far valere l’autorità dello Stato, avrebbero ricevuto un’accelerazione.

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Notizia del: 26/02/2016

3 commenti:

  1. L'approvazione delle unioni (in)civili è dovuta a tanti fattori, tra i quali possiamo annoverare il silenzio di chi avrebbe dovuto parlare e fare un po' di chiarezza: ci riferiamo a Bergoglio.
    Ci ricordiamo tutti l'oramai tristemente famoso 'chi sono io per giudicare' che, nonostante tutte le possibili chiarificazioni, ha di fatto sdoganato la sodomia.
    E il recente non volersi immischiare nella questione, limitandosi semplicemente a dire che pensa quello che pensa la Chiesa (peraltro tutto da dimostrare), che bisogna votare secondo una non meglio precisata coscienza ben formata, appare evidentemente come un lavarsi le mani, di 'pilatesca' memoria. Invece dire che Trump non è cristiano perché erige un muro ( tra l'altro per proteggere la nazione dell'invasione straniera), avrebbe dovuto dire chiaramente che chi vota una legge che approva il peccato contro natura non è cattolico! Ma figuriamoci, non sia mai! Perché a Jorge Mario non interessa affatto l'annuncio della Verità e la salvezza delle anime, ma solo l'approvazione, il consenso e l'applauso del mondo. Crediamo di poter affermare - senza timore di essere smentiti - che non solo ha l'approvazione del mondo, ma anche del principe di questo mondo! Si, pensiamo che il demonio sia molto, ma molto contento del suo operato, perché 'grazie' a lui la Chiesa sta andando a picco e tante anime si stanno perdendo. Non ci resta che pregare affinché la Sede di Pietro venga al più presto liberata da questo impostore. Atanasio

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    1. Visto che Satanasso è il padre del disordine, del rovescio e del mondo alla rovescia, come potrebbe non ballare e sghignazzare per essere arrivato a tirare dalla sua nientemeno che il capo della Chiesa di Colui a cui egli ha dichiarato guerra infinita e senza quartiere? Silenzio puntigliosamente osservato (tralasciamo qui il tramescare tramite i suoi galoppini) mentre spreca parole a fiumi e cascate su temi sindacali, finanziari ed ecologisti, rubando il mestiere agli addetti ai lavori.
      Duole davvero dire queste cose ma, di fronte all'avallo o al silenzio pilatesco o connivente verso tutto questo putridume (ormai si potrebbe elencarlo in un libro) CHI TACE E' COMPLICE.
      Marisa

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  2. Ma delle anime che si stanno perdendo a causa sua glie ne verrà chiesto conto da Cristo Giudice, questo è poco ma sicuro Come ne verrà chiesto conto a tutti i suoi scherani, veri sicari che mandano le anime al macello, coopati da Bergolgio ai posti di comando per accelerare la distruzione della Chiesa Cattolica bimillenaria. Abbattuto il baluardo, quetso signore apre le porte dell'ovile al demonio, che può così comodamente fare strame delle pecore. Il matrimonio omosessuale, di cui Bergolgio porta la responsabulità (non avendo alzato la voce per impedirlo), e la futura cancellazione del santo sacrificio, con l'appiattimento della ex messa cattolica sulla cena protestante (riabilitazione di Martin Lutero), sarano il canto del cigno della cristianità, indici della prossima "fine dei tempi". Ci consola però il fatto che ciò coinciderà con il trionfo del Cuore Immacolato di Maria SS.ma e la definitiva sconfitta di questa orrenda Cheisa modernista. Viva Gesù, Viva Maria !

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