Andrea Tornielli, l’inquisitore misericordioso (e Giorgio Vittadini, fan del family day 2007)
Sulla Stampa di oggi Andrea Tornielli ci dedica attenzione, presentandoci come critici accerimi (e gratuiti) di mons. Galantino e di Gigi De Palo… ecc.
Nella sua disamina tesa a ridicolizzare i sostenitori del Family day ci sono La Nuova Bussola quotidiana, cioè il quotidiano di cui fu egli stesso direttore, quando era una ratzingeriano di ferro e frequentava solo certi ambienti (cattolico tradizionali, in fatto di fede, di destra in politica), Rossoporpora, del vaticanista Giuseppe Rusconi, la Croce di Mario Adinolfi, e appuntoLibertà e persona.
Riguardo alla nostra piccola pattuglia scrive:
Nella sua disamina tesa a ridicolizzare i sostenitori del Family day ci sono La Nuova Bussola quotidiana, cioè il quotidiano di cui fu egli stesso direttore, quando era una ratzingeriano di ferro e frequentava solo certi ambienti (cattolico tradizionali, in fatto di fede, di destra in politica), Rossoporpora, del vaticanista Giuseppe Rusconi, la Croce di Mario Adinolfi, e appuntoLibertà e persona.
Riguardo alla nostra piccola pattuglia scrive:
Un altro sito esperto di «fuoco amico», «Libertà e Persona», ha preso in giro De Palo per la sua competenza sui pannolini (data la sua famiglia numerosa) e lo ha criticato aspramente per aver sostenuto, in un’ intervista su «Avvenire», la tesi «francamente imbarazzante» e «sociologicamente indifendibile» secondo la quale la causa delle culle vuote in Italia sia di matrice economica
Chi abbia letto i nostri pezzi su Gigi De Palo, può ben vedere come Tornielli falsifichi e banalizzi: la critica a De Palo è stata fatta con assoluta correttezza, tanto che l’interessato non ha mai potuto smentire. Si è detto soprattutto che l’attuale presidente del Forum, che ha inaugurato la sua presidenza sparando
a zero sul Family day del 2007, preventivamente, cioè pochi giorni prima dell’attuale Family day di domenica: 1) era stato attivo sostenitore del Family day 2007 stesso; 2) era sempre stato attivo sostenitore delle manifestazioni pubbliche, tanto da essere il promotore non solo della sfilata dei passeggini (mai derisa), ma anche del primo flash mob contro la legge Scalfarotto, davanti a Montecitorio.
Quanto alla critica a Rossoporpora e a La Nuova Bussola, Tornielli scrive:
A infastidire particolarmente è stata la partecipazione di De Palo alla puntata di Porta a Porta del 27 gennaio. «Ha parlato come se fosse il protagonista del Family Day» denuncia il sito «Rossoporpora», indignato non per ciò che De Palo ha detto in trasmissione, dato che ha sostenuto la tesi contraria al ddl Cirinnà, ma per il solo fatto di essere stato «indebitamente» invitato da Bruno Vespa, ipotizzando anche in questo caso l’ occulta regia di Galantino.
Anche qui Tornielli, ragazzo intelligente, ma soprattutto attento ai rapporti di forza -ieri, come oggi, in politica, come in sacrestia- bluffa sapendo di bluffare.
Finge di non capire: 1) che la Cei, non quella di Bagnasco, ma quella di Galantino, ha indicato a Vespa, come interlocutore sul Family day prossimo venturo, non un membro del Comitato organizzatore, ma un uomo che aveva avversato pubblicamente il Family day stesso, commettendo così una scorrettazza inaudita (pari solo a quella di chi ha accettato di andare a parlare di qualcosa che non lo riguardava affatto); 2) che De Palo non ha affatto sostenuto la stessa tesi del Comitato, contrario tot court al ddl Cirinnà, in quanto ha proposto, come ha sempre fatto mons. Galantino, una apertura sulle unioni civili.
Infine Tornielli prende le difese di don Carron, e si scaglia contro “la sindrome del «nemico interno», della caccia al «traditore»”.
E vabbè, ognuno gioca la sua partita. Tornielli forse ha seguito poco questo family day, infatti non gli ha dedicato alcuno spazio; gli è sfuggito che gli attacchi al Family day sono partiti sempre, in prima istanza, da una sola direzione: quella Galantiniana. I vari siti incriminati hanno sempre risposto, dopo gli attacchi, non prima.
E che anche a Family day concluso, il galantinino Brunelli ha postato, con poco successo tra i suoi stessi lettori, un goffo tentativo di sminuire la portata dell’evento.
Poichè però, a chi cambia bandiera tanto spesso, sfugge il ricordo di ciò che pensava ieri (la rincorsa delle mode, porta a considerare osceni i pantaloni a zampa di elefante che si portavano sino a ieri, e egualmente osceni, gli amici di alcuni anni prima), vorremmo solo ricordare dove stava Andrea Tornielli nel 2007, in occasione del Family day appoggiato da Cei e sostenuto da Berlusconi.
Dove stava, il vaticanista di Berlusconi? Con Prodi, Bindi e i cattolici galantiniani ante litteram?
Oibò, stava in trincea! Eppure i Dico erano nulla in confronto al ddl Cirinnà.
Al suo fianco, anche altri amici, come Giorgio Vittadini, che oggi, tramite il Sussidiario, esprimono continue critiche, e fanno continui appunti al Family day 2016:
Si legge tra l’altro: Occorre quindi non abbassare la guardia sul piano legislativo e della difesa dei principi irrinunciabili….
Si può cambiare idea; basta farlo non troppo spesso, e con passo più felpato. Con più pudore
Per approfondire:
1 febbraio 2016
Carissimo Andrea Tornielli,
RispondiEliminache s'ha dda fà per campà, eh?
Solo una nota:
per il caso che lei abbia figli, magari piccoli: le tornerebbe utile ricordare che i figli non rimangono piccoli tutta la vita. Poi diventano adulti e cominciano a collegare idee, fatti, circostanze, e SCOPRONO a cosa si sono adattati i genitori per sbarcare il lunario o, peggio che peggio, per fare scalate alla fama...
Con tristezza,
Marisa
Cara Marisa, io è da mo' che non leggo più niente di Tornielli, né Vatican Insider, né il suo blog Sacri Palazzi, frequentato, tra l'altro, da gente presuntuosa e sasccente, dalla quale è meglio stare alla larga. Se penso a tutto ciò che non avrei mai voluto fare, ai compromessi a cui non avrei mai voluto scendere, a cosa, insomma, non avrei mai voluto diventare, ritrovo tutto questo in lui. Non lo consideri un'offesa, caro Tornielli, per lei magari sarà motivo di orgoglio professionale e personale, ma io sono felice di essere tutto l'opposto, di aver maturato convinzioni diametralmente opposte alle sue. Ognun per sé e Dio per tutti, quindi, sperando di poterne riparlare nell'altra vita, a Dio piacendo. Pace e bne.
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