ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 19 febbraio 2016

Mariam de la Croix

Madre Agnese Mariam de la Croix: "Ho visto laghi di sangue in Siria e il jihadismo sessuale"

La monaca ha accusato i paesi occidentali per tutto quello che sta accadendo nel paese

Madre Agnes Mariam de la Croix, una suora di origine franco-libanese, vive nel monastero greco-ortodosso di San Giacomo il Mutilato a Qara, in Siria. I terroristi dello Stato Islamico (EI) la vogliono uccidere.

La suora ha dichiarato a RT che nella città siriana di Aleppo, dove è stata recentemente, che attualmente molte persone sono affette da malattie per "mancanza di servizi alimentari di base" e ha dichiarato di aver visto i terroristi avvicinarsi a “soli 30 metri dalle abitazioni" e sparare contro tutto ciò che si muove.  Rispetto all"inferno" della situazione in Siria, dove ha visto i bambini “a cui erano stati tagliati una gamba o un braccio", De la Croix ha inoltre messo in evidenza a RT che in Siria non è in corso una guerra civile, perché diverse comunità erano riuscite a vivere in questa società per "centinaia di anni”. Questo conflitto è una "guerra artificiale "promosso e finanziato da agenti esterni .

La religiosa ha poi rivelato al quotidiano russo Moskovskiy Komsomolets dei macabri dettagli sul jihadismo sessuale nelle zone controllate dai terroristi. La sua storia inizia con la pubblicazione nella città siriana di Homs nel novembre 2011. "Allora i media occidentali hanno parlato di manifestanti pacifici, ma in realtà erano squadre suicide. Il loro scopo era quello di seminare violenza e paralizzare la vita pacifica della città ", ricorda de la Croix.
"In un giorno ho visto in un ospedale più di 100 cadaveri. Ho visto laghi di sangue.

Ho tutti i video. Vorrei che mi sanguinassero gli occhi", ammette la suora.

De la Croix crede che quello che è successo a Homs, non è responsabilità del presidente siriano Bashar al Assad. "Successivamente, in Occidente, hanno detto che Assad ha organizzato tutto questo, ma ho le liste dei morti e il 75% di loro sono soldati governativi. Sono stati uccisi per destabilizzare e distruggere il potere di Assad", ha detto la suora.
Le esecuzioni, ricorda Madre Agnes Mariam de la Croix, si verificano "tutti i giorni". "Per esempio, se qualcuno viene visto fumare, si tagliano le dita. Una ragazza ha recentemente ricevuto un pestaggio per aver creato un profilo su Facebook," dice.
La religiosa spiega poi i dettagli della Jihad sessuale e dice che i jihadisti violentano le donne che non rispettano le regole dell'Islam come "una pratica ufficiale".  Ogni 2-3 ore le donne hanno un altro marito per puro "divertimento". "Queste donne non hanno voce, sono semplicemente violentata," dice.
Attualmente nei “leader” dell'Isis "la poligamia è una pratica di massa: sposano le ragazze di età compresa tra 9, 10, 11 anni di età: nello Stato Islamico c'è un mercato dove i terroristi vendono gli esseri umani. Quindi ci sono sceicchi, che giocano con i loro schiavi", ha continuato Agnes. "A volte queste persone possono costare solo $ 50."
La monaca ha accusato i paesi occidentali per tutto quello che sta accadendo, ricordando che invece di “appoggiare le forze laiche hanno permesso tutto questo crimine.
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=14446

Vescovo di Aleppo: "I siriani stanno accogliendo i russi come i salvatori del paese"

Vescovo di Aleppo: I siriani stanno accogliendo i russi come i salvatori del paese

Il popolo della Siria considera l'intervento russo come una reale guerra al terrorismo. Lo dichiara in un'intervista aRT (tradotta in inglese da Sputnik) Georger Abou Khazen, Vicario Apostolico di Aleppo, con un riferimento neanche troppo velato alla faticente lotta portata avanti dalla cosiddetta coalizione internazionale anti-Isis a guida Usa
Secondo il Vescovo della città simbolo della guerra oggi in Siria la maggioranza dei siriani crede che un'operazione militare della Russia possa salvare il paese. "La cosa importante è che questa operazione militare venga condotta in parallelo con il processo di pace. Ci auguriamo vivamente che il processo di pace prevarrà sui combattimenti in tutta la Siria," il sacerdote ha dichiarato. 
Abou Khazen ha sottolineato che il conflitto in corso minaccia non solo la sopravvivenza dei cristiani a livello locale, ma la società siriana nel suo complesso, in particolare le minoranze. "Come sapete, ci sono molte minoranze in Siria. La società qui è composta da 23 gruppi etnici e religiosi, e prima della guerra, tutti hanno vissuto in pace e armonia. Per me, la nostra società prima della guerra era come un bellissimo mosaico che ora viene distrutto dalla guerra ", si lamenta Abou Khazen.
Inoltre, ha aggiunto, la maggior parte dei siriani considera l'operazione militare russa per essere la migliore speranza del Paese per la liberazione dal pantano. E 'stato bloccato in per gli ultimi cinque anni. "I siriani reagiscono positivamente. Come ho detto prima, l'attività della Russia non si limita alla sola azione militare. La Russia fa una buona cosa stimolando i negoziati tra Siria e il dialogo, e speriamo che questo processo abbia successo”, ha dichiarato.
Allo stesso tempo, le prospettive di una soluzione pacifica sono ancora in pericolo con i militanti che si oppongono al governo siriano che regolarmente bombardano i quartieri civili della città con mortai, ha concluso il Vescovo di Aleppo. "Hanno tagliato la nostra energia elettrica cinque mesi fa. Non abbiamo acqua. Nessuno ne parla in Occidente". 

Siria. Colpito da ignoti l’ospedale invisibile che non era di Msf…

Siria. Colpito da ignoti l’ospedale invisibile che non era di Msf…

Tutto era iniziato con l'urlo mondiale: "la Russia bombarda deliberatamente un ospedale di MSF"


di Marinella Correggia*

Nella tragedia assoluta che da anni colpisce la Siria, occorre molta attenzione da parte degli operatori umanitari i quali rischiano di essere strumentalizzati da chi fomenta il conflitto, con il risultato di ulteriori deflagrazioni. Un caso emblematico è qui descritto.


Prima tappa.  Urlo mondiale: «La Russia bombarda deliberatamente un ospedale di Msf». Il 15 febbraio da Gaziantep, Turchia, un comunicato dell’organizzazione medica internazionale Médecins sans frontières (MSf) denuncia un fatto odioso: la distruzione, in due attacchi che fanno molti morti, di un ospedale «sostenuto da Msf» (Msf-supported) nella provincia di Idlib, a Ma’arat al Numan.

Il capo missione Msf dice che «sembra trattarsi di un attacco deliberato a una struttura medica». Msf in quel momento non indica una responsabilità precisa. Ma siccome l’Osservatorio siriano per i diritti umani (dell’opposizione) accusa gli aerei russi, la notizia in mondovisione diventa: «La Russia bombarda deliberatamente un ospedale di Msf». In una situazione tragica, notizie come queste sono quel che Turchia e sauditi aspettano per entrare definitivamente nel paese e aiutare una guerra senza fine.


Seconda tappa. Richiesta di chiarimento a Msf: Sulla base del comunicato di Msf, dell’assenza di riflessioni critiche da parte dei media e del fatto che l’organizzazione medica non è presente in Siria né con proprie strutture né con proprio personale, bensì opera a sostegno di strutture locali e solo nelle zone controllate militarmente dall’opposizione (il governo non ha dato il permesso di aprire strutture nelle aree che controlla, così diceva un comunicato di tempo fa), il 16 mattina mandiamo alla struttura alcune domande. Intanto Russia e Siria negano recisamente ogni responsabilità e additano la mancanza di prove in merito.

Domande:
  1. La struttura di Ma’arat non era un ospedale di Msf ma solo sostenuto da Msf. Chi la gestiva?
  2. Perché l’ospedale non era segnalato e le sue coordinate non sono state comunicate alle parti in lotta, come era avvenuto invece per l’ospedale direttamente gestito da Msf di Kunduz in Afghanistan?
  3. Chi accusa gli aerei russi? E su quali basi e prove?
  4. Prima della guerra, l’edificio era già un ospedale?
  5. Sulla base di quali elementi Msf parla di «attacco deliberato a una struttura medica» (crimine di guerra) visto che l’ospedale non era segnalato?
  6. Come mai Msf dice che adesso 40mila persone sono senza ospedali? Non ci sono ospedali governativi nell’area?
  7.  Quanto all’ospedale materno-infantile colpito ad Azaz, sempre indicato nel vostro comunicato, poiché Msf dichiara che non si tratta di una struttura che sostiene, qual è la fonte della notizia?

Terza tappaMsf dichiara da Ginevra : Per giorni e giorni, Msf non riesce a rispondere malgrado i solleciti (è la sede entrale a Ginevra a rispondere a questo genere di domande). Ma ecco che il 17 febbraio la direttrice delle operazioni di Msf Francia Isabelle Defourny e la presidente di Msf Johanne Liu in conferenza stampa a Ginevra rilasciano dichiarazioni che in pratica rispondono a buona parte dei nostri dubbi.

Ecco dunque le dichiarazioni che dà Msf. Si possono leggere in inglese qui: e qui  tanto per citare due fonti molto diverse).

L’ospedale era nascosto, nient’affatto segnalato. Msf ha deciso di non segnalare in nessun modo a Russia e Siria le coordinate delle strutture mediche nelle aree controllate dall’opposizione e sostenute e finanziate da Msf (senza la presenza di personale Msf). Solo tre strutture in zone di intensi combattimenti sono segnalate agli ambasciatori russi a Ginevra e Parigi. Le altre no. Perché questa stranezza? Perché non segnalare in tutti i modi un ospedale, struttura protetta dalle Convenzioni di Ginevra? Risposta: perché non lo vogliono gli staff e la dirigenza delle strutture siriane sostenute da Msf nelle aree controllate dall'opposizione. Paura di essere colpiti. In un appello diffuso il 18 febbraio, Msf chiede ai membri del Consiglio di sicurezza  «e in particolare a Francia, Russia, Regno unito e Stati uniti che sono parte attiva nel conflitto», di impegnarsi per fermare il massacro e per la protezione dei civili evitando i combattimenti in aree civili. Nel rapporto  che accompagna l’appello e che è stato redatto sulla base dei dati  «raccolti in 70 fra gli ospedali e strutture sanitarie supportate dall’organizzazione in Siria nordoccidentale, occidentale e centrale», Msf «denuncia che 63 ospedali e strutture sanitarie supportate da MSF sono state attaccate o bombardate in 94 diverse occasioni nel solo 2015; e nel 2016 ben 17, di cui sei supportate da Msf»Ma appunto: queste strutture, per ammissione di Msf, non erano segnalate come ospedali. Comunque, dopo il fatto degli ultimi giorni, sostiene che si aspetta che suoi affiliati siriani si coordinino con il governo siriano.

 «Attacco deliberato a una struttura medica», quando questa non era in alcun modo riconoscibile come tale? Davanti a questa contraddizione,  Msf  (non) precisa: «The attack can only be considered deliberate». Se l’inglese ci assiste, vuol dire: «l’attacco non può che essere considerato deliberato». Ma anche se la frase fosse solo possibilista, la contraddizione rimarrebbe.

Quali i colpevoli e con quali prove e chi lo dice? Joanne Liu, presidente internazionale di Msf, dichiara: «L’attacco è stato probabilmente portato dalla coalizione guidata dal governo siriano, la più attiva nella regione», cioè dall’esercito siriano o dagli aerei russi. Probabilmente? Quali le prove dunque? «Parliamo di probabilità perché come unici fatti abbiamo le percezioni dello staff locale. I sopravvissuti ritengono che l’attacco sia stato condotto dalla coalizione guidata dal governo». E anche «raccogliere prove richiede tempo». Ma insomma: possono forse dichiarare qualcosa di diverso gli operatori di un ospedale dell’opposizione che ha preferito non segnalarsi come struttura medica?  (Va detto che anche il Pentagono non ha fornito prove sulle responsabilità dell’attacco imputato ai russi o ai siriani, ad aerei o a missili, affermando che «il punto non è chiaro»).  

Rimane la domanda sull’ospedale di Azaz. Ma non può essere Msf ad avere informazioni, che non sosteneva la struttura e non è presente in Siria con propri operatori. In quel caso le accuse agli aerei russi vengono dal governo turco e dall’opposizione siriana, in particolare i White Helmts ovveroElmetti bianchi. Ma chi sono gli Elmetti bianchi, o Syrian Civil Defense, “organizzazione di volontari per il soccorso”?  Non proprio una fonte imparziale e nemmeno immacolata. Alcuni loro membri, che a differenza dell’ospedale di Idlib sono ben identificabili (elmetto bianco e simbolo sulla divisa)  sono stati coinvolti in esecuzioni sommarie che lo stesso organismo non nega pur condannando l’accaduto. Come dichiara il loro fondatore, l’ex ufficiale britannico James Le Mesurier alla tivù amicaAl Jazeera del Qatar, gli Elmetti sono stati formati in Turchia (dove l’inglese lavorava, non si sa a che cosa) a partire dal 2013, con finanziamenti di Stati Uniti, Giappone e Gran Bretagna.Mark Ward, che al Dipartimento guida l’assistenza Usa alla Siria, spiega che «niente tiene insieme una comunità meglio degli sforzi di soccorrere le vittime».

Peccato che proprio Usa, Turchia e alleati abbiano fatto di tutto per trasformare la Siria in un cimitero.


1 commento:

  1. finalmente testimonianze degne di essere credute!Il Signore vi benedica e vi protegga!

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