ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 4 maggio 2016

I loro interessi

Aleppo, la denuncia del Vescovo: "Questa guerra è organizzata per interessi di Usa e Israele, secondo un accordo ben orchestrato"

Aleppo, la denuncia del Vescovo: Questa guerra è organizzata per interessi di Usa e Israele, secondo un accordo ben orchestrato


"Sono loro dietro tutto: hanno i loro interessi, che difendono tramite intermediari come la Turchia, l'Arabia, il Qatar»


Monsignor Antoine Audo, vescovo di Aleppo caldeo di Aleppo ha rilasciato un'intervista al Giornale in cui ha dato gli ultiimi aggiornamenti sulla situazione della città. «La situazione è drammatica: la città divisa in due, a ovest i governativi e a est i ribelli asserragliati nella città vecchia. L'80% della popolazione è senza lavoro. E i bombardamenti durano da mesi. Ma sull'ospedale vorrei dire una cosa: bisogna fare attenzione, i media occidentali parlano di Siria solo quando attacca l'esercito di Assad. [...] Per l'Occidente Assad uccide i bambini e i pediatri, mentre i ribelli islamisti sono degli angeli".
Dopo aver definito una benedizione l'intervento russo e definito Putin un "salvatore", il Vescovo resta molto pessimista sul futuro di Aleppo è il motivo è semplice. "La Turchia è a 40 km dalla città, ogni giorno manda nuovi combattenti". E sul chi finanzia i "ribelli" nessun dubbio. «I soldi vengono dall' Arabia Saudita, i miliziani sono armati e addestrati in Turchia».

Poi la conclusione da condividere e far girare a tutti coloro che ancora continuano a credere alle menzogne sulla Siria di questi giorni, Fatto Quotidiano e Tg3 in primis:

Leggi: Il servizio della vergogna del TG3: basta informazione spazzatura dalla Siria

"Questa guerra è organizzata per interessi economici e strategici ad alti livelli da Usa e Israele, secondo un accordo ben orchestrato. Ma sono loro dietro tutto: hanno i loro interessi, che difendono tramite intermediari come la Turchia, l'Arabia, il Qatar»

Il servizio della vergogna del TG3: basta informazione spazzatura dalla Siria

Il servizio della vergogna del TG3: basta informazione spazzatura dalla Siria

Le ultime dalla Siria.... da New York! Rai di tutto di più



di Alessandro Bianchi
Con il corrispondente dell'Ansa che (dal Libano) ci riportava dei 450 mila manifestanti contro “il regime di Assad” nel 2011 ad Hama (che ha 450 mila abitanti in tutto), pensavamo di aver toccato il fondo della disinformazione della Siria. Da ciò che è stata venduta come "primavera araba" è iniziata la distruzione e devastazione della Siria, paese struprato oggi da bande armate jihadiste provenienti da 90 paesi, supportate, armate e finanziate dai paesi della Nato e alleati turchi, sauditi e monarchie del Golfo.
Pensavamo di aver toccato il fondo perché ora ad informarci sulla Siria da New York è Giovanna Botteri (al minuto 11). Chi meglio di una giornalista a New York può avere informazioni su Aleppo? E la Botteri in diretta durante un telegiornale di un servizio pubblico rilancia le due bufale sulla Siria (una delle quali solo il Fatto Quotidiano, e abbiamo detto tutto, ha avuto il “coraggio” di rilanciare) che arrivano ad un livello che dovrebbe indignare tutti coloro che chiedono un'informazione degna di questo nome. Parliamo dell'"ultimo pediatra ad Aleppo" e dell'"accordo Isis-Assad". Non abbiamo nulla da aggiungere sull'analisi puntigliosa di ieri di Santoianni e da quanto scritto da Piccole Note. Bastano pochi minuti di lettura e un po' di curiosità.
"Vogliamo dire no ad Assad, ai suoi bombardamenti, al suo regime che impera nelle strade della Siria e che ora vuole prendersi anche Aleppo". Si vede nel servizio di Botteri da un altro servizio di un'altra non precisata giornalista da intervistati non meglio identificati. Questo è il servizio pubblico italiano oggi. Lo sdegno non basta più. L'indignazione non basta. La rabbia non basta più. E' il momento della protesta contro chi gestisce l'informazione in Italia con soldi pubblici.
........

Questa l'informazione spazzatura di ieri del TG3



I media dell”opposizione siriana’ sono un’operazione del governo inglese

Moon of Alabama, 3 maggio 2016
150479Il governo degli Stati Uniti, attraverso la CIA, ha finanziato i “moderati” mercenari antisiriani che combattono contro il governo legittimo siriano, con almeno 1 miliardo di dollari all’anno. Le dittature wahhabite del Medio Oriente hanno aggiunto i loro miliardi nel finanziare gli sforzi di al-Qaida contro il popolo siriano. Gli Stati Uniti continuano ad acquistare e inviare migliaia di tonnellate di armi e munizioni per alimentare la guerra contro il popolo siriano. Paga anche i vari combattenti e gruppi di opposizione. Gli sforzi degli Stati Uniti per il cambio di regime in Siria sono in corso almeno dal 2006, quando il governo degli Stati Uniti iniziò a finanziare le stazioni televisive anti-siriane in esilio, e aveva colloqui per un ampio coordinamento con vari islamisti anti-siriani. Insieme al governo inglese gestisce anche l’attuale propaganda mediatica filo-mercenari per influenzare l’opinione pubblica “occidentale”, a sostegno dell’ingerenza imperiale in Siria. The Guardian svela uno dei tentativi del governo inglese sul modo più efficace di gestire tutta la propaganda mediatica dell'”esercito libero siriano”: “Il governo inglese guida la guerra delle informazioni in Siria finanziando le operazioni mediatiche di diversi gruppi ribelli combattenti,… contractors assunti dal ministero degli Esteri, ma supervisionati dal ministero della Difesa (MoD) producono video, foto, rapporti militari, trasmissioni radiofoniche, prodotti per la stampa e post sui social media con i loghi dei gruppi combattenti, dirigendo in modo efficace un ufficio stampa dei combattenti dell’opposizione. I materiali vengono fatti circolare nei media radiotelevisivi arabi e pubblicati on-line senza alcun indicazione del coinvolgimento del governo inglese… Attraverso il Fondo conflitti e stabilità il governo spende 2,4milioni di sterline per contraenti privati che operano da Istanbul per fornire “comunicazioni strategiche e operazioni mediatiche a sostegno dell’opposizione armata moderata in Siria” (MAO). Il contratto rientra nell’ampia propaganda incentrata sulla Siria, con altri elementi destinati a promuovere “i valori moderati della rivoluzione” … I documenti indicano che i contraenti “selezionano e formano un portavoce che rappresenti tutti i gruppi MAO con una sola voce unitaria”, oltre a fornire consulenze ai “più influenti funzionari MAO” e a gestire a tempo pieno “gli uffici mediatici centrali della MAO” con “capacità di produzione mediatica”. Una fonte inglese collegata ai contratti in attuazione ha detto che il governo essenzialmente dirige l'”ufficio stampa dell’esercito libero siriano”.”
I media inglesi e statunitensi dirigono vari gruppi “civili” nel promuovere l’obiettivo del cambio di regime. Il “caschi bianchi”, conosciuti per i falsi video di “salvataggio” e la loro collaborazione con al-Qaida, sono finanziati con 23 milioni di dollari dal governo degli Stati Uniti attraverso USAID, con 18,7 milioni di sterline dal ministero degli Esteri del Regno Unito, e con diversi milioni da altri governi. Ma i “caschi bianchi” non sono “moderati” che vogliono solo aiutare la gente? Il governo degli Stati Uniti non sembra crederlo, avendo appena vietato al capo dei “caschi bianchi” di entrare negli Stati Uniti, anche se ne finanzia le attività.
Molti account sui social media come @raqqa_sl vengono promossi dai media “occidentali” e diffondono immagini e video falsi nell’ambito di tale propaganda. Ma anche quando tali campagne di manipolazione dei media e dei falsi “moderati” vengono denunciate, le operazioni non accennano a diminuire. The Guardian, dopo la pubblicazione di quanto sopra, non rifletterà un attimo su quanto i suoi editoriali sulla Siria siano influenzati dalle falsità finanziate dal governo. Proprio come negli altri media mainstream, parte integrante della propaganda. Alcuna rivelazione della verità sull’attacco “occidentale” allo Stato siriano e al suo popolo sembra aver alcun effetto sulle operazioni multimediali in corso. Il 20 aprile il portavoce militare degli Stati Uniti della coalizione anti-Stato islamico ha detto qualche verità sul ruolo di al-Qaida nella parte orientale della città di Aleppo occupata dai “ribelli”: “Detto questo, è in primo luogo al-Nusra che occupa Aleppo e, naturalmente, al-Nusra non rientra nella cessazione delle ostilità”. Solo due settimane dopo, la propagandista del NYT Anna Barnard aveva la faccia tosta di affermare che al-Qaida “ha solo una piccola presenza ad Aleppo”. Ripetere ancora e ancora le bugie anche dopo che sono state smascherate. L’inesorabilità dell’assalto propagandistico è efficace nel sopprimere qualsiasi seria opposizione.
I caschi bianchi
I caschi bianchi
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

2 commenti:

  1. E' proprio vero, la verità prima o poi viene fuori, per alcuni prima, per gli altri
    dopo, purtroppo quando quest'ultimi sono già stati anestetizzati a dovere, al punto che anche se le documentazioni sono inoppugnabili, non ci credono.
    E' un po' come per Bergoglio: nonostante tutto il suo cammino sino ad ora sia
    stato il piu' distruttivo in assoluto per la Chiesa cattolica, il "Depositum Fidei" il suo Magistero, la teologia e i valori eterni espressi nei testi sacri
    non negoziabili, c'è ancora chi lo vede come capo supremo-ovvero Vicario di Cristo.
    "Mundus vult decipi, ergo decipiantur" cascano le braccia, ma è sempre valido.

    RispondiElimina
  2. La criminalità Usa e dei loro padroni sionisti è talmente grande e decennale che ogni devastazione economica o naturale su Usa è una benedizione per il mondo intero. Ma quello di cui augurarci è la devastazione immane e totale delle fabbriche d'armi che albergano negli Usa e dettano legge al governo. In Inghilterra la fabbrica d'armi consociata Tatcher/ Arabia vende allegramente le armi prodotte all'Arabia Saudita come primo acquirente, ovviamente. Una bella esplosione devastante dovuta a fulmini sarebbe ben auspicabile,no? Con devastazione tale da riuscire a ripristinare solo dopo qualche anno...sarebbe un'altra parziale soluzione al conflitto siriano che ha azzoppato in modo indegno una popolazione fiera ed autonoma che non ha mai rotto le scatole al mondo nè ha mai sputato contro Usa ed Europa. Ma sappiamo bene che l'autonomia gestionale non piace a chi è servo da decenni dei padroni dell'economia mondiale !

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.