APPARIZIONI MARIANE DI AKITA
Nostra Signora di Akita apparizione mariana del 1973 che si rivela di estrema attualità. Con leggi sempre più relativiste e anti-cristiane presto parlare apertamente da cristiani sarà un reato punito dal codice penale di Francesco Lamendola
Tutti ricordano, senza dubbio, quel che accadde in Giappone l’11 marzo 2011.
Un terremoto si verificò nelle profondità marine, al largo della regione del Tōhoku, e diede origine al più spaventoso tsunami che
mai avesse colpito l’arcipelago nipponico. Le vittime accertate furono
circa 15.000 (ma si stima che il numero reale sia almeno doppio di tale
cifra), dovute per la maggior pare alla devastante muraglia d’acqua che
si abbatté sulla costa. Per dare un’idea della violenza del sisma, che
si verificò a 30 km. di profondità, è stato calcolato che l’asse
terrestre ne sia stato spostato di 17 centimetri e che le isole del
Giappone siano slittate di 4 metri verso Est. Undici centrali nucleari
si sono spente automaticamente, ad opera dei sistemi di emergenza, ma,
per alcune di esse, si sono verificati comunque dei danni ai sistemi di
raffreddamento.
Gli
incidenti più gravi si sono verificato nella centrale di Fukushima
Dai-ichi: è stato il peggiore disastro mai occorso ad una centrale
nucleare, insieme a quello di Cernobyl del 26 aprile 1986.
Vennero
evacuate poco meno di 200.000 persone e, anche se non pare che vi siano
state delle morti dovute alle radiazioni (a parte due operai che stavano
lavorando all’impianto al momento dell’incidente, e il cui decesso non
fu dovuto, comunque, alle radiazioni), è stato accertato che
l’estensione della contaminazione radioattiva è stata amplissima e ha
praticamente raggiunto ogni luogo del pianeta, inquinando seriamente
l’intera catena alimentare terrestre, anche se è pressoché impossibile
quantificare gli effetti negativi provocati alla popolazione, in termini
di malattie o decessi. Basti dire che, per Cernobyl, le stime delle
vittime variano dalle 66 ufficiali, alle 4.000 dell’ONU, ai 6 milioni
stimati da Greenpeace. Si è trattato, ad ogni modo, fra
terremoto, maremoto e incidente nucleare, di una delle peggiori
catastrofi della storia moderna, e una delle peggiori in assoluto,
stando a quel che ne sappiamo.
Forse,
però, non sono in molti a sapere, o a ricordare, che ad Akita, una
località non molto lontana da Fukushima, sebbene situata sul versante
opposto dell’isola di Honsu, cioè sulla costa occidentale, nel 1973 vi
erano state delle apparizioni mariane, nel corso delle quali la Vergine
aveva rivelato ad una giovane suora completamente sorda, che poi aveva
riacquistato miracolosamente l’udito, Agnes Sasagawa, che presto delle
terribili catastrofi si sarebbero abbattute sull’umanità peccatrice,
tali da superare la stessa violenza del Diluvio descritto nel libro
della Genesi. Nel corso delle apparizioni, accompagnate da
lacrimazioni di sangue nella statua della Madonna da cui usciva la voce
udita da suor Agnes, la Vergine aveva esortato gli uomini a pregare e
far penitenza, e, inoltre, aveva fatto delle predizioni che, allora,
sembrarono strane, ma che oggi acquistano un significato più che mai
inquietante. Aveva detto che gravi dissensi sarebbero scoppiati in seno
alla Chiesa, che cardinali e vescovi si sarebbero divisi con violenza su
questioni di fede, e che i sacerdoti più devoti a Lei, la Vergine
Maria, sarebbero stati disprezzati e perseguitati; inoltre, che il
Demonio avrebbe lanciato una straordinaria offensiva per conquistare,
umiliare e debellare il clero cattolico, in modo da lasciare l’umanità
senza guide e sena pastori. Il vescovo locale, monsignor Ito, aveva
condotto una seria e prolungata indagine e si era persuaso della
veridicità delle apparizioni e delle lacrimazioni, alle quali ultime
avevano assistito non meno di 500 persone; ne aveva riferito, a Roma,
all’allora cardinale Joseph Ratzinger (non ancora prefetto della
Congregazione per la Dottrina della fede), il quale, esaminato
personalmente l’incartamento, aveva concordato con la sua valutazione.
La rivista Spunti della
associazione Luci sull’Est, fondata dal filosofo brasiliano Plinio
Corrêa de Oliveira nel 1991, così sintetizza il senso delle apparizioni
mariane di Akita (Roma, anno XX, n. 2 del giugno 2011, pp. 10-13):
Le
manifestazioni di Nostra Signora furono debitamente approvate
dall’allora vescovo diocesano di Niigata mons. John Shojiro Ito, della
cui diocesi Akita fa parte e che aveva dedicato ben dieci anni ad
indagare sui fatti. In quel periodo si era recato più volte a Roma per
consultarsi con le autorità ecclesiastiche. Alla fine aveva pubblicato
con l’autorizzazione dell’allora cardinale Ratzinger – disse Monsigor
Ito – una lettera pastorale nella quale sosteneva l’origine
soprannaturale dell’evento e ricordava che Akita si pone in continuità
con quanto espresso dalla Madre di Dio a Fatima. […]
Il
12 giugno 1973, suor Agnese sentì una voce (ella era completamente
sorda) e mentre pregava vide una luce brillante provenire dal
tabernacolo; questo fenomeno si verificherà per diversi giorni. Il 28
giugno, nella sua mano sinistra apparve una ferita a forma di croce. Era
molto dolorosa e le provocava una copiosa perdita di sangue. Il 6
luglio vide prima il suo angelo custode e poi sentì, la prima volta, una
voce provenire dalla statua della Vergine Maria. Lo stesso giorno
alcune delle sue consorelle notarono del sangue che usciva dalla mano
destra della statua. Il sangue fuoriusciva da una ferita a forma di
croce identica a quella di suor Sasagawa. Quel giorno suor Agnese
ricevette un messaggio nel quale le venne chiesto di pregare per il
Papa, i vescovi e i sacerdoti e in riparazione per i mali dell’umanità.
Nella seconda locuzione, il 3 agosto 1973, la Vergine disse tra l’altro a
suor Agnese: “…Affinché il mondo possa conoscere la Sua ira, il Padre
celeste si sta preparando a infliggere un grande castigo su tutta
l’umanità…”. I1 3 ottobre 1973, anniversario dell’ultima apparizione di
Fatima, ricevette l’ultimo e più importante messaggio. Ecco le parole
della Madonna: “Mia cara figlia, ascolta bene ciò che ho da dirti. Ne
informerai il tuo superiore”. Dopo un attimo di silenzio la Madonna
continuò dicendo: “Come ti ho detto, se gli uomini non si pentiranno e
non miglioreranno se stessi, il Padre infliggerà un terribile castigo a
tutta l’umanità. Sarà un castigo più grande del Diluvio, tale come non
se ne è mai visto prima., Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una
grande parte dell’umanità, i buoni come i cattivi, senza risparmiare né
preti né fedeli. I sopravvissuti si troveranno così afflitti che
invidieranno i morti. Le sole armi che vi resteranno sono il Rosario e
il Segno lasciato da Mio Figlio. Recitate ogni giorno le preghiere del
Rosario. Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i preti.
Proseguì la Madonna: “L’opera del Diavolo si insinuerà anche nella
Chiesa in una maniera tale che si verranno cardinali opporsi ad altri
cardinali, vescovi contro vescovi. I sacerdoti che mi venerano saranno
disprezzati e ostacolati dai loro confratelli… chiese ed altari
saccheggiato. La Chiesa sarà piena di coloro che accettano i compromessi
e il Demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il
servizio del Signore. Il Demonio sarà implacabile specialmente contro le
anime consacrate a Dio. Il pensiero della perdita di tante anime è la
causa della mia tristezza. Se i peccati aumenteranno in numero e
gravità, non ci sarà perdono per loro […] E dopo aver sorriso la Madre
di Dio aggiunse: “Hai ancora qualcosa da chiedere? Oggi sarà l’ultima
volta che io ti parlerò a viva voce. Da questo momento in poi obbedirai a
colui che ti è stato inviato e al tuo superiore. Prega molto le
preghiere del Rosario. Solo io posso ancora salvarvi dalle calamità che
si approssimano. Coloro che avranno fiducia in me saranno salvati.” […]
L’angelo che visitò la prima volta suor Agnese, continuò a parlare durante i sei anni seguenti.
Il
4 gennaio 1975 la statua di legno dalla quale suor Agnese aveva sentito
provenire la voce della Vergine iniziò a lacrimare. La statuetta pianse
per 101 volte nel corso dei sei anni e 8 mesi successivi. Una troupe
televisiva giapponese ha potuto filmare la statua della Madonna mentre
piangeva. In diverse occasioni la statua della Madonna aveva anche
sudato emanando, secondo testimoni, un dolce profumo. Centinaia di
persone hanno presenziato questi eventi prodigiosi. Diverse indagini
scientifiche sono state eseguite sul sangue e sulle lacrime fuoriuscite
dalla statua. Le analisi condotte dal professor Sagisaka della Facoltà
di Medicina Legale dell’Università di Akita, hanno registrato che il
sangue, le lacrime e il sudore erano di origine umana.
Nel
1981 una donna coreana, la signora Chun, con un cancro al cervello in
fase terminale ottenne una guarigione immediata mentre pregava davanti
alla statuetta. Il miracolo venne confermato dal dottor Tong-Woo-Kim
dell’ospedale St. Paul Hospital di Seul e da don Theisen, presidente del
Tribunale Ecclesiastico dell’Arcidiocesi di Seul. Il secondo miracolo
fu la completa guarigione dalla totale sordità di suor Agnese Sasagawa.
Tutti
i cattolici conoscono, più o meno dettagliatamente, le apparizione
mariane di Rue du Bac, a Parigi, di La Salette, di Lourdes, di Fatima e
di Medjugorje, alle quali si possono aggiungere quelle delle Tre
Fontane, presso Roma, che ebbero per testimone Bruno Cornacchiola, nel
1947; e, fuori d’Europa, quella, ormai antica di quattro secoli, della
Vergine di Guadalupe, in Messico. Nessuno, invece, pensa al Giappone
come a una terra d’elezione mariana, anche perché i cattolici, in quel
Paese, costituiscono una percentuale trascurabile della popolazione, e
specialmente nella parte settentrionale, dove, appunto, si torva Akita
(il nucleo storico del cattolicesimo giapponese si trova a Nagasaki, una
delle due città martiri dell’atomica del 1945, che è situata nel Sud, e
precisamente sull’isola di Kyūshū: lì, nel 1597, vennero crocifissi
ventisei martiri cattolici). E una scarsa eco delle apparizioni di Akita
giunsero in Occidente, per una serie di ragioni, sicché il grosso
pubblico, anche fra i cattolici, non ne venne a conoscenza o non ne
approfondì i messaggi.
Alla
luce di taluni avvenimenti attuali, però, i messaggi di cui fu
destinataria suor Agnes Sasagawa tornano prepotentemente di attualità. È
innegabile che la Chiesa cattolica, in questi ultimi anni specialmente,
stia vivendo una gravissima crisi interna, non solo per il calo - ma
sarebbe meglio dire: il crollo - delle vocazioni, ma soprattutto per la
confusione che regna ovunque, a livello liturgico, pastorale, e anche
dogmatico e teologico. L’invito della Vergine di Akita a pregare per il
Papa, i vescovi e i sacerdoti, che, nel 1973, poteva sembrare un po’,
come dire?, scontato, se non proprio superfluo, oggi acquista un sapore
del tutto nuovo, profetico. Chi avrebbe potuto immaginare, nel 1973, che
un Pontefice in persona avrebbe rivalutato talune affermazioni di
Lutero; che avrebbe ammesso, a certe condizioni, i coniugi separati o
divorziati a ricevere la Santa Comunione; che alcuni vescovi e sacerdoti
si sarebbero spesi per il riconoscimento del divorzio, dell’aborto,
dell’eutanasia e delle unioni di fatto, equiparandole al matrimonio, ivi
compre le unioni omosessuali? Chi avrebbe immaginato, allora, che
alcuni sacerdoti si sarebbero proclamati apertamente massoni, e che
alcuni alti prelati avrebbero dichiarato, davanti alle telecamere e alla
stampa, la loro omosessualità, presentando a tutti il proprio
“compagno”, con bacini e sorrisetti? E chi avrebbe immaginato che fior
di teologi, sedicenti cattolici, avrebbero negato l’esistenza del
Demonio, deriso gli esorcismi, minimizzato o sconsigliato il culto degli
angeli custodi, dei santi e della Madonna, o che avrebbero smesso di
parlare del peccato, oppure, ancora, che avrebbero dichiarato che
parlare delle pene dell’Inferno era una maniera di diffamare l’amore di
Dio? Che ci si può salvare con qualunque fede, e non solo con quella in
Gesù Cristo? E che la salvezza è aperta a tutti, anche ai peggiori
peccatori, indipendentemente dal loro pentimento?
Quando
la Madonna apparve a suor Agnes Sasagawa, il Concilio Vaticano II si
era concluso da otto anni, ma gli effetti negativi da esso innescati si
stavano appena incominciando a manifestare. Paolo VI, il pontefice
tormentato e discusso, stigmatizzò con una frase divenuta celebre la
delusione seguita all’impennata di laicismo, secolarismo e
anticlericalismo che si verificò all’indomani della chiusura del
Concilio: Aspettavamo la primavera, e invece è arrivata la tempesta. E, in un’altra occasione, aveva detto: Da qualche fessura, il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio,
che diede luogo a infinte speculazioni, per capire se avesse voluto
dire proprio quel che sembrava voler dire: cioè che la Massoneria e il
satanismo erano ormai praticati anche a Roma, da vescovi e cardinali,
nel cuore della Chiesa cattolica. Vi sono inoltre parecchi eventi, anche
al di fuori della realtà ecclesiale, che rendono di estrema attualità i
messaggi della Vergine di Akita. Le recenti stragi portate dal
terrorismo islamico stanno falciando decine e centinaia di vite
innocenti. I parlamenti d’Europa e d’America approvano leggi sempre più
relativiste e anti-cristiane, contrarie alla stessa legge naturale.
Presto, verrà il tempo in cui parlare apertamente da cristiani sarà un
reato, punito dal codice penale. L’esortazione di Maria: Pregate, pregate sempre, acquista ora un significato nuovo...
Nostra Signora di Akita, apparizione mariana del 1973 che si rivela di estrema attualità
di Francesco Lamendola
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