ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 18 agosto 2016

Da “Qualcuno”, a “qualcosa”


“Ave, o dea Gea”… Il nuovo culto della nuova “Chiesa”?


Diteci pure che siamo “cattivi”, vi preghiamo però, fatelo con cognizione di causa, argomentando le vostre riflessioni. Questo l’annuncio ufficiale per le prossime Celebrazioni Liturgiche del Pontefice:
Celebrazione dei Vespri in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato – vedi qui.
Giovedì 1° settembre 2016, alle ore 17, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Francesco presiederà la celebrazione dei Vespri in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato.
E che male c’è, vi chiederete, o ci domanderete. Di per sé nulla se non fosse per due piccoli problemini:
– il primo è che per la prima volta nella storia della Chiesa – i Primi Vespri – che sono una liturgia il cui culto come sappiamo è dato solo a Dio, poi alla Madre di Dio nelle Solennità, poi ai Santi nelle loro solennità o ricorrenze specifiche – vengono dedicati a “qualcosa” che non è un “Qualcuno”, e soprattutto ad una forma di ambientalismo e di creato che somiglia tanto al panteismo del gesuita Teilhard de Chardin, ideatore della New-Age, con il suo “Cristo cosmico”;
– il secondo è che – questa liturgia dei Primi Vespri, che è di fatto espressa in termini di solennità – non è stata dedicata neppure all’ultimo dogma mariano, a Maria Assunta al Cielo alla quale, piuttosto, è stato tolto, senza alcuna ufficializzazione, il carattere della solennità dal momento che, l’unica Festa mariana ad avere una Messa celebrata dal Pontefice in modo pubblico, è stata eclissata, senza alcuna spiegazione, da questo pontificato, vedi quied anche qui.
Il punto dolente non sta, ovviamente, nella Preghiera per il Creato, ma dedicare al Creato la liturgia dei Primi Vespri! Quando qualcosa nella Chiesa viene ribaltato… significa “lanciare una moda, una novità” e falsificare (adulterare) l’originale; spostare l’attenzione da “Qualcuno” per il quale si compie una liturgia, il culto, a “qualcosa” elevandola al di sopra – in questo caso – del Creatore stesso.
Madre Terra sì, si ragionava in questo articolo, “dea Madre” proprio no, così come è stato anche spiegato da uno scienziato, vedi qui.

Il compianto card. Biffi.
Il compianto card. Biffi.

Esattamente un anno fa, la rivista cattolica Tempi.it (che non si potrà certo accusare di antipapismo) vedi qui, riportava non certo a casaccio, la profetica predica del cardinale Biffi su una effettiva deriva della Chiesa verso il nuovo dio, l’ambientalismo, l’ecologismo… l’ecumenismo sincretista.
Naturalmente con questa premessa indispensabile: né il cardinale Biffi, e tanto meno noi, si vuole attribuire il ruolo dell’Anticristo ad un Pontefice, questo non accadrà mai, perché Gesù non lo permetterà MAI! Non c’è solo la promessa di Gesù ad evitare che ciò avvenga, ma c’è proprio la Sua Presenza, e la Chiesa è sua. Ma non è da escludere che iniziative come queste aprano le porte, spianino la via, all’Anticristo che dovrà venire, perché egli troverà tutto pronto a tal punto che la maggior parte delle persone non si accorgerà della sua presenza se non quando sarà troppo tardi. Questo è il sunto.
Riportiamo ora alcuni passaggi importanti del compianto cardinale Biffi, poi sta a voi lettori usare la testa, la ragione.
“Soprattutto è stupefacente la perspicacia con cui descrive la grande crisi che colpirà il cristianesimo negli ultimi decenni del Novecento. Egli la raffigura nella icona dell’Anticristo, personaggio affascinante che riuscirà a influenzare e a condizionare un po’ tutti. In lui, come è qui presentato, non è difficile ravvisare l’emblema, quasi l’ipostatizzazione, della religiosità confusa e ambigua di questi nostri anni: egli – dice Solov’ëv – sarà un «convinto spiritualista», un ammirevole filantropo, un pacifista impegnato e solerte, un vegetariano osservante, un animalista determinato e attivo.
(…)  Nei confronti di Cristo non avrà «un’ostilità di principio»; anzi ne apprezzerà l’altissimo insegnamento. Ma non potrà sopportarne – e perciò la censurerà – la sua assoluta «unicità»; e dunque non si rassegnerà ad ammettere e a proclamare che egli sia risorto e oggi vivo.”
“Si delinea qui, come si vede, e viene criticato, un cristianesimo dei «valori», delle «aperture» e del «dialogo», dove pare che resti poco posto alla persona del Figlio di Dio crocifisso per noi e risorto, e all’evento salvifico. Abbiamo di che riflettere. La militanza di fede ridotta ad azione umanitaria e genericamente culturale; il messaggio evangelico identificato nel confronto irenico con tutte le filosofie e con tutte le religioni; la Chiesa di Dio scambiata per un’organizzazione di promozione sociale: siamo sicuri che Solov’ëv non abbia davvero previsto ciò che è effettivamente avvenuto, e che non sia proprio questa oggi l’insidia più pericolosa per la «nazione santa» redenta dal sangue di Cristo? È un interrogativo inquietante e non dovrebbe essere eluso.”
“Tra gli altri, tanto per esemplificare: l’individualismo egoistico, che sta sempre di più segnando di sé l’evoluzione del nostro costume e delle nostre leggi; il soggettivismo morale, che induce a ritenere che sia lecito e perfino lodevole assumere in campo legislativo e politico posizioni differenziate dalla norma di comportamento alla quale personalmente ci si attiene; il pacifismo e la non-violenza, di matrice tolstoiana, confusi con gli ideali evangelici di pace e fraternità, così che poi si finisce coll’arrendersi alla prepotenza e si lasciano senza difesa i deboli e gli onesti; l’estrinsecismo teologico che, per timore di essere tacciato di integrismo, dimentica l’unità del piano di Dio, rinuncia a irradiare la verità divina in tutti i campi, abdica a ogni impegno di coerenza cristiana.”

Vladimir Solovev
Vladimir Solovev

Sandro Magister, riporta in un articolo del 2005, altri passi interessanti del cardinale Biffi:
“Poi non gli andava “la sua assoluta unicità”. Egli è uno dei tanti; o meglio – diceva – è stato il mio precursore, perché il salvatore perfetto e definitivo sono io, che ho purificato il suo messaggio da ciò che è inaccettabile all’uomo d’oggi.
Ma dove l’esposizione di Solovev si dimostra particolarmente originale e sorprendente – e merita la più approfondita riflessione – è nell’attribuzione all’Anticristo delle qualifiche di pacifista, di ecologista, di ecumenista. […]  In questa descrizione dell’Anticristo Solovev ha avuto presente qualche bersaglio concreto? È innegabile che alluda soprattutto al “nuovo cristianesimo”…”.



1 commento:

  1. Maria SS.ma in questi ultimi decenni batte e ribatte sul tasto dell’apostasia del clero, del tradimento dei sacerdoti, del loro prostrarsi al mondo ed al suo nefasto Principe, sposandone in pieno il suo “non serviam” rivolto all’Onnipotente (messaggi a Bruno Cornacchiola, a don Stefano Gobbi, a Fabio Gregori).
    Purtroppo le Sue parole trovano conferma nella realtà odierno della casta sacerdotale, a tutti i livelli. Preno un giornale diocesano a caso, il primo che mi capita di sfogliare (ovviamente “on line”). Si tratta del settimanale della diocesi di Pordenone-Concordia Sagittaria, “Il popolo” .Appena giunto sul sito mi ha subito colpito il seguente articolo (ho tolto alcune frasi superflue ai fini di questa dimostrazione di apostasia), edizione del 14 agosto, vigilia della solennità dell’Assunta :

    11A GIORNATA DEL CREATO
    Primo appuntamento il 1° settembre a Concordia
    Giovedì 1 settembre, in occasione della giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato istituita lo scorso anno da Papa Francesco, verrà effettuata una Veglia di preghiera presieduta dal vescovo Giuseppe Pellegrini con la presenza e il coinvolgimento delle diverse Chiese Cristiane del nostro territorio e del mondo giovanile.
    1. Giovedì 1 settembre. La Veglia si terrà a Concordia Sagittaria, Chiesa madre dell’intera Diocesi a partire dalle ore 20.30. Programma: dagli scavi romani della prima chiesa, al Battistero segno di purificazione, alla Porta Santa per chiedere la misericordia di Dio per i peccati inflitti a Madre Terra. Ingresso in Cattedrale, momento di preghiera con inserimento di danze ebraiche a cura del gruppo Le Or di Cordenons.
    2. Domenica 4 settembre al parco delle fonti di Torrate verrà celebrata la festa in occasione della XI Giornata per la custodia del Creato. Programma: …..ore 10,30 apertura stand delle "buone pratiche", a cura di Coldiretti (Campagna Amica), cooperativa "La Volpe sotto i Gelsi", presidio Libera, Bottega del Commercio Equo e Solidale, GAS…, Libreria ed. Paoline, Banca Etica, Banca del Tempo, Terraè, associazioni del mondo ambientale, cooperative sociali, ecc., e altre realtà significative e rappresentative del mondo ambientale e sociale;…... Nel pomeriggio: nell’auditorium del Parco delle Fonti, attività ludico-educative per famiglie e bambini sull’uso dell’acqua (a cura di Livenza Tagliamento Acque e dell’Immaginario Scientifico di Pordenone).
    3. Il 4 ottobre nella Parrocchia di San Francesco a Pordenone, svolgimento di un convegno ecumenico, curato da Ennio Rosalen (ore 20.30), mirato sul tema della salvaguardia della Biodiversità proposto dalla Cei per la XI giornata, con il contributo dei rappresentanti delle varie Chiese Cristiane che aderiscono alla Segreteria delle Chiese Cristiane di Pordenone e Portogruaro.


    Ma mi chiedo: è ancora Cristianesimo questa roba qua? non dico Cattolicesimo, ché da mo’ i nostri preti l’hanno abbandonato; ma non provano vergogna? Non è forse, questa, una chiara espressione di immanentismo, di antropocentrismo, di ecumenismo sterile e infruttuoso, anzi calabraghista ( ovviamente con riferimento al dovere primario del clero, la salvezza delle anime loro affidate), di attività tipica delle Onlus o delle Ong, cavallo di battaglia dei centri sociali e delle sinistre in genere, da sempre nemiche di Cristo e della Sua Chiesa ? A tanto si è ridotta la Chiesa (ex) Cattolica ai nostri giorni ? Come erano profetiche le parole della Madonna rivolte ai veggenti sopra richiamati ! solo Lei, l’Immacolata, ci potrà salvare da questo sfacelo, da questa deriva satanica del clero.

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