31 OTTOBRE. Vigilia di tutti i Santi che si festeggiano il giorno 1 novembre, mentre il giorno 2 si ricordano tutti i defunti in genere.
NON È LA FESTA DI HALLOWEEN MA LA FESTA CRISTIANA DEI SANTI chiamati in cielo a condividere la vita Trinitaria con Dio. Anche se molti la vogliono sostituire con una festa pagano-satanica a base di streghe, mostri e diavoli presentati in modo scherzoso ma dalle finalità inquietanti e pericolose che non dobbiamo affatto sottovalutare.
Sentiamo cosa ne pensa a proposito don Gabriele Amorth, uno dei più grandi esorcisti dei questi tempi:
“Halloween
non è una festa, ma un evento inquietante che ha lo scopo di
ironizzare, con l’uso delle maschere, su ciò che è male
per farlo passare come un divertimento innocente. E’ il capodanno dei
satanisti, la notte per eccellenza dell’occulto, di chi lo pratica
perché si festeggia il dio dell’occulto, Satana. E poco importa
saperlo o non saperlo perché i suoi effetti malefici e
devastanti nel tempo, raggiungono anche le persone che,
inconsapevolmente, vi partecipano…
Fuggite
da tutti i simboli di Halloween, sono “porte” sataniche che portano i
demoni nelle vostre case, portano la divisone, invidie e malefici…”
Come si vede, nulla ha da spartire Halloween con la festa cristiana dei Santi che proviene dalla Chiesa Orientale, e fu accolta a Roma quando Papa Bonifacio IV trasformò il Pantheon dedicato a tutti gli dei dell’Olimpo pagano in una Chiesa cristiana in onore della Beata Vergine Maria e di tutti i Santi. La cosiddetta “FESTA DI OGNISSANTI” per l’appunto. Ciò avvenne il 13 maggio del 609. Questo fatto deve far riflettere su uno dei dogmi più consolanti della nostra fede cristiana: “LA COMUNIONE DEI SANTI” che ricorda il legame spirituale, di “comunione” appunto, fra i nostri Santi del cielo e noi ancora pellegrini sulla terra. Altro che streghe e filtri magici.
Infatti, la Chiesa cattolica, mentre ci invita a chiedere l’aiuto dei Santi per tutte le nostre necessità, come potenti intercessori davanti al Trono di Dio, ci esorta a pregare per tutti i nostri defunti perché, siccome non sappiamo se devono ancora purificarsi nel Purgatorio, possano raggiungere presto il Paradiso per mezzo delle nostre preghiere di suffragio, dove si entra solo dopo che l’anima è stata totalmente rinnovata dalla grazia del perdono di Dio.
È davvero fonte di gioia questa nostra fede cristiana grazie alla quale, dopo la morte, non si finisce nel nulla, né ancor meno ci si perde nella nebulosa anonima di un Nirvana senza volto, ma ciascuno rimane sé stesso con la propria individualità e anima personale. L’anima in cielo attende di ricongiungersi con il proprio corpo per risorgere glorioso alla “Risurrezione dei corpi” alla fine del mondo. Questo ce lo ha confermato Gesù con la sua Risurrezione. Ecco perché è importante non cedere alla moda pagana della cremazione e ancor meno della dispersione delle ceneri che vorrebbe far cancellare dalla mente della gente il concetto di “Risurrezione”.
In cielo ci si riconosce anche come legame di parentela che si è avuto sulla terra (madre, figlio, sposo, amico ecc.) pur vivendo i rapporti come Angeli del cielo, dice Gesù, e siccome è importante ritrovarci tutti nella gioia del Paradiso a fare festa, dobbiamo aiutarci a non finire all’Inferno, luogo terribile e di grande sofferenza per chi vuole a tutti i costi rinnegare Dio e il suo amore.
Questi sono i cosiddetti “Novissimi” : Morte, Giudizio, Inferno, Paradiso.
Rispolveriamo le nostre belle e solide radici cristiane e diffondiamole.
Detto questo, domandiamoci brevemente il perché di tanti omicidi, violenze, aggressioni, invidie, brutalità, cattiverie, odio, separazioni, ecc. che sembra seguano impulsi immediati, istintivi, irrazionali, quasi satanici. Senza parlare delle messe nere sataniche che comunque sono in aumento esponenziale, dicono le statistiche, pensiamo solo a quanta gente anche comune ricorre a maghi, stregoni, fattucchiere o simili come se andasse al supermercato! Pensiamo a quanti imbecilli anche tra educatori e genitori aderiscono a riti tribali pericolosi travestiti da idioti come sono le feste di Halloween e simili.
Non è una carnevalata qualunque! E’ ben di peggio. Credete che tutto ciò accada sempre impunemente, come una festa tra le altre, senza che nulla si scateni nell’anima della persona? NO!!
Ormai tutto è ben visibile anche a occhio nudo: più la gente si allontana dal vero Dio Cristiano, da Gesù fatto uomo per noi, e più aumentano le brutalità e le efferatezze su tutta la terra.
O con me o contro di me, dice Gesù! O con Gesù o con Satana! “Signore, sei tu il mio Pastore… nulla mi mancherà”.
di Patrizia Stella
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1690_Stella_31_ottobre_Vigilia_di_Tutti-Santi.html
Parliamo di catechismo. Halloween? No, Festa di Ognissanti e memoria dei defunti – con una premessa
Riproponiamo questo articolo, pubblicato il 21 u.s., perché in questi giorni si è inaspettatamente riaperto un dibattito sulle effettive origini della cosiddetta “festa” di Halloween, da alcuni definita di origine cattolica, poi “snaturata”. Quindi, si dice, dobbiamo “riappropriarci” di questa festa, non combatterla. Ci sembrano francamente discussioni che lasciano i tempo che trovano, perché quanto più si va indietro nei secoli (e nei millenni), tanto più si possono trovare o supporre di trovare contaminazioni tra diverse tradizioni e via via proseguendo a ritroso può diventare un’improba fatica individuare il punto di partenza.
Piuttosto, tenendo – come suol dirsi – i piedi per terra, ci sembra necessario sottolineare come la “festa” di Halloween sia una delle tante cose inutili e/o dannose che negli ultimi decenni abbiamo importato da oltre atlantico, e sulla quale il sacerdote che senza dubbio ha più profondamente studiato e combattuto il demonio, Padre Gabriele Amorth, non usava mezzi termini: “intanto, fa schifo e mi fa schifo. Si tratta di una roba pagana, anticristiana ed anticattolica, proveniente da terre nordiche ed esplosa negli Usa. Questa robaccia, pretende, e talvolta ci riesce anche, di mettere in secondo piano ed offuscare la Solennità di Tutti i Santi che celebriamo con gioia il primo novembre. E siccome, appunto, il suo scopo é quello di mettere intralcio alla santità, é una ideazione del demonio che intende scompaginare i piani di Dio. Halloween é una festa pagana”. Altrettanto negativo è il giudizio di altri valenti sacerdoti. Tra questi, Don Marcello Stanzione e Don Leonardo Maria Pompei (che fornisce anche un’interessante analisi sulle origini della festa).
Infine, c’è un dato di fatto che non può lasciarci indifferenti: la “festa” di Halloween ha sostituito, anche in troppe parrocchie, la tradizionale festività dei Santi e il ricordo dei defunti. E per chiudere questa premessa, rileggiamo queste semplici parole, pubblicate sul Settimanale di Padre Pio: “Io vorrei che i genitori, i parenti e le famiglie usassero lo stesso dispendio di energie, di tempo e di soldi dedicato ad un evento insensato come quello di Halloween per educare ai valori veri, come quelli della comunione dei santi e dei defunti”.
Altro che “riappropriarsi di Halloween”!
PD
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Parliamo di catechismo. Halloween? No, Festa di Ognissanti e memoria dei defunti
Il Catechismo tradizionale offre la ricetta per l’antidoto naturale al veleno di Halloween, che distoglie le menti e gli animi dalle cose importanti – intramontabile cattiva abitudine del demonio – ma soprattutto ha il merito di riportarci alla realtà della nostra vita futura, quella cui siamo chiamati dopo la morte.
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La rubrica “Parliamo di Catechismo” oggi è dedicata alla pessima abitudine, diffusa anche in molte parrocchie, di dare spazio a una “festività” pagana, non insegnando più ai giovani il significato e il valore dei primi due giorni di novembre, dedicati a Tutti i Santi e al suffragio per le anime dei defunti.
Chi desidera porre domande alla nostra catechista, lo può fare inviando una mail a info@riscossacristiana.it, con oggetto: “Catechismo”. Preghiamo gli amici lettori di inviare lettere brevi, che trattino di argomenti di interesse generale. Nei limiti del possibile si darà risposta a tutti.
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Ricordiamo a tutti la possibilità di scaricare gratuitamente il Catechismo di San Pio X, cliccando qui
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Si legge ovunque sul web, provare per credere, che la festa di Halloween è entrata negli oratori e nelle parrocchie. Non staremo qui a ripercorrerne la vicenda epocale con i suoi significati e i motivi per cui si è trasformata nella squallida pagliacciata che conosciamo – di cui ringraziamo sentitamente il mondo protestante – e che in tempi remoti ha anche avuto il suo perché nelle tradizioni dei popoli celtici, perché molto è già stato scritto e chiarito da studiosi più autorevoli di me. Personalmente ho trovato esauriente e approfondito questo studio e molto efficace questatestimonianza, ma ce ne sono molti altri.
Mi limiterò, in questa sede, a fare qualche modesta considerazione, nella speranza di dare qualche stilla di coraggio a quei catechisti che, in questo periodo dell’anno, volessero ancora ricordare ai bambini che il 2 novembre è la memoria dei nostri cari defunti, i quali, spesso attendono per molti anni (ancorché, come noto, tutti quanti “ritornati alla casa del Padre”) solo le nostre preghiere, in particolare la S. Messa e di seguito il S. Rosario, per essere liberati dalla penosa attesa del Purgatorio. E che l’1 è la festa dei Santi che in Paradiso ci attendono e di cui, spesso, portiamo il nome.
E qui si erge il primo ostacolo: chi ha più parlato di Purgatorio a catechismo? E’ possibile che qualcuno possa provare imbarazzo, dopo decenni di catechismo distillato, alias iniziazione cristiana, a dover parlare di quello che davvero ci attende dopo la morte. Dopo aver depurato la dottrina dalle verità più scomode da spiegare, risulta difficile tornare sui propri passi con poche semplici parole. Eppure si può, con molta buona volontà, armati del santo coraggio dei soldati di Cristo che dovremmo essere, e forti del Catechismo di sempre, che non lesina spiegazioni su ogni argomento della vita dell’uomo.
Il Catechismo tradizionale offre la ricetta per l’ antidoto naturale al veleno di Halloween, che distoglie le menti e gli animi dalle cose importanti – intramontabile cattiva abitudine del demonio per l’appunto – ma soprattutto ha il merito di riportarci alla realtà della nostra vita futura, quella cui siamo chiamati dopo la morte. Per non parlare dell’immenso valore aggiunto ricavato dal risparmio di energie e soldi spesi per impartire storielle paurosette infarcite di dolcini colorati e acquistare costumi e maschere più o meno terrificanti. Diffidate pure di quei falsi profeti di cui è piena la chiesa moderna che provano in tutti i modi a conciliare dolcetti e scherzetti con la festa dei morti, asserendo in modo sfacciato che non vi è alcun bisogno di metterle in contrapposizione e invitando i bambini del catechismo negli oratori con la nobile pretesa di distoglierli da feste di strada e proponendo a loro volta feste ancor più macabre con Adorazione e S. Messa tutti in costume da scheletro e zucche. Vuote.
Ai genitori cristiani dico: non abbiate paura di scelte anticonformiste. Tenete a casa i vostri bambini e non stancatevi di documentarvi nel modo corretto sui possibili risvolti di queste festicciole ambulanti che di macabro hanno soprattutto il nostro sfarfallare alla testa dei nostri bambini di negozio in negozio. Ma non solo, dato che il 31 ottobre è esattamente il capodanno dei satanisti e, non so a voi, ma a me fa ribrezzo partecipare, seppure superficialmente o inavvertitamente, a certi truculenti riti. Come siamo potuti scadere così in basso da farci trascinare in massa con tanta goliardica stupidità in una tradizione che non ci appartiene e che per di più ha i toni nefasti della morte senza luce?
Pensiamo di fare un torto tremendo ai nostri figli impedendo loro di partecipare ai vari deliranti serpentoni per le vie della città a bussare di casa in casa? O forse è a noi che piace tanto riempire la casa di zucchette ammiccanti? Non si chiede il martirio, si chiede la cattolicità, tanto per cominciare… Spiegate e sarete capiti. Siate chiari e semplici – i bambini sono sempre più avanti di noi nella comprensione del reale – parlate del demonio e dei suoi pericoli e vedrete che saranno loro i primi a non volerci più andare. Non tacitate la vostra coscienza con i soliti slogan mentali tipici del pensiero unico che vuole sdrammatizzare e appiattire ogni cosa con la logica del “non faccio niente di male” o del “dipende sempre da come lo proponi”. Non è più tempo del tentennamento, dell’indugio, del conformismo. Il nostro parlare sia SI SI NO NO. Il più viene dal maligno.
E’ il caso di dirlo!
Che cos’è il Purgatorio? L’esistenza del Purgatorio è verità accertata dal Concilio di Trento: “Le pene temporanee che non sono ancora state espiate in questa vita si devono espiare in Purgatorio, prima che possa venire aperto il regno dei Cieli” (Sess. 6, c.30; DB840). Diciamo ai ragazzi che se non esistesse il Purgatorio, l’antica abitudine di pregare in suffragio dei morti non avrebbe alcun senso, dato che per i dannati è vana e illecita la preghiera e per i salvi in cielo è supererogatoria, perché godono già la beatitudine celeste. Le anime purganti soffrono pena indicibile, nemmeno lontanamente immaginabile, causata dalla separazione da Dio e chiamata pena del danno, molto simile a quella infernale. Oltre a questa c’è la pena del senso, cioè del fuoco e di altre pene interne ed esterne dell’intensità delle quali non possiamo formarci un’idea (Spiegazione del catechismo di san Pio X- Tommaso Dragone. Sodalitium P.I, capoV).
Per via di quella grande invenzione della Comunione dei Santi, noi anime della chiesa militante, possiamo fare molto per soccorrere le anime purganti con i suffragi e pagare tutto o parte del loro debito, sollevandole da pene tremende. Le nostre buone opere sono assai utili, ma la Santa Messa le supera tutte, essendo il sacrificio stesso di Gesù sul Calvario, rinnovato in modo incruento, graditissimo a Dio Padre perché ci applica i meriti infiniti di Cristo e giova alle anime immensamente di più di qualsiasi altra opera buona.
Questa breve sintesi, utile più ai catechisti, può essere semplificata con brevi frasi ai ragazzi più grandi, narrando anche alcuni esempi, come questo che segue, tratto dalla Spiegazione del Catechismo di San Pio X e molto efficace perché ricca di spunti immaginifici:
“La martire santa Perpetua racconta che mentr’era rinchiusa in prigione in attesa del martirio, vide il fratellino Dinocrate, defunto, mesto e sofferente che si sforzava per arrivare a dissetarsi a una grande vasca di acqua freschissima. Dopo molti sforzi inutili, lo vide rientrare dal luogo tenebroso da cui era uscito. La santa comprese che era in Purgatorio e che aveva bisogno di suffragi. Pregò fervidamente per lui e dopo qualche giorno ebbe la consolazione di vederlo giulivo e splendente, che attingeva con una coppa d’oro acqua nella vasca e beveva a larghi sorsi e che infine corse a giocare con altri fanciulli in un meraviglioso giardino. Perpetua comprese che le sue preghiere avevano terminato la purificazione di Dinocrate e gli avevano spalancato le porte della felicità eterna.”
Buona festa di Ognissanti!
Piuttosto, tenendo – come suol dirsi – i piedi per terra, ci sembra necessario sottolineare come la “festa” di Halloween sia una delle tante cose inutili e/o dannose che negli ultimi decenni abbiamo importato da oltre atlantico, e sulla quale il sacerdote che senza dubbio ha più profondamente studiato e combattuto il demonio, Padre Gabriele Amorth, non usava mezzi termini: “intanto, fa schifo e mi fa schifo. Si tratta di una roba pagana, anticristiana ed anticattolica, proveniente da terre nordiche ed esplosa negli Usa. Questa robaccia, pretende, e talvolta ci riesce anche, di mettere in secondo piano ed offuscare la Solennità di Tutti i Santi che celebriamo con gioia il primo novembre. E siccome, appunto, il suo scopo é quello di mettere intralcio alla santità, é una ideazione del demonio che intende scompaginare i piani di Dio. Halloween é una festa pagana”. Altrettanto negativo è il giudizio di altri valenti sacerdoti. Tra questi, Don Marcello Stanzione e Don Leonardo Maria Pompei (che fornisce anche un’interessante analisi sulle origini della festa).
Infine, c’è un dato di fatto che non può lasciarci indifferenti: la “festa” di Halloween ha sostituito, anche in troppe parrocchie, la tradizionale festività dei Santi e il ricordo dei defunti. E per chiudere questa premessa, rileggiamo queste semplici parole, pubblicate sul Settimanale di Padre Pio: “Io vorrei che i genitori, i parenti e le famiglie usassero lo stesso dispendio di energie, di tempo e di soldi dedicato ad un evento insensato come quello di Halloween per educare ai valori veri, come quelli della comunione dei santi e dei defunti”.
Altro che “riappropriarsi di Halloween”!
PD
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Parliamo di catechismo. Halloween? No, Festa di Ognissanti e memoria dei defunti
Il Catechismo tradizionale offre la ricetta per l’antidoto naturale al veleno di Halloween, che distoglie le menti e gli animi dalle cose importanti – intramontabile cattiva abitudine del demonio – ma soprattutto ha il merito di riportarci alla realtà della nostra vita futura, quella cui siamo chiamati dopo la morte.
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La rubrica “Parliamo di Catechismo” oggi è dedicata alla pessima abitudine, diffusa anche in molte parrocchie, di dare spazio a una “festività” pagana, non insegnando più ai giovani il significato e il valore dei primi due giorni di novembre, dedicati a Tutti i Santi e al suffragio per le anime dei defunti.
Chi desidera porre domande alla nostra catechista, lo può fare inviando una mail a info@riscossacristiana.it, con oggetto: “Catechismo”. Preghiamo gli amici lettori di inviare lettere brevi, che trattino di argomenti di interesse generale. Nei limiti del possibile si darà risposta a tutti.
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Ricordiamo a tutti la possibilità di scaricare gratuitamente il Catechismo di San Pio X, cliccando qui
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Si legge ovunque sul web, provare per credere, che la festa di Halloween è entrata negli oratori e nelle parrocchie. Non staremo qui a ripercorrerne la vicenda epocale con i suoi significati e i motivi per cui si è trasformata nella squallida pagliacciata che conosciamo – di cui ringraziamo sentitamente il mondo protestante – e che in tempi remoti ha anche avuto il suo perché nelle tradizioni dei popoli celtici, perché molto è già stato scritto e chiarito da studiosi più autorevoli di me. Personalmente ho trovato esauriente e approfondito questo studio e molto efficace questatestimonianza, ma ce ne sono molti altri.
Mi limiterò, in questa sede, a fare qualche modesta considerazione, nella speranza di dare qualche stilla di coraggio a quei catechisti che, in questo periodo dell’anno, volessero ancora ricordare ai bambini che il 2 novembre è la memoria dei nostri cari defunti, i quali, spesso attendono per molti anni (ancorché, come noto, tutti quanti “ritornati alla casa del Padre”) solo le nostre preghiere, in particolare la S. Messa e di seguito il S. Rosario, per essere liberati dalla penosa attesa del Purgatorio. E che l’1 è la festa dei Santi che in Paradiso ci attendono e di cui, spesso, portiamo il nome.
E qui si erge il primo ostacolo: chi ha più parlato di Purgatorio a catechismo? E’ possibile che qualcuno possa provare imbarazzo, dopo decenni di catechismo distillato, alias iniziazione cristiana, a dover parlare di quello che davvero ci attende dopo la morte. Dopo aver depurato la dottrina dalle verità più scomode da spiegare, risulta difficile tornare sui propri passi con poche semplici parole. Eppure si può, con molta buona volontà, armati del santo coraggio dei soldati di Cristo che dovremmo essere, e forti del Catechismo di sempre, che non lesina spiegazioni su ogni argomento della vita dell’uomo.
Il Catechismo tradizionale offre la ricetta per l’ antidoto naturale al veleno di Halloween, che distoglie le menti e gli animi dalle cose importanti – intramontabile cattiva abitudine del demonio per l’appunto – ma soprattutto ha il merito di riportarci alla realtà della nostra vita futura, quella cui siamo chiamati dopo la morte. Per non parlare dell’immenso valore aggiunto ricavato dal risparmio di energie e soldi spesi per impartire storielle paurosette infarcite di dolcini colorati e acquistare costumi e maschere più o meno terrificanti. Diffidate pure di quei falsi profeti di cui è piena la chiesa moderna che provano in tutti i modi a conciliare dolcetti e scherzetti con la festa dei morti, asserendo in modo sfacciato che non vi è alcun bisogno di metterle in contrapposizione e invitando i bambini del catechismo negli oratori con la nobile pretesa di distoglierli da feste di strada e proponendo a loro volta feste ancor più macabre con Adorazione e S. Messa tutti in costume da scheletro e zucche. Vuote.
Ai genitori cristiani dico: non abbiate paura di scelte anticonformiste. Tenete a casa i vostri bambini e non stancatevi di documentarvi nel modo corretto sui possibili risvolti di queste festicciole ambulanti che di macabro hanno soprattutto il nostro sfarfallare alla testa dei nostri bambini di negozio in negozio. Ma non solo, dato che il 31 ottobre è esattamente il capodanno dei satanisti e, non so a voi, ma a me fa ribrezzo partecipare, seppure superficialmente o inavvertitamente, a certi truculenti riti. Come siamo potuti scadere così in basso da farci trascinare in massa con tanta goliardica stupidità in una tradizione che non ci appartiene e che per di più ha i toni nefasti della morte senza luce?
Pensiamo di fare un torto tremendo ai nostri figli impedendo loro di partecipare ai vari deliranti serpentoni per le vie della città a bussare di casa in casa? O forse è a noi che piace tanto riempire la casa di zucchette ammiccanti? Non si chiede il martirio, si chiede la cattolicità, tanto per cominciare… Spiegate e sarete capiti. Siate chiari e semplici – i bambini sono sempre più avanti di noi nella comprensione del reale – parlate del demonio e dei suoi pericoli e vedrete che saranno loro i primi a non volerci più andare. Non tacitate la vostra coscienza con i soliti slogan mentali tipici del pensiero unico che vuole sdrammatizzare e appiattire ogni cosa con la logica del “non faccio niente di male” o del “dipende sempre da come lo proponi”. Non è più tempo del tentennamento, dell’indugio, del conformismo. Il nostro parlare sia SI SI NO NO. Il più viene dal maligno.
E’ il caso di dirlo!
Che cos’è il Purgatorio? L’esistenza del Purgatorio è verità accertata dal Concilio di Trento: “Le pene temporanee che non sono ancora state espiate in questa vita si devono espiare in Purgatorio, prima che possa venire aperto il regno dei Cieli” (Sess. 6, c.30; DB840). Diciamo ai ragazzi che se non esistesse il Purgatorio, l’antica abitudine di pregare in suffragio dei morti non avrebbe alcun senso, dato che per i dannati è vana e illecita la preghiera e per i salvi in cielo è supererogatoria, perché godono già la beatitudine celeste. Le anime purganti soffrono pena indicibile, nemmeno lontanamente immaginabile, causata dalla separazione da Dio e chiamata pena del danno, molto simile a quella infernale. Oltre a questa c’è la pena del senso, cioè del fuoco e di altre pene interne ed esterne dell’intensità delle quali non possiamo formarci un’idea (Spiegazione del catechismo di san Pio X- Tommaso Dragone. Sodalitium P.I, capoV).
Per via di quella grande invenzione della Comunione dei Santi, noi anime della chiesa militante, possiamo fare molto per soccorrere le anime purganti con i suffragi e pagare tutto o parte del loro debito, sollevandole da pene tremende. Le nostre buone opere sono assai utili, ma la Santa Messa le supera tutte, essendo il sacrificio stesso di Gesù sul Calvario, rinnovato in modo incruento, graditissimo a Dio Padre perché ci applica i meriti infiniti di Cristo e giova alle anime immensamente di più di qualsiasi altra opera buona.
Questa breve sintesi, utile più ai catechisti, può essere semplificata con brevi frasi ai ragazzi più grandi, narrando anche alcuni esempi, come questo che segue, tratto dalla Spiegazione del Catechismo di San Pio X e molto efficace perché ricca di spunti immaginifici:
“La martire santa Perpetua racconta che mentr’era rinchiusa in prigione in attesa del martirio, vide il fratellino Dinocrate, defunto, mesto e sofferente che si sforzava per arrivare a dissetarsi a una grande vasca di acqua freschissima. Dopo molti sforzi inutili, lo vide rientrare dal luogo tenebroso da cui era uscito. La santa comprese che era in Purgatorio e che aveva bisogno di suffragi. Pregò fervidamente per lui e dopo qualche giorno ebbe la consolazione di vederlo giulivo e splendente, che attingeva con una coppa d’oro acqua nella vasca e beveva a larghi sorsi e che infine corse a giocare con altri fanciulli in un meraviglioso giardino. Perpetua comprese che le sue preghiere avevano terminato la purificazione di Dinocrate e gli avevano spalancato le porte della felicità eterna.”
Buona festa di Ognissanti!
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