Roma, La moschea più grande d'Europa
Parte da lontano la conquista islamica dell’occidente (ex)cristiano. Parte dalle sconfitte di Poitiers (732), di Lepanto (1571) e di Vienna (1683) e non già come risposta armata ma come invasione astutamente mascherata da fenomeni migratorî prodotti – così proclamano gli slombati, ipocriti e molluschi massmedia - da guerre e da fame.
Invasione programmata e messa in atto da quella minaccia, che l’imbecillità della rete europeo/americana ama ironicamente definire “bufala”, bandita per bocca del defunto presidente algerino Houari Boumedienne che, nel 1974 presso l’ONU e più tardi, nel 1982 durante il vertice arabo di Lahore, annunciò una futura invasione di milioni di uomini, dall’Africa e dal M. O. verso l’Europa, e non in rapporti di amicizia ma animati da cruda voglia di conquista tramite il ventre delle loro prolifiche donne e in nome del Corano.
Sarà, forse, una bufala come lo furono i noti “Protocolli dei Saggi di Sion” ma, intanto, ciò che la bufala prediceva ed annunciava si è, oggi, completamente, nella stessa articolazione, avverato. La bufala, cioè, aveva ragione.
L’antica scaletta del programma di Maometto prevedeva due importanti ed unici obiettivi: la conquista di Costantinopoli, cosa che avvenne nel 1453, e la presa di Roma. Ora, mentre la prima s’è compiuta con la forza, la seconda, lungi dal configurarsi come evento cruento e traumatico, sta profilandosi a piccoli passi politici, diplomatici, terroristici e finanziarî, con fermezza da parte islamica e con tremebonda, arrendevole, autolesionistica e obituaria condotta dell’occidente.
Roma, Caput mundi, città eterna, sede del Primato Cattolico ha cominciato a cedere quando, nel 1974, il Consiglio Comunale Romano donò un’area di trenta ettari per l’erigenda moschea di Via Salaria - la più grande di Europa e i cui minareti, nel progetto originale, oltrepassavano la cupola del Michelangelo - finanziata dal regime saudita e inaugurata nel 1995 alla presenza di Sandro Pertini.
Ma, già prima, il vento conciliare dell’ecumenismo, con i documenti Lumen Gentium (§ 16) eNostra Aetate (§ 3), aveva riconosciuto degno, l’Islam, di rispetto e di ammirazione perché portatore di santità e, poi, inaugurato una serie di incontri e viaggi papali – P. VI, G.P. II, B. XVI, F. I - con esponenti islamici in moschea e in Vaticano.
Sicché, crollato il Katechon, l’argine cioè della Dottrina che predicava l’unicità della Chiesa di Cristo, il séguito è stato un moltiplicarsi, in ragione esponenziale, di scambi di visite e di gentilezze all’insegna della fraternità e della fede nell’unico – dice il conciliabolo vat. 2 – Dio.
Chi non ricorda gli appelli dell’accorato arcivescovo Dionigi Tettamanzi con cui, quasi un imam H. C. al servizio di Maometto, sollecitava la costruzione di moschee in ogni quartiere milanese, appelli fatti proprî dall’attuale principe cardinal Angelo Scola?
Chi non ricorda come l’editrice “Il Messaggero di Sant’Antonio” dei Francescani di Padova approntasse, prima in questa gara, l’edizione di testi coranici?
E, ancora, chi non rammenta quel 5 gennaio 2009 quando, in Piazza Duomo, a Milano, centinaia di musulmani si ritrovarono nella preghiera del venerdì? Noi, allora, scrivemmo all’arcivescovo che il suo antico e santo predecessore, cardinal Carlo Borromeo, avrebbe in tale occasione, spalancato il portale del Duomo portando seco, in processione solenne, il Santissimo Sacramento, come già fece negli anni tristi della peste (1576/577).
Ma il punto virale di questo folle spirito conciliare è stata la indecorosa e disastrosa sceneggiata messa in atto da Papa Bergoglio che, l’8 luglio 2013 (LEV), volando a Lampedusa – isola scalo delle “truppe islamiche” - volle attestare la solidarietà e la vicinanza sua, e della Chiesa, ai clandestini islamici tragicamente scomparsi nel mare, contemporaneamente augurando ai fratelli islamici “abbondanti frutti spirituali” per l’imminente loro mese di ramadan.
Con questa sua teatrale, autoreferenziale scenografìa filantropica, sotto i lampi dei cellulari e gli obiettivi delle telecamere, Bergoglio legittimò e favorì il flusso clandestino mentre con quel suo eretico augurio decretò la superiorità del digiuno islamico, foriero di ricchezza spirituale, su quello cristiano già da tempo rottamato e messo in oblìo.
Fu, quell’8 luglio, il trionfo dell’autolesionismo da cui discesero la depenalizzazione del reato penale di clandestinità e il palese incoraggiamento a successive e sempre più massicce ondate di uomini, donne e bambini.
Si farà bello, davanti al mondo quando, nell’aprile del 2016, porterà con sé, in aereo dall’isola di Lesbo, tre famiglie siriane islamiche, “con i documenti in regola” (sic) che, poi, sbolognerà al Ministero degli Interni della Repubblica Italiana, in pratica al contribuenteitaliota (italo-idiota).
Venerdì, 21 ottobre 2016 – segnatevi questa data, cari lettori! – un migliaio di islamici ha preso possesso dello spazio antistante il Colosseo, bloccando trasporti e transito turistico, in sintesi fermando l’attività in una delle zone più trafficate di Roma. Eh già! il Colosseo, l’anfiteatro Flavio consacrato alla memoria del sangue dei martiri cristiani un tempo mèta di pellegrinaggi e da ieri, accerchiato dalle orde barbare.
Ottobre, mese della vittoria di Maria – Lepanto, giorno 7/1571 - in cui sono recentemente avvenuti tre lugubri eventi, di cui due indiziarî del cedimento dell’occidente all’islamismo e uno che vede la massonificata Gerarchìa cattolica far entrare trionfalmente nella città leonina, con l’antico espediente del cavallo troiano, i nemici di Dio: gli eretici, gli scismatici, gli abortisti, i sodomiti, gli eversori della parola di Cristo, i traditori. Ecco:
1 - Il 13 di ottobre del 1917 di 99 anni fa’, la Vergine di Fatima, davanti a migliaia di persone, operava il miracolo del sole illuminando il mondo. Il 13 ottobre del 2016, 99 anni dopo, Papa Bergoglio, con atto consapevole di vero e proprio tradimento, operava il miracolo dell’oscuramento della Chiesa Cattolica intronizzando, nella sala delle udienze, l’idolo tenebroso di Lutero col tributo dell’ossequio e della consegna delle chiavi della Città di Dio;
2 – 18 ottobre 2016, il Consiglio esecutivo dell’UNESCO – tentacolo ONU a trazione massonica – decreta che il “Muro del Pianto”, resto dell’antico Tempio di Gerusalemme sacro agli Ebrei, e di cui Gesù stesso profetò la distruzione (Mt. 24, 1/28), è di esclusiva pertinenza cultuale musulmana, cancellando così la storia e il diritto di Israele. L’Italia renziana e bergogliana nata dalla resistenza, in fase di votazione, allettata da petrolio e finanziamenti arabi, ambiguamente, vergognosamente e senza resistere, si astiene;
3 – venerdì, 21 ottobre del 2016, a Roma, migliaia di musulmani, a un segnale convenuto - l’ora della preghiera – occupano il Colosseo, davanti a una città stordita e distratta, dando il cenno d’inizio alla programmata conquista della Sede della Chiesa.
Come il “porcus saxonicus”, Lutero, aveva giurato la distruzione del Papato una volta desacralizzata la Santa Messa – avvenuta con la (de)forma di Paolo VI – così la preghiera islamica del venerdì sarà il grimaldello, avvolto nella mielosa “condivisione” ecumenistica, che farà saltare la cupola di San Pietro.
Per chi sa leggere negli eventi, per chi sa vedere il dito di Dio che scrive la Storia e che, come dice Tobia “colpisce e perdona, che fa scendere nella profondità degli inferi e riporta su dalla grande perdizione” (13, 2), non è difficile scorgere in quest’ultimo traumatico fatto, un preavviso di quello che il braccio armato islamico, l’Isis, ha da tempo messo in programma, la conquista, cioè, della cittadella di San Pietro di cui, stando alla profezìa di Fatima, duplice potrebbe essere la sorte: o ridotta in macerie sulle quali un “vescovo vestito di bianco” – che non è e non sarà Bergoglio - arranca tra sofferenze inaudite finendo ucciso, o trasformata in moschea siccome avvenne per Santa Sofìa di Costantinopoli – il che è, al postutto, la stessa fine -.
E non saranno, quindi, i cavalli dei Cosacchi ad abbeverarsi alle rive del Tevere, come minacciava il comunismo internazionale, ma saranno i destrieri arabi che una suicida, infame ed infausta politica laico/vaticana ha permesso che entrassero.
di L. P.
Guardate cosa succede a dei poveri bambini in Olanda.
RispondiEliminaProve tecniche di integrazione? No, prove tecniche di sottomissione ad Allah...
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/scuola-olandese-sottomette-i-bimbi-ad-allah-1319638.html