SINODO
DEI VESCOVI. IL PAPA AVREBBE PROPOSTO DI DISCUTERE DEL CELIBATO DEI PRETI, MA
LA PROPOSTA NON SAREBBE PASSATA.
Il nuovo Sinodo dei vescovi, che si svolgerà a Roma
nell’ottobre del 2018 avrà come tema “I giovani, la fede e il discernimento
vocazionale”. L’annuncio è stato dato ieri dagli organi ufficiali vaticani.
Il comunicato afferma che “Papa Francesco, dopo aver
consultato, come è consuetudine, le Conferenze Episcopali, le Chiese Orientali
Cattoliche sui iuris e l’Unione dei Superiori Generali, nonché aver ascoltato i
suggerimenti dei Padri della scorsa Assemblea sinodale e il parere del XIV
Consiglio Ordinario, ha stabilito che nell’ottobre del 2018 si terrà la XV
Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: “I
giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
Il tema – riferisce una nota – è “espressione della
sollecitudine pastorale della Chiesa verso i giovani” ed “è in continuità con
quanto emerso dalle recenti Assemblee sinodali sulla famiglia e con i contenuti
dell’Esortazione Apostolica post-sinodale Amoris Laetitia. Esso intende
accompagnare i giovani nel loro cammino esistenziale verso la maturità
affinché, attraverso un processo di discernimento, possano scoprire il loro
progetto di vita e realizzarlo con gioia, aprendosi all’incontro con Dio e con
gli uomini e partecipando attivamente all’edificazione della Chiesa e della
società”.
Edward Pentin, sul “Catholic
Herald” ricorda che la decisione è venuta dopo molti mesi in
cui si è parlato della possibilità che il nuovo Sinodo avesse come tema il
celibato e la possibilità di consacrare uomini sposati, un tema che secondo
alcuni il Pontefice regnante vedrebbe con un certo favore, specialmente in zone
in sofferenza di vocazioni. (Vedi
QUI).
Ma Pentin scrive qualche cosa di più: “Questa proposta si è
compreso che sia stata bocciata dalla maggioranza dei membri del XIV Consiglio
del Sinodo dei Vescovi, il corpo incaricato di designare il tema del prossimo
sinodo”.
E di conseguenza sarebbe stato scelto il tema dei giovani,
della fede e delle vocazioni.
Marco Tosatti
Il prossimo sinodo sarà su giovani e fede. E il vescovo di Friburgo si aspetta che i vescovi tedeschi aprano alla comunione ai divorziati risposati
Mentre
ieri veniva annunciato il tema del prossimo sinodo che si svolgerà a Roma
nell’ottobre 2018, si continuano a registrare interpretazioni diverse
dell’esortazione Amoris laetitia che ha chiuso il doppio sinodo sulla famiglia
2014-2015.
La prossima assemblea dei vescovi quindi si occuperà dei
giovani, più precisamente avrà come titolo “I giovani, la fede e il
discernimento vocazionale”. Questo tema, si legge nelcomunicato
emesso dalla Sala Stampa della Santa Sede di ieri, è «espressione
della sollecitudine pastorale della Chiesa verso i giovani, è in continuità con
quanto emerso dalle recenti Assemblee sinodali sulla famiglia e con i contenuti
dell’Esortazione Apostolica post-sinodale Amoris Laetitia».
Secondo qualche indiscrezione (vedi ad es. QUI)
il tema in questione sarebbe stato una sorta di seconda scelta, visto che da
tempo si rincorrevano voci sulla possibile messa a tema del celibato
sacerdotale, ma questo sarebbe stato bocciato dalla maggioranza dei membri del
XIV Consiglio del Sinodo dei Vescovi. Un altro tema di cui si era vociferato
riguardava quello della guerra e della pace.
Intanto, come accennavamo in apertura, monsignor Stephan
Burger, arcivescovo di Friburgo, in Germania, ha annunciato (vediQUI)
che si aspetta un documento dei vescovi tedeschi in materia di matrimonio e
famiglia. In particolare gli sta a cuore la questione dell’eucaristia per i
divorziati risposati.
Secondo monsignor Burger, Amoris laetitia “apre ogni strada
per la ricezione della Comunione” ai divorziati risposati. «La vita», dice, «è
troppo complicata per avere a portata di mano una soluzione chiara e
inequivocabile per tutti e tutto». D’altra parte la diocesi di Friburgo,
insieme a quelle di Rottenburg-Stoccarda e Magonza, è nota per aver aperto alla
comunione per i divorziati risposati già nel lontano 1993, con un documento
famoso a firma del cardinale Walter Kasper, del cardinale Karl Lehmann e mons
Oskar Saier. Questo documento si proponeva di aprire all’accesso dei sacramenti
valutando “caso per caso”.
Ma il Vaticano intervenì per stoppare sul nascere ogni fuga
in avanti, esattamente un anno dopo. 1994, infatti, è datata la lettera
della Congregazione Dottrina della Fede, firmata cardinale Ratzinger,
rivolta ai vescovi circa la recezione dell’eucaristia da parte dei fedeli
divorziati risposati. Anche nel 2013, cioè appena un anno prima del sinodo
straordinario sulla famiglia, il predecessore di Burger, il vescovo Robert
Zollitsch, già presidente della Conferenza episcopale tedesca, aveva proposto
ai suoi preti, con una circolare, di riammettere i divorziati risposati alla
Santa Comunione. Anche questa inusuale presa di posizione venne bocciata dal
Vaticano, questa volta con una lettera scritta dall’attuale prefetto della
Dottrina della Fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller.
Ora però, almeno secondo monsignor Buger, sembra davvero che
le cose siano cambiate.
Pubblicato il 07/10/2016 in sinodo2015.
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