Adesso si può. Dobbiamo ringraziare l’alta personalità che ha, diciamo così, sdoganato lo spinoso nesso di causa e d’effetto, togliendolo dalla discarica delle superstizioni di cui vergognarsi per elevarlo alla luce del politicamente corretto: il signor Ayub Kara.
Era ora che qualcuno lo dicesse: il 18 ottobre, l’Unesco ha adottato ufficialmente una risoluzione su Gerusalemme est voluta dai Paesi arabi a protezione del patrimonio culturale palestinese, in cui i luoghi santi della Città Vecchia sono indicati solo con il nome arabo, cosa che ha indignato gli israeliani. In 26 si sono astenuti, fra cui l’Italia compresa. Astensione, si badi, non già voto a favore della posizione palestinese; ma tanto basta per scatenare la vendetta cosmico-geologica di YHVH. Subito Matteo Renzi e Gentiloni si sono scusati, “alla prossima occasione cambieremo atteggiamento”, s’è profuso il nostro ministro: niente, è arrivata la seconda scossa. Giù le chiese di Norcia e crepate tutte le strade del centro Italia.
Nessun giornale, nessuna tv, nessuna autorità civile e religiosa hanno osato subissare il giudeo di accuse di superstizioso oscurantismo. Anzi, il viceministro Kara ha ricevuto il consenso della massima autorità religiosa in carica. Forse non ve l’hanno chiarito, ma Kara era in visita a El Papaquando ha diffuso questa sua certezza intima che noi subiamo i terremoti perché non votiamo come ordina Ysrael; e il bello è che “Francesco “ gli ha dato ragione. Ha infatti detto chiaro a Kara El Papa: “Dio ha promesso la terra alla gente di Israele”. Lui lo sa di sicuro, perchè Dio non è cattolico. E dopo aver ringraziato Kara “dei suoi sforzi a favore della Chiesa e dei cristiani d’Israele” (sforzi di cui saremmo lieti di sapere qualcosa), il Bergoglio gli ha detto che, lui, “disapprova fortemente” la risoluzione UNESCO. Anzi, Kara è andato più in là nella sua narrativa: “mentre ascoltava el discurso de El Papa, ha sentito che El Pontefice stava inviano un messaggio diretto all’UNESCO”. Insomma, secondo lui, “Francesco” ha sgridato l’UNESCO che provoca la sismica vendetta divina con le sue pronunce anti-sioniste. Sicuramente El Papa non ha sgridato l’ebreo (e quando mai?) ritenendo balzano il suo collegamento: dunque l’idea ha adesso piena cittadinanza.
Dio ci manda i terremoti senza fine perché qualcosa non va, collettivamente, in Italia. Cito l’amico Massimo Viglione, che è di quelle parti: “La Basilica di San Benedetto a Norcia è distrutta. A Norcia è nato il patrono d’Europa, e Norcia è il simbolo della civiltà cristiana medievale, della rinascita dalle ceneri della caduta dell’Impero Romano. Oggi Norcia è in cenere. Solo io vi vedo un tragico simbolismo?
Sì, adesso è possibile, almeno esprimere qualche dubbio: forse i terremoti non accadono in questi giorni, e in questi luoghi, per caso. El Papa sta per andare in Svezia a fondere la Chiesa cattolica romana e sacramentale con la setta luterana; ha di fatto santificato Lutero. E’ un evento epocale, dopo il quale – com’ebbe a rallegrarsi il gran maestro Raffi del Grande Oriente – “nulla sarà più come prima nella Chiesa”.
Forse alla massima parte dei nostri contemporanei, italiani e no, sembra cosa di poco peso che la Chiesa sacramentale, quella che ha al suo centro Gesù eucaristico, realmente presente nella Messa e nel tabernacolo, venga dal successore di Pietro forzata ad abbandonare la sua tradizione per andare a dissolversi e confondersi con la “tradizione” del lurco tedesco che asseverò, giudicando Cristo da ciò che faceva lui: “Cristo ha commesso adulterio una prima volta con la donna della fontana di cui ci parla Giovanni. Non si mormorava intorno a lui: Che ha fatto dunque con essa? Poi ha avuto rapporti sessuali con Maria Maddalena, quindi con la donna adultera. Così Cristo, tanto pio, ha dovuto anche lui fornicare prima di morire” Forse non vi sembrerà grave che ci si chieda di abbracciare i seguaci del Lutero, che così – lui stesso – definiva: “Sono sette volte peggiori di una volta. Dopo la predicazione della nostra dottrina, gli uomini si sono dati al furto, alla menzogna, all’impostura, alla crapula, all’ubriachezza e a ogni genere di vizi. Abbiamo espulso il demonio — il papato — e ne sono venuti sette peggiori”. Vi sembrerà lieve la volontaria “comunione” dell’alta gerarchia clericale con colui che diceva di sé: “Sono un uomo esposto e coinvolto nella vita di società, nella crapula, nelle passioni carnali, nella negligenza ed in altre molestie”
Ma forse lassù c’è Chi vede tutto questo come un sacrilegio immondo, uno sputo sulla faccia dei santi e delle pure vergini di decine di generazioni fedeli, un intollerabile insulto ed offesa al volto del Salvatore bestemmiato; al volto del Figlio e del solo nostro Intercessore. So che già perseguitate, nascostamente, alcuni preti fedeli, mani consacrate che abbandonate alla fame. A voi non importa di offendere i credenti, avete sostituito il popolo con l’otto per mille; ma dovreste sapere quello che vi attende. Vi è stato profetizzato, più volte, e ancora nel 1975: “Non facio altro che sognare il Papa che fugge: non Paolo VI, ma un altro. Lo aiuto e il mondo salta in aria; sangue, molto sangue, che sembra melma e molti restano presi come se fosse pece, restano attaccati. Molti sacerdoti e suore in piazza San Pietro squartati”.
Chi era Lutero
(Le citazioni di Lutero qui sopra sono tratte da un articolo che le ha tratte direttamente dalle opere del Riformatore.
Lutero si fece monaco per fuggire all’arresto, avendo ucciso in duello tale Hyeronimus Busch. “Io sono stato un monaco che voleva essere sinceramente pio. Al contrario, però, sono sprofondato ancor di più nel vizio. Sono stato un grande furfante ed un omicida” (4).
Nel 1516, Lutero scrisse: “Raramente ho il tempo di pregare il Breviario e di celebrare la Messa. Sono troppo sollecitato dalle tentazioni della carne, del mondo e del diavolo” (5).
Quando penso al mio destino dimentico la carità verso Cristo. Per me, Dio non è che uno scellerato. L’idea della predestinazione cancella in me il Laudate, è un blasfemate che mi viene allo spirito” (9).
l 13 giugno 1521, scrisse a Melantone: “Io mi trovo qui insensato e indurito, sprofondato nell’ozio, pregando poco e senza più gemere per la Chiesa di Dio, perché nelle mie carni indomite ardo di grandi fiamme. Insomma, io che dovrei avere il fervore dello spirito, ho il fervore della carne, della libidine, della pigrizia, dell’ozio e della sonnolenza” (23). In un altro scritto, Lutero è altrettanto chiaro: “Sono un uomo esposto e coinvolto nella vita di società, nella crapula, nelle passioni carnali, nella negligenza ed in altre molestie” (24). Di lui scriveva il suo seguace Melantone: “Lutero è un uomo estremamente perverso. Le suore che egli ha tirato fuori dal convento lo hanno sedotto con grande astuzia ed hanno finito col prenderlo. Egli ha con loro frequenti rapporti carnali” (26).
Verso la fine della vita, l’ubriachezza lo dominava totalmente: “Spendo le mie giornate nell’ozio e nell’ubriachezza” (29).
(Per le note, si consulti l’originale di Julio Loredo:
http://www.atfp.it/component/acymailing/listid-1/mailid-178-newsletter-ottobre-2016-2?Itemid=183
© Associazione Tradizione Famiglia Proprietà, Viale Liegi 44, 00198 Roma. Direttore responsabile: Julio Loredo.
© Associazione Tradizione Famiglia Proprietà, Viale Liegi 44, 00198 Roma. Direttore responsabile: Julio Loredo.
DELIBERA UNESCO SU GERUSALEMME: LA VERITA’ (E LE MENZOGNE MEDIATICHE) 2
di Francesco Maria Agnoli
La lettura del testo della tanto criticata delibera dell’Unesco rivela che non c’era nulla da criticare e molto invece (o quasi tutto) da approvare, a cominciare dal fatto che non si è trattato di un’indebita invasione di campo.
Come è nei suoi compiti specificim, l’Unesco è intervenuta in applicazione delle Convenzioni e dei Trattati che tutelano i beni culturali di ogni nazione e, a tal fine, impongono, fra l’altro, precisi obblighi alle potenze occupanti un territorio altrui. Per questo la ripetuta definizione di Israele quale “potenza occupante” così come l’oggetto della delibera “Palestina occupata” non sono un di più, ma il richiamo alle norme del diritto internazionale di cui si fa applicazione.
Non vi è invece nessuna traccia dell’asserita affermazione dell’estraneità dell’ebraismo ai “Luoghi Santi” che tanta indignazione ha suscitato nei nostri mass-media, televisivi e cartacei, e nei nostri politici, Renzi in testa, che, probabilmente senza sapere di cosa parlava, se l’è presa, oltre che con l’Unesco, con il “suo” Ministro degli Esteri per l’astensione del rappresentante dell’Italia (astensione senza dubbio sbagliata, ma per l’opposta ragione: si doveva votare a favore).
Già all’inizio della prima parte della delibera (quella riguardante Gerusalemme) viene riconosciuta dall’Unesco “l’importanza che Gerusalemme e le proprie mura detengono per le tre religioni monoteiste“, e precisati oggetto, finalità e limiti di una risoluzione “che intende salvaguardare il patrimonio culturale della Palestina e di Gerusalemme Est” e – si specifica – in nessun modo “influenzerà le risoluzioni prese in considerazione dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e le risoluzioni relative allo status legale di Palestina e Gerusalemme“.
Ugualmente per quanto riguarda la Tomba dei patriarchi ad Al Khalil/Hebron e la tomba di Rachele a Betlemme, pur ribadendo una precedente delibera che li riconosce “parti integranti della Palestina“, la risoluzione “condivide la convinzione affermata dalla comunità internazionale secondo cui i due siti sono significativi per Giudaismo, Cristianesimo e Islam“.
Forse solo nel paragrafo dedicato alla ricostruzione e allo sviluppo di Gaza, la risoluzione eccede i limiti riguardanti la competenza specifica dell’Unesco in ordine alla tutela dei beni culturali anche se lo sconfinamento viene giustificato con l’attuale situazione di questa striscia di terra e con la necessità di “assicurare la pronta ricostruzione di scuole, università, siti culturali, istituzioni, centri di comunicazione e luoghi di culto che sono stati distrutti o danneggiati nelle consecutive guerre a Gaza“.
Certamente la risoluzione non è tenera con la potenza occupante, che viene continuamente messa sotto accusa per la persistente mancanza di collaborazione con l’Unesco erimbrottata e deplorata per “le continue misure unilaterali“, per le “demolizioni illegali“, per il mancato rispetto di un gran numero di risoluzioni di organismi ONU, per “l’attuale prosecuzione degli scavi, lavori e costruzioni di strade private per i coloni e di un muro di separazione all’interno della vecchia città di Al-Khalil/Hebron, che dannosamente influenza l’integrità del sito” ecc. ecc.
Disapprovazioni e deplorazioni che, per quanto fondate, giustificate e incontestasbili, spiegano, dal momento che in Occidente Israele gode della più assoluta immunità e, qualunque cosa faccia, è giustificato a prescindere, l’indignazione dei mass-media e dei politici europei per le accuse che gli vengono mosse, ma non giustificano le affermazioni menzognere né le proclamazioni (per restare in casa nostra) del presidente del consiglio Renzi, a difesa del quale si può al massimo dire (ammesso e non concesso che sia unagiustificazione) di essere intervenuto sulla fiducia di mass-media che, come tutti sanno, non ne meritano alcuna, e senza avere letto nemmeno una parola del testo della risoluzione dell’Unesco.
Francesco Mario Agnoli
Riporto la risoluzione dell’Unesco che tanto clamore ha fatto da parte sionista, tanto da far esprimere una forte condanna al premier Renzi dopo che l’Italia si era astenuta (minacciando addirittura di rompere l’unità europea su questo), domani ci sarà un’altra risoluzione credo che il testo sia grosso modo questo UNESCO World Heritage Centre – Decision – 39 COM 7A.27
Non mi sembra che separi la memoria storica ebraica da Gerusalemme, ma condanni anzi l’occupazione israeliana di Israele della zona intorno alla Moschea di Al Aqsa, chiedendo di retrocedere alla situazione pre 2000 (c’era stata la “passeggiata di Sharon che causò l’inizio dell’Intifada), per non parlare di Hebron ( This Is My Land Hebron – 2010 Sub Ita ) chi ha letto “i fanatici dell’Apocalisse” coglierà l’importanza capitale di ciò che sta succedendo.
|
Eccola la risoluzione che per Renzi è come sostenere che se c’è il sole c’è buio (veramente un modo buffo di esprimersi):
Di seguito il testo della risoluzione “Palestina Occupata”, approvata dalla commissione dell’Unesco con 24 voti favorevoli, 6 contrari e 26 astensioni
continua su
A Roma chiuso ponte in centro, inagibili 2 chiese. Scuole chiuse
Verifiche negli edifici pubblici dopo il terremoto. Roma non sorge su faglie ma suolo amplifica scosse terremoto.
- Roma non sorge su faglie ma suolo amplifica scosse terremoto
- Le verifiche alla Basilica di San Paolo a Roma
- Terremoto: controlli Colosseo e Fori, aperti a turisti
- Video. Controlli sulla tangenziale di Roma
- Video. Caduti calcinacci in basilica San Lorenzo a Roma
- Video. 'Tanta paura, tremava tutto'
- Video. Terremoto, si ferma la metro a Roma
Questo terremoto corre lungo una dorsale che unisce l’Est con l’Ovest: due categorie, due simboli in cui l’Est rappresenta la tradizione, la fonte di irraggiamento dello Spirito, l’Ovest rappresenta il desiderio di conquista. Quelli che erano i punti di saldatura tra questi mondi (Norcia, Cascia, Cassino, Bobbio, Nonantola, Assisi, San Gallo) si stanno dissaldando. Dio più che punire l’Uomo, lascia che paghi le conseguenze delle sue azioni che hanno pesanti ricadute nel mondo dell’Aldilà. Vorrei far notare come prima faglia che si è aperta, visibile ad occhio nudo sul Monte Vettore è quella della cima del Redentore, come a voler significare che è tempo di dividere “il grano dal loglio”. Anche il terremoto dell’Aquila ebbe un simbolo in tal senso: la Chiesa di Sant’Apollonia, restaurata e fatta nuova da Padre Andrea D’Ascanio e dai volontari dell’Armata Bianca (da lui fondata), fu alienata a loro da un atto incomprensibile (senza gli occhi dello Spirito) dei vertici della Chiesa locale. Ebbene il sisma Aquilano si è mosso esattamente attraverso di essa (sotto via XX Settembre) a una manciata di metri dalla casa dello studente. Il terremoto restituì all’oblio della memoria quel luogo tanto centrale quanto intimo dentro una città in tutt’altre cose affaccendata. Si, Dio lascia dei segni per chi vuole coglierli, ma tutto questo Kara non lo sa! Dio ci benedica e abbia pietà di noi.
Un caro saluto, Andrea.