ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 11 novembre 2016

Cosa attenderci da queste disubbidienze?

Nel 2017 ricorre il centenario della apparizioni di Fatima. Dopo i festeggiamenti arriverà la resa dei conti?

Tra sei mesi scadranno i cento anni dalla prima apparizione della Madre del Signore a Fatima, ma la preparazione ai festeggiamenti per l’anniversario era già iniziata nel 2010 con la creazione di un itinerario settennale di cicli tematici, così definiti, per l’approfondimento dei vari aspetti conseguenti allo sviluppo della devozione popolare a livello locale e internazionale. Oltre alle pubblicazioni di approfondimento, sono stati tenuti due convegni che hanno visto tra i conferenzieri “nomi molto apprezzati della Teologia e delle Scienze sociali e Umane, di rilievo nazionale e internazionale”, mentre nel giugno prossimo si terrà un congresso conclusivo, che prevede sette conferenze plenarie e sette tematiche condotte da personaggi di spicco, fra cui alcuni nomi molto noti.                                                                                                                                                                                                                           Fa specie leggere i titoli degli argomenti di studio, stracolmi di “paroloni” che i piccoli veggenti non solo non avrebbero compreso ma forse non sarebbero nemmeno riusciti a pronunciare. E mai avrebbero potuto immaginare che materia di tanto dotto sapere sarebbero state le parole così semplici che la Madonna rivolse loro e che ebbero a comprendere talmente bene da tramutare le loro giovani vite in olocausto per la salvezza dell’umanità.

Il credente, più umilmente, si interroga invece sui messaggi che la S. Vergine ha lasciato in eredità alle generazioni che da allora si sono succedute, infatti anche sul sito del Santuario, seppur defilate, sono riportate le dichiarazioni di Suor Lucia (qui), tutte perfettamente concordanti con quelle già pubblicate in cartaceo, perché tutte provenienti dalla medesima fonte, che è l’archivio della curia vescovile di Leira.

E su queste occorre fare delle serissime riflessioni, in quanto le richieste della Madonna, pur essendo ben note a tutti, forse non sono ancora state comprese nella loro gravità e attualità.

Si è già scritto dell’avvertimento riguardo al continuare ad offendere Dio (qui), che non può ritenersi caduto in prescrizione dopo la seconda guerra mondiale perché, se consideriamo il basso livello etico raggiunto dalla civiltà occidentale, basterebbe solo tale ammonimento a destare preoccupazione per il nostro futuro.

Difatti nella terza apparizione la S. Vergine preannunciò quanto sarebbe accaduto se gli uomini non avessero smesso di offendere Nostro Signore: “Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta (vista fra il 25 e il 26 gennaio 1938,ndr) sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi delitti per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.”

Il 13 ottobre la Madonna ricapitolò le conseguenze della disubbidienza avvertendo: “Non offendano più Dio Nostro Signore, che è già molto offeso. {Se il popolo si corregge finisce la guerra, altrimenti, se non si corregge, finisce il mondo.}”. Nelle note è specificato: “La sezione entro le parentesi graffe (fa parte) dell’interrogatorio del Dr. Formigão, in Documentação Crítica de Fátima. I, p. 142”

Oltre a tale invito la Madre di Dio avanzò due precise richieste finalizzate alla pace.

Nella terza apparizione, dopo aver mostrato ai bambini l’Inferno, dove cadono le anime dei peccatori, predisse: “Verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, e la Comunione riparatrice nei primi sabati.”

Ma nel corso dei cento anni appena trascorsi nessun papa ha ritenuto di effettuare la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria in unione con tutti i Vescovi della terra, come richiesto il 13 giugno 1929.

I pontefici hanno consacrato il mondo alla Madonna in varie occcasioni e hanno convocato più volte tutte le religioni ad Assisi per rivolgere a Dio la supplica della pace, ma ciononostante le guerre, fredde o calde, hanno continuato a susseguirsi praticamente senza interruzione.

La seconda condizione posta dalla S. Vergine per ottenere la pace fu la devozione al suo Cuore Immacolato e la riparazione delle offese arrecatele attraverso la pratica dei primi cinque sabati del mese (qui).

Va sottolineato che questa richiesta, già avanzata nella seconda apparizione, la Madonna la presentò come volontà di Gesù per stabilire nel mondo la devozione al suo Cuore Immacolato e tornò a chiederla nella terza apparizione.

Nemmeno a questa fu dato seguito da parte della Chiesa, nonostante Maria Vergine avesse aggiunto: “A chi l’accetta, Io prometterò la salvezza e queste anime saranno amate da Dio, come fiori collocati da Me per ornare il Suo Trono”. E il 10 dicembre 1925 confermò la promessa assicurando: “Prometto di assisterli, nell’ora della morte, con tutte le grazie necessarie alla salvezza di queste anime”

Ancora oggi tale pratica di riparazione è rimasta affidata alle devozioni personali dei credenti e non è mai stata assunta dalla Chiesa fra quelle raccomandate ai fedeli per la pace del mondo.

Infine, il 13 giugno 1929, constatando che ogni tentativo di convincimento era stato inutile, amaramente commentò: “Non hanno voluto soddisfare la Mia richiesta!… Come il re di Francia, si pentiranno e la faranno, ma sarà tardi. La Russia avrà già sparso i suoi errori per il mondo, provocando guerre, persecuzioni alla Chiesa: il Santo Padre avrà molto da soffrire.”

Il riferimento al re di Francia è stato assolutamente sottovalutato e invece forse fa luce sul terzo segreto.

Nel 1689 la mistica S. Margherita Maria Alacoque, suora visitandina del convento di Paray le Monial, scrisse alla sua superiora di far riferire al re Luigi XIV che Gesù voleva che egli si consacrasse al suo Divin Cuore e nella lettera aggiunse: “vuole regnare sul suo palazzo, essere dipinto sui suoi stendardi, stampato sulle insegne, per renderlo vincitore su tutti i nemici, abbattendo ai suoi piedi le teste orgogliose e superbe, per farlo trionfare su tutti i nemici della Santa Chiesa. Non solo, chiede di far costruire un edificio dove sarà sistemato un quadro del Sacro Cuore per ricevervi la consacrazione e gli omaggi del re e di tutta la corte… che questa devozione corra nei palazzi dei re e dei principi della terra… servirebbe di protezione alla persona del nostro re e potrebbe condurre alla gloria le sue armi, procurandogli grandi vittorie.

Gesù non le spiegò (o forse lei non lo riferì) cosa sarebbe accaduto alla Francia e alle corti d’Europa se Luigi XIV non avesse accondisceso, ma sappiamo l’esito quale fu: un secolo esatto dopo, nel 1789, scoppiò la rivoluzione di cui, dopo quelle materiali subite dai popoli europei di allora, portiamo ancora oggi le conseguenze ideologiche.

Luigi XVI, già prigioniero nella torre del Tempio, nel 1792 realizzò la consacrazione promettendo, una volta liberato, di dar seguito a tutto ciò che era stato comunicato da S. Margherita,  ma per la Divina Provvidenza era troppo tardi e il 21 luglio 1793 fu ghigliottinato.

Nel 2017 ricorrerà un secolo esatto dalle apparizioni in cui la Madonna, in merito alla consacrazione della Russia e alla devozione al suo Cuore Immacolato, inoltrò le stesse richieste presentate da Gesù al re francese riguardo alla consacrazione della Francia e alla devozione al suo Sacratissimo Cuore, così come identiche sono state le indifferenze messe in atto.

Da quanto reso noto su Fatima neanche noi sappiamo cosa attenderci da queste disubbidienze, però conosciamo le profezie (qui) rivelate dalla S. Vergine cinque secoli fa a Madre Mariana Torres y Berriochoa, superiora del Monastero dell’Immacolata Concezione di Quito, il cui processo di beatificazione, concluso nel 1989, inspiegabilmente non ha avuto seguito mentre le apparizioni che ricevette sono state ufficialmente riconosciute: si sono avverate tutte, meno quella della “guerra straordinaria e spaventosa”, che ignoriamo se possa essere ancora evitata.

Quindi, in relazione al rifiuto di accondiscendere alle richieste fatte dalla Madre di Dio a Fatima, possiamo solo razionalmente provare ad applicare a tali vicende la proprietà transitiva della matematica e ipotizzare che la soluzione dell’incognita sia il redde rationem, ovvero la resa dei conti.

Paola de Lillo


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