ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 20 novembre 2016

«e la desolazione durerà!»

                                                                http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV629_LZ_Abominio_della_desolazione.html

Dominica XXIV et Ultima Post Pentecosten Ad Matutinum Nocturn III.

Lettura 7
Lettura del santo Vangelo secondo Matteo
Matt 24:15-35
In quell'occasione: Gesù disse ai suoi discepoli: Quando vedrete l'abbominazione della desolazione, già predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo: chi legge intenda. Eccetera.

Omelia di san Gerolamo Prete
Libro 4, Comm. al capo 24 di Matteo
L'invito fattoci di sforzarci di comprendere, indica che la profezia non è senza mistero. Ora noi leggiamo così in Daniele. «E alla metà della settimana cesseranno il sacrificio e l'oblazione, e nel tempio ci sarà l'abominazione della desolazione, e la desolazione durerà! sino alla consumazione e sino alla fine» (Dan. 9,27). Di ciò parla anche l'Apostolo (dicendo) che «l'uomo d'iniquità è l'oppositore che s'innalza contro tutto ciò che si dice Dio e si adora; tanto da osare di assidersi nel tempio di Dio, spacciandosi per Dio» (2Thess. 2,4): ed esso verrà accompagnato dalla potenza di satana, per far perire e ridurre nell'abbandono di Dio quelli che l'avranno accolto.

Lettura 8
Tutto ciò può intendersi o semplicemente dell'Anticristo, o dell'immagine di Cesare, che Pilato pose nel tempio, o della statua equestre di Adriano, che ancor oggi s'innalza sul posto stesso del santo dei santi. E siccome, secondo l'antica Scrittura, la parola abbominazione vuol dire idolo; perciò si aggiunge, della desolazione, perché nel tempio già rovinato e distrutto fu posto l'idolo.
Lettura 9
«L'abbominazione della desolazione» si può intendere anche ogni dottrina perversa: così, se noi vedremo l'errore drizzarsi nel luogo santo, cioè nella Chiesa, e spacciarsi per Dio, dobbiamo fuggire dalla Giudea sui monti, ossia, abbandonare «la Lettera che uccide» (2Cor. 3,6) e la perversità dei Giudei, è rifugiarci sui monti eterni, dall'alto dei quali Dio fa risplendere la sua mirabile Luce; e starcene sul tetto e sul terrazzo, dove non possono arrivare i dardi infuocati del diavolo, senza discendere a prendere alcunché dalla casa della nostra vita primiera, né andare a cercare ciò ch'è dietro di noi, ma piuttosto seminare nel campo spirituale delle Scritture per raccoglierne dei frutti; né tornare a prendere un'altra tunica, che agli Apostoli fu proibito di avere.
http://divinumofficium.com/cgi-bin/horas/officium.pl
La turba scellerata urla: "Non vogliamo che Cristo regni". A Te i capi delle nazioni diano pubblico onore Ti adorino i maestri, i giudici le leggi e le arti esprimano Te.

Oggi, domenica 20 novembre, la Liturgia nella forma "ordinaria" celebra la festa di Cristo Re dell'Universo ( quella nella forma liturgica "straordinaria" è stata celebrata domenica 30 ottobre scorso;  per molti  vissuta nel terrore a causa della spaventosa scossa di terremoto che ha devastato tanti centri 
dell'Umbria, delle Marche e del Lazio).
Pur provati nello spirito per l'inagibilità delle nostre belle chiese   in questa bella festa, che conclude l'Anno Liturgico, ci affidiamo come bambini a Cristo Re dell'Universo che regge "gli scettri del mondo per i secoli eterni".
Lo facciamo con l'analisi che Cantonianum Antonianum ha fatto del bellissimo Inno vespertino in Canto Gregoriano a Cristo Re.
Buona lettura !
AC 

***
Il testo dell'inno di oggi, come si può ben vedere, è moderno, come è moderna (1925) la festa odierna a Cristo Re. 

Ci sono riferimenti al Sacro Cuore, all'ateismo, all'ecumenismo, alla necessità della presenza pubblica della fede nell'ambiente politico e sociale. 

Un inno per i nostri giorni, insomma, di cui conosciamo anche il nome dell'autore: il padre gesuita Vittorio Genovesi.


La musica proposta è quella che si trova nel Liber Usualis, diversa dalla nuova melodia contenuta nel più recente Liber Hymnarius di Solesmes. 

Vi fornisco oltre al testo e alla traduzione, un paio di video con uno studio dell'inno da parte del maestro Vianini, e un altro con il canto corale (davvero delizioso), eseguito dalle suore americane Figlie di Maria Madre del Salvatore.

In piccolo qui sotto anche le pagine dello spartito gregoriano, che potete ingrandire cliccandovi sopra o salvandole dai link:


Te sæculórum Príncipem,
Te, Christe, Regem Géntium,
Te méntium te córdium
Unum fatémur árbitrum.
Te, Principe dei secoli
Te, Cristo, Re delle genti
Te, delle menti, Te dei cuori,
confessiamo unico Sovrano.


 Scelésta turba clámitat :
Regnáre Christum nólumus :
Te nos ovántes ómnium
Regem suprémum dícimus.
La turba scellerata urla:
"Non vogliamo che Cristo regni"
ma noi, acclamando,
ti dichiariamo Re supremo.



 O Christe, Princeps Pácifer,
Mentes rebélles súbjice:
Tuóque amóre dévios,
Ovíle in unum cóngrega.
Cristo, Principe Portatore di pace,
assoggetta le anime ribelli;
e, con il tuo amore, gli erranti
raduna in un solo ovile.




Ad hoc cruénta ab árbore
Pendes apértis bráchiis,
Diráque fossum cúspide
Cor igne flagrans éxhibes.
Per questo dall'albero insanguinato
pendi con le braccia distese,
e, dalla lancia crudele perforato,
il cuore, infiammato, mostri.


Ad hoc in aris ábderis
Vini dapísque imágine,
Fundens salútem fíliis
Transverberáto péctore.
Per questo sugli altari ti tieni nascosto
nelle sembianze di pane e vino,
effondendo la salvezza sui figli
dal petto transverberato.


Te natiónum Præsides
Honóre tollant público,
Colant magístri, júdices,
Leges et artes éxprimant.
A te i capi delle nazioni
diano pubblico onore
ti adorino i maestri, i giudici
le leggi e le arti esprimano te.




Submíssa regum fúlgeant
Tibi dicáta insígnia:
Mitíque sceptro pátriam
Domósque subde cívium.
Sottomesse le insegne dei re rifulgano
a Te dedicate:
e col tuo mite scettro la patria
e le case dei cittadini governi.


Jesu tibi sit glória,
Qui sceptra mundi témperas,
Cum Patre, et almo Spíritu,
In sempitérna sæcula. Amen.
Gesù, a Te sia gloria,
che reggi gli scettri del mondo,
con il Padre, e il Santo Spirito
per i secoli eterni. Amen.

QUI lo stupendo canto delle claustrali sopra citate

Testo preso da: L'inno vespertino a Cristo Re (melodia tradizionale) http://www.cantualeantonianum.com/2011/11/linno-vespertino-cristo-re-melodia.html#ixzz4QSg4oeIR
http://www.cantualeantonianum.com

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