INVASIONE ISLAMICA E APOSTASIA
Invasione islamica, apostasia e castigo divino. L'invasione che rischia di minare le nostre radici cristiane dalle fondamenta e alcune frasi alquanto discutibili pronunciate da Papa Francesco durante omelie e discorsi ufficiali
di Cinzia Palmacci
La strategia d’invasione dell’Europa da parte delle masse islamiche, ma anche le firme di accordi, i ricongiungimenti familiari, la costruzione di moschee, l’insegnamento della lingua araba nelle scuole, sono tutte realtà menzionate nelle strategie per l’insediamento delle popolazioni musulmane nei paesi non musulmani, poste in essere oltre quarant’anni fa dall’OCI, come tutti possono constatare visitando il sito dell’ISESCO (Islamic Educational, Scientific and Cultural Organization), che è un organismo dell’OCI (Organizzazione per la Cooperazione Islamica). I musulmani sono molto più giovani e prolifici degli Europei, che sono sempre più vecchi e uccidono i loro figli con l’aborto (1,6 figli/donna europea versus 3,8 figli/donna musulmana). La popolazione musulmana che vive in Francia è in crescita di circa il 20-25% ogni 5 anni, e dovrebbe perciò raggiungere o superare la popolazione autoctona verso il 2040/2050. Da qui a meno di 20 anni, la maggior parte della popolazione del Belgio sarà musulmana. Secondo il Pew Research Center, la popolazione musulmana mondiale vedrà una crescita del 35% nel corso dei prossimi 20 anni. Inoltre, essa diventa sempre più seguace di un islam radicale, conquistatore, offensivo. Il rischio di attacchi è in aumento continuo. Un sondaggio dell’Istituto britannico ICM Research del luglio 2014 rivela che lo Stato islamico è appoggiato dal 15% degli abitanti della Francia, e dal 27% dei giovani tra i 18-24 anni! Rivolte e stragi in odio alla Francia si moltiplicano. Nel corso degli ultimi sette anni, il numero degli stupri in Svezia è quasi triplicato, soprattutto su ragazze sotto i 15 anni e, come accade anche in Danimarca, Norvegia e Germania, gli stupratori sono nella stragrande maggioranza musulmani. È che l’indottrinamento islamico insegna che un non musulmano può diventare loro schiavo se fanno il jihad, la guerra universale e perpetua contro i non musulmani. E per contrastare il problema, in una alleanza ben combinata tra musulmani moderati e musulmani non moderati, la soluzione proposta è naturalmente che c’è bisogno di ancora più islam perché l’islam è la soluzione ai problemi generati dall’islam. Un segno premonitore della futura e possibile sottomissione degli Europei all’islam è il numero crescente dei convertiti. La conversione all’islam rientra nella “Sindrome di Stoccolma”, in un desiderio cioè di sottomissione e di protezione. Secondo le statistiche ufficiali, ci sarebbero in Francia tra i 110000 e i 150000 convertiti, al ritmo di 4000 all’anno. Un recente sondaggio (effettuato dall’Institut Montaigne) rivela che il 29% dei musulmani francesi ritiene che la legge islamica, la sharia, sia più importante della legge della Repubblica. Quasi un terzo, ossia più di un milione di persone. Il numero dei musulmani nell’Unione europea supera certamente i 30 milioni, circa il 15% della popolazione, e l’islam è la seconda religione dopo il cristianesimo, il quale non cessa di declinare, ma è la prima nell’ambiente carcerario, dove fa il maggior numero di convertiti. Non dimentichiamo che la rivoluzione bolscevica è stata fatta con il 3% della popolazione russa.Questa invasione è molto più inquietante di quella, militare, che fu arrestata a Poitiers nel 732, perché a quell’epoca gli Europei avevano la fede cattolica, non erano effeminati e avevano figli.
"Perché, se fate apostasia e vi unite al resto di queste nazioni che sono rimaste fra di voi e vi imparentate con loro e vi mescolate con esse ed esse con voi, allora sappiate che il Signore vostro Dio non scaccerà più queste genti dinanzi a voi, ma esse diventeranno per voi una rete, una trappola, un flagello ai vostri fianchi; diventeranno spine nei vostri occhi, finché non siate periti e scomparsi da questo buon paese che il Signore vostro Dio vi ha dato. Ecco io oggi me ne vado per la via di ogni abitante della terra; riconoscete con tutto il cuore e con tutta l'anima che neppur una di tutte le buone promesse, che il Signore vostro Dio aveva fatto per voi, è caduta a vuoto; tutte sono giunte a compimento per voi: neppure una è andata a vuoto. Ma, come ogni buona parola che il Signore vostro Dio vi aveva detta è giunta a compimento per voi, così il Signore farà giungere a vostro danno tutte le sue parole di minaccia, finché vi abbia sterminati da questo buon paese che il vostro Dio, il Signore, vi ha dato. Se trasgredite l'alleanza che il Signore vostro Dio vi ha imposta, e andate a servire altri dèi e vi prostrate davanti a loro, l'ira del Signore si accenderà contro di voi e voi perirete presto, scomparendo dal buon paese che egli vi ha dato".
(Giosuè 23, 12-16)
Grazie al cielo esistono ancora organizzazioni missionarie cattoliche che si danno un gran da fare per contribuire a fermare l'immigrazione di massa verso l'Europa, come la campagna Stop Tratta di VIS e Missioni Don Bosco, per aiutare i potenziali migranti con progetti di sviluppo grazie al volontariato in Africa e al sostegno delle missioni salesiane al fine di costruire un'alternativa concreta all'immigrazione in Europa. Il progetto Stop Tratta si pone l'obiettivo di contrastare alla fonte il traffico di esseri umani e offrire chances ai gruppi e alle famiglie più a rischio facendo sì che l’eventuale scelta di partire sia più consapevole, dilazionata, avvenga per canali legali e con un bagaglio (formativo, economico, ecc.) spendibile anche nei Paesi di destinazione.
L'APOSTASIA POSTA AL VERTICE
Quello che di certo non aiuta la situazione di questa "invasione" perniciosa che rischia di minare le nostre radici cristiane dalle fondamenta, sono alcune frasi alquanto discutibili pronunciate da Papa Francesco durante omelie e discorsi ufficiali. Alcune di queste suonano proprio come un invito esplicito all'apostasia della religione cattolica, e all'esaltazione di altre fedi religiose da sempre condannate come eretiche:
"Buon Ramadan, che vi porti frutti spirituali!; gli ortodossi hanno una liturgia in cui si adora il vero Dio!; i tradizionalisti sono pelagiani! la chiesa deve modernizzarsi; chi sono io per giudicare i gay? (da notare che i musulmani bollano le unioni gay come prodotto dell'immoralità occidentale); lo stato deve essere laico!; seguite la vostra coscienza!; conoscere il comunismo mi è stato utile, ho capito alcune cose, un aspetto del sociale, che poi ritrovai nella dottrina sociale della Chiesa (una bestemmia); io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, NON ESISTE UN DIO CATTOLICO, esiste Dio. Non solo. Il papa ha deciso che l'aborto è un peccato minore e quindi può essere facilmente perdonato, senza spendere una parola sul destino già segnato del nascituro. Inoltre, ha rivalutato LUTERO dichiarando la "bontà" della sua dottrina anziché condannare apertamente la sua palese eresia. La lotta contro il demonio non è mai cessata, ed è così che, dopo i mille anni di cristianesimo che l’Europa aveva conosciuto, la diabolica trinità delle 3 R (Rinascimento, Riforma luterana e Rivoluzione) concepì il disegno di respingere l’eredità di Gesù Cristo (ciascuna di esse agendo nel proprio settore specifico: la cultura, la religione e la politica), e di sostituirla con una nuova, necessariamente anti-cristiana. Quando il Papa Pio VI considerava i diritti della Dichiarazione del 1789 come «contrari alla religione e alla società» (Enciclica Adeo Nota, 23 aprile 1791), «la religione» significava per lui «la religione cattolica». Ma oggi, per tutti, anche nella Chiesa, «la religione» significa «tutte le religioni». Pio VI faceva ancora osservare che la libertà di scegliere ciascuno la propria religione aveva avuto come effetto immediato che «solo la religione cattolica è stata bandita» (Allocuzione al Concistoro, 17.06.1793).
Il https://carmelacossa.files.wordpress.com/2016/11/1077_hallal_440x260.jpg laicismo che presiede ai destini dell’Europa sotto gli auspici dei diritti umani, dopo aver negato le sue radici cristiane, importa e promuove ora l’islam sul proprio territorio sostenendo che ci sarebbe un islam buono e uno cattivo, che la violenza nell’islam sarebbe solo una questione di estremisti. Ma quello che dobbiamo ben capire è che, quando un musulmano fa il bene, ciò non va mai ascritto all’islam, bensì all’obbedienza alla sua coscienza, che gli permette di ascoltare la voce di Dio che lo invita a fare il bene e a fuggire il male. Quando un musulmano fa il bene, non è mai grazie all’islam, ma sempre nonostante l’islam. Quando un cristiano fa il male, non potrà mai considerarsi autorizzato né dall’esempio di Gesù Cristo né dal Suo insegnamento. Ma quando un musulmano fa la stessa cosa, o una ancora peggiore, egli può sempre dichiararsi autorizzato sia dall’esempio di Maometto sia dagli insegnamenti di Allah. Ed è per questo che il discorso del Papa che fa un parallelo tra la violenza islamica e la violenza cristiana è un grave errore. Non bisogna mai parlare bene dell’islam. Non vi è alcuna comparazione possibile con il cristianesimo (cfr. 2 Cor 6.14-18). Rigettando le loro radici cristiane, garanti dell’ordine morale naturale, le società apostate sono logicamente pervenute a preferire il peccato, che esse hanno anche legittimato e legalizzato: divorzio, contraccezione, aborto, pseudo-matrimoni degli invertiti, procreazioni medicalmente assistite, sperimentazioni sugli embrioni umani, gestazioni per conto terzi, eutanasia ecc. Tutti questi abomini sono del resto altrettante prove utilizzate dall’apologetica musulmana per giustificare il rifiuto del cristianesimo e lahttps://carmelacossa.files.wordpress.com/2016/11/ob_399e51_dalil-boubakeur.jpg conversione all’islam. Se laicismo ed islam sembrano dottrinalmente nemici, essi hanno tuttavia in comune l’odio per il cristianesimo. Mentre il laicismo promuove l’islamizzazione della società attraverso le sue leggi democratiche e antidiscriminatorie, l’islam, in cui la ragione e la libertà non hanno diritto alcuno di cittadinanza, gli offre un popolo di sottomessi (islam significa sottomissione). È molto difficile agire contro l’islamizzazione perché, se parlate di immigrazione, siete xenofobi, se parlate di sicurezza, siete fascisti, se parlate di islam, siete islamofobi. L’«islamofobia» è la macchina da guerra ideologica che l’islam ha messo nelle mani degli utili idioti occidentali. Coloro che denunciano l’islam sono perseguiti per razzismo dalla giustizia del loro paese, sottomessa ai principi della sharia, che vieta di criticare l’islam. Qui sta il castigo divino per la nostra apostasia. Ma la cosa più grave non è tanto l’apostasia delle nazioni europee, già denunciata da san Giovanni Paolo II (Ecclesia in Europa, n. 9), ma quella presente nella Chiesa stessa, come riconosceva Papa Paolo VI nell’evocare «il fumo di Satana entrato da qualche fessura nel tempio di Dio». Di fronte alla sempre crescente avanzata dell’islam in Europa, i responsabili della Chiesa non parlano mai di evangelizzare i musulmani, ma di dialogo. Ebbene, concretamente, a che cosa è servito per cinquant’anni il dialogo islamo-cristiano se non a dare all’islam la rispettabilità e la legittimità di cui aveva bisogno per imporsi nella società? In tale dialogo non si tratta mai di affrontare i problemi di fondo, ma solo di mantenere un clima di pseudo-amicizia, sebbene Allah chieda ai musulmani di non prendere mai per amici i cristiani (Corano 5.51). Dove si vede che la forza dell’islam è costituita unicamente dalla debolezza della fede dei cristiani… La Madre di Dio ad Akita ha detto che «Il demonio entra nella Chiesa perché è piena di coloro che accettano compromessi». Il compromesso nasce dal desiderio di piacere o dalla paura di dispiacere agli uomini (Gal 1.10; Lc 16.15). Oggi, molti nella Chiesa rifiutano di dire la verità sull’islam per paura di offendere i musulmani, di passare agli occhi degli altri, e anche ai loro stessi occhi, per degli «intolleranti», dei «fanatici», dei «fascisti». Il Papa stesso è capace di dire che tutte le religioni vogliono la pace, che «il vero Islam e un’adeguata interpretazione del Corano si oppongono ad ogni violenza» (Evangelii gaudium, n. 253) e che la violenza dell’islam sarebbe paragonabile a quella del cristianesimo. Questa è una grande sventura, perché negare la differenza assoluta tra il cristianesimo e l’islam, o dire che tutte le religioni vogliono la pace, significa confessare la loro bontà intrinseca e perché confessare la bontà dell’islam porta, se non a professarlo, almeno a legittimarlo. Orbene, che cosa vuole l’Anticristo se non la morte della Chiesa: «Li annienti Allah!»(Corano 9.30)? Propugnare la bontà universale delle religioni, e quindi dell’islam in particolare, è da suicidi.Una tale affermazione non solo tradisce l’annuncio del carattere unico della fede cristiana e la sua necessità assoluta per la salvezza ma rafforza anche i musulmani nella certezza di essere nell’unica e vera religione, impedisce loro di abbandonare l’islam, sconcerta coloro che l’hanno abbandonato, in particolare quelli che sono diventati cristiani, ferisce i cristiani che vivono sotto il giogo musulmano e induce i cristiani ignoranti ad abbracciare «l’ultima religione rivelata», la «religione dell’amore, della tolleranza e della pace». Infine, professare il carattere parimenti buono di tutte le religioni, come potrebbe non concorrere alla istituzione della «religione mondiale», composta dall’insieme delle religioni, tutte necessariamente ed ugualmente buone, della quale Shimon Peres è per l’appunto venuto un giorno a chiedere a Papa Francesco di assumere la direzione (04.09.2014)? Questa nuova religione universale non è forse «l’impostura religiosa», che deve avvenire prima del ritorno di Cristo, «che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità» e «che scuoterà la fede di molti credenti» (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 675)? La Chiesa di Cristo è chiamata a convertire non a scendere a compromessi. L’accoglienza sempre più ampia di«rifugiati» musulmani incoraggiata dal Papa e dall’Europa, così come la mescolanza delle popolazioni e la distruzione delle loro identità che essa comporta, non possono che favorire l’islamizzazione dell’Europa. Può darsi che questa sia una condizione preliminare per la creazione della nuova religione mondiale, presentata come soluzione ai problemi e al rifiuto dell’islamizzazione, se rifiuto vi è, visto che non si tratta di presentare la fede cattolica. Il Papa stesso ha detto che Dio non è cattolico. Quando dei sacerdoti fanno pregare i loro fedeli con i musulmani e dei vescovi posano la prima pietra delle moschee, dove ogni giorno si bestemmia la Santissima Trinità e si proclama l’odio contro il cristianesimo, come non prendere atto che la perdita della fede fa avanzare l’islam, il quale si rivelerà come il castigo per l’apostasia? È infatti una verità storica che una Chiesa apostata passa facilmente all’islam. Perché l’islam ha rapidamente conquistato così vasti territori cristiani, se non perché questi ultimi, avendo abbandonato la fede cattolica, si erano ammalati di varie eresie e conflitti politici che li laceravano e li indebolivano? Fu così che caddero nel 636-638 la Siria e la Palestina, che erano divenute nestoriane («Gesù è l’unione di due persone, divina e umana»); nel 642 l’Egitto, divenuto monofisita («Gesù ha una sola natura»); tra il 648 e il 711 la Cirenaica, la Tripolitania e il Nord Africa, divenuti donatisti («Nessuna misericordia per gli apostati pentiti; validità dei sacramenti dipendente dalla santità del celebrante»…); nel 714 la Spagna, e nel 719 e nel 725 la Provenza e la Borgogna, diventate ariane («Il Figlio di Dio è stato creato dal nulla, Gesù è solo un uomo»). Tutte queste eresie si accordavano particolarmente bene con l’affermazione della sola unicità divina, con la negazione della divinità di Gesù, con la negazione della libertà umana, con l’iconoclastia musulmana ma questi falsi cristiani si ritrovarono ben presto in una grande confusione, non sapendo più a quale religione appartenessero, mentre i matrimoni misti rendevano i loro figli automaticamente musulmani. Non fu certamente senza una logica divina che l’espansione dell’islam venne bloccata e respinta dai discendenti del re franco Clodoveo, che erano rimasti cattolici, o a Vienna da Giovanni Sobiewski.
Osserviamo ancora come lo Scisma della Chiesa d’Oriente, https://carmelacossa.files.wordpress.com/2016/11/ob_619c61_conquete-de-rome-islam-iran-4.png nel 1054, fu immediatamente seguito dalla caduta dell’Impero Bizantino, nel 1071, sotto i colpi della tribù dei Selgiuchidi. E così, mentre oggi l’Europa è invasa dall’islam e i cristiani, sovente ignari della propria religione, vittime di una cattiva catechesi che non ha insegnato loro nient’altro che la tolleranza, sono indotti ad accogliere l’islam come una buona religione, ecco che il nostro Papa ha convocato un sinodo per prendere in considerazione la possibilità di dare la comunione ai pubblici adulteri o per riconoscere un valore alle unioni omosessuali. Al momento della caduta di Costantinopoli, la storia racconta che i teologi stavano dissertando sul sesso degli angeli.
Il cardinale Burke, in un'intervista al quotidiano italiano Il Giornale, dice: «Ho sentito diverse volte degli islamici che spiegavano: Quello che non siamo riusciti a fare con le armi in passato lo stiamo facendo oggi con la natalità e l’immigrazione. La popolazione sta cambiando. Se va avanti così, in paesi come l’Italia, la maggioranza sarà musulmana. Tutto questo accade per la corruzione dell’Occidente. Non ci sono più famiglie sufficientemente numerose. In maniera supina accettiamo prassi che sono contrarie alla legge naturale, come l’aborto o il cosiddetto matrimonio fra persone dello stesso sesso. È la dimostrazione che non siamo più forti nella fede. E [quindi diventiamo] una facile preda per la conquista [musulmana]. […] In tanti non capiscono cos’è veramente l’Islam. E creano questi slogan, che crediamo tutti nello stesso Dio, che siamo tutti quanti uniti dall’amore e così via. Non è vero».
Quali consigli ci darebbero gli Apostoli di fronte all’islam? Questi: «Non lasciatevi legare al giogo estraneo dei non credenti. Quale rapporto infatti può esservi fra giustizia e iniquità, o quale comunione fra luce e tenebre? Quale intesa tra Cristo e Bèliar, o quale collaborazione fra credente e non credente?» (2 Cor 6.14-15; 1 Cor 5.9-12; 10.20-22); «Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il Seduttore e l’Anticristo! […] Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo, perché chi lo saluta partecipa alle sue opere malvagie» (2 Gv 7 e 10-11); «Siate misericordiosi verso quelli che sono indecisi e salvateli strappandoli dal fuoco; di altri infine abbiate compassione con timore, stando lontani perfino dai vestiti, contaminati dal loro corpo» (Gd 1.22-23). Dunque, nessun compromesso, nessuna moschea, nessuna deroga alle nostre leggi! È forse questo il comportamento adottato oggi? Qual è il comportamento che ha permesso di convertire il mondo, quello degli Apostoli o quello dell’accoglienza dei nemici di Cristo? A parte le risposte politiche quali il blocco dell’immigrazione, l’abrogazione delle leggi anti-vita e il sostegno alla natalità europea, la sospensione delle cosiddette misure antidiscriminatorie e la ri-emigrazione, il rifiuto assoluto di qualsivoglia alleanza con l’islam non può essere tradotto in pratica senza una formazione apologetica, e neppure senza utilizzare i mezzi potenti che Gesù ci ha indicato per scacciare i demoni particolarmente malvagi, come lo è l’islam: penitenza, sacrificio, digiuno, preghiera. E come non affidare a Nostra Signora di Fatima, mediante la Consacrazione al suo Cuore Immacolato e le pratiche da Lei richieste, la direzione di questo combattimento escatologico e senza dubbio ben presto apocalittico? Probabilmente, non è senza una ragione che la Madre della Chiesa è venuta all’inizio del secolo scorso a mostrare l’Inferno in un luogo chiamato Fatima. Lei non solo sapeva quanto sarebbe stato a noi necessario il richiamo di questo dogma ma certamente ha voluto anche dire ai musulmani che pure i cristiani credono nell’Inferno! Perché, se per qualcuno l’Inferno non esiste, per l’islam, al contrario, la minaccia terrificante dell’Inferno è ciò che gli serve come ultima risorsa per imporsi alle menti che in tal modo sottomette e terrorizza. Questo è il motivo per cui il contrattacco della Chiesa deve necessariamente riparlare dell’Inferno! Chi può venire DOPO il Cristo, se non l’Anticristo? L’islam viene dopo il Cristo, esso è un’impostura religiosa(cfr. CCC, n. 675), in cui l’uomo presume di salvarsi senza la mediazione di Cristo. L’islam elimina il Cristo e l’opera della Redenzione per sostituirli con una pseudo-religione tanto più demoniaca quanto più sostiene di essere divina."Salirono fino alla superficie della terra e assediarono l’accampamento dei santi e la città amata. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò" (Ap 20.9).
NESSUNA PIETA' PER GLI ITALIANI MA SOLO PER GLI IMMIGRATI?
Nel suo discorso al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, papa Francesco ha voluto esprimere "gratitudine per l’impegno che l’Italia sta profondendo per accogliere i numerosi migranti che, a rischio della vita, chiedono accoglienza". "È evidente, ha aggiunto papa Francesco, che le proporzioni del fenomeno richiedono un coinvolgimento molto più ampio. Non dobbiamo stancarci nel sollecitare un impegno più esteso a livello europeo e internazionale". Parole che hanno fortemente indispettito il leader della Lega Nord Matteo Salvini. "C’è il Papa che ringrazia il presidente Mattarella per quello che l’Italia fa per gli immigrati, ha commentato ai microfoni di Radio Padania, mi piacerebbe che lo ringraziasse anche per quello che l’Italia fa per gli italiani". O anche quello che gli Italiani fanno per l'Italia, si potrebbe aggiungere. Ma l'eurodeputato del Carroccio se la prende in particolar modo con la CEI e con quei vescovi che non pensano mai agli italiani in difficoltà. "Qua sono tutti occupati e preoccupati di aiutare colui che arriva dall’altra parte del mondo, quando ci sono milioni di nostri cittadini, di nostri vicini di casa che soffrono, che non hanno, che non mangiano, che non dormono, ha concluso Salvini,chissà quando anche i vescovi si accorgeranno che il bisogno c’è pure sul pianerottolo di casa nostra, oltre che dall’altra parte del mondo". All'anteprima dell'ostensione della Sindone, l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, pur condannando la barbarie degli immigrati musulmani che hanno gettato in mare quelli cristiani, ha chiesto all'Italia di continuare ad accogliere: "Dobbiamo fare in modo che queste tragedie non siano di impedimento a quello spirito, aperto e grande, che l’Italia ha dimostrato e continua a dimostrare verso gli immigrati". Da Parigi il cardinale Andrè Ving-Trois ha affidato a Twitter il suo auspicio:"È necessario riflettere su come salvare questi sfortunati senza lasciare l’Italia da sola a gestire questa situazione". Ma proprio una delle poche voci fuori dal coro della CEI, è il suo Segretario Generale Monsignor Galantino: "Se siamo seri dobbiamo dire anche che gran parte di queste situazioni sono state favorite, se non proprio create da tipi di interventi incauti, da interventi dietro i quali stiamo scoprendo un poco alla volta che c’erano soltanto interessi, altro che voglia di esportare valori, altro che voglia di esportare democrazia".
Poco male se ad abbandonare l'Italia sono la pseudo-politica e la pseudo-chiesa, ma se ad abbandonarla è Dio allora la situazione è grave.
INVASIONE ISLAMICA, APOSTASIA E CASTIGO DIVINO
di Cinzia Palmacci
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