sebirblu.blogspot |
"Festeggiamenti del Natale assenti ad Aleppo dopo anni": la "bufala dell'anno" sulla Siria va al Corriere della Sera
Sulle conseguenze di un probabile attentato con LSD contro il Corriere della Sera ce ne eravamo già occupati, in agosto, per un, davvero delirante, articolo che accusava Putin di utilizzare un diabolico marchingegno, denominato Nooskop, capace di “manipolare le menti”.
Attentato che si direbbe essersi reiterato in questi giorni. Non troviamo, infatti, nessuna altra spiegazione davanti a quanto pubblicato sul Corriere, a firma Andrea Riccardi, già Ministro per la cooperazione internazionale nel governo Monti - artefice delle Sanzioni alla Siria -, e fondatore di quella “Comunità di Sant'Egidio” così cara a Bush e agli altri Signori della Guerra.
Attentato che si direbbe essersi reiterato in questi giorni. Non troviamo, infatti, nessuna altra spiegazione davanti a quanto pubblicato sul Corriere, a firma Andrea Riccardi, già Ministro per la cooperazione internazionale nel governo Monti - artefice delle Sanzioni alla Siria -, e fondatore di quella “Comunità di Sant'Egidio” così cara a Bush e agli altri Signori della Guerra.
Un articolo che, - dopo aver dovuto ricordare il clima di fraterna coabitazione tra le varie comunità religiose ad Aleppo sotto il governo di Assad – così si esprime: “Ora che faranno (i cristiani)? Riemergono paure verso i musulmani. Qualche esplosione fa temere, mentre si combatte ancora non lontano. Soprattutto serpeggia l’incertezza: ci sarà spazio per i cristiani ad Aleppo nel futuro o l’odio è ormai incolmabile?”
Ma se è stata proprio la comunità cristiana di Aleppo la più determinata a sostenere il governo di Damasco! Le testimonianze sono innumerevoli: l’intervista (censurata dai media main stream italiani) del Vescovo di Aleppo; l’appello (censurato dai media main stream italiani) di esponenti cristiani di Aleppo contro le sanzioni alla Siria; le dichiarazioni (censurate dai media main stream italiani) di tanti cristiani di Aleppo; si veda qui, qui, qui, qui, qui, qui.... Perché mai, ora che Aleppo è stata finalmente liberata dall’esercito di Damasco, non dovrebbe esserci “spazio per i cristiani di Aleppo”?
Ma forse è meglio corroborare questa domanda al Corriere con il video dei festeggiamenti per il Natale che, finalmente si stanno tenendo ad Aleppo. Nella speranza che si plachino, finalmente, gli effetti dell’LSD.
Il dottor Nabil Antaki medico di Aleppo risponde al Corriere della Sera
Ignaro delle decine e decine di video di persone scese in piazza a festeggiare la liberazione e delle imponenti manifestazioni di gioia per un Natale ormai possibile, il Corriere della Sera, con quella che abbiamo definito la bufala dell'anno, ha scritto un articolo dal titolo "Il Natale perduto di Aleppo". Nel testo, scritto da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio ed ex ministro del famigerato governo Monti, si arriva alla fantascienza pura: quest'anno, dopo 5 anni di occupazione terrorista e dopo che tutta, ma proprio tutta, la comunità cristiana della Siria gridasse inascoltata in questi anni la sua richiesta di aiuto, non si festeggerà il Natale... nella città finalmente liberata!
Abbiamo chiesto un commento a quanto scritto dal Corriere della Sera a Nabil Antaki, medico di Aleppo e cristiano laico.
"Oui, dans le temps, il etait beau Noel a Alep. Il est, cette annee, encore plus beau. Apres 5 annees de guerre, maintenant qu'Alep est liberee des terroristes, nous avons de nouveau celebre Noel dans nos cathedrales endommagees. Nous avons vecu Noel au milieu des decombres. Mais pour nous, la vie est plus forte que la mort"
Nabil
"Sì, era bello il Natale un tempo ad Aleppo. Quest'anno, è ancora più bello. Dopo 5 anni di guerra, ora Aleppo è stata liberata con la sconfitta dei terroristi, e abbiamo nuovamente celebrato il Natale nelle nostre chiese danneggiate. Abbiamo vissuto il Natale in mezzo alle macerie. Ma per noi la vita è più forte della morte".
Traduzione di Marinella Correggia
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_dottor_nabil_antaki_medico_di_aleppo_risponde_al_corriere_della_sera/6_18373/Abbiamo chiesto un commento a quanto scritto dal Corriere della Sera a Nabil Antaki, medico di Aleppo e cristiano laico.
"Oui, dans le temps, il etait beau Noel a Alep. Il est, cette annee, encore plus beau. Apres 5 annees de guerre, maintenant qu'Alep est liberee des terroristes, nous avons de nouveau celebre Noel dans nos cathedrales endommagees. Nous avons vecu Noel au milieu des decombres. Mais pour nous, la vie est plus forte que la mort"
Nabil
"Sì, era bello il Natale un tempo ad Aleppo. Quest'anno, è ancora più bello. Dopo 5 anni di guerra, ora Aleppo è stata liberata con la sconfitta dei terroristi, e abbiamo nuovamente celebrato il Natale nelle nostre chiese danneggiate. Abbiamo vissuto il Natale in mezzo alle macerie. Ma per noi la vita è più forte della morte".
Traduzione di Marinella Correggia
Aleppo liberata, la cattedrale di Sant'Elia celebra il suo primo Natale dopo 5 anni
Aleppo: Liberata dalla morsa di Al-Qaeda, nella città siriana la cattedrale di Sant'Elia della minoranza cattolica presente in città celebra il suo primo natale dopo 5 anni.
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-aleppo_liberata_la_cattedrale_di_santelia_celebra_il_suo_primo_natale_dopo_5_anni/82_18366/
Sterminato il coro dell’Armata Rossa. Incidente?
Una strage accidentale, così almeno sembra, ha inaspettatamente amareggiato il Natale per moltissime famiglie oltre quelle già tormentate da guerra e povertà estrema: la caduta dell’aereo che portava in Siria il coro russo dell’Aleksandrov Ensemble, ovvero il famoso coro dell’Armata Rossa.
Se di incidente si è trattato, colpevole è solo la feroce ironia del destino che evidentemente ha deciso che alla martoriata Siria non dovesse arrivare neanche un momento di leggerezza attraverso l’armonia della musica.
Qualcuno dirà che il famoso coro serviva una delle parti in conflitto e liquiderà il tutto con un “va bene così”.
Qualcun altro dirà che di fronte a tanto sangue versato in Siria (e non solo) la perdita di 93 persone rientranti nella categoria dei privilegiati è piccola cosa. Forse. Se ci serviamo dell’aritmetica per pesare il dolore è vero.
Ma se consideriamo che ogni vita vale una vita e che la morte si può accettare solo se arriva per cause naturali, non è così. Altrimenti lo stillicidio di vite di giovani palestinesi eseguito più o meno giornalmente da Israele non dovrebbe neanche toccarci, visto che ogni giorno muoiono molte più persone o per fame o per bombe o per fuga verso paradisi sognati.
Allora, mentre riteniamo giusto esprimere cordoglio alle famiglie dei musicisti, dell’equipaggio e di tutte le vittime del Tu 154 precipitato nel Mar Nero poche ore fa, resta da sperare che si apra subito un’inchiesta seria per stabilire le cause dell’incidente troppo prontamente classificate come puramente accidentali. Non per ritorsioni o feroci rappresaglie in stile israeliano nei confronti di eventuali responsabili, ma perché il mondo effettivamente sappia chi mina ogni forma di azione pacifica anche quando questa tenta di esprimersi in un teatro di guerra con tutti i rischi che ne conseguono. Proprio per questo non fa male ricordare che il Coro annientato stamattina nel Mar Nero rappresentò durante la seconda guerra mondiale un simbolo di resistenza e di lotta contro l’occupazione nazista.
L’inchiesta, speriamo, saprà far luce su questa tragedia e stabilire se c’è collegamento con altri fatti tra cui l’assassinio dell’ambasciatore russo ad Ankara e quindi, in quel caso, si entrerebbe nel campo della strage voluta, o se di puro incidente si è trattato.
Patrizia Cecconi, 25 dicembre 2016
Sul coro dell’Armata Rossa la vendetta (annunciata) per la sconfitta in Siria
DI GIULIETTO CHIESA
megachip.globalist.it
Non ho, ovviamente, nessuna prova. E aspetterò, come tutti, i risultati dell’inchiesta. Ma non credo all’ipotesi di un guasto, o di un errore del pilota.
L’aereo era un antico Tupolev 154, è vero. Ma quando a viaggiare sono passeggeri di grande importanza e significato, i controlli sono rigorosissimi.
Abbattere il coro dell’Armata Rossa significa colpire al cuore i sentimenti di decine di milioni di persone.
È molto più che terrorizzare la popolazione civile.
Per questo penso che qualcuno dei servizi segreti dell’Occidente abbia fatto i suoi conti.
Siamo in guerra contro la Russia. Lo siamo senza averlo deciso, senza nemmeno saperlo. Ma ci sono eserciti che si muovono, in segreto. E che non ammettono di poter essere sfidati.
Avevano promesso una reazione, dopo Aleppo. Questa ha tutta l’aria di una risposta feroce.
È un segnale. Non sarà rivendicato da nessuno.
Giulietto Chiesa
Fonte: http://megachip.globalist.it
Link: http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=127057&typeb=0&sul-coro-dell-armata-rossa-la-vendetta-annunciata-per-la-sconfitta-in-siria
Il disastro dell’aereo militare russo Tu-154 – alcune brevi considerazioni iniziali
FONTE: SAKER.IT
E’ troppo presto per arrivare a una conclusione su ciò che è successo a quest’aereo, ma visto che mi è stato richiesto per email, eccovi le mie considerazioni, personali e provvisorie:
- Guasto meccanico: improbabile. Il Tu-154 è un aviogetto a tre motori, una bestia estremamente forte. Il suo grado di affidabilità è paragonabile e quello della maggior parte dei velivoli contemporanei, nonostante sia stato spesso utilizzato in condizioni estreme a cui altri aerei non hanno dovuto essere sottoposti. Il Tu-154 aveva preso quota sufficiente a tentare un ritorno alla base o perfino un ammaraggio. Inoltre, l’equipaggio non ha comunicato alcun problema. Per questo motivo, il disastro deve essere stato istantaneo.
- Problemi di carburante: improbabile. I problemi di carburante sono sempre la prima cosa a cui si pensa quando avviene un incidente aereo, ma anche se i motori avessero avuto problemi improvvisi, finanche un arresto totale, i piloti avrebbero avuto tempo per riferirlo. E poi, come qualunque altro aereo, il Tu-154 può planare e manovrare senza potenza.
- Collisione con uccelli: improbabile. Non sono neanche certo che ci sia mai stata un incidente a un trimotore causato da collisione con uccelli, ma anche se fosse successo, l’equipaggio lo avrebbe riferito, cosa che non ha fatto. E ancora, il caso del volo US Airways 1549 [in italiano] ha dimostrato che perfino una collisione catastrofica con volatili non impedisce a un aereo di linea a pieno carico di tentare l’atterraggio.
- Errore del pilota: molto improbabile. Quelli che pilotavano quest’aeroplano erano gente di grande esperienza, e nonostante l’errore umano sia sempre possibile, nella maggior parte dei casi dà luogo a situazioni in cui può essere individuato e registrato. Il Tu-154 era un aereo molto complesso da pilotare e aveva i suoi punti deboli – ma questi ultimi erano tutti ben noti agli equipaggi russi, e questo era un equipaggio molto esperto.
- Missile: improbabile. Il Tu-154 ha tre motori, tra cui uno montato sopra la parte posteriore della fusoliera, e una testata di un missile del tipo MANPAD non ha un raggio di esplosione in grado di metterli tutti e tre fuori uso. Per quanto riguarda missili più grandi, le coste russe del Mar Nero sono strettamente controllate dalle forze armate e dai servizi di sicurezza russi (come lo è tutto il Mar nero) e arrivare così vicino alla città di Sochi è rischioso e difficile.
- Sabotaggio/bomba: molto probabile semplicemente perché tutte le altre cause sono molto meno probabili. È vero, questo era un aereo militare, la cui sicurezza avrebbe dovuto essere di buon livello. Ahimè, posso confermare per esperienza personale che se uno sembra Russo, parla russo da madrelingua e si comporta nel modo giusto, la sicurezza militare in Russia non è neanche lontanamente prossima al livello a cui dovrebbe essere. Però, se uno parla con un accento straniero o sembra straniero, e con questo intendo anche che ha accento del Caucaso o l’aspetto di qualcuno proveniente da quella zona, gli verrebbe molto più difficile eludere i controlli.
Per tutte queste ragioni, e nonostante sia troppo presto per formulare congetture, la mia ipotesi preferita è quella che si sia trattato di un atto terroristico eseguito da agenti ucraini. Spero di sbagliarmi e di essere smentito nelle prossime 24 ore ma in questo momento, mi sembra lo scenario più probabile.
Un’altra cosa: questa tragedia mi ha veramente spezzato il cuore. Non solo l’intero Alexandrov Ensemble [ex Coro dell’Armata Rossa, in italiano] è scomparso, ma anche altre due personaggi meravigliosi che erano a bordo di quel volo: Valerii Khalikolv [in inglese] e “La Dottoressa Liza“ [in inglese]. Non ci sono parole per esprimere la perdita che la morte di queste persone rappresenta per la Russia. È per questo che io spero e prego che, a dispetto delle mie prime considerazioni delineate qui sopra, questo non sia un attacco terroristico ucraino perché se lo è, le conseguenze saranno molto gravi. Lo sapremo molto presto.
The Saker
*****
Articolo pubblicato su TheSaker.is il 25/12/2016Traduzione in italiano a cura di Mario B. per Sakeritalia.itFonte: http://sakeritalia.it/
Link: http://sakeritalia.it/sfera-di-civilta-russa/il-disastro-dellaereo-militare-russo-tu-154-alcune-brevi-considerazioni-iniziali/
26.12.2016
Il nuovo caso dell’aereo russo precipitato nel Mar Nero: Disgrazia o Attentato?
di Luciano Lago
Un aereo militare russo, modello TU-154 è caduto nel Mar Nero pochi minuti dopo aver decollato da Sochi (Russia sud) verso la Siria. I suoi 92 passeggeri sono tutti morti. A bordo dell’aereo viaggiavano ufficiali russi (fra cui il capo della Polizia militare) ed i componenti del Coro dell’Armata Rossa, dell’Esercito russo, che andavano a partecipare alle festività per il Natale a Latakia, oltre ad una specialista medica,Elizaveta Glinka, che si recava a portare il suo aiuto all’ospedale locale.
La tragedia ricorda molto un altro aereo russo caduto che si era schiantato nell’Ottobre del 2015 in Egitto causando 224 vittime. Allora come adesso in principio le autorità russe avevano negato l’attentato, per quanto finalmente dovettero poi riconoscerlo come causa dell’evento. Finiranno per fare lo stesso anche nel caso di questo aereo caduto nel Mar Nero?
Quello che risulta molto chiaro è che le coincidenze non esistono nella politica internazionale. Obama aveva già da tempo annunciato rappresaglie contro la Russia per il presunto hackeraggio avvenuto nelle elezioni degli Stati Uniti. Se a questo aggiungiamo la presa di Aleppo da parte delle forze russo-siriane, la marionetta degli USA, ovvero la UE, ha prolungato di sei mesi le sanzioni contro la Russia, l’assassinio dell’ambasciatore russo in Turchia ed incluso l’attentato islamista avvenuto a Berlino (un possibile avviso alla Germania ?), tutto indica che ci possiamo trovare di fronte alla possibilità di un altro attentato commesso dall’anglo-sionismo internazionale contro la Russia.
Quale obiettivo potrebbe avere l’attentato? Una provocazione alla Russia, forse studiata per determinare una reazione militare russa in rappresaglia e presentare Putin come un “tiranno sanguinario” o piuttosto per mettere il nuovo presidente Donald Trump di fronte al fatto compiuto di un conflitto con la Russia, evitando una possibile accordo distensivo Trump-Putin?
Non si può escludere alcuna ipotesi e da tempo alcuni analisti segnalavano la possibiltà che Obama, prima della sua uscita, sia in mano ai gruppi neocons che vogliono impedire a tutti i costi un accordo Washington -Mosca e spingono per creare una situazione di pre-conflitto che coinvolga la Russia e l’Iran, nell’interesse di Israele e dei potentati Wall Street/Loockeed Martin/Rothschild/ G.Soros e soci.
Questo spiegherebbe la iniziale riluttanza della Russia nell’individuare la causa del disastro aereo nell’attentato terroristico, cosa che obbligherebbe Mosca ad adottare rappresaglie prima del 20 Gennaio (data di ingresso di Trump alla Casa Bianca).
Questo spiegherebbe la iniziale riluttanza della Russia nell’individuare la causa del disastro aereo nell’attentato terroristico, cosa che obbligherebbe Mosca ad adottare rappresaglie prima del 20 Gennaio (data di ingresso di Trump alla Casa Bianca).
Teniamo in conto che vasti settori nazionalisti russi sospingono Putin a reagire con più fermezza di fronte alle continue provocazioni degli USA e della NATO. La cosa singolare è che gli ambienti anglo sionisti accusano Putin di essere “un dittatore” e di puntare ad un “espansionismo aggressivo” mentre i gruppi nazionalisti lo accusano al contrario di eccessiva prudenza.
Sembra sicuro che, nel caso di prove certe di un attentato, la vendetta sarà servita come un “piatto freddo” dopo il 20 Gennaio.
Quello che non sappiamo è se questa mafia criminale anglo-USA- sionista lascerà le cose immutate fino al quella data o se studieranno altre “false flags” , visto che non sono disponibili a frenare questa corsa folle che ha incluso il finanziamento delle peggiori bande di terroristi islamici e le esercitazioni ravvicinate della NATO ai confini della Federazione Russa.
Quello che non sappiamo è se questa mafia criminale anglo-USA- sionista lascerà le cose immutate fino al quella data o se studieranno altre “false flags” , visto che non sono disponibili a frenare questa corsa folle che ha incluso il finanziamento delle peggiori bande di terroristi islamici e le esercitazioni ravvicinate della NATO ai confini della Federazione Russa.
Soltanto il tempo ci dirà se si tratta di una disgrazia o di un attentato ma, quello che è sicuro, è che i piani di Trump con Putin prevedono, a parte gli accordi nel settore energetico, di porre fine al terrorismo islamico (la “mano nera” degli anglo sionisti e dei loro alleati arabi sunniti/sauditi) e questo è esattamente quello che i circoli dominanti di Washington non vogliono permettere in alcun modo.
Esiste un video molto esplicativo dove lo stesso Obama minaccia apertamente la Russia di adottare azioni contro la Russia per il suo intervento in Siria che ha sconvolto i piani dell’elite di Washington.
Vedi: Youtube.com/watch
Il gioco di Obama e dei Neo Cons USA si sta facendo sempre più pericoloso e ci si trova tutti sull’orlo di un vulcano verso cui molti avanzano ad occhi bendati come tanti zombies.
Fonti: RT Actualidad
http://www.controinformazione.info/il-nuovo-caso-dellaereo-russo-precipitato-nel-mar-nero-disgrazia-o-attentato/
Distruzione dell’albero di Natale nella Gerusalemme occupata
È tradizione, per cristiani e musulmani, festeggiare il Natale insieme. Non così nei territori occupati da Israele.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.