IL TESTAMENTO DI PADRE AMORTH
Il testamento spirituale di padre Amorth: «Al mondo comandano 7-8 uomini della Massoneria». Vicino al traguardo della vita il più esperto esorcista della Chiesa ha voluto affidare a una videoregistrazione il suo testamento
di Francesco Lamendola
Chi comanda è chi ha i soldi. Il nostro mondo è gestito da 7-8 persone che hanno in mano i quattrini. Di Monti cosa vuole che dica? Non per niente è stato messo su da un massone! Perché Napolitano è massone. Non lo conosco personalmente (Monti, ndr), operò per essere arrivato così, di colpo, al ruolo che ha… Solo con la potenza della massoneria poteva arrivarci. […]
Padre Gabriele Amorth, noto a livello internazionale come il più esperto esorcista della Chiesa cattolica, ha voluto affidare a una videoregistrazione una sorta di testamento spirituale, sentendosi ormai vicino al traguardo della vita. Nato a Modena il 1° maggio 1925, è tornato alla casa del Padre, a Roma, il 16 settembre 2016; la registrazione, della durata complessiva di circa due ore, era stata fatta il 13 marzo 20013.
Un estratto di ventiquattro minuti era stato visionato dal giornalista Stefano Lorenzetto, e pubblicato su Il Giornale pochi giorni dopo, il 19 marzo 2013, quando erano ancora Presidente del Consiglio Mario Monti, e presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; ne riportiamo alcuni passaggi, nostro avviso, particolarmente significativi, relativi alla presenza massonica nella Chiesa e fuori della Chiesa, cioè al livello del potere globale:
La massoneria ha i rami dappertutto. Anche in Vaticano, purtroppo. Esiste. Perché è basata sul denaro, sulla carriera. Si aiutano reciprocamente. […]
Purtroppo anche nella Chiesa ci sono quelli che vanno avanti a forza di carriera, a forza di soldi, a forza di corruzione. Anche nella Chiesa c’è una grande massa di massoni. E anche tra i cardinali ce ne sono, altroché, altroché! Perché di fronte al dio denaro uno ammazzerebbe suo padre, sua madre, i suoi figli. Anche un uomo di Chiesa lo fa, se non ha fede. La massoneria è diventata la padrona nella gestione del denaro, un qualcosa di una potenza enorme. Ma cosa crede? Che sia il capoccia degli Stati Uniti, Obama, a comandare? Macché. Gli uomini politici sono tutti soggetti alla massoneria. […]
[Di Giorgio Napolitano e Mario Monti dice:] Sappiamo solo che hanno pestato i poveri e non hanno toccato i ricchi. Questo lo sappiamo con certezza. Pestato i poveri e non toccato i ricchi. Per prima cosa io avrei dimezzato la paga a tutti i parlamentari, ai ministri. […] Le leggi di Monti… Ho visto varie persone che si sono suicidate in seguito a queste leggi. Un caso comunissimo: un cittadino possiede un appartamentino dove abita, quindi che non gli rende, e non ha entrate. Gli mettono tasse da pagare, e robuste, oltre 2.000 euro l’anno. Che fa? Io ne ho già conosciuti tanti che mi hanno detto: guardi, padre, l’unica soluzione è il suicido”.
Non sono rivelazioni straordinarie, per chi possieda un minimo d’informazione su questo tema; nondimeno, fa un certo effetto sentire un sacerdote molto rispettato, che ha dedicato la sua intera esistenza alla lotta contro il Diavolo, parlare in termini così netti e recisi; anche se bisogna aggiungere che, nella Chiesa, sono in parecchi, specie ai livelli superiori, a nutrire il più profondo scetticismo riguardo all’esistenza del Male con la “m” maiuscola. Come quel cardinale che disse a padre Amorth: Lei fa l’esorcista, ma lo sappiano entrambi che Satana non esiste, no? Tutta superstizione. Andiamo, non vorrà farmi credere che lei ci crede davvero? A meno che i cardinali massoni parlino in questo modo proprio per agevolare la loro segreta azione anticattolica…
Lungi da noi volerci improvvisare giudici e accusatori della massoneria: non ne avremmo né la competenza, né, soprattutto, l’autorità morale; per non parlare del fatto che esistono numerose logge e gruppi variamente collegati, o anche indipendenti, che ad essa si richiamano, più o meno legittimamente; per cui è difficile stabilire, in un simile ginepraio, quale sia la “vera” massoneria e quali siano, esattamente, i suoi scopi e i suoi obiettivi. Sappiamo, anche per averle conosciute personalmente, che vi sono ottime persone aderenti alla massoneria, persone piene di idealismo e nobiltà d’animo. Purtroppo, si direbbe che ad essa tendano ad affiliarsi, un po’ come nel caso del vecchio movimento anarchico, individui di spessore morale e intellettuale quasi opposto: dei puri e dei “santi”, oppure dei malintenzionati e dei potenziali delinquenti, senza mezze misure. Può sembrare un accostamento paradossale, però, a ben guardare, il legame fra le due cose c’è: entrambe le ideologie si basano sul progetto di una società radicalmente rinnovata, ed entrambe esaltano al massimo grado la capacità dell’uomo – di alcuni uomini, in particolare – di favorire tale avvento, mediante una dedizione totale alla causa e una orgogliosa convinzione di essere nel giusto, unita a una convinzione, altrettanto profonda, che tutte le altre ideologie siano solo oppio per il popolo. Insomma, sia la massoneria che l’anarchismo si basano su di una mescolanza incendiaria di soteriologia e di superomismo.
Nel caso della massoneria, stiamo parlando di una società segreta che esiste da alcuni secoli – la prima loggia ufficiale, quella di Londra, venne istituita il 24 giugno 1717 (il ventiquattro giugno, cioè il giorno, o meglio la notte, di San Giovanni: chi conosce un po’ il folklore ed i miti europei, specialmente celtici e germanici, sa quale importanza esoterica rivesta quella data: un’eco si trova nella notte di mezza estate di Shakespeare); e, soprattutto, di una associazione segreta. Non si tiene in vita una società segreta per più di tre secoli (ma forse, in realtà, esisteva da molto, molto prima), generazione dopo generazione, tramandandone le dottrine, i rituali, i segreti, senza che ci siano in gioco delle forze semplicemente enormi, anche dal punto di vista finanziario. Se, poi, si tratta di una società segreta che non ha fatto che espandersi; se ve ne sono le tracce in tutti i principali eventi e processi della storia moderna, dalla rivoluzione americana e francese, all’indipendenza dei Paesi dell’America Latina, alle rivoluzioni del 1848, allo scoppio della prima e della seconda guerra mondiale; se si sa con certezza che gran parte dei presidenti degli Stati Uniti, e molti statisti e uomini politici europei, vi furono e vi sono iscritti; se, infine, si sa per conoscenza diretta che nessuna carriera di alto livello – non solo politica, ma anche accademica, professionale, per non parlare del mondo degli affari e della finanza - è possibile, oggi, negli Stati Uniti, senza l’adesione alla massoneria, e che, in Europa, le cose stanno poco diversamente, è inevitabile giungere alla conclusione, pur volendo essere prudenti, che la partita da essa giocata è una partita globale, nella quale sono coinvolti non singoli luoghi e persone, ma il destino dell’intera umanità, e, quindi, anche la pianificazione del futuro, a tutti i livelli: demografico, economico, politico, culturale.
A questo punto, si tratta di vedere quali forze, di dimensioni altrettanto smisurate, sarebbero, anche solo potenzialmente, capaci di ostacolare o intralciare in qualsiasi modo i suoi piani; e, anche in questo caso, si giungerà rapidamente a una sola conclusione ragionevole: che l’unica forza globale capace di opporsi, eventualmente, all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale auspicato dalla massoneria, non risiede in questo o quello Stato, o gruppo finanziario o industriale, o partito, o movimento politico o intellettuale, ma nella Chiesa cattolica. Essa sola ha una dimensione planetaria ed essa sola può agire sulla coscienza delle persone, facendo prevalere una concezione etica e spirituale ben diversa da quella propugnata dalla massoneria. Non solo: essa è l’unica realtà mondiale che possieda una anticha tradizione, collaudata e sperimentata; e che sia in grado, sia pure indirettamente, di far semite la sua influenza tanto sull’opinione pubblica, quanto sulle scelte politiche, economiche e culturali delle singole nazioni; ed è l’unica che pensi abbastanza in grande da poter vedere, e, forse, smascherare, disegni occulti di qualsiasi provenienza, facendo appello al senso di responsabilità individuale, alla legge morale e, nello stesso tempo, ricordando agli uomini il loro limite ontologico, e di sapersi fermare davanti ad alcune situazioni e il dovere di rispettare certi confini – aborto, eutanasia, manipolazione genetica degli esseri umani – pur avendo la capacità tecnologica per oltrepassarli.
Del resto, non è della massoneria in generale che vogliamo parlare, ma di quella sua speciale diramazione che è la massoneria ecclesiastica. Come è noto, la Chiesa cattolica ha scomunicato i massoni, per mano di papa Clemente XII, fin dal 28 aprile 1738, con la bolla In eminenti apostolatus specula; condanna ribadita parecchie volte nel corso del tempo, per esempio da Benedetto XIV, nel 1751, e da Leone XIII, quest’ultimo con l’enciclica Humanum genus, del 1884. Il 26 novembre 1983, la Congregazione per la Dottrina della Fede, allora presieduta dal cardinale Joseph Ratzinger, ma con l’approvazione esplicita di Giovanni Paolo II, ha pubblicato la dichiarazione Quaesitum est, nella quale si ribadisce a chiare lettere che la posizione della Chiesa non è cambiata, che l’iscrizione alla massoneria è assolutamente proibita ai cattolici, e che il contravvenire a tale disposizione equivale a porsi in uno stato di peccato grave. La parola definitiva era contenuta in questo passaggio: Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono sempre stati considerati inconciliabili con la dottrina ella Chiesa e perciò l’iscrizione a essa rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione.
Anche papa Francesco, contrariamente a ciò che alcuni potrebbero pensare, ha confermato questo giudizio. Non lo ha fatto in documento ufficiale, ma in una intervista alla stampa, ancora all’inizio del suo pontificato; precisamente, proprio in quella famosa intervista della fine di luglio del 2013, rilasciata bordo di un aereo, nella quale, parlando degli omosessuali, domandò, provocatoriamente: Chi sono io per giudicare? Subito dopo, infatti, egli soggiunse: Il problema è fare lobby… di questa tendenza (cioè omosessuale), o lobby di avari (i banchieri?), lobby politiche, lobby dei massoni… questo è il problema più grave per me. Certo che, se davvero egli considera quello delle lobby “il problema più grave”, non si capisce perché liquidarlo in due battute frettolose, nel corso di una chiacchierata con i giornalisti, e non dedicarvi un più ampio e solenne spazio nei documenti del Magistero, che sono quelli ufficiali, ossia che fanno testo circa la dottrina della Chiesa. Senza contare che aver fatto quel cenno alla massoneria nel corso dell’intervista in cui diceva di non voler giudicare i gay, espressione che – disgraziatamente – è diventata il titolo di un libro che è stato presentato come un compendio della “filosofia” di papa Francesco – ha avuto sicuramente l’effetto di smorzarne alquanto l’impatto; e questo, un uomo come Bergoglio, che si muove assai bene a livello mediatico (e non ci si venga a dire che questa è “dietrologia” preconcetta), non può non averlo pensato e non averlo previsto.
Del resto, come conciliare le condanne ufficiali con il fatto, eclatante, e visibile alla luce del sole, di eminenti porporati che corteggiano apertamente le logge massoniche, accettano inviti, stringono mani, ricevono applausi, auspicano riconciliazioni, e che, dopo morti, ricevono caldi elogi alla memoria da parte dei “fratelli” massoni? Valga per tutti il caso del cardinale Carlo Maria Martini, le cui simpatie massoniche non erano un mistero per nessuno. Ma su che cosa i massoni e certi esponenti del mondo cattolico possono trovare una obiettiva convergenza d’interessi, diciamo così, strategici, oltre ad eventuali, reciproci favori e agevolazioni di carriera, in un clima di cortesia così pieno di fair play, da somigliare a un minuetto settecentesco? In effetti, le convergenze sono più numerose di quel che si potrebbe immaginare: le convergenze fra la massoneria e ceti cattolici “progressisti”, sia ben chiaro, e non la Chiesa in quanto tale, e ancor meno il Vangelo di Gesù Cristo. La prima e la più importante è, senza dubbio, l’ecumenismo, insieme al cosiddetto dialogo inter-religioso: due “novità” pastorali e teologiche introdotte dal Concilio Vaticano II, tanto è vero che, prima di esso, non solo non esistevano, ma, se fossero esistite, sarebbero state probabilmente condannate come eretiche dal Magistero. Sia la massoneria che i cattolici progressisti sognano un mondo dove, a un certo punto, le singole religiosi cadranno, scompariranno, si fonderanno in una sola, grande, planetaria super-religione: che sarà, esteriormente, una sorta di spiritualismo gnostico, e, nella sostanza, un vero e proprio culto dell’Uomo, un’auto-glorificazione della creatura a dispetto e in spregio del Creatore. Insomma, l’antico peccato di Adamo ed Eva: peccato di folle superbia, e, allo stesso tempo, d’invidia e rancorosa ingratitudine nei confronti di Dio. E pensare che c’è ancora qualche sciocco, come lo definirebbe Nicolás Gómez Dávila, che non crede al Peccato originale...
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