"L'occidente è diventato la tomba di Dio". Il
j'accuse dal cardinale Sarah
"La cultura occidentale si è organizzata come se Dio
non esistesse. Siamo noi ad averlo ucciso. L'uomo non sa più né chi sia né dove
vada". Il testo completo sull'ultimo numero di Vita e Pensiero
Il cardinale Robert Sarah è prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti |
"La vera crisi che attraversa ora il nostro mondo non è
essenzialmente economica o politica, ma è una crisi di Dio e nello stesso tempo
una crisi antropologica", scrive il cardinale Robert Sarah prefetto della
Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, in una
riflessione pubblicata sull'ultimo numero della rivista Vita e Pensiero, oggi
in uscita. "Certo, oggi si parla solo di quella economica: nello sviluppo
della potenza dell'Europa – dopo i suoi orientamenti originali più etici e
religiosi – l'interesse economico è diventato determinante, in modo sempre più
esclusivo".
"La cultura occidentale – scrive Sarah – si è
progressivamente organizzata come se Dio non esistesse: molti oggi hanno deciso
di fare a meno di Dio. Come afferma Nietzsche, per molti, in occidente, Dio è
morto. E siamo noi ad averlo ucciso, noi siamo i suoi assassini e le nostre
chiese sono le cripte e le tombe di Dio. Un buon numero di fedeli non le
frequentano più, non vanno più in chiesa, per evitare di sentire la
putrefazione di Dio; ma così facendo, l'uomo non sa più né chi sia né dove
vada: vi è una sorta di ritorno al paganesimo e all'idolatria; la scienza, la
tecnologia, il denaro, il potere, il successo, la libertà a oltranza, i piaceri
senza limiti sono, oggi, i nostri dei".
"Non si può che restare impressionati dal silenzio di Gesù di fronte
al Sinedrio, al governatore romano Pilato e al re Erode. Il vero e buon
silenzio appartiene sempre a chi vuole lasciare il proprio posto agli altri, e
soprattutto al totalmente altro, a Dio". Il cardinale prefetto della Congregazione per il Culto divino riflette sul valore dell'ascesi cristiana.
E' dunque necessario mutare prospettiva, spiega il cardinale
guineano: "Dobbiamo ricordare che in Dio 'viviamo, ci muoviamo ed
esistiamo' (At 17,28). In Lui, tutto sussiste. Egli è il Principio, sede di
ogni Pienezza, ci dice san Paolo; fuori di Lui, nulla regge: ogni cosa ritrova
in Dio il proprio essere e la propria verità, ovvero è Dio o niente. Certo,
esistono problemi enormi, situazioni spesso dolorose, un'esistenza umana
difficile e angosciante; eppure dobbiamo riconoscere che è Dio a dare senso a
ogni cosa. Le nostre preoccupazioni, i nostri problemi, le nostre sofferenze esistono
e ci preoccupano, ma sappiamo che tutto si risolve in Lui, sappiamo che è Dio o
niente, e lo percepiamo come un'evidenza che si impone a noi non dall'esterno,
ma dall'interno dell'anima, perché l'amore non si impone con la violenza, ma
seducendo il cuore con una luce interiore".
di Matteo Matzuzzi 12 Gennaio 2017
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.