Egitto, cristiani nel mirino: 40 attacchi in soli tre anni
Solo dal 2013 vi sono stati una quarantina fra aggressioni di cristiani e attacchi a chiese, in pratica un episodio al mese, con decine di morti
Gli attentati di oggi sono l'ennesimo attacco contro i cristiani in Egitto, comunità cristiana con radici millenarie che vanta 10 milioni di fedeli, moltissimi appartenenti alla diaspora, che formano il 10% della popolazione del Paese a stragrande maggioranza musulmana.
Solo dal 2013 vi sono stati una quarantina fra aggressioni di cristiani e attacchi a chiese, in pratica un episodio al mese, con decine di morti
Gli attentati di oggi sono l'ennesimo attacco contro i cristiani in Egitto, comunità cristiana con radici millenarie che vanta 10 milioni di fedeli, moltissimi appartenenti alla diaspora, che formano il 10% della popolazione del Paese a stragrande maggioranza musulmana.
Dalle Primavere Arabe del 2011 e dalla cacciata di Hosni Mubarak, che godeva del sostegno dell'ex patriarca Shenouda III, i copti hanno vissuto in uno stato di crescente tensione che ha avuto il suo apice durante il periodo del governo del presidente islamista, Mohamed Morsi. Solo dal 2013 vi sono stati una quarantina fra aggressioni di cristiani e attacchi a chiese, in pratica un episodio al mese, con decine di morti. L'epicentro delle violenze è l'Egitto rurale e in particolare la regione di Minya, il turbolento governatorato con il mix esplosivo di un 35% di popolazione cristiana e un forte radicamento jihadista.
Isis fa decine di morti in due attentati contro le chiese in Egitto
Un ordigno esplode tra i fedeli nel Delta, kamikaze si fa saltare ad Alessandria
Un ordigno esplode tra i fedeli nel Delta, kamikaze si fa saltare ad Alessandria
Una Domenica delle palme allagata dal sangue quella dei cristiani egiziani, attaccati prima a Tanta, dove un ordigno è esploso in chiesa, e poi ad Alessandria dove un attentatore suicida ha cercato di entrare nella basilica dove si trovava anche il papa copto.
Il mirino dell'Isis, che nel pomeriggio rivendica entrambi gli attentati, inquadra per prima la chiesa di San Giorgio a Tanta, città nel Delta a circa 100 chilometri dai capitale. Sono 29 le vittime, dicono informazioni che arrivano dal ministero della Salute. Numeri confermati anche dalla prefettura di Gharbiya, che parla di 71 feriti e il cui direttore della sicurezza viene licenziato nel pomeriggio.
L'ordigno sarebbe stato posto tra i primi banchi del luogo di culto, dicono informazioni ancora da confermare che arrivano dagli ambienti di polizia, in un giorno in cui era certamente gremito. I terroristi avevano già provato a colpire la stessa chiesa lo scorso 29 marzo, quando una bomba era stata trovata e disattivata dalle forze di sicurezza.
La zona dove si trova San Giorgio è stata cordonata e sul posto sono presenti anche squadre di artificieri. I feriti meno gravi, scrive la stampa locale, vengono curati in una moschea poco lontana.
Colpita la chiesa del Papa copto
È a San Marco ad Alessandria, sulla costa mediterranea, che si consuma il secondo attentato, nella chiesa dove si trova anche il papa copto Teodoro II. Qui sono 18 le vittime e 35 i feriti, sostiene il ministero della Salute.
Tra i morti ci sarebbero almeno tre uomini delle forze di sicurezza, uccisi dall'esplosione mentre bloccavano un attentatore suicida. Le testimonianze che arrivano dall'Egitto dicono che è grazie a loro, un ufficiale di cui già circola la fotografia, una donna poliziotto e un collega, che si è potuto evitare che compisse una strage ancora più grande.
La minoranza cristiana copta costituisce circa il 10% della popolazione egiziana e non è certo la prima volta che finisce nel mirino. A dicembre dello scorso anno un grave attacco era avvenuto alla Cattedrale di San Marco, nella zona di Abbasiya al Cairo.
Questi "atti insensati non mineranno l'unità e la coerenza del popolo egiziano di fronte al terrorismo", ha tuonato papa Teodoro II, sfuggito all'attentato ad Alessandria.
"Un gesto spregevole, privo di ogni umanità", ha commentato Ahmad al-Tayyib, gran imam dell'Università di Al-Azhar al Cairo. "Un altro attacco disgustoso", ha scritto il portavoce del ministero degli Esteri su twitter, parlando anche di "un tentativo fallito contro gli egiziani". Una scelta di parole contestata da molti.
La visita di Francesco al Cairo
"Preghiamo per le vittime dell'attentato compiuto purtroppo oggi, questa mattina, al Cairo in una chiesa copta", ha chiesto al termine del rito di oggi papa Francesco, che il prossimo 28 aprile arriverà al Cairo.
In Egitto incontrerà Teodoro II, papa copto di Alessandria e i vescovi egiziani, ma anche le autorità civili e religiose, incluso l'imam al-Tayyib, che già aveva visto in Vaticano, dopo una rottura consumatasi nel 2011 quando Benedetto XVI, dopo un attacco ai copti d'Alessandria, aveva chiesto più sicurezza per i cristiani, un gesto interpretato al Cairo come ingerenza politica.
Le fonti riportano di una esplosione avvenuta all’interno di una Chiesa cristiana coopta, la Chiesa di San Jorge, nella località di Tanta, al nord del Cairo, che ha causato al momento almeno 21 vittime ma il bilancio è destinato a salire, ed altri 59 feriti, secondo quanto ha comunicato il governatore di Gharbiya, Ahmed Deif Saqr, al giornale egiziano Al Ahram.
L’esplosione si è verificata all’interno della Chiesa dove i fedeli erano riuniti per festeggiare la Domenica delle Palme, ed in attesa della prossima visita del Papa che si terrà in Egitto il prossimo 28 di Aprile.
I cristiani coopti rappresentano in Egitto circa il 10% della popolazione (su un totale di circa 85 milioni di abitanti dell’Egitto) e le loro relazioni con la generalità della popolazione mussulmana erano considerate buone fino a quando sono comparsi nel paese i gruppi dei F.lli Mussulmani, di cui era un esponente il presidente deposto Mohamed Morsi (appoggiato da USA e Gran Bretagna). Sotto la presidenza di Morsi si sono incrementati gli attacchi sanguinosi ai cristiani coopti da parte degli estremisti che sono sobillati e finanziati dall’Arabia Saudita, dal Qatar e dagli stessi servizi di intelligence USA.
La minoranza cristiana aspetta con impazienza la visita del Papa Bergoglio nel paese, con l’occasione sembra che alcuni esponenti della Chiesa coopta si ripromettono di chiedere chiarimenti e spiegazioni circa le recenti affermazioni fatte dal Papa: “….quella in corso non è una Guerra di Religione e tutte le religioni sono per la pace”.. aveva dichiarato il Papa Bergoglio a bordo dell’aereo che lo aveva portato a Cracovia. Vedi: Papa Francesco nega l’evidenza:” non c’è una guerrra di religione”
I fatti di questi ultimi mesi sembrano smentire la “solenne dichiarazione” del Papa Bergoglio.
Fonte: Al Ahram
Traduzione e sitesi: L.Lago
Questi atti "non danneggeranno l'unità di questo popolo e la sua coesione. Gli egiziani sono uniti di fronte a questo terrorismo fino a quando sarà sradicato". Così il papa copto Tawadros II al premier Sherif Ismail che lo ha chiamato per presentargli le sue condoglianze per le vittime degli attacchi contro le due chiese copte. "Questi tentativi vili di colpire persone in pace in luoghi di culto dimostrano che il terrorismo non ha religione", ha aggiunto, assicurando che i responsabili saranno puniti.
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