Sono anni ormai che vescovi e addirittura intere conferenze
episcopali sponsorizzano idee sulla sessualità contrarie all'insegnamento
cattolico e all'uomo, diffondendo l'ideologia gender nelle scuole. McCusker,
attivista pro life americano, spiega le radici del tradimento, il problema dei
pontificati e perché il cuore della Chiesa è malato, legando quanto sta
avvenendo alle apparizioni della Madonna a Fatima "che lì ci spiegò cosa
sarebbe accaduto e come bisognava lottare".
Il mese scorso, a ridosso della Marcia per la Vita che si è svolta a Roma, Matthew McCusker, membro e supervisore della Society for the Protection of Unborn Children, è intervenuto in un convegno dell'attivismo pro life internazionale per denunciare la diffusione dell’eresia omosessualista nella Chiesa che, non di rado, contraddice non solo il suo magistero ma avalla il pensiero dominante che mira a distruggere la creazione divina. Matthew McCusker fa parte della nuova generazioni di giovani pro life americani che rifiutano il compromesso perché consapevoli di combattere una battaglia escatologica, non innanzitutto politica. Ed ha avuto il merito di mostrare le scorrettezze avvenute durante il sinodo della famiglia, tanto che il cardinal Burke ha elogiato il suo lavoro perché dimostra che “non serve essere dei cospirazionisti per costatare le manipolazioni”.
McCusker , lei ha parlato di infiltrazioni del pensiero omoeretico nella Chiesa, può spiegarci meglio?
Sì, mi riferivo in particolare all’uso dei programmi di educazione sessuale che includono contenuti contrastanti l’insegnamento della Chiesa cattolica. Il più recente e scioccante esempio di questo fatto è un documento prodotto dal Chatholic Education Service (Ces), l’ente ufficiale della conferenza episcopale dell’Inghilterra e del Galles. Il programma, intitolato “Fatti ad immagine di Dio: una sfida al bullismo omofobico e bifobico nelle scuole cattoliche”, consiste in 40 pagine di pianificazione delle lezioni sviluppate per contrastare i presunti problemi di bullismo omofobico nelle scuole cattoliche. Il documento aderisce con entusiasmo all’ideologia Lgbt invece che all’insegnamento della Chiesa. Per esempio, la guida afferma che ai bambini deve essere insegnato l’uso di “una corretta terminologia Lgbt”, dove le definizioni sono quelle del movimento Lgbt. Per fare solo due esempi, ai bambini della scuola cattolica deve essere insegnato che il termine “transgender” viene usato “frequentemente come un termine generico per riferirsi a tutte le persone che non si identificano con il loro sesso di nascita o con il sistema sessuale binario. Alcune persone transgender sentono di esistere non all’interno di due categorie sessuali standard, ma piuttosto in qualcosa che sta in mezzo, o al di fuori dei due sessi femminile e maschile. Insegnano loro che la parola “alleato” si riferisce a “tutte le persone non Lgbt che supportano e si battono per i diritti delle persone Lgbt. Anche le persone Lgbt possono essere “alleate”, come una “lesbica” che è alleata a una persona transessuale”. Oltre alle linee guida esiste anche un curriculum specifico della Ces.
Sì, mi riferivo in particolare all’uso dei programmi di educazione sessuale che includono contenuti contrastanti l’insegnamento della Chiesa cattolica. Il più recente e scioccante esempio di questo fatto è un documento prodotto dal Chatholic Education Service (Ces), l’ente ufficiale della conferenza episcopale dell’Inghilterra e del Galles. Il programma, intitolato “Fatti ad immagine di Dio: una sfida al bullismo omofobico e bifobico nelle scuole cattoliche”, consiste in 40 pagine di pianificazione delle lezioni sviluppate per contrastare i presunti problemi di bullismo omofobico nelle scuole cattoliche. Il documento aderisce con entusiasmo all’ideologia Lgbt invece che all’insegnamento della Chiesa. Per esempio, la guida afferma che ai bambini deve essere insegnato l’uso di “una corretta terminologia Lgbt”, dove le definizioni sono quelle del movimento Lgbt. Per fare solo due esempi, ai bambini della scuola cattolica deve essere insegnato che il termine “transgender” viene usato “frequentemente come un termine generico per riferirsi a tutte le persone che non si identificano con il loro sesso di nascita o con il sistema sessuale binario. Alcune persone transgender sentono di esistere non all’interno di due categorie sessuali standard, ma piuttosto in qualcosa che sta in mezzo, o al di fuori dei due sessi femminile e maschile. Insegnano loro che la parola “alleato” si riferisce a “tutte le persone non Lgbt che supportano e si battono per i diritti delle persone Lgbt. Anche le persone Lgbt possono essere “alleate”, come una “lesbica” che è alleata a una persona transessuale”. Oltre alle linee guida esiste anche un curriculum specifico della Ces.
Di che si tratta?Questo curriculum suggerisce di insegnare ai bambini dai 3 ai 7 anni che “ci sono diverse strutture familiari e che queste dovrebbero essere rispettate”. Queste frasi come “diverse strutture familiari” o “varie forme di famiglia” sono, certamente, molto usate per promuovere l’omosessualità e l’adozione Lgbt, ma sono menzognere. Lo stesso linguaggio si è infiltrato anche nell’Amoris Laetitia quando il papa, nel contesto delle “unioni dello stesso sesso”, dice che “dobbiamo riconoscere la grande varietà di situazioni familiari che possono offrire una certa regola di vita”. Una grande ambiguità.
Lei ha denunciato la Conferenza episcopale inglese, ma non solo. Non si tratta di un caso circoscritto?Sfortunatamente questo approccio non è raro. Un altro esempio recente viene da Nashville in Tennessee, dove una scuola cattolica ha attuato un programma in cui si coinvolgevano i bambini mostrando loro immagini sessuali esplicite e insegnando loro che esistono dieci tipi diversi di contraccezione senza alcun riferimento al fatto che usarla è un peccato. Quando un gruppo di genitori si è lamentato con il vescovo lui ha appoggiato la scuola e infine un bambino è stato espulso dopo che i suoi genitori si sono rifiutati di permettere che partecipasse a quelle lezioni. I vescovi spesso mancano nel supporto ai genitori che vogliono esercitare il loro diritto ad agire come i primi educatori dei loro figli.
Com’è possibile che anche alcuni vescovi e cardinali, un tempo non sospetti, ora si pongono contro il magistero della Chiesa, sorvolando se non addirittura sostenendo l’ideologia gender anticristica ed anti umana? Alcuni prelati, come, arcivescovo di Westminster, dissentono dall’insegnamento della Chiesa sulla sessualità umana da molti anni. Nichols (presidente della conferenza episcopale inglese che ha sposato tali programmi) ha un passato inquietante sull’intera gamma di questioni su cui si concentrano gli attivisti pro life e pro family, come l’educazione sessuale, la contraccezione, le unioni dello stesso sesso e la comunione agli adulteri. Nichols ha anche un atteggiamento molto debole nei confronti di coloro che uccidono bambini tramite l’aborto e ha affermato che “il valore che diamo alla vita umana nel suo primo inizio” è “chiaramente…non la stessa che diamo ad un altro adulto seduto al nostro fianco”. Si pose contro l’etica sessuale autentica durante il suo episcopato anche nel 1996, quando era un vescovo ausiliare: difese la concessione dell’imprimatur ad un libro per cui in certe circostanze i cattolici potevano usare la contraccezione. Nonostante questo fu promosso sia sotto il pontificato di Giovanni Paolo II sia sotto quello di papa Benedetto XVI e ora papa Francesco gli ha dato nuove responsabilità. Ciò rivela una crisi molto seria che tocca il cuore della Chiesa. Anche perché Nichols è solo uno dei tanti prelati a cui è stata affidata la responsabilità di insegnare la fede cattolica, mentre sostenevano pubblicamente posizione contrarie alla fede.
Secondo lei quando questa eresia si è infiltrate nella Chiesa e perché? Crede che la Chiesa sia già malata da tempo?La risposta che diedero i vescovi di tutto il mondo all’Humanae Vitae mostra che il problema era già serio. Il rifiuto dell’insegnamento della Chiesa sulla contraccezione è la radice di molti altri problemi. Al principio di questo rifiuto c’è l’accettazione della verità sul fatto che l’atto sessuale è primariamente ordinato alla procreazione, che il fine unitivo è secondario ad esso e che il luogo dell’unione sessuale è il matrimonio, che ha lo scopo di generare figli ed educarli. Il secondo fine del matrimonio è il muto bene degli sposi. Il rifiuto del primato della procreazione apre la strada non solo all’uso della contraccezione ma anche all’accettazione degli atti omosessuali, che ovviamente non possono essere procreativi. Già durante il Concilio Vaticano II, figure chiave come il cardinal Suenens argomentavano contro l’insegnamento tradizionale della Chiesa sul fine del matrimonio. Tutto ciò, dunque, si riflette nella Gaudium et Spes che non riafferma la gerarchia di questi due fini e che, invece, fornisce una spiegazione dettagliata del fine unitivo (paragrafo 49) prima di spiegare quello procreativo (paragrafo 50). Chiaramente però le radici di questa crisi sono ancora più profonde. Una di queste è il relativismo derivante da filosofie evolutive che negano l'esistenza di una legge morale naturale immutabile e vincolante.
Perché non sono arrivate e non arrivano correzioni e provvedimenti dal Vaticano?Non solo non si corregge ma spesso il supporto di questa eresia è appoggiata dall’altro. Basti pensare che il Pontificio consiglio per la famiglia, dopo la pubblicazione dell’Amoris Laetitia, ha divulgato un suo programma sull’educazione sessuale intitolato The Meeting Point. Questo programma, che è stato stilato per le scuole e non per i genitori, non è in linea con gli insegnamenti morali della Chiesa e adotta un approccio secolarizzato e secolarizzante, esponendo i bambini ad immagini oscene e pornografiche. Inoltre, papa Francesco ha promosso gli obiettivi dello Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite che chiama i membri dello stato ad “assicurare l’accesso universale ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva, inclusi quelli per la pianificazione, l’informazione e l’educazione familiare”. Il che significa, sostanzialmente, assicurare l’accesso universale all’aborto, alla contraccezione e all’educazione sessuale. Nonostante questo, il primo settembre 2016, papa Francesco ha affermato nel suo messaggio per il giorno di preghiera per la cura dell’ambiente che lui era “grato che nel settembre del 2015 le nazioni del mondo hanno adottato gli obiettivi dello Sviluppo Sostenibile”.
Come combattere un’ideologia di questo tipo ormai dilagante anche nella Chiesa?La prima risposta deve essere di carattere spirituale. A Fatima la Madonna mise in guardia sul fatto che gli “errori della Russia” si sarebbero diffusi nel mondo causando la perdita di molte anime. I veggenti di Fatima riferirono che la Madonna aveva parlato dei “peccati della carne” come di quelli che portano il maggior numero di anime all’inferno e aveva parlato delle “mode” che avrebbero offeso gravemente Dio. La Madonna ci diede anche la soluzione: la preghiera ed il pentimento. Chiese specificatamente il Rosario quotidiano, la preghiera per la conversione dei peccatori e la riparazione per le offese al suo Cuore Immacolato, particolarmente attraverso la Comunione e la Confessione nei primi sabati del mese. Chiese anche al papa di consacrare la Russia al suo Cuore Immacolato. Dobbiamo ancora pregare e operare molto affinché questo avvenga. E poi bisogna diffondere la verità sui programmi di educazione nelle scuole, mostrando ai genitori cosa viene insegnato ai loro figli. Infatti, gli autori di questi programmi mascherano i contenuti reali di ciò che diffondono attraverso un linguaggio apparentemente neutrale, come “educazione sessuale comprensiva”, o anche positivo, come “età appropriata”. Poi leggendoli integralmente si capisce cosa si intende usando queste parole. Un esempio è L’Oms che nel suoi “Standard per l’educazione sessuale in Europa” considera appropriato insegnare a bambini dagli 0 ai 4 anni “la masturbazione infantile precoce”, mentre a quelli dai 4 ai 6 anni “le relazioni fra persone dello stesso sesso”. E ai 15enni “il diritto all’aborto”. Per questo motivo è molto preoccupante che nel capitolo 7 di Amoris Laetitia vi sia una sezione intitolata "Sì all'educazione sessuale", che non tiene conto dei gravi problemi di quasi tutti i programmi di educazione sessuale disponibili. Ma sopratutto che non riafferma l'autentico insegnamento della Chiesa per cui l'educazione alla sessualità dovrebbe venire dai genitori e non dalla scuola.
15-06-2017
-PELLEGRINAGGI E MESSE PRIDE: E' L'OMOERESIA MADE IN USA di Andrea Zambrano
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-pellegrinaggi-benedizioni-e-messe-gaystorie-di-ordinaria-omoeresia-made-in-usa-20156.htm
Chi finanzia le Scholas Occurrentes promosse da Papa
Francesco che aprono una sede anche a Roma
È una creatura di Jorge Mario Bergoglio che, da arcivescovo di Buenos Aires, nel 2001 ne è stato di fatto il cofondatore. Sono le Scholas Occurrentes, il network di oltre 440mila scuole di tutto mondo che si scambiano contatti ed esperienze, senza differenze tra pubbliche, private, cattoliche e di altre religioni. L’ultima tessera del mosaico è stata posta la scorsa settimana, con l’apertura di una sede nel quartiere Trastevere. Sede romana in casa vaticana, in Palazzo San Calisto, che gode dell’extraterritorialità. Entusiasta e felice collaboratrice il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli.
LA VIA PEDAGOGICA DI FRANCESCO
Per il vaticanista John Allen, le Scholas rappresentano l’istituzionalizzazione di una delle priorità di Papa Francesco: favorire l’attivismo sociale e l’inclusione. Una “istituzionalizzazione del suo carisma” lasciata in eredità a chi lo seguirà. Così come è stato per le Giornate mondiali della gioventù create da Giovanni Paolo II o la creazione del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione per Benedetto XVI. Ma il marchio di Francesco rischia di non essere sufficiente a riparare Scholas da critiche e qualche scivolone interno. Da cui lo stesso Papa argentino sembra mettere in guardia.
TECNOLOGIA, ARTE E SPORT
Francesco nel 2015 ha promosso Scholas a “pia fondazione” di diritto pontificio, perché “i suoi scopi sono coerenti con la missione della Chiesa”. Tiene a quel tipo di esperienza occurrentes, di incontro, e infatti si è confrontato molte volte coi ragazzi delle Scholas, soprattutto attraverso conversazioni via Google Hangouts, come venerdì da Roma, ascoltando testimonianze di studenti e educatori da Europa, Stati Uniti e Sud America. Francesco li ha esortati ad essere protagonisti di una “forma umana di globalizzazione”. Ormai questi sono appuntamenti fissi per Bergoglio, nel promuovere la mission delle Scholas, incentrata nel costruire ponti e incontri di pace basati su tre pilastri educativi: istruzione tecnologica, arte e sport.
SPORTIVI E DIVI IN VATICANO
A scorrere gli appuntamenti organizzati lo sport gioca un ruolo chiave. Partite di calcio e scontri di box a sostegno o sotto l’egida dell’associazione con preventivo o successivo ricevimento in Vaticano. Così sono passati a salutare Francesco Lionel Messi e Gigi Buffon, Diego Armando Maradona (che ha ottenuto il bis), Xavier Zanetti e Alessandro Del Piero, Ronaldinho. In udienza privata andranno anche i pugili Saúl Alvarez (cattolico) e Amir Kahn (musulmano) dopo un match presentato come incontro interreligioso. Anche qui l’occasione era legata alla fondazione per l’apertura di una collaborazione tra Scholas Occurrentes e il World Boxing Council. Anche i divi di Hollywood George Clooney e Richard Gere hanno ottenuto udienza grazie alle iniziative di Scholas.
FINANZIAMENTI IN CAMPO CON QUALCHE CARTELLINO ROSSO
Tra sponsor e sostenitori figurano Hsbc Bank e Toyota, Google e Ibm. Dal mondo dello sport scorre uno dei principali canali di finanziamento delle attività della fondazione. L’ultima donazione è arrivata dall’Atletico Madrid: 500mila euro presentati al Papa in occasione dell’inaugurazione della sede romana delle Scholas. Ma non sempre le donazioni sono andate a buon fine. Nel maggio di due anni fa il direttore esecutivo di Scholas annuncia che nell’imminente Coppa America le squadre nazionali latinoamericane doneranno 10 mila dollari “per ogni gol realizzato e per ogni rigore parato”. All’inizio della Coppa, però, il Vaticano dichiarò annullato l’accordo per non mischiare la Santa Sede nello scandalo finanziario che aveva coinvolto la Fifa.
IL DIAVOLO NEI DETTAGLI
Nell’intuizione originale di Bergoglio, le Scholas nascono come escuelas de vicinos, scuole di quartiere. Ma da allora molte cose sono cambiate. Oggi la fondazione è diffusa in 190 paesi nel mondo. L’Onu l’ha definita la maggior rete scolastica del pianeta. Anche l’Unicef guarda con entusiasmo alla fondazione. Francesco ha messo in guardia dal pericolo di intraprendere “una strada scivolosa” richiamando le origini. Lo ha fatto un anno fa, in occasione di una donazione molto chiacchierata. E pure quella, alla fine, rifiutata. Le Scholas avevano sollecitato al governo argentino una somma necessaria a ristrutturare la sede centrale della fondazione e assumere nuovi impiegati. Il governo argentino del presidente Mauricio Macri dispone l’elargizione di 16 milioni e 666 mila pesos, poco più di un milione di euro. Ma i dirigenti di Scholas improvvisamente rifiutano. Che cosa è successo? Lo rivela Andrea Tornielli su Vatican Insider, che pubblica stralci di una lettera di Francesco ai dirigenti di Scholas, preoccupato che “voi incominciate a scivolare nel cammino verso la corruzione”. Nella lettera ci sarebbe anche un post scriptum in cui il Papa avrebbe lamentato di non gradire quel “666” in coda all’assegno: 666, il numero del diavolo. Ma non è questo il punto.
SCIVOLONE ONG
Più piccato appare Francesco quando ammonisce Scholas che “il governo argentino deve rispondere a tante necessità del popolo” per cui “non avete diritto di chiedergli un centesimo”, sottolineando di preferire “una partita di calcio improvvisata dai ragazzi in un cortile di quartiere piuttosto che un grande campionato in uno stadio famoso ma bagnato di corruzione”. Aggiungendo: “Dio sempre provvede attraverso la divina Provvidenza. Siate apostoli di un messaggio e non imprenditori di organizzazioni internazionali”. Francesco stava avvertendo la sua creatura del pericolo di diventare una ong come tante?
TANTO INCONTRO E QUALCHE DUBIA
Dal 2015 Scholas ha come vicepresidente un vescovo argentino molto vicino a Bergoglio: monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere delle pontificie accademie delle Scienze e delle Scienze sociali. Enti dove il monsignore si è distinto per avere organizzato simposi internazionali discussi e spesso criticati per il parterre degli invitati. All’Accademia delle scienze i dirigenti di Scholas sono intervenuti nel 2015, sul tema “I bambini e lo sviluppo sostenibile, una sfida per l’educazione”. Tra gli oratori anche l’economista neomalthusiano Jeffrey Sachs, di casa in Vaticano. E non manca chi guarda con diffidenza a certe attività delle Scholas. Osserva Sandro Magister de l’Espresso: “Programmi, obiettivi, attività, non vi si scopre nulla, ma proprio nulla di specificamente cristiano, tanto meno di cattolico”.
L'«ALTRA DROGA» DI MEDELLIN: LEGALIZZATO IL PRIMO «MATRIMONIO» POLIGAMO OMOSESSUALE
Chi lo ha detto che si può amare solo una persona alla volta? E per chi avesse dei dubbi dalla Colombia arriva la prova: nasce una nuova famiglia formata da tre persone, ed è ufficiale.
Ecco il cuore del documento che ha sancito un matrimonio a tre davanti al notaio di Medellin, la seconda città colombiana più grande dopo Bogotà: "Desideriamo concordare un regime patrimoniale sulla base di una relazione a tre, a conferma che le persone possono stare insieme a prescindere dal loro colore, status, sesso, razza, credo religioso e appartenenza etnica. Questo non è vietato dal diritto internazionale, né dalla legge in Colombia".
Riassumendo: Manuel Bermudez, 50 anni giornalista, Víctor Hugo Prada, 22 attore, e Alejandro Rodriguez, 36 anni personal trainer, sono sposati ufficialmente dal 3 giugno e formano una 'trieja' (coppia in spagnolo si dice 'pareja'). La città di Medellin saluta per la prima volta in Colombia, una famiglia poliamorosa.
Ecco il cuore del documento che ha sancito un matrimonio a tre davanti al notaio di Medellin, la seconda città colombiana più grande dopo Bogotà: "Desideriamo concordare un regime patrimoniale sulla base di una relazione a tre, a conferma che le persone possono stare insieme a prescindere dal loro colore, status, sesso, razza, credo religioso e appartenenza etnica. Questo non è vietato dal diritto internazionale, né dalla legge in Colombia".
Riassumendo: Manuel Bermudez, 50 anni giornalista, Víctor Hugo Prada, 22 attore, e Alejandro Rodriguez, 36 anni personal trainer, sono sposati ufficialmente dal 3 giugno e formano una 'trieja' (coppia in spagnolo si dice 'pareja'). La città di Medellin saluta per la prima volta in Colombia, una famiglia poliamorosa.
E' una storia d'amore tra tre uomini. Anzi, tra quattro. Alex è morto due anni fa per un tumore allo stomaco.
Tutto inizia nel 1999. Il mondo sta per finire e una relazione, che sarebbe diventata storica da lì a 18 anni, sta per sbocciare. Alejandro, che al tempo aveva 18 anni e studiava all'Istituto tecnologico, incontra Manuel ad una festa. Ed è colpo di fulmine. Nel 2000 si sposano e fanno scalpore finendo sulle pagine di tutti i giornali colombiani: è il primo matrimonio gay pubblico (in Colombia il matrimonio omosessuale è legale dallo scorso anno).
Nel 2004 Alejandro confessa a suo marito che si sta innamorando di Alex. Di comune accordo decidono di far sfumare la relazione naturalmente. Ma succede l'imprevedibile. Manuel incontra Alex e si innamorano anche loro. Iniziano a vivere tutti e tre sotto lo stesso tetto: "Non eravamo una coppia a tre, ma tre coppie - racconta Manuel - Alejandro e io, Alex e io, Alejandro e Alex".
Nel 2012 la relazione si allarga. Arriva Victor. "Avevo già tre mariti", dice Manuel. E le regole per la convivenza si creano naturalmente: non c'è predominio, non c'è sottomissione e i doveri e diritti sono uguali per tutti.
Alex dopo 3 anni muore, pur continuando a vivere nelle loro testimonianze e nella casa in cui vivono. E Manuel, Victor e Alejandro, dopo due anni, coronano il sogno della loro vita e di molti altri come loro: un matrimonio ufficiale.
Tutto inizia nel 1999. Il mondo sta per finire e una relazione, che sarebbe diventata storica da lì a 18 anni, sta per sbocciare. Alejandro, che al tempo aveva 18 anni e studiava all'Istituto tecnologico, incontra Manuel ad una festa. Ed è colpo di fulmine. Nel 2000 si sposano e fanno scalpore finendo sulle pagine di tutti i giornali colombiani: è il primo matrimonio gay pubblico (in Colombia il matrimonio omosessuale è legale dallo scorso anno).
Nel 2004 Alejandro confessa a suo marito che si sta innamorando di Alex. Di comune accordo decidono di far sfumare la relazione naturalmente. Ma succede l'imprevedibile. Manuel incontra Alex e si innamorano anche loro. Iniziano a vivere tutti e tre sotto lo stesso tetto: "Non eravamo una coppia a tre, ma tre coppie - racconta Manuel - Alejandro e io, Alex e io, Alejandro e Alex".
Nel 2012 la relazione si allarga. Arriva Victor. "Avevo già tre mariti", dice Manuel. E le regole per la convivenza si creano naturalmente: non c'è predominio, non c'è sottomissione e i doveri e diritti sono uguali per tutti.
Alex dopo 3 anni muore, pur continuando a vivere nelle loro testimonianze e nella casa in cui vivono. E Manuel, Victor e Alejandro, dopo due anni, coronano il sogno della loro vita e di molti altri come loro: un matrimonio ufficiale.
Questo genere di unioni è frequente, ma è la prima volta che una di esse "viene legalizzata", ha spiegato all'Afp German Rincon Perfetti, avvocato dell'associazione Lgbt. "E' un riconoscimento che esistono altri tipi di famiglie". Secondo Rincon, la possibilità di accedere a questo regime patrimoniale ha conseguenze "al 100 per 100 legali" per i tre uomini, che in caso di separazione o decesso potranno accedere alle pensioni o procedere a una separazione dei beni. In Colombia le coppie omosessuali hanno diritto i adottare minori che siano figli biologici di uno dei due partner.
Lo abbiamo cantato tutti per anni e forse, anche se scritto nel 1978, Renato Zero concorderebbe: "Il triangolo, no! Non lo avevo considerato. D'accordo, ci proverò. La geometria, non è un reato. Garantisci per lui? Per questo amore un po' articolato? Mentre io rischierei. Ma il triangolo io lo rifarei! Perché no? Lo rifarei!"
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