ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 28 agosto 2017

“Lente d’ingrandimento”

Riparazione


Dai messaggi di Nostra Signora apprendiamo il ruolo decisivo di tanti aspetti oggi trascurati della vita cristiana e che invece vanno riaffermati, rispolverati, riscoperti, rivissuti: l’Eucaristia, il Santo Rosario, la preghiera del cuore, i Sacramenti tra cui soprattutto la Confessione, la partecipazione frequente e attiva alla Santa Messa, il valore e la necessità della riparazione, il sacrificio e la penitenza per purificarsi ed espiare i propri altrui peccati…
Come dicevamo (qui), a nostro avviso le apparizioni della Vergine Maria sono come una “lente d’ingrandimento” attraverso cui guardare tutta la nostra santa Fede e attraverso cui ricevere delle indicazioni chiare e precise sulla via da battere per farci santi e sulle verità di primaria importanza su cui la nostra vita deve appoggiarsi come a solide fondamenta.
Dai messaggi di Nostra Signora apprendiamo il ruolo decisivo di tanti aspetti oggi trascurati della vita cristiana e che invece vanno riaffermati, rispolverati, riscoperti, rivissuti: l’Eucaristia, il Santo Rosario, la preghiera del cuore, i Sacramenti tra cui soprattutto la Confessione, la partecipazione frequente e attiva alla Santa Messa, il valore e la necessità della riparazione, il sacrificio e la penitenza per purificarsi ed espiare i propri altrui peccati…
Tutto ciò e molto altro ci viene raccomandato della Vergine Immacolata.
René Laurentin individua due filoni contenutistici fondamentali nei messaggi mariani moderni, potremmo definirli le due macrocategorie delle apparizioni mariane:
  • Da una parte l’annuncio profetico del futuro, i suoi pericoli, le sue urgenze più attuali;
  • Dall’altra il ricordo del messaggio evangelico (2).
E’ in questo senso che proponiamo questa scheda con brevissimi estratti, riflessioni e quant’altro (senza un preciso ordine ma così come di volta in volta ci sembrerà utile presentare e condividere) su realtà spirituali e verità ricorrenti negli appelli di Nostra Signora in modo che, con la riflessione più accurata su di essi, possiamo farli sempre più nostri, vivendoli in ossequio alla volontà di Dio che ci viene trasmessa, in tempi odierni, attraverso le parole e le indicazioni materne della nostra santissima è buonissima Madre​.
Note:
1) Cf R. Laurentin, Multiplication des apparitions de la Vierge Marie aujourd’hui. Est-ce Elle? Que veut-Elle dire? Paris2 1988, pp. 51­-110.


E Gesù disse a Padre Pio: “Macellai”!
Un episodio istruttivo – e anche drammatico – che mostra la necessità di quella che è stata giustamente definita “la spiritualità del secolo”,  vale a dire la riparazione.
Alla scuola del gigante del Gargano, del Santo di Pietrelcina apprendiamo l’efficacia spirituale di questa riparazione, il valore imperativo ed il valore riparativo di ogni atto di riparazione che si offre al cuore di Cristo e al cuore di Maria.
E’ paragonabile ad una grandiosa mobilitazione spirituale perché, dinanzi alle disfatte della Chiesa contemporanea e alle tante desolazioni che invadono il mondo, sappiamo che dalla Provvidenza di Dio ci sono state elargite le armi dello spirito che è necessario imparare ad usare sempre meglio e sempre di più.
La riparazione è continuamente e accoratamente richiesta, invocata in tutte le apparizioni da Maria Santissima e da Gesù; parlando degli appelli fondamentali che scaturiscono dalle apparizioni e messaggi mariani odierni, non si può tralasciare e anzi bisogna con forza sottolineare l’importanza, tra tutti questi appelli, della riparazione.
Una spiritualità, una vera e propria spiritualità che deve imporsi nel mondo cattolico; un “habitus” – direi – un’abitudine a riparare. Sentiamo una bestemmia? Immediatamente un atto di riparazione: “mio Dio io ti adoro e ti benedico”, per esempio e quando è possibile riparare anche pubblicamente, laddove le circostanze lo permettono.
E’ in questo contesto che presento questi stralci  tratti dall’epistolario del grande San Pio da Pietrelcina che ancora oggi è una luce straordinaria che brilla nella Chiesa cattolica per tutti i fedeli, un luminare della fede e dell’immolazione da cui non si finirà mai di imparare la misura alta della vita cristiana.
Tratto da:

Don N. Castello-don A. Negrisolo, Il Beato Padre Pio Miracolo Eucaristico. La spiritualità e lo stile di vita del frate di Pietrelcina, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001, pp. 63-66.

https://tempidimaria.com/2017/08/28/riparazione/


“L’HO VISTA E HO CAPITO TUTTO”_la sensazionale conversione dell’ebreo Ratisbonne



Questo 2017 è un anno eccezionale sotto più punti di vista e per più ragioni. Di certo il centenario di Fatima è l'evento di primaria importanza per cui questo 2017 dovrà essere inciso a caratteri cubitali negli archivi storici.

Eppure questo anno vede altri anniversari degni di nota, senza qui voler citare i nefasti anniversari celebrati dai nemici della fede ma volendomi riferire solamente a quegli eventi grazia, in particolare legati a manifestazioni di Maria Santissima.

Si pensi che quest'anno anche la Vergine della Rivelazione alle Tre Fontane (le apparizioni al noto veggente Bruno Cornacchiola) festeggia i suoi 70 anni, motivo per cui è bello ed edificante scoprire le relazioni che intercorrono tra Fatima e Tre Fontane che Saverio Gaeta ha brevemente inquadrato in qualche sua recente conferenza e di cui desidererei scrivere qualcosa prossimamente.

Ma bisogna anche ricordare che quest'anno si festeggiano i 175 anni dall'apparizione dell'Immacolata all’ebreo Alfonso Ratisbonne che, a quell’evento eccezionale, deve la sua conversione alla fede cattolica.

Facciamo brevemente memoria dell’evento.

Ratisbonne: chi era costui? Un giovane avvocato ebreo-francese non praticante ma comunque ostile al cristianesimo, che si trovava a Roma per motivi di salute. Aveva fatto una scommessa con un suo parente convertito, Théodeore de Bussieres, che gli aveva messo al collo la Medaglia dell'Immacolata e gli aveva fatto recitare la preghiera “O Maria Concepita senza peccato”, ecc.

Alphonse non vedeva l’ora di dimostrare che non sarebbe successo nulla. Ma mentre girava per i vicoli del centro della Città eterna, Il 20 gennaio del 1842, si sentì misteriosamente attratto ad entrare nella chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, e alzando gli occhi verso un altare laterale, vide la Vergine Maria “così come è rappresentata nella Medaglia fatta coniare da Caterina Labouré”, come spiegherà egli stesso.

Esiste un legame connaturale – si direbbe – tra le due mariofanie, quella dell’Immacolata a Caterina Labourè (Rue du Bac 1830) e quella ad Alphonse, quasi come se la seconda costituisse il prosieguo organico, il prolungamento delle apparizioni ricevute da Catherine, la conferma irrefrangibile dell’autenticità non solo delle apparizioni e dei messagi del 1830 alla Labouré, ma pure il sigillo celeste che confermava la missione che l’Immacolata aveva a Parigi inaugurato e di cui ho parlato in qualche post precedente (qui e qui e qui).

A questo punto, è giunto il momento di riportare la sensazionale testimonianza di Alphonse:

“All'improvviso, mi sentii preso da uno strano turbamento e vidi come scendere un velo davanti a me. La chiesa mi sembrò tutta oscura, eccettuata una cappella, come se la luce si fosse concentrata tutta là. Non posso rendermi conto di come mi sia trovato in ginocchio davanti alla balaustra di quella cappella: in effetti, ero dall'altra parte della chiesa e tra me e la cappella c'erano, a sbarrare il passo, gli arredi che erano stati montati per un funerale. Levai comunque gli occhi verso la luce che tanto risplendeva e vidi, in piedi sull'altare, viva, grande, maestosa, bellissima e dall'aria misericordiosa, la Santa Vergine Maria, simile nell'atto e nella struttura all'immagine della Medaglia che mi era stata donata perché la portassi. Cercai più volte di alzare gli occhi verso di Lei, ma il suo splendore e il rispetto me li fecero abbassare, senza impedirmi però di sentire l'evidenza dell'apparizione. Fissai lo sguardo, allora, sulle sue mani e vidi in esse l'espressione del perdono e della misericordia. Con quelle stesse mani, mi fece segno di restare inginocchiato. Ma una forza irresistibile mi spingeva verso di lei. Alla sua presenza, benché Ella non abbia detto alcuna parola, compresi di colpo l'orrore dello stato in cui mi trovavo, la deformità del peccato, la bellezza della religione cattolica (si, proprio della religione cattolica: sono le parole stesse di Ratisbonne). In una parola, COMPRESI TUTTO DI COLPO".

“Qualche minuto dopo – prosegue Alphonse –Théodeore de Bussieres lo ritrova lì, inginocchiato, prostrato, in lacrime, come se il suo corpo ed il suo cuore si fossero f u s i al contatto mediatore della Vergine, trasfigurata dalla luce di Dio (…)  Ella non mi ha detto nulla ma h o c a p i t o t u t t o’, ripeterà poi l’ormai trasformato Raisbonne. Raggiungeva, così, il tutto attraverso il nulla. La pienezza della parola nel silenzio, il trascendente in questa immanenza che lo penetrava”.

Poi? Ratisbonne si convertì e nel 1847 fu persino ordinato sacerdote. Fu prima gesuita, poi membro dei “sacerdoti di Nostra Signora di Sion”. Di questa congregazione fondò una sede in Palestina.

La Madre di Misericordia aveva così, con quell'evento prodigioso, autenticato la sua missione, quella di essere “Donna escatologica” preannunciata dalle Sacre Scritture, pronta al compimento di ciò che di Lei è stato detto: “Ella ti schiaccerà il capo” (Gen 3, 15) come pure: “Tu sola se hai distrutto tutte le eresie nel mondo intero” (dalla Liturgia, Comune della BVM).

Certo convertendo così clamorosamente un ebreo, del resto ostinato, la Vergine Immacolata dava un pegno di quella sua “regale potenza” (Pio XII, Lettera Enciclica Ad Coeli Reginam) che di certo vorrà e potrà estendere in tutto il mondo allorché il Trionfo del suo Cuore Immacolato sarà compiuto; in attesa di quell'evento di grazia, gioia e felicità che ci attende impegniamo le nostre energie e risorse spirituali per preparare e affettare il benedetto e sospirato regno di Cristo per mezzo di Maria!

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