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venerdì 22 settembre 2017

Dopo che la giustizia di Dio sarà stata soddisfatta

07_Trionfo del Cuore Immacolato: letteratura profetica (quinta parte)



Quelli riportati nei precedenti articoli sono vaticini solo di una esigua porzione di testimoni rispetto al numero eccezionalmente elevato di profeti, anche di grande spessore morale, dottrinale e spirituale che hanno parlato di questo tempo glorioso che ci attende. Per questo si peccherebbe di imprudenza più a scartare che a credere alle loro profezie, la cui concordanza diventa una prova sufficientemente valida per dar credito ad esse. Sono proprio i preannunci profetici di queste anime elette che ci permettono di gettare luce sulla realtà del Trionfo, sulle sue note caratteristiche, e su tanti altri aspetti più o meno marginali che, considerati in modo cumulativo, ci danno un quadro preciso e uniforme di quello che sarà questa èra di Maria e il tempo che lo precederà.  

PADRE NECTOU († 1777) (1).
« La giustizia regnerà nel mondo e la controrivoluzione sarà compiuta. Allora il trionfo della Chiesa sarà così completo che non si vedrà mai più niente del genere, perché questa sarà l’ultima vittoria della Chiesa sulla terra. Quelle persone che vedranno quest’ultima rivoluzione ringrazieranno Dio per averle preservate così che potessero assistere a questo glorioso trionfo della Chiesa » (2).
SUOR DELLA NATIVITÀ († 1798) (3).
« Quando le persecuzioni contro la Chiesa si saranno diffuse come un incendio incontrollabile, anche in luoghi dove si pensava che non ci fosse pericolo, allora il Signore, che sa come trarre gloria da ogni cosa, improvvisamente comanderà al potente fiume di fuoco e a satana di arrestarsi. Allora verrà proclamata una pace universale […].
Dopo che la giustizia di Dio sarà stata soddisfatta, Egli riverserà un’abbondanza di grazie sulla sua Chiesa, diffonderà la Fede e ristabilirà la disciplina della Chiesa in quei paesi dove era divenuta tiepida e accomodante.
Ho visto in Dio che nostra Madre, la Santa Chiesa, si diffonderà in molti paesi e produrrà i suoi frutti in abbondanza per compensare gli oltraggi che avrà patito a causa dell’empietà e delle persecuzioni dei suoi nemici. Ho visto che la povera gente, stanca dalle ardue fatiche e dalle prove che Dio mandava loro, allora fremerà per la gioia che Dio infonderà nei loro buoni cuori. La Chiesa, grazie alla sua fede e al suo amore, diventerà più fervente e più fiorente che mai. La nostra buona Madre, la Chiesa, assisterà a molte cose stupefacenti, persino dalla parte dei suoi persecutori di un tempo, perché essi si presenteranno davanti ad essa gettandosi ai suoi piedi, la riconosceranno e imploreranno da essa e da Dio il perdono per tutti i delitti e le offese che essi avevano perpetrato a suo danno. Essa non li considererà più come suoi nemici, ma invece darà loro il benvenuto come suoi figli.
Ora tutti i penitenti sinceri accorreranno alla Chiesa da ogni parte, che li accoglierà in seno a sé. L’intera comunità dei fedeli si profonderà in inni di penitenza e di rendimento di grazie alla gloria del Signore.
Vedo in Dio una grande potenza, guidata dallo Spirito Santo, che riporterà l’ordine attraverso un secondo sommovimento. Vedo in Dio una vasta assemblea di pastori che affermerà i diritti della Chiesa e del suo Capo. Essi ristabiliranno le discipline del passato. Vedo in particolare due servi del Signore che si distingueranno in questa lotta gloriosa e che, attraverso la grazia dello Spirito Santo, riempiranno di ardente zelo i cuori di questa illustre assemblea. Tutti i falsi culti verranno aboliti; saranno eliminati tutti gli abusi della Rivoluzione e ripristinati gli altari del Dio vero. Le regole del passato verranno fatte osservare nuovamente, e la nostra religione almeno sotto certi aspetti prospererà più che mai » (4).
BEATA ELISABETTA CANORI MORA († 1825) (5).
« Dio rivela a Elisabetta: “Rallegrati, o figlia, oggetto delle mie compiacenze. Non più disperso sarà il Cristianesimo, né Roma priva sarà di possedere il tesoro della cattedra dell’infallibile verità di Chiesa santa. Io riformerò il mio popolo e la mia Chiesa. Manderò zelanti sacerdoti a predicare la mia fede, formerò un nuovo apostolato, manderò il mio divino Spirito a rinnovare la terra. Riformerò gli Ordini religiosi per mezzo di nuovi riformatori santi e dotti, e tutti possederanno lo spirito del mio diletto figlio Ignazio di Loyola. Darò un nuovo pastore alla mia Chiesa, dotto e santo, ripieno del mio spirito, con il suo santo zelo riformerà il gregge di Gesù Cristo” […].
Elisabetta spiega: “Mi diede a conoscere [il Signore] molte altre cose concernenti questa riforma […]. San Pietro scelse il nuovo Pontefice, fu riordinata tutta la Chiesa secondo i dettami del Santo Evangelo, si ristabilirono gli Ordini religiosi e tutte le case dei cristiani divennero tante case religiose […].
In questa maniera si formò in un momento il trionfo, la gloria e l’onore della Chiesa Cattolica. Da tutti era acclamata, da tutti era stimata, da tutti venerata; tutti si diedero alla sequela di Essa, seguendo tutti il Vicario di Cristo […]. Vari sovrani che sosterranno la santa Chiesa Cattolica saranno veri cattolici. Depositando i loro scettri e corone ai piedi del Santo Padre, vicario di Gesù Cristo, vari regni lasceranno i loro errori e torneranno nel seno della cattolica fede. Intere popolazioni si convertiranno e riconosceranno per vera religione la fede di Gesù Cristo […].
Questa grande opera non si farà senza un grande sconvolgimento di tutto il mondo, di tutte le popolazioni, ancora di tutto il clero secolare e regolare, di tutte le corporazioni religiose dell’uno e dell’altro sesso, dovendo tutte essere riformate, secondo lo Spirito del Signore e i dettami delle primitive regole dei loro santi Fondatori e Istitutori” » (6).
« Furono separati i buoni cattolici dai falsi cristiani. Molti di quelli che negavano Dio lo confessavano e lo riconoscevano per quel Dio che egli è. Tutti lo stimavano, lo adoravano, lo amavano. Tutti osservavano la sua santa legge. Tutti i religiosi e religiose si sistemavano nella vera osservanza delle loro regole. Il clero secolare era l’edificazione della santa Chiesa. Nelle religioni fiorivano uomini di molta santità e dottrina, e di vita molto austera » (visione del 7 giugno 1815).
LA MADONNA A MELANIA CALVAT, VEGGENTE DI LA SALETTE († 1904)
La Vergine Santa, nel segreto, le rivelò:
« Allora Gesù Cristo con un atto della sua misericordia grande per i giusti comanderà ai suoi angeli che tutti i suoi nemici siano messi a morte. Improvvisamente i persecutori della Chiesa di Gesù Cristo e tutti gli uomini dediti al peccato moriranno e la terra diventerà come un deserto. Allora si farà la pace, la riconciliazione di Dio con gli uomini; Gesù Cristo sarà servito, adorato e glorificato; dappertutto fiorirà la carità.
I nuovi re saranno il braccio destro della Santa Chiesa, che sarà forte, umile, pia, povera, zelante e imitatrice delle virtù di Gesù Cristo. Il Vangelo sarà predicato dappertutto e gli uomini faranno grandi progressi nella fede perché vi sarà unità tra gli operai di Gesù Cristo e perché gli uomini vivranno nel timor di Dio » (7).
SAN LUIGI ORIONE († 1940)
« Avremo “novos cœlos et novam terram” (8). La società restaurata in Cristo, ricomparirà più giovane, più brillante, ricomparirà rianimata, rinnovata e guidata dalla Chiesa. Il Cattolicesimo, pieno di divina verità, di carità, di giovinezza, di forza soprannaturale, si leverà nel mondo e si metterà alla testa del secolo rinascente, per condurlo all’onestà, alla fede, alla felicità, alla salvezza »  (9).
« Ciascuno avrà un cuore vivo di Dio, si sentirà e sarà operaio di Dio: sarà felice di dare la vita alla giustizia, alla verità, alla carità, a Gesù Cristo, che è Via, Verità, Vita, Carità, e vi sarà un solo ovile sotto la guida di un solo pastore: Cristo Signore e Redentore Nostro, il quale, nel suo Vicario, nel Papa, il “dolce Cristo in terra”, regnerà con tanta gloria da vincere ogni pensiero umano e ogni, speranza dei buoni, e tutta la terra vedrà che di realmente grande non c’è che il nostro Signore Gesù Cristo. E il Papa sarà non solo il “Padre del popolo cristiano” […] ma sarà il Padre del mondo intero fatto cristiano, e su di Lui peserà e si aggirerà tutto il mondo » (10).
IDA PEERDEMAN, VEGGENTE DI AMSTERDAM († 1996)
« Ho visto il drago che si raggomitolava per cadere esausto e sconfitto. E la voce diceva: “Il tuo potere è infranto e la tua forza ti è stata tolta. Il tuo orgoglio e la tua alterigia vengono calpestati” » (11).
Note:
1) Padre Nectou fu Provinciale dei Gesuiti nel Sud-Ovest della Francia. Veniva considerato dai sacerdoti che lo conobbero come un santo e un profeta. Profetizzò la soppressione dell’Ordine dei Gesuiti, cosa che puntualmente accadde nel 1773. Padre Nectou aveva previsto anche la Rivoluzione francese, fin nei minimi particolari, come poté testimoniare l’abbé Raux. Morì nel 1777.
2) Citato da G. Culleton, The prophets and our times, p. 176.
3) Jeanne Le Royer era una donna incolta che trascorse tutta la sua vita nella città di Fougères. In giovinezza venne ammessa come domestica nel convento di Santa Chiara a Fougères, dove nel 1755 divenne suora. Faceva parte dell’Ordine delle Clarisse Urbaniste, il nome religioso che prese fu “Suor della Natività”. Ebbe numerose visioni profetiche e rivelazioni celesti. Poiché non sapeva scrivere, dettò le rivelazioni al suo padre spirituale. Ma qualche tempo dopo, assalita dagli scrupoli, distrusse le prime copie gettandole nel fuoco. Trent’anni più tardi, nel 1790, il suo nuovo direttore spirituale trascrisse nuovamente le rivelazioni in cui vengono descritte in grande dettaglio, tra l’altro, i terribili avvenimenti della Rivoluzione francese. Jeanne Le Royer morì nel 1798. Le rivelazioni di Suor della Natività vennero raccolte in tre volumi e pubblicate nel 1817.
4) G. Culleton, The prophets and our times, pp. 179-180. Si veda anche: Y. Dupont, Catholic Prophecy, TAN Books, Rockford 1973 (testo reperibile  in https://archive.org/stream/CatholicProphecy/CatholicProphecy_djvu.txt).
5) Elisabetta Canori nasce nel 1774 da un’agiata famiglia romana. A 22 anni sposa un giovane avvocato, Cristoforo Mora, il quale cede alle lusinghe di una donna di bassa condizione e riduce la famiglia all’indigenza, pur non abbandonando il tetto coniugale. Elisabetta decide allora di vivere in totale fedeltà al marito e alle due figlie che mantiene faticosamente col proprio lavoro. La sua forza scaturisce da una preghiera intensa, dalla propria fedele appartenenza al Terz’Ordine Trinitario e dalla persuasione che il sacramento del Matrimonio l’ha veramente legata a Cristoforo in maniera indissolubile. Dona se stessa per la conversione del marito, per il papa, la Chiesa e la sua città di Roma, dove muore il 5 febbraio 1825. Cristoforo Mora, convertitosi, divenne poi sacerdote e Francescano Conventuale. Elisabetta fu favorita di doni mistici eccezionali, tra cui il carisma della profezia. È stata beatificata il 24 aprile 1994 a Roma da san Giovanni Paolo II. «La vita mistica di Elisabetta Canori Mora, nonostante la sua beatificazione, è rimasta comunque celata e le sue rivelazioni private, dove si evince tutta la problematicità di corruzione dentro la Chiesa, sia nei suoi insegnamenti che nei suoi costumi, non sono state finora oggetto né di attenzione né di studio. Il motivo di tale occultamento è riconducibile ad un’unica ragione: quando i documenti denunciano i mali della Chiesa viene scelta la via del silenzio […]. Parlare di crisi della Chiesa è mettere il dito nella piaga, è sollevare una polvere che si vuole tenere nascosta sotto i tappeti, è tirare una tenda su uno scenario che offre scandalo e non edificazione. In realtà la piaga va curata, la polvere va eliminata, la tenda va calata per poter liberare la Sposa di Cristo dalla insipienza, dalla ignoranza e dall’infedeltà»: C. Siccardi, Fatima e la Passione della Chiesa, Sugarco, Milano 2011, p. 133.
6) Messaggio di Dio alla Beata (1821). Cf beata Elisabetta Canori Mora, Diario. La mia vita nel Cuore della Trinità,Edizioni Segno, Tavagnacco 2012, 620 pp. (testo reperibile su http://www.intratext.com/ixt/ita1070/).
7) Mélanie Calvat, L’apparition de la Très Sainte Vierge sur la montagne de La Salette.
8) L’espressione “nuovi cieli e nuova terra”, va intesa naturalmente in senso figurato.
9) San Luigi Orione, Lettera da Buenos Aires, 3 luglio 1936, in Sui passi di Don Orione. Sussidio per la formazione al carisma, EDB, Bologna 1996.
10) San Luigi Orione, Lettera da Rio de Janeiro, 16 dicembre 1921, in ivi.
11) Messaggio della Signora di tutti i Popoli a Ida Peerdeman, 11 febbraio 1975. Si veda anche l’aureo libretto di padre S. M. Manelli, FI, Il Cuore Immacolato di Maria. Meditazioni per ogni giorno del mese di febbraio (Casa Mariana Editrice, Frigento 2017) nel quale il padre scrive: « Chi vincerà fra la “Tutta grazia” e il “tutto peccato”? Lo sappiamo già: vincerà la “Tutta grazia”. Ella già lo ha promesso a Fatima, e ora sta per mantenere la sua promessa: “Infine, il Mio Cuore Immacolato trionferà!”. Sarà felice e beato il Trionfo della “Tutta grazia” con i suoi figli, fedeli alla vita di grazia! » (pp. 44-45).

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