"Pertanto dispongo quanto segue". Francesco punta
sui nunzi, comprese le pecore nere
La delibera con cui papa Francesco dota la segreteria di Stato vaticana di una terza sezione alla pari con le due già esistenti è in una lettera da lui scritta a metà ottobre al cardinale segretario di Stato Pietro Parolin.
Ecco qui di seguito la parte dispositiva della lettera del papa:
"Nella convinzione, pertanto, di dover assicurare da parte mia una più fraterna attenzione e un più sollecito accompagnamento umano, sacerdotale, spirituale e professionale a quanti servono nel cosiddetto 'ruolo diplomatico' della Santa Sede – capi missione e collaboratori – e a quanti ade esso stanno preparandosi – alunni della pontificia Accademia ecclesiastica – dispongo quanto segue:
"1) L’attuale ufficio del Delegato per le rappresentanze pontificie viene debitamente rafforzato, costituendo la Terza Sezione della Segreteria di Stato, con la denominazione di Sezione per il personale di ruolo diplomatico della Santa Sede.
"2) Esso dipenderà dal Segretario di Stato, sarà presieduto dal Delegato per le rappresentanze pontificie e dotato di congruo numero di officiali.
"3) Avrà come finalità di dimostrare l’attenzione e la vicinanza del Papa e dei superiori della Segreteria di Stato al personale del ruolo diplomatico. A questo scopo il Delegato per le rappresentanze pontificie potrà prevedere di rendere visita alle sedi delle rappresentanze pontificie su base regolare o quando si presenti qualche necessità.
"4) Si occuperà esclusivamente, come indicato dal nome, di tutte le questioni e le problematiche – quali ad esempio la selezione, la formazione iniziale e permanente, le condizioni di vita e di servizio, gli avanzamenti, i permessi, il personale locale, ecc. – attinenti alle persone che lavorano nel servizio diplomatico della Santa Sede o che vi si preparino.
"5) Nell’esercizio di queste funzioni godrà della giusta autonomia e, nello stesso tempo, procurerà di stabilire una stretta collaborazione con la Sezione per gli affari generali (che continuerà ad occuparsi delle questioni generali delle rappresentanze pontificie) e con la Sezione per i rapporti con gli Stati (che continuerà ad occuparsi degli aspetti politici delle rappresentanze pontificie). In questo senso il Delegato per le rappresentanze pontificie parteciperà insieme al Sostituto per gli affari generali e al Segretario per i rapporti con gli Stati alle riunioni settimanali di coordinamento presiedute dal Segretario di Stato. Egli inoltre convocherà e presiederà le riunioni ad hoc per la preparazione delle nomine dei rappresentanti pontifici. Infine sarà responsabile, insieme al presidente della pontificia Accademia ecclesiastica, per quanto riguarda la selezione e la formazione dei candidati".
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Da queste disposizioni di papa Francesco si evince che il delegato per le rappresentanze pontificie non dipenderà più, come è stato finora, dal sostituto della segreteria di Stato per gli affari generali Giovanni Angelo Becciu, ma avrà parità di grado sia con lui che con il titolare della seconda sezione, il segretario per i rapporti con gli Stati, il britannico Paul Richard Gallagher.
Il titolare della nuova sezione è l'arcivescovo polacco Jan Romeo Pawlowski (nella foto), 57 anni, nominato già nel dicembre del 2015 in questo ruolo oggi potenziato di delegato per le rappresentanze pontificie. Quando tra il 2009 e io 2015 fu nunzio nella Repubblica del Congo e in Gabon, ebbe come subalterno l'egiziano Yoannis Lahzi Gaid, oggi secondo segretario personale di papa Francesco.
Con questa delibera la segreteria di Stato rafforza quindi ancor di più la sua centralità nell'ordinamento della curia vaticana, solo temporaneamente e illusoriamente appannata nelle fasi iniziali del pontificato di Jorge Mario Bergoglio.
Non solo. Tramite questa nuova sezione della segreteria di Stato papa Francesco seguirà con cura accresciuta le nomine e le carriere dei nunzi, cioè di una corporazione sulla quale egli ha puntato fin da quando è stato eletto papa, ad esempio affidando a dei nunzi di lungo corso – sebbene privi di una competenza specifica nei nuovi ruoli loro assegnati – la segreteria generale del sinodo dei vescovi e la nevralgica congregazione per il clero, nel primo caso a Lorenzo Baldisseri e nel secondo caso a Beniamino Stella, entrambi promossi cardinali a tamburo battente e tuttora a lui vicinissimi, come consiglieri ed esecutori.
Curiosamente, inoltre, papa Francesco neppure ha temuto di associare a sé – e di tenerlo ben stretto tra le persone della sua cerchia più fidata – un diplomatico richiamato a Roma nel 2004 per precedenti comportamenti immorali nelle nunziature di Algeria, di Svizzera e soprattutto di Uruguay: monsignor Battista Ricca, direttore della Casa di Santa Marta, "prelato" dell'Istituto per le Opere di Religione e tuttora in servizio presso la segreteria di Stato con il grado elevato di consigliere di nunziatura di prima classe.
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