IL “CERCHIO MAGICO” DEL PONTEFICE REAGISCE ALL’INTERVISTA DI
MÜLLER. QUALCUNO SI È SENTITO CHIAMATO IN CAUSA?
Il cerchio magico intorno a papa Bergoglio si è sentito toccato dalle critiche del cardinale Müller nell’intervista al Corriere della Sera di ieri? Sembra proprio di sì, a giudicare da qualche reazione. Vediamo prima che cosa diceva il porporato tedesco, che il Pontefice Regnante non ha rinnovato – come sarebbe stato prevedibile, e forse auspicabile – nella carica di Prefetto della Congregazione per la Fede.
Scriveva il Corriere: “Müller, forse il più rispettato teologo cattolico, è l’ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, sostituito a sorpresa nel luglio scorso da Jorge Mario Bergoglio. «Il Papa mi confidò: “Alcuni mi hanno detto anonimamente che lei è mio nemico” senza spiegare in qual punto», racconta affranto. «Dopo quarant’anni al servizio della Chiesa, mi sono sentito dire questo: un’assurdità preparata da chiacchieroni che invece di instillare inquietudine nel Papa farebbero meglio a visitare uno strizzacervelli. Un vescovo cattolico e cardinale di Santa Romana Chiesa è per natura con il Santo Padre. Ma credo che, come diceva il teologo del Cinquecento, Melchior Cano, i veri amici non sono coloro che adulano il Papa ma quelli che lo aiutano con la verità e la competenza teologica ed umana. In tutte le organizzazioni del mondo i delatori di questa specie servono solo se stessi».
E continuava: «Le tensioni nascono dalla contrapposizione tra un fronte tradizionalista estremista su alcuni siti web, e un fronte progressista ugualmente esagerato, che oggi cerca di accreditarsi come superpapista», secondo Müller. Si tratta di minoranze, ma agguerrite. Infine il cardinale diceva ancora: «Attenzione: se passa la percezione di un’ingiustizia da parte della Curia romana, quasi per forza di inerzia si potrebbe mettere in moto una dinamica scismatica, difficile poi da recuperare. Credo che i cardinali che hanno espresso dei dubbi sull’Amoris Laetitia, o i 62 firmatari di una lettera di critiche anche eccessive al Papa vadano ascoltati, non liquidati come “farisei” o persone brontolone. L’unico modo per uscire da questa situazione è un dialogo chiaro e schietto. Invece ho l’impressione che nel “cerchio magico” del Papa ci sia chi si preoccupa soprattutto di fare la spia su presunti avversari, così impedendo una discussione aperta ed equilibrata. Classificare tutti i cattolici secondo le categorie di “amico” o “nemico” del Papa, è il danno più grave che causano alla Chiesa. Uno rimane perplesso se un giornalista ben noto, da ateo si vanta di essere amico del Papa; e in parallelo un vescovo cattolico e cardinale come me viene diffamato come oppositore del Santo Padre. Non credo che queste persone possano impartirmi lezioni di teologia sul primato del Romano Pontefice». Sul licenziamento senza motivo da parte del Papa di alcuni teologi della Congregazione: «Le persone non possono essere mandate via ad libitum, senza prove né processo, solo perché qualcuno ha denunciato anonimamente vaghe critiche al Papa mosse da parte di uno di loro…».
È evidente che il cardinale si colloca al centro delle tensioni che oggi attraversano e lacerano la Chiesa; non vuole assolutamente essere classificato fra gli avversari del Pontefice, e chiede un dialogo. Proprio come tempo fa aveva suggerito il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, scelto dal Pontefice per quel ruolo, e suo braccio destro.
Qualche reazione. Alberto Melloni, leader della scuola di Bologna, l’ala più sinistrorsa del panorama ecclesiale italiano, accreditato come consigliere di Bergoglio: “Non credo ci sia un pericolo di scisma: la Chiesa cattolica è unita pur con le differenze che ci sono. Sentire parlare così una persona, che è stata in un importante posto nella Dottrina della Fede, mi sembra che osi sollevare delle minacce nei confronti del Papa”. E chiede silenzio: “Se uno sta con il Papa forse sta più zitto”. Quanto invece alla richiesta del cardinale tedesco di ascolto di tutte le voci, lo storico taglia corto: “La Chiesa non è il mercato del pesce”. Da ricordare che la scuola di Bologna è sempre stata molto critica dei pontefici precedenti, e quanto al silenzio certo non aveva praticato il consiglio espresso oggi…
Vi alleghiamo poi alcuni interventi sui social di padre Antonio Spadaro, il gesuita che la vox populi indica come uno delle ombre che si muovono dietro il rutilante palcoscenico mediatico del Pontefice, e di Andrea Grillo, un teologo laico che si dice molto ascoltato a Santa Marta. Giudicate voi se può essere che qualche coda abbia sentito il calore delle parole di Müller…
Mentre Grillo continuava così:
Commentava un amico del teologo, senza che il teologo stesso obiettasse nulla. Tanto per far capire l’ambiente e le idee che vi circolano:
LA BEATA K. EMMERICH VIDE E DENUNCIO' L'ODIERNA "CHIESA DELLE TENEBRE", "FALSA CHIESA", "NEO-CHIESA".
Chiara e drammatica è la realtà espressa da profeti autorevoli e ribadita dalla Madonna stessa in alcune sue recenti apparizioni di una « falsa Chiesa » all’opera contro la « vera Chiesa », cosa che determinerà – anzi sta già determinando – confusione terribile e smarrimento tra molti credenti. È lo stesso concetto che esprimevano gli ultimi Pontefici quando parlavano di « una mentalità non cattolica all’interno della Cattolicità » (beato Paolo VI), prevedendo che, con il passare degli anni, sarebbe divenuta “partito maggioritario” (1) facendo così passare l’idea, tra i fedeli e tra i cittadini del mondo che la Chiesa di Cristo, finalmente, si è evoluta, ha assunto una volta e per sempre la mentalità moderna, le mode del mondo, rinunciando ai suoi dogmi, alla sua santità, per essere l’ “apostola” e la “moderatrice” universale dei princìpi della rivoluzione anticristiana diffusi nel mondo (“mondialismo”...).
Per conoscere in anticipo e sventare questa tragica situazione il buon Dio ci ha mandato i suoi profeti che, da tempo, stanno preparando la Chiesa ad affrontare questa “terribile prova” e a resistere, con le armi della Fede, all’aggressione del nemico del genere umano che si propone di scardinare i fondamenti della Fede, della verità, del bene dalla terra.
Un esempio è costituito dalle parole di fuoco del grande vescovo americano, il venerabile Fulton Sheen († 1979) che ha fatto molte profezie autorevoli sugli ultimi tempi. Circa l’azione di Satana nella Chiesa spiegava che egli giungerà, ad un certo punto, a creare « una contro Chiesa che sarà la scimmia della Chiesa, perché lui, il diavolo, è la scimmia di Dio. Avrà tutte le note e le caratteristiche della Chiesa, ma in senso inverso e svuotata del suo contenuto divino. Sarà un corpo mistico dell’Anticristo che in tutte le cose esteriori somiglierà al corpo mistico di Cristo » (2), volendo così ingannare e perdere, se gli riuscisse, gli stessi eletti di Dio.
Pregnanti sono anche le espressioni della beata Katharina Emmerick che, dal 1820 al 1823, fu favorita di numerose visioni riguardanti la crisi della Chiesa negli ultimi tempi. Le sue definizioni sono lapidarie: usa espressioni emblematiche come “chiesa strana”, “chiesa stravagante”, “nuova chiesa”, “chiesa delle tenebre”, “falsa chiesa”. Si intravede chiaramente una realtà nella realtà, una “pseudo-chiesa” operante all’interno del recinto sacro della vera Chiesa ma non parte vitale si Essa.
Ecco alcune visioni straordinariamente profetiche della Beata:
« Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa Chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità » (13 maggio 1820).
« Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola... Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto... C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso tipo » (12 settembre 1820).
« Non c’era niente di santo in essa [...]. Ho visto ogni genere di persone, cose, dottrine ed opinioni » (12 settembre 1820).
« C’era qualcosa di orgoglioso, presuntuoso e violento in tutto ciò, ed essi sembravano avere molto successo. Io non vedevo un solo angelo o un santo che aiutasse nel lavoro » (12 settembre 1820).
« Vedo che la falsa chiesa delle tenebre sta facendo progressi, e vedo la tremenda influenza che essa ha sulla gente » (10 agosto 1820).
« Vidi cose deplorevoli: stavano giocando d’azzardo, bevendo e parlando in chiesa; stavano anche corteggiando le donne. Ogni sorta di abomini venivano perpetrati là. I sacerdoti permettevano tutto e dicevano la Messa con molta irriverenza. Vidi che pochi di loro erano ancora pii, e solo pochi avevano una sana visione delle cose » (27 settembre 1820).
Forse l’apice rivelativo si tocca con la visione del 22 aprile 1823, in cui la Beata vide come « molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti e avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sétte di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova chiesa... Ma Dio aveva altri progetti » (3).
Note:
1) Cf J. Guitton, Paolo VI segreto, San Paolo, Milano 1985, p. 21.
2) Venerabile F. J. Sheen, Communism and the Conscience of the West,Bobbs-Merril Company, Indianapolis 1948, pp. 24-25. Approfondendo il tema, spiegava: « Il falso profeta avrà una religione senza croce. Una religione senza un mondo a venire. Una religione per distruggere le religioni. Ci sarà una chiesa contraffatta. La Chiesa di Cristo [la Chiesa Cattolica] sarà una. E il falso profeta ne creerà un’altra. La falsa Chiesa sarà mondana, ecumenica e globale. Sarà una federazione di Chiese. E le religioni formeranno un certo tipo di associazione globale. Un parlamento mondiale delle Chiese. Sarà svuotato di ogni contenuto divino e sarà il corpo mistico dell’Anticristo. Il corpo mistico sulla terra oggi avrà il suo Giuda Iscariota e sarà il falso profeta. Satana lo assumerà tra i nostri vescovi » (ibidem).
3) Beata Catharina Emmerich, Visioni.
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