IN VATICANO I DEMIURGHI CHE VOGLIONO RIDURCI
“Rinoceronte, leone, pangolino e altre specie sono di fronte ad una minaccia esistenziale per il commercio illegale di selvatici”, ha detto mentre una lacrimagli scendeva sul viso (ci sono le foto)
“ Non c’è dubbio che questa crescita di popolazione mette la fauna e l’habitat sotto enorme pressione … un impatto tremendo a meno che non cominciamo a pianificare e prendere misure da adesso”.
Il principe Williams e sua moglie Kate stanno per avere il terzo figlio fra pochi mesi, e Kate ha detto di volerne di più. Siccome esiste sempre qualcuno più malthusiano di te, una organizzazione di San Francisco chiamata Having Kids, ha esortato pubblicamente la coppia reale di “dare l’esempio” rinunciando al terzo figlio.
Il lettore di massa, che reagisce ad impulsi emozionali immediati, sarà indotto a dar ragione al principe, tanto più che oggi siamo inondati da clandestini africani equatoriali. Sarà utile ricordare che queste idee sono nel bagaglio ideologico di persone potenti, che possono realizzare le “misure” auspicate dal principe. E’ tipica ideologia delle elites globali la riduzione della popolazione, un’ossessione storica. Qui sotto un breve elenco delle misure che vogliono prendere:
Il principe Filippo d’Edimburgo, marito di Elisabetta, co- fondatore del Fondo Mondiale per la Natura:
“Se potessi reincarnarmi, vorrei tornare come un virus mortale per aiutare a risolvere la sovrappopolazione”.
David Rockefeller: “L’impatto negativo della crescita demografica sull’insieme dei nostri ecosistemi planetari sta divenendo qualcosa di tremendamente evidente” .
“Una popolazione mondiale compresa tra i 250 e i 300 milioni di persone, ossia un calo del 95% in rapporto ai livelli attuali, sarebbe l’ideale”.
Ezekiel Emanuel, oncologo, consigliere sanitario del presidente Obama ed uno degli architetti del progetto di sanità pubblico-privata “Obamacare”. E’ anche il fratello di Rahm Emanuel, sindaco di Chicago ed intimo amico di Obama (frequentavano lo stesso gay club).
“La società starebbe molto meglio se la gente non cercasse di vivere al di là dei 75 anni. La società e le famiglie starebbero meglio se la natura seguisse il proprio corso rapidamente e prontamente. E’ inefficace sprecare risorse mediche per persone che non possono avere una buona qualità di vita”.
John P. Holdren, fisico, consigliere di Obama per le questioni tecnologiche e scientifiche:
“Un programma di sterilizzazione delle donne dopo il secondo o terzo figlio, anche se ciò si configura come più difficile dell’operazione di vasectomia, potrebbe essere più facile da attuare che provare a sterilizzare gli uomini. Lo sviluppo d’una capsula di sterilizzazione e a lungo termine che sarà impiantabile sottopelle e potrà essere ritirata quando la gravidanza è desiderata, offre possibilità supplementari per il controllo coercitivo della fertilità. La capsula potrebbe essere impiantata nella pubertà ed essere amovibile, con un pernesso ufficiale, per un numero limitato di nascite”:
Eric R. Pianka, zoologo evoluzionista, esperto di lucertole, università del Texas.
I carburanti fossili stanno finendo: sicchè dobbiamo tagliare la popolazione fino a due miliardi, un terzo di quella che c’è attualmente». “una qualche forma di pandemia è quel che ci vuole per uccidere rapidamente miliardi di persone. L’Aids? Decisamente troppo lento.Ll’Ebola: è straordinariamente letale e uccide in giorni, non in anni. «Si diffonde per via aerea e ammazza il 90 % degli infettati. Pensateci».
Nina Fedoroff, biotecnologa, consulente Scientifica per le Segretarie di Stato Usa Condoleezza Rice e Hillary Clinton.
“Dobbiamo continuare a ridurre il tasso di crescita della popolazione mondiale; il pianeta non può sopportare molta più gente”.
Thomas Ferguson, politologo economista, consulente del Dipartimento di Stato:
“Dobbiamo ridurre il livello della popolazione. Tutti gli stati possono farlo pulitamente come lo facciamo noi [in Usa] o rassegnarsi ad avere i problemi disastrosi che ci sono in posti come El Salvador, Iran o Beirut (sic)- La popolazione èè un problema politico. Una volta che la popolazione è fuori controllo, occorre un governo autoritario, anche fascista, per ridurla”
Bill Maher, scrittore, autore e presentatore televisivo, opinionista:
“Sono a favore dell’aborto, sono a favore del suicidio assistito, sono a favore del suicidio nornale…troppa gente, il pianeta è troppo ingombro e noi dobbiamo promuovere la morte”.
Jacques Cousteau, esploratore e oceanografo (scomparso nel 1997)
“Per stabilizzare la popolazione mondiale dobbiamo eliminare 350mila persone al giorno. E’ una cosa orribile a dirsi, ma è altrettanto male non dirlo”.
Francesca Minerva e Alberto Giubilini, dell’università Monash di Melbourne, sul Journal of Medical Ethics:
“Noi crediamo che quando situazioni simili a quelle che giustificano l’aborto si realizzano dopo la nascita, si dovrebbe essere autorizzati a ciò che noi chiamiamo aborto post-natale. Proponiamo di chiamarlo aborto post-natale anziché “infanticidio”, per sottolineare che lo statuto morale dellìindividuo ucciso è paragonabile a quello di un feto. Quindi dire che l’eliminazione di un neonato può essere eticamente accettabile nelle circostanze simili a quelle di un aborto. Queste circostanze comprendono il caso in cui il neonato ha la possibilità di avere una vita decente, ma il benessere della famiglia è in pericolo”
(After-birth abortion: why should the baby live?)
David Brower, ambientalista (scomparso nel 2000), direttore del Sierra Club:
“La gravidanza dovrebbe essere un crimine punibile contro la società, a meno che i genitori abbiano una licenza del governo. Tutti i genitori potenziali dovrebbero essere tenuti ad usare dei contraccettivi chimici; degli antidoti sarebbero dati dallo Stato ai cittadini scelti per procreare”:
Paul Ehrlich, biologo, che col suo libro allarmista “The Population Bomb” (1968) indusse molti governi ad attuare misure di limitazione delle nascite: “Nessuno, a mio avviso, ha il diritto di avere 12 bambini, o nemmeno tre, a meno che la seconda gravidanza non sia di gemelli”.
Siccome so già che molti lettori – ben “formati” dai media ai nuovi paradigmi – sono tentati di dare ragione a questi potenti signori, è opportuno notare che essi, come il principe Williams, progettano di ridurre i figli degli altri, i poveri, mai i propri. Sono loro che hanno il potere, quindi decidono per gli inferiori. Sono quelli che trasferiscono in Cina il lavoro degli altri, riducono i salari degli altri, peggiorano la vita degli altri, esigono l’austerità dagli altri, mai da loro.
La denatalità in Occidente è opera loro
Inoltre sono gli stessi gruppi d’elite globali che un quarantennio fa hanno promosso aborto e contraccezione per ridurre la natalità: hanno avuto successo, ma soprattutto in Europa e in Usa, dove hanno cambiato le mentalità, oltre che le leggi.
Anche in Cina il tasso di crescita comincerà a rallentare dal 2020, e nel 2030 scenderà in modo sostenuto, e il grande paese conoscerà i problemi che già noi europei conosciamo: riduzione della popolazione produttiva, peso eccessivo del sistema delle pensioni.
Adesso lorsignori, che in Europa hanno avuto “troppo” successo, sono gli stessi che promuovono la grande sostituzione con le ondate migratorie dall’Africa. Metà della popolazione del mondo vive oggi entro un tasso di natalità inferiore a 2 figli per donna, dunque diretto all’estinzione.
Nello stesso tempo, i media globalisti diffondono l’idea che la denatalità abbia lati positivi: “Meno bambini hanno bisogno di educazione primaria e secondaria, più risorse possono essere spese in istruzione di alta qualità e nel miglioramento dell’accesso alla scuola e alle università per adolescenti e giovani adulti”, si leggeva in un articolo del New York Times del 2014,: inoltre, “ bassi tassi di fecondità, sul medio periodo, portano a una maggiore stabilità sociale: nei paesi con alta natalità molti adulti faticano a trovare lavoro e a formarsi una famiglia “, (sic)”in un’era di cambiamenti climatici irreversibili e continue minacce di crisi nucleari (sic) l’umanità ha molti problemi legittimi di cui preoccuparsi. Il calo della fertilità non è uno di quelli”.
Insomma, nonostante i danni probabilmente irreversibili che hanno prodotto , questi demiurghi non ritengono di dover rivedere in nulla la loro ideologia, e non rinunciano ad architettare le loro operazioni di ingegneria sociale più gelide. Il Gala Tusk dove il principe Willliam ha pianto sul pangolino minacciato, non ha a che vedere con il presidente della Commissione UE Donald Tusk; “Tusk” è la zanna d’elefante in inglese, l’avorio, per cui i bracconieri cacciano gli elefanti. C’è nell’ambientalismo maltusiano l’antico riflesso aristocratico per cui l’aristocrazia si riservava la caccia, e la vietava ai poveracci. Oggi William e Kate si concedono tanti figli, e vogliono vietarli agli altri, ai bracconieri del mondo che minacciano la fauna e gli rovinano le brughiere e le foreste selvagge così preziose per la caccia alla volpe. C’è il riscaldamento climatico, parbleu, per colpa dell’umanità! E c’è la crisi economica, le economie fragili non possono reggere troppi vecchi, né dare l’istruzione primaria a troppi bambini.
“Le èlites non hanno più argomenti, perciò censurano”
Capite, spero, di cosa si tratta. L’economia è fragile in Occidente perché hanno applicato le loro teorie e ideologie globaliste, il “mercato” finanziario come lo volevano loro; l’effetto è che gli europei ne sono usciti i grandi perdenti.
“Dopo il 2008 è diventato evidente che il “mercato libero” era un trucco, una ideologia zombi a causa della quale i lavoratori e le collettività sono state devastate dai predatori finanziari e le ricchezze sono state concentrate verso l’alto, verso l’1%. Le guerre senza fine sono controproducenti per gli interessi nazionali. La de-industrializzazione e i programmi d’austerità hanno impoverito la classe operaia, distrutto la borghesia, e ferito a morte l’economia”, scrive l’economista Chris Hedges, che conclude: : “Le elites al potere capiscono che la loro ideologia da padroni del mondo non ha più credibilità né morale né intellettuale. E come reagiscono? Con l’intimidazione e la censura, perché non hanno più argomenti plausibili”.
C’è di peggio. Se rileggete i propositi dei ricchissimi globalisti-ecologisti sopra citati, e dei loro intellettuali del Principe, vedete che non si ritraggono dal pensare a programmi coercitivi di Stato, all’eliminazione o sterilizzazione forzata, persino all’ “aborto post-natale”.
E’ la mentalità che hanno acquisito; ormai sentono l’umanità inferiore come un allevamento da trattare con metodi zootecnici: il governo zootecnico globale, con le sue censure, intimidazioni, eliminazioni eutanasiche delle bocche inutili e degli improduttivi, rimpiazzi di popolazioni per “rinnovare la razza”, vaccinazioni di massa, tutto sta realizzandosi sotto i nostri occhi – per lo più ignari. Temo che quell’abitudine, gliel’abbiano data noi, collettivamente, con la nostra passività e ignoranza.
Bergoglio allineato col progetto zootecnino globale
Il punto più triste è vedere che il Vaticano di Francesco si sta attivamente affiancando alle i progetti anti-natalisti (o semplicemente anti-umani) del nuovo governo zootecnico globale. In questi giorni si tiene nella Casina Pio IV nei giardini vaticani, una conferenza mondiale dal tema che tanto piace ai Soros , ai Rockefeller, ai Turner CNN: “Health of the People, Health of the Planet and our responsibility: Climate Change, air pollution, and health” suona il titolo in inglese (ovviamente). Che si traduce: Salute della gente, salute del pianeta e nostra responsabilità: cambiamento climatico, inquinamento atmosferico e salute”. Insomma tutto il repertorio della neolingua. Non stupisce sapere che sono stati invitati notevoli personalità anti-nataliste e globalisti feroci. C’è l’economista Jeffrey Sachs, vicino a Soros, che come consulente di Eltsin consigliò – ed applicò – il passaggio “immediato” della Russia sovietica all’economia di mercato. La sua ricetta, chiamata shock therapy, consisté nell’improvvisa liberalizzazione dei prezzi e abolizione del controllo sui cambi, taglio totale dei sussidi di stato, immediata liberalizzaizone, privatizzazione di tutti i beni pubblici….la mortalità della popolazione russa aumentò, in quei mesi, del13 per cento. La povertà più che decuplicò. Le grandi aziende e cespiti furono comprati per un boccone di pane dai capitali esteri – fino al giorno che Putin bloccò il gran saccheggio.
Alla conferenza in Vaticano, a cui è stato invitato d’onore, Sachs è apparso in veste di ecologista, fautore dell’Accordo di Parigi sul Clima e dello “sviluppo sostenibile” (alla russa?). Altro ospite d’onore – anzi, è membro della Pontificia Accademia delle Scienze il professor Ram Ramanathan, di Madurai India, esperto di gas serra; un altro, Partha Dasgupta, università di Cambridge. Anche lui membro della Pontificia Accademia, è autore di di libri su economia e ambiente . In un articolo “The Population Problem: Theory and Evidence.”, Dasgupta suggerisce vari mezzi per “ridurre il desiderio delle coppie di avere figli” nel Terzo Mondo.
Tutti a favore dell’aborto; no anzi, ha tenuto a precisare infuriato Sachs al giornalista John-Henry Westen del cattolico ProLife Site News, non abortista, ma “pro-choice”, per la libera scelta. Che è poi la stessa cosa. Il giornalista ha chiesto a Dasgupta , in quanto membro della Pontificia Accademia, come i tanti invitati, tutti promotori vocali della limitazione delle nascite e dell’aborto, conciliassero queste loro vedute con quelle del Vaticano. “Non saprei risponderle”, ha detto il professore, “perché non sono esperto di Vaticano”. Ecco chi fa accademici delle sue accademie il nuovo Papa.
Dasgupta – istruttiva la scelta delle parole – ha lamentato che in paesi come le Filippine la pianificazione familiare (tradotto dalla neolingua: il controllo delle nascite) “non è un libero mercato”, perché “è appesantito da leggi restrittive, mancanza di informazione, regole non basate sulla scienza” (ossia religiose) – insomma bisogna tagliare tutti questi lacci e lacciuoli per lasciar trionfare ”il libero mercato” anche lì.
https://www.maurizioblondet.it/vaticano-signori-considerano-gli-esseri-umani-piaga/
- CONVEGNO PAS
Salvare il pianeta. Dal Vaticano implicito sì alla contraccezione
- EDITORIALI
- 08-11-2017
Una volta che si adotta una concezione e un linguaggio neo-malthusiano, è realistico pensare di poter resistere alle sue conseguenze pratiche? In altre parole: una volta che ci si è convinti che il pianeta è rapidamente avviato verso la catastrofe a causa delle attività umane, si può seriamente continuare a sostenere che il controllo delle nascite – con contraccezione e aborto – non sia lecito?
È una domanda a cui non si può sfuggire leggendo la dichiarazione finale del convegno internazionale organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze (“Salute delle persone, salute del pianeta e la nostra responsabilità”), svoltosi dal 2 al 4 novembre in Vaticano. La prima parte della dichiarazione è una summa di tutti i luoghi comuni eco-catastrofisti, fosse stata affidata a WWF e Greenpeace ne sarebbe venuto fuori un quadro meno drammatico: «Noi esseri umani stiamo creando una nuova e pericolosa fase della storia della Terra, che è stata chiamata Antropocene. Con questo termine si indicano le enormi conseguenze dell’attività umana in tutti gli aspetti dei sistemi fisici della Terra e su tutta la vita del pianeta». E questo è solo l’antipasto, poi arriva l’elenco dei disastri: «Stiamo pericolosamente surriscaldando il pianeta (…). Con un cambiamento climatico fuori controllo ci mettiamo a grave rischio di carestie, nuove e riemergenti malattie infettive, tempeste estreme, siccità, inondazioni, e rapido innalzamento del livello del mare. Le attività economiche che contribuiscono al riscaldamento globale portano anche altri gravi danni, compresi l’inquinamento di aria e acqua, la deforestazione, il massiccio degrado dei suoli, un tasso di estinzioni delle specie senza precedenti negli ultimi 65 milioni di anni; e gravi minacce alla salute umana a diversi livelli, comprese malattie cardiache, ictus, malattie polmonari e cancro. I cambiamenti climatici stanno provocando il più massiccio spostamento forzato di esseri umani nella storia. Una catastrofe sanitaria». E l’elenco continua ancora, ma tanto basta per rovinarsi l'umore.
Per ognuna di queste affermazioni si potrebbero presentare puntuali obiezioni scientifiche – lo abbiamo già fatto molte altre volte -, ma non è questa la sede. Basti una sola, semplice, osservazione: visto che tutti questi disastri ecologici e sanitari si devono – dicono alla Pontificia Accademia delle Scienze – allo sviluppo dei paesi ricchi, come mai proprio in questi paesi l’aspettativa di vita si è straordinariamente alzata e gli indicatori ambientali sono in costante miglioramento? Ma si sa, ai giorni nostri la realtà non conta.
E allora ecco la solita tiritera contro i combustibili fossili, i paesi poveri che pagano le colpe dei paesi ricchi (e quindi l’obbligo dei paesi ricchi di trasferire ingenti risorse finanziarie verso i paesi poveri), la necessità di adottare tutte le misure di sviluppo sostenibile.
Ed è qui che arriviamo al nocciolo del problema. Abbiamo già spiegato che il concetto di sviluppo sostenibile si basa proprio su una concezione secondo cui la presenza umana è negativa per sviluppo e ambiente: sia dal punto di vista quantitativo (sovrappopolazione) sia qualitativo (troppo sviluppo). Ovvie dunque le ricette: controllo delle nascite nei paesi poveri e freno allo sviluppo dei paesi ricchi. La dichiarazione finale della conferenza in Vaticano si sofferma molto sulla seconda parte, ma anche la prima è inclusa, sebbene implicita.
C’è infatti un incondizionato ed entusiastico sostegno ad Agenda 2030, ovvero agli Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati in ambito ONU. Si tratta di 17 obiettivi e 169 traguardi, che coprono ogni area possibile dell’attività umana. Ebbene, alcuni di questi obiettivi chiedono esplicitamente misure di controllo della popolazione, con contraccezione e aborto, che sono inclusi nei “servizi di salute riproduttiva”. Ad esempio, l’obiettivo numero 3 (Salute e benessere), al traguardo 7 afferma: «Entro il 2030, garantire l'accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, inclusa la pianificazione familiare, l'informazione, l'educazione e l'integrazione della salute riproduttiva nelle strategie e nei programmi nazionali».
E l’obiettivo 5 (Uguaglianza di genere), al traguardo 6 afferma: «Garantire accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti in ambito riproduttivo, come concordato nel Programma d'Azione della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo e dalla Piattaforma d'Azione di Pechino e dai documenti prodotti nelle successive conferenze».
C’è infatti un incondizionato ed entusiastico sostegno ad Agenda 2030, ovvero agli Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati in ambito ONU. Si tratta di 17 obiettivi e 169 traguardi, che coprono ogni area possibile dell’attività umana. Ebbene, alcuni di questi obiettivi chiedono esplicitamente misure di controllo della popolazione, con contraccezione e aborto, che sono inclusi nei “servizi di salute riproduttiva”. Ad esempio, l’obiettivo numero 3 (Salute e benessere), al traguardo 7 afferma: «Entro il 2030, garantire l'accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, inclusa la pianificazione familiare, l'informazione, l'educazione e l'integrazione della salute riproduttiva nelle strategie e nei programmi nazionali».
E l’obiettivo 5 (Uguaglianza di genere), al traguardo 6 afferma: «Garantire accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti in ambito riproduttivo, come concordato nel Programma d'Azione della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo e dalla Piattaforma d'Azione di Pechino e dai documenti prodotti nelle successive conferenze».
Ecco dunque la risposta alla domanda che ponevamo all’inizio. Lo si voglia o meno, una volta che si abbracciano certi approcci ideologici si finisce per sposarne anche le conseguenze. Si può continuare a sostenere – come ha fatto ancora recentemente papa Francesco – che i problemi ecologici non si risolvono tagliando la popolazione, ma se si accetta che l’uomo stia ineluttabilmente distruggendo il mondo, quella posizione diventa moralistica e alla lunga insostenibile.
La dichiarazione finale del convegno della Pontificia Accademia delle Scienzeha già implicita l’accettazione del controllo delle nascite, ma continuando su questa strada è vicino il giorno in cui lo si affermerà esplicitamente. Non è un segreto che qualcuno in Vaticano già spinga in questa direzione, e in fondo la Commissione che sta studiando l’enciclica Humanae Vitae ha proprio l’obiettivo di arrivare a sdoganare la contraccezione. Si dirà: solo in alcuni casi, dopo discernimento ed esame di coscienza. Salvare il pianeta sarà sicuramente uno di questi casi.
La dichiarazione finale del convegno della Pontificia Accademia delle Scienzeha già implicita l’accettazione del controllo delle nascite, ma continuando su questa strada è vicino il giorno in cui lo si affermerà esplicitamente. Non è un segreto che qualcuno in Vaticano già spinga in questa direzione, e in fondo la Commissione che sta studiando l’enciclica Humanae Vitae ha proprio l’obiettivo di arrivare a sdoganare la contraccezione. Si dirà: solo in alcuni casi, dopo discernimento ed esame di coscienza. Salvare il pianeta sarà sicuramente uno di questi casi.
P.S.: Tra le ricette suggerite nella dichiarazione finale spunta per la prima volta anche l'invito a incentivare la dieta vegetariana. Chissà se intorno a San Pietro cominceranno ora a spuntare trattorie vegane, per prelati in conversione ecologica?
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