ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 31 maggio 2018

L' ennesima blasfemia

Grazia e miracoli: ma di cosa stiamo parlando?



Ciò che Lucifero perdette con la superbia, Maria lo guadagnò con l’umiltà“. (San Luigi Maria Grignion de Montfort)
Cari Amici, noi alle coincidenze non ci crediamo affatto e perciò vi consigliamo caldamente l’articolo uscito stamani a firma di Andrea Zambrano qui: Il “Miracolo” non fa miracoli, porta solo disperazione, perchè sta alla base di un argomento che avevamo preparato in questi giorni, in una stretta comunione “spirituale” diremmo, dal momento che gli ingredienti sono i medesimi.
Ci hanno scritto, infatti, per chiarire la stranezza di una fiction: la serie tv il Miracolo ai raggi x…. (per questo leggete l’articolo di Zambrano) nella quale – per noi davvero credenti – si rasenta la blasfemia, l’ennesima. Ci direte che così facciamo loro pubblicità. E no! Bisogna parlare DEL MALE col suo nome vero, non ci si deve arrendere davanti a questi fatti. Il vero discepolo di Cristo, infatti, non attacca le persone, ma individua (fare discernimento) il problema, il male, e lo denuncia come ci ha insegnato a fare Gesù stesso.
(Aggiornamento: ci hanno chiesto di fare l’audio dell’articolo, lo mettiamo qui a seguire, grazie)
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Ma noi qui non parleremo della fiction, la domanda che ci è stata rivolta è stata sostanzialmente questa: LA GRAZIA! Se ne parla tanto, Lutero ci ha fondato una nuova tradizione, con la sua perversa “Giustificazione” infiltratasi oggi anche nella chiesa. Grazia che oggi viene svenduta in tutti i supermarket della fede e dell’ecumania, ma che cosa è questa Grazia? E i MIRACOLI? Quale il modo più corretto per credervi e presentarli in un mondo che da una parte li rigetta, ma dall’altra li cerca in continuazione?
Partiamo dalla spiegazione più semplice: la Grazia è quella autentica amicizia che Gesù ha portato nel mondo, tra noi e Dio, quel Dio vivo e vero che ci ha insegnato a chiamare PADRE-ABBA’. E’ una “condizione” che significa, letteralmente un ACCORDARSI, convenire, un mettere insieme qualcosa che porta l’uomo a “condizionare” – appunto – la propria Anima VERSO DIO.
La Grazia dunque non si sviluppa dall’uomo, non viene dal basso (per questo la scriviamo spesso in maiuscolo), ma è un vero DONO portato dal Cristo Gesù, è un dono che ci viene dall’Incarnazione e, la prima Creatura umana ad averne beneficiato totalmente è Maria Santissima, così come la saluta infatti l’Arcangelo Gabriele: “Ti saluto PIENA DI GRAZIA“. La chiave di lettura la troviamo nel racconto della Genesi quando Dio, dopo aver creato tutto e l’Uomo, maschio e femmina, avviene il Peccato Originale.
Il fatto che oggi non si parli più di questo peccato originale, la dice lunga sull’incomprensione, poi, che si ha di questa Grazia e di conseguenza anche del peccato stesso. Il Peccato Originale, infatti, è stato quell’atto attraverso il quale l’Uomo si privò della Grazia con la quale siamo stati creati “ad immagine e somiglianza di Dio”. L’uomo, peccando, OSCURO’ LA GRAZIA e Gesù l’ha riportata a noi in pienezza e splendore, più efficace, ma anche “condizionata” all’uso del nostro libero arbitrio.
Dallo stato di PECCATORI, nel quale TUTTI siamo caduti e vi nasciamo impantanati (tranne Maria Santissima, concepita senza peccato originale), questa GRAZIA che riceviamo nel Sacramento del BATTESIMO, ci fa rinascere a vita nuova in Cristo Gesù. Infatti parliamo di RIGENERAZIONE. Gesù, mediante il Battesimo ci riporta a quella condizione originale, togliendoci quel peccato, e rimettendoci IN COMUNIONE CON IL PADRE in una maniera tale che chiamiamo essere: “LO STATO DI GRAZIA” attraverso la quale, poi, siamo in grado di fare discernimento e comprendere la differenza che c’è tra il male e il bene, cosa è un peccato e cosa non lo è.
Questo “stato di Grazia” lo si acquisisce – dopo il Battesimo – attraverso la CONVERSIONE COSTANTE e la ripugnanza ad ogni forma di peccato attraverso il Sacramento della Confessione. Qui l’Uomo si spoglia dei peccati commessi dopo il Battesimo, pentito e contrito comprende di avere bisogno di Gesù-MEDICO DELLE ANIME ed invoca il perdono e quindi il ritrovamento della Grazia perduta, la Grazia che si perde quando commettiamo peccati, specialmente se gravi e dunque mortali.
Infatti, quando pecchiamo gravemente, si parla di peccato MORTALE perchè, privati e ri-privati della GRAZIA a causa dello stato di peccato, se non ci convertiamo, senza la Grazia NON si può accedere al Paradiso, non si entra nel Regno di Dio e da qui, forse pochi lo sanno, nasce il riferimento a quell’essere DISGRAZIATI! Essere “DISGRAZIATI”, infatti, ha sempre indicato quell’essere in uno stato mortale perché “senza-grazia”. La GRAZIA e’ la vita, esserne privati a causa del peccare e col rifiuto di convertirsi, fa diventare “disgraziati”, senza grazia e perciò… in balia della morte dell’anima che significa: la dannazione eterna.
Bisogna anche sottolineare che questa “morte dell’anima, dannazione e disgrazia” NON dipendono affatto da Dio ma dalle nostre scelte, dall’uso del nostro libero arbitrio! Ed ecco tutti gli ingredienti necessari attraverso i quali, Martin Lutero, si oppose a questa sana dottrina ed inventò un suo stato di grazia personale attraverso l’interpretazione soggettiva della Scrittura, accomodante verso il peccato, ingannando però gli uomini del suo tempo.
Lutero tolse, detto brevemente e nella sostanza, quella CONDIZIONE necessaria affinché la Grazia potesse essere piena nell’UomoLa condizione quale è? Semplice, la rimozione dell’OSTACOLO che è il Peccato Originale e – dopo essere stati battezzati – la Confessione che è riparazione necessaria a ritornare in stato di Grazia per i peccati commessi dopo il Battesimo.
E perché Lutero venne dichiarato eretico? La falsa storia di un povero Lutero perseguitato dalla Chiesa perché denunciava i peccati mondani di un clero corrotto, o l’abuso delle indulgenze, non regge più per chi ha davvero studiato il Concilio di Trento e i fatti dottrinali ad esso legati. Lutero, incapace di contenersi moralmente alla castità sacerdotale, inventò LA GIUSTIFICAZIONE…  e a che cosa? AL PECCATO.
Ecco perchè noi oggi parliamo di “protestantizzazione della chiesa“… attraverso la quale si sta cercando di trovare NUOVE GIUSTIFICAZIONI al peccato degli uomini, ed offrire loro – a buon mercato – LA GRAZIA…. Siamo al nuovo Discount dei sacramenti… E tutto questo proviene dal Modernismo con il quale, un folto gruppo di eretici, ha IMPOSTO alla Chiesa questo cambiamento perverso, pervertitore e perciò: diabolico!
LA GRAZIA è, dunque, una “condizione” attraverso la quale l’Uomo fa pace con Dio (conversione e confessione, lo spiega bene anche il Catechismo, leggete qui) e riacquista LO STATO DI GRAZIA e perciò il nostro corpo è chiamato: “Tempio santo di Dio“. Siamo “Tempio” solo quando siamo in stato di grazia… per questo non possiamo accedere all’Eucaristia se non siamo convertiti alla dottrina di Dio, al Cristo Vivo e vero, se rimaniamo in stato di peccato dal momento che, essere in uno stato di peccato è il contrario di essere nello stato della grazia. Questi eretici possono usare o inventare tutti i sofismi che vogliono, che non modificheranno MAI la verità.
La bellezza di questa Dottrina cattolica sulla Grazia – distrutta da Lutero – risiede nel fatto che, con l’avvento del Cristo, non esiste alcun peccato che non possa essere perdonato! Ma non è come dice Lutero: «Pecca fortiter, sed fortius fide» (pecca fortemente, ma più fortemente credi)!Per essere PERDONATI occorre anche riconoscersi peccatori, occorre UMILIARSI DAVANTI AL CRISTO nel confessionale per implorare la vera Misericordia e, di conseguenza, avere l’intenzione sana di ABBANDONARE LO STATO DI PECCATO perché questo stato è incompatibile con lo stato della Grazia. Non ci sono scappatoie o scorciatoie. Chi vi offre il perdono a buon mercato è un falso maestro!
Cosa c’entra, ora, la Grazia con il MIRACOLO?
Per spiegarla in modo semplice possiamo dire che: essendo la Grazia un dono di Dio che dobbiamo chiedere e raggiungere attraverso delle condizioni specifiche, che si attualizzano attraverso i COMPORTAMENTI che sono dettati dalla legge naturale inscritta nel cuore di ogni essere umano concepito, spesso per giungervi occorre un vero MIRACOLO.. primo fra tutti è la CONVERSIONE.
Diciamo allora cosa NON E’ “miracolo”. Il miracolo non è sensazionalismo, sentimentalismo, magia, superstizione, non è un fenomeno, non è acquistabile…
Il miracolo – che letteralmente significa “un fatto meraviglioso” – è più semplicemente L’ATTO ATTRAVERSO IL QUALE DIO OPERA in modo straordinario. Spesso sconvolgendo l’ordine della natura nel senso che, compie qualcosa che va al di la delle leggi fisiche e naturali, ma è anche quando opera nell’animo umano e diciamo infatti “è un miracolo“! Un esempio fra i tanti la conversione dell’ebreo Ratisbonne, vedi qui. Anche gli eventi accaduti a Fatima sono detti “miracolo”, il tutto per ottenere che cosa? LA NOSTRA CONVERSIONE. Il vero miracolo stravolge l’opera del demonio in noi e ci conduce allo STATO DI GRAZIA.
Infatti se un miracolo anche fisico non ci conducesse alla Grazia, sarebbe non solo inefficace, ma non sarebbe opera divina. Ricordate il caso della donna con una grave emorragia? «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». Gesù, voltatosi, la vide e disse: «Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita». E in quell’istante la donna guarì(Mt.9,20-22). Qui possiamo osservare come lo stato di Grazia e lo stato di conversione associata ad un vero atto di FEDE, portano al miracolo, ossia portano Dio a poter operare a nostro vantaggio.
Questo è il vero MIRACOLO. Poi assistiamo ad una lunga serie di eventi e di fatti, come le Statue sacre che “piangono”, che si muovono, o che si imprimono come fu il caso meraviglioso della Madonna di Guadalupe, che rientrano certamente nella sfera del miracolo, perché hanno del prodigioso, vanno oltre le leggi naturali e sono permessi da Dio sempre per una condizione: LA NOSTRA CONVERSIONE, per ridonarci lo stato di grazia che in qualche modo abbiamo perduto.
Stiamo perciò attenti: il miracolo non è solo un fatto straordinario. Se così fosse rischieremo di entrare in una condizione di sensazionalismo, di banalizzazione e superstizione. Il miracolo E’ UN ATTO DI PROVA PER LA FEDE…. Attraverso il miracolo, infatti, è Dio stesso che ci mette alla prova, è il suo modo di esercitare – liberamente – un suo atto verso di noi, è la sua misericordia, un chinarsi su di noi in modo straordinario per ricondurci al suo progetto di salvezza.
Non a caso, quando parliamo dei miracoli, parliamo anche dei “SEGNI” segni della Grazia… ricordiamo questo passaggio: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: «Sràdicati e vai a piantarti nel mare», ed esso vi obbedirebbe….»(Lc.17,5-10), ecco perché i Santi compivano tanti miracoli, perché erano nello stato autentico della Grazia. I miracoli li compie solo Dio, ma si serve degli uomini che, raggiunto lo stato della Grazia, diventano suoi cooperatori, cooperatori della Verità, cooperatori della Grazia.
Se non si è in stato di Grazia, ecco come la spiega san Paolo: «…il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta, l’iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi.  E per questo Dio invia loro una potenza d’inganno perché essi credano alla menzogna»(2Tess.2,3-11)
Il COLLANTE, possiamo dire a conclusione di tutto ciò, tra lo stato di Grazia, la Grazia e il miracolo  E’ LA FEDE! Ma non la fede in un dio qualunque creato a “nostra immagine” o acquistato in qualche bancarella, o come la diceva Lutero… con il suo “Sola Fide“…  Questa FEDE ha anch’essa UNA CONDIZIONE ed è l’adesione totale, e senza compromessi, al Cristo Vivo e Vero perché è LUI a compiere i miracoli. Diversamente ci troveremo davanti a falsi maestri, operatori d’iniquità, operanti i prodigi del demonio, come spiegato da Paolo ai Tessalonicesi sopra riportato.
Non c’è bisogno di avere “grande o tanta” Fede, basta quella piccola, anche quanto un grano di senape, come spiegava Gesù, perché LUI possa operare attraverso di noi e noi … compiere i prodigi del Padre perché trovati in stato di Grazia, operanti attraverso la Grazia. Ma la Fede deve essere vera e granitica, sincera ed operosa come i Santi stessi ci insegnano con la loro testimonianza perchè, questa e non altra fede, è L’OBBEDIENZA A DIO PADRE attraverso la dottrina vissuta ed insegnata dal Cristo (Gv.14-15) operante in noi per mezzo dello Spirito Santo, che non si contraddice mai.
E’ evidente così che, ricevere e rimanere in uno stato di Grazia, specialmente oggi, è molto difficile, ma non impossibile! E’ Geremia che afferma: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo…»(Ger.17,5), così come al v.7 può allora affermare: «Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia….»
E’ chiaro che tutto ciò deve partire e condurci alla vera UMILTA’. La Grazia, infatti, non viene concessa al superbo… Maria Santissima è l’umile per eccellenza perché, l’umiltà nasce, si sviluppa ed abita nell’umiltà vera, in quell’essere non certo a parole: “servi del Signore”. Questa umiltà è l’atteggiamento che Dio gradisce e premia con la Grazia, attraverso la quale possiamo tutto e ci santifichiamo. Al contrario il superbo ama solo colui che lo rende grande, lo applaude, lo magnifica nel mondo (cfr.Mt.6,1-4) e che però, come insegna santa Caterina da Siena: il superbo non può far danno all’umile, perchè la vera umiltà spegne la superbia.
Laudetur Jesus Christus

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