Il Papa spariglia le carte e crea cardinali anche personalità “distanti”. Si notano le assenze
Foto LaPresse |
di La Gran Sottana
https://www.ilfoglio.it/roma-capoccia/2018/05/27/news/concistoro-all-inclusive-196679/
L'eresia diventa cardinale
Il seguace di Rahner Walter Kasper in perfetta sintonia e in linea col suo maestro e con Heidegger opera la perfetta inversione tra Verità e Carità e traghetta la teologia al protestantesimo. 17esima lezione del Prof. Giovanni Zenone Ph.D. sul libro La nuova Chiesa di Karl Rahner di Stefano Fontana.
https://www.lavocedidoncamillo.com/2018/05/leresia-diventa-cardinale.html
“Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi” (Luca 6, 26). Tutti dicono bene del Padiglione Vaticano alla Biennale Architettura. E potrei chiudere qui. Ma a espiazione dei miei peccati mi impegno in qualche dettaglio. Le dieci cappelle commissionate a dieci diversi studi di architettura sono tutte ispirate, per precisa indicazione del committente, a una vecchia cappella luterana svedese. Domande: Città del Vaticano non è più uno stato cattolico? Perché chiedere agli architetti di ispirarsi a un’eresia, per giunta morente? E se, metti caso, uno di loro avesse desiderato ispirarsi a una cappella cattolica, gli sarebbe stato impedito? In verità gli architetti coinvolti sono andati ben oltre il luteranesimo, approdando al panteismo più turistico e mainstream. Il Padiglione Vaticano piace agli architetti, agli studenti di architettura, ai giornalisti culturali, ai frequentatori di biennali perché merita gli aggettivi che si leggono in giro: “Sublime”, “Celestiale”, “Incantevole”. Avesse meritato l’aggettivo “Cristiano”, avesse mostrato il Dio-Uomo anziché il dio-luce, il dio-acqua, il dio-paesaggio, sarebbe piaciuto molto meno. Alcune cappelle piacciono perfino a me: dopo la Biennale si potrebbero riciclare nelle aree di sosta lungo le autostrade (si guardi ad esempio quella firmata da Sean Godsell, viene voglia di organizzarci un barbecue).
Città del Vaticano non è più uno stato cattolico?
Al Padiglione
Vaticano della Biennale, dieci cappelle commissionate a dieci diversi
architetti sono ispirate, per precisa indicazione del committente, a una
vecchia cappella luterana
Padiglione Vaticano Biennale Architettrura (foto Asplund Pavilion, Map Studio) |
“Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi” (Luca 6, 26). Tutti dicono bene del Padiglione Vaticano alla Biennale Architettura. E potrei chiudere qui. Ma a espiazione dei miei peccati mi impegno in qualche dettaglio. Le dieci cappelle commissionate a dieci diversi studi di architettura sono tutte ispirate, per precisa indicazione del committente, a una vecchia cappella luterana svedese. Domande: Città del Vaticano non è più uno stato cattolico? Perché chiedere agli architetti di ispirarsi a un’eresia, per giunta morente? E se, metti caso, uno di loro avesse desiderato ispirarsi a una cappella cattolica, gli sarebbe stato impedito? In verità gli architetti coinvolti sono andati ben oltre il luteranesimo, approdando al panteismo più turistico e mainstream. Il Padiglione Vaticano piace agli architetti, agli studenti di architettura, ai giornalisti culturali, ai frequentatori di biennali perché merita gli aggettivi che si leggono in giro: “Sublime”, “Celestiale”, “Incantevole”. Avesse meritato l’aggettivo “Cristiano”, avesse mostrato il Dio-Uomo anziché il dio-luce, il dio-acqua, il dio-paesaggio, sarebbe piaciuto molto meno. Alcune cappelle piacciono perfino a me: dopo la Biennale si potrebbero riciclare nelle aree di sosta lungo le autostrade (si guardi ad esempio quella firmata da Sean Godsell, viene voglia di organizzarci un barbecue).
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