(di Roberto de Mattei) Il governo Conte ha ottenuto la fiducia, con un largo margine, alla Camera e al Senato, ma soprattutto nasce con un ampio sostegno popolare. I sondaggi attribuiscono infatti alle due forze politiche che lo esprimono, Cinque Stelle e Lega, circa il 60% dei suffragi. Nessun governo come questo è stato però avversato dalla quasi totalità dei mass-media italiani.
Antonio Socci ha ben descritto questo “pregiudizio universale” su Libero (3 giugno), mentre Marco Travaglio, su Il Fatto quotidiano (6 giugno), ha pubblicato una lunga antologia dei pesanti giudizi riservati al governo nascente da pressoché tutti i giornali, di sinistra e di destra.
Conte è stato accusato di essere un «amico del popolo come Marat» (Corriere della Sera, 18 maggio) e di preparare «un futuro venezuelano» per l’Italia (Il Foglio 16 maggio). «C’è un caso Italia in Occidente», ha scritto il direttore de La Stampa (27 maggio), mentre per il direttore di Repubblica, «l’impasto di inesperienza, improvvisazione e arroganza non tarderà ad emergere. Allacciate le cinture» (2 giugno).
Questa faziosità ideologica si è tradotta in una violenta intolleranza nei confronti del nuovo ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, colpevole di essersi espresso a favore della famiglia naturale, tutelata dall’articolo 29 della Costituzione, di avere rilevato l’esistenza di una crisi demografica in Italia e di avere partecipato alla Marcia per la Vita del 19 maggio.
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera (2 giugno) e in una lettera indirizzata al quotidiano Il Tempo (4 giugno), Fontana ha ribadito con forza le sue opinioni. L’on. Salvini ha rilevato, non a torto, che queste idee non fanno parte del contratto di governo. C’è da osservare però che l’Italia è una Repubblica parlamentare in cui al Governo spetta la funzione esecutiva e al Parlamento quella legislativa.
Per quasi trent’anni, dal 1963 al 1992, l’Italia è stata governata da due forze politiche, la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista, che sui temi riguardanti la famiglia e la morale avevano visioni contrapposte. Il divorzio non era nel programma del governo Colombo (1970-1972), né l’aborto in quello del governo Andreotti (1978-1979), che si sosteneva con l’appoggio esterno del Partito comunista.
Eppure alcuni parlamentari laicisti presentarono le proposte di legge a favore del divorzio e dell’aborto, che furono rispettivamente approvate, nel 1970 e nel 1978, da maggioranze Parlamentari che non riflettevano la posizione dell’esecutivo. Quando i presidenti del Consiglio e della Repubblica democristiani furono accusati di avere sottoscritto leggi che erano contro la propria coscienza di cattolici, essi risposero di aver semplicemente controfirmato leggi fatte dal Parlamento, e non dal governo.
Ebbene, nel nuovo Parlamento, non potrebbe crearsi una maggioranza trasversale che imponga dei cambiamenti legislativi in difesa della vita e della famiglia, anche se ciò non fa parte dell’accordo di governo? L’Italia ha cessato di essere una Repubblica parlamentare?
Il ministro Fontana, nella sua bella lettera a Il Tempo, ha dichiarato: «Non ci spaventa affrontare la dittatura del pensiero unico. (…) Abbiamo le spalle abbastanza larghe per resistere agli attacchi gratuiti rispondendo con l’evidenza dei fatti, la forza delle idee e la concretezza delle azioni».
Sappia il ministro, di non essere solo. Dietro di lui ci sono gli uomini di buon senso, coloro che considerano una follia la teoria del gender, che rifiutano come innaturali le unioni omosessuali, che sono decisi a difendere la famiglia normale, fondata sul matrimonio indissolubile, composta da un uomo e da una donna; coloro che si propongono di mettere al mondo dei figli e di educarli e formarli, per farne dei buoni cittadini della terra e del Cielo.
Il ministro può contare sull’aiuto di questi uomini di buona volontà, ma può contare soprattutto sull’aiuto del Cielo, che non abbandona chi non si vergogna di proclamarsi cattolico, difende la legge naturale e combatte contro i nuovi barbari per il più nobile degli ideali che è la restaurazione della Civiltà cristiana, l’unica civiltà della storia degna di questo nome. (Roberto de Mattei)
E’ LA MOGLIE DI BINI SMAGHI (BCE, Société Génerale ecc..). Ed altre rivelazioni
Questa Veronica De Romanis, che si presenta come economista bocconiana e renziana, l’altro giorno ha aggredito il senatorre Alberto Bagnai in dibattitto ad Agorà, sostenendo che con Mario Monti il debito era diminuito. Bagnai avendo risposto che in realtà era aumentato, la De Romanis lo ha zittito con arroganza, sostenuta da pari arroganza della conduttrice (“Non interrompa!”) Naturalmente aveva ragione Bagnai. L’austerità fa aumentare il debito pubblico (impedendo il rilancio dell’economia), quindi la ricetta applicate da Monti e dalle”sinistre” da otto anni, è radicalmente sbagliata.
Due giorni dopo la signora – si corregge con un paio di tweet:
@VeroDeRomanis
Mi scuso per errore fatto oggi a @agorarai . Il debito sotto Monti aumentato al 129%. L’aumento è proseguito con Renzi-Gentiloni al 131,8% nonostante QE e fine recessione. Italia, però, oggi paese che cresce meno. A dimostrazione che ricetta più deficit-più crescita non funziona
pensavo aver detto “aumentato” e invece ho detto “diminuito”, ….l’ho capito rivendendo il video. @agorarai se legge il mio libro, ci sono tutti i dati.
Ecco, una grande economista dice e ripete che con Monti il debito è “diminuito”, ora si accorge che voleva dire “aumentato”.
Dove ha imparato l’economia la signora Veronica? A letto, in legittimo connubio col marito, che è nientemeno che Lorenzo Bini Smaghi, già nel comitato esecutivo della Banca centrale europea, palesemente per diritto divino ,
Dove ha imparato l’economia la signora Veronica? A letto, in legittimo connubio col marito, che è nientemeno che Lorenzo Bini Smaghi, già nel comitato esecutivo della Banca centrale europea, palesemente per diritto divino ,
presidente della SNAM, membro del Consiglio d’amministrazione di Morgan Stanley, presidente del consiglio d’amministrazione della Société Générale. Ovviamente miliardario.
Come molte donne innamorate che assumono le idee dell’amante o del marito, esse sono convinte di aver imparato tramite coito. E’ una leggenda femminile che è difficile da sfatare, ma l’organo per assorbire la conoscenza non è “quello” fra le loro gambe. Sta alquanto più in alto.
Autrice dello spassoso volumetto “L’austerità fa crescere“, la signora economista ha come villetta di campagna questa:
Frutto e dimostrazione di quella austerità che fa crescere. Secondo le teorie economiche di Veronica Bini Smaghi.
Altra rivelazione:
Marco Travaglio, nel suo odierno editoriale su Il Fatto, ha stilato l’elenco degli insulti e calunnie che i media e i politici di opposizione hanno scaricato sul governo: : Corruttori, Fancazzisti, Il nulla, La forca, Cretini, Eversori, Incubo, Spavento, Dittatori, Visigoti, Bari, Pirla, Falliti, Solo macerie, Terrore, Massacro, Spavento, Pcus, Robespierre, Tra Mussolini e Stalin, Peggio del peggio, Aguzzini, Fine della democrazia, Kgb e Stasi, Statalisti, Comunisti, Anarchici, Estremo oltraggio, Marcio, Arroganti, Attila & C., Contro i giovani, Violenza, Neurodeliri, Tutti matti, Apocalisse, I pagliacci, Spergiuri…..
Questo stanno preparando, desiderando, provocando e sperando nella guerra civile.
Marcello Foa. Nella tana del lupo: all’Europarlamento a parlare di fake news e propaganda (VIDEO)
di Marcello Foa.
Questa mattina si sono udite voci diverse e davvero libere all’Europarlamento. Alberto Bagnai, Vladimiro Giacché, Alessandro Greco, il Pedante e il sottoscritto hanno parlato a una sessione su fake news e propaganda promossa dall’onorevole Marco Zanni.
Ne è risultata una mattinata intensa e alla presenza sia di europarlamentari che di osservatori esterni ed è risuonato forte l’allarme sui rischi di una censura ovvero che la polemica sulle fake news e l’offensiva contro i social media, a nostro giudizio strumentale, sfoci in una limitazione della libertà di espressione. I segnali sono chiari: Germania, Francia e la stessa Unione europea hanno adottato o stanno preparando provvedimenti chiaramente liberticidi.
Ecco perché è più che mai importante allertare le coscienze ed è importante farlo non solo sui media ma anche nelle sedi istituzionali. In questo caso nel cuore dell’establishment europeo ovvero… nella tana del lupo.
PS Qui trovate la registrazione del seminario, a breve pubblicherò l’estrapolazione del mio intervento.
AMNESIE FORZA-ITALIOTE
Il video verità. Sgarbi rivela che darà la fiducia al governo Conte. Forza Italia dovrebbe votare la fiducia al Governo avendo Berlusconi dato il suo "via libera" a Salvini. I suoi parlamentari temevano di perdere il proprio seggio visti i "sondaggi"
Il video verità. Sgarbi rivela che darà la fiducia al governo Conte. Forza Italia dovrebbe votare la fiducia al Governo avendo Berlusconi dato il suo "via libera" a Salvini. I suoi parlamentari temevano di perdere il proprio seggio visti i "sondaggi"
Vittorio Sgarbi rivela che darà la fiducia al governo Conte.
Il "Via libera" di Berlusconi stranamente "dimenticato": regna un po' di confusione in Forza Italia o c'è dell'atro? I suoi parlamentari temevano di perdere il proprio seggio con le elezioni anticipate, visti i "sondaggi" con Forza Italia sotto il 10% e la Lega al 28%.
Fonte: Nicola Porro - pubblicato il 6 giu 2018 da Matrix del 5 giugno 2018
Sgarbi vota la fiducia al Governo Conte (applausi, risate e mormorii)
Fonte: Doctor legis il 06 Giugno 2018
LE AMNESIE "FORZA-ITALIOTE"
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