INTERCOMUNIONE: È UN TRUCCO? NO, È UN “BARBATRUCCO”!
I vescovi tedeschi, di fatto, se ne sono infischiati della lettera del neo card. Ladaria, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, con la quale si imponeva di non pubblicare l’opuscolo che introduceva l’intercomunione. Ma,il 21 giugno scorso, era stato lo stesso papa Francesco a dire: “Non c’è stata nessuna frenata”…..e i vescovi tedeschi lo hanno preso in parola!
Ecco l’articolo di Maike Hickson, nella mia traduzione.
Oggi, 27 giugno, è stato finalmente pubblicato e diffuso il controverso opuscolo che i vescovi tedeschi avevano approvato con la maggioranza dei due terzi nel febbraio di quest’anno (qui). E questo nonostante l’opposizione internazionale e di alto livello (qui), e (qui)
Come riporta il sito della Conferenza Episcopale Tedesca Katholisch.de, il cardinale Reinhard Marx – presidente della Conferenza episcopale tedesca – ha potuto recentemente parlare della questione con papa Francesco, presumibilmente durante il suo incontro dell’11-13 giugno nell’ambito della riunione del Consiglio dei nove cardinali (C-9, ndr) e con il Papa. In questo colloquio con il Papa, il cardinale Marx ha potuto chiarire “che il testo non è un documento della Conferenza episcopale, perché riguarda anche una dimensione [sic] della Chiesa universale“. Queste le recenti parole del Consiglio permanente dei vescovi tedeschi, riunitosi dal 25 al 27 giugno a Bonn, che ha poi deciso, dopo tutto, di pubblicare questo testo. Si suppone che i sette vescovi tedeschi che avversavano la proposta (tra cui il cardinale Rainer Woelki) (qui) e che avevano contattato Roma e chiesto aiuto al Vaticano in questa vicenda, abbiano ora rinunciato alla loro resistenza.
La dispensa è stata pubblicata e può essere letta qui, sul sito web della Conferenza Episcopale Tedesca. Curiosamente, questo opuscolo pastorale non ha alcun autore o nome di organizzazione ad esso collegato. Nessuno, quindi, se ne assume ufficialmente la responsabilità.
Come dichiara ora il Consiglio Permanente, questo testo è ora disponibile come guida orientativa e viene posto sotto la responsabilità dei singoli vescovi. Il Consiglio Permanente dichiara inoltre, in relazione alla pubblicazione di quel documento, che “ci sentiamo in dovere di andare avanti con coraggio“. La lettera del 25 maggio della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) (qui) è menzionata anche come “cornice interpretativa” per questa dispensa. Quella lettera, firmata dal prefetto della CDF, l’arcivescovo Luis Ladaria, disse ai vescovi tedeschi, tuttavia, di non pubblicare la loro dispensa per l’intercomunione. Dopo quella lettera, il cardinale Marx poté ancora incontrare papa Francesco (durante la sua visita per l’incontro dell’11-13 giugno C9) e ovviamente convincerlo ad approvare la dispensa.
I vescovi tedeschi, nella loro dichiarazione, ora insistono sul fatto che si tratti di coniugi protestanti di sposi cattolici “in singoli casi” e che vogliono preservare il legame tra “comunità ecclesiale e comunità eucaristica”, e, pertanto, non ammetteranno, in generale, i cristiani protestanti alla Santa Comunione.
Il titolo della dispensa pastorale tedesca è: “Camminare con Cristo – Sulle orme dell’unità. Matrimoni misti e partecipazione comune all’Eucaristia”. I vescovi tedeschi hanno chiarito di essere aperti a ulteriori riflessioni, come era stato proposto dalla CDF in maggio. “Offriamo qui la nostra collaborazione al Santo Padre e alla Curia romana“, scrive il Consiglio Permanente.
La dichiarazione del Concilio Pemanente insiste sul fatto che i vescovi tedeschi desiderano permettere ad alcuni coniugi protestanti di sposi cattolici di ricevere la Santa Comunione quando hanno un “serio desiderio spirituale”.
Il vescovo Gerhard Feige (Magdeburgo), uno dei principali autori di questo documento dichiaratamente ecumenico, ha appena ribadito in un’intervista che i vescovi tedeschi con la loro nuova dispensa si sono ispirati a papa Francesco e alle sue parole del 2015 a una sposa protestante che desiderava ricevere la Santa Comunione. Il Papa l’aveva poi incoraggiata a “parlare con il Signore e ad andare avanti. Non oso dire di più“. Ora il vescovo Feige spiega di aver parlato personalmente con il Papa, nel 2015, di queste parole papali:
Durante la cosiddetta visita ad limina dei vescovi tedeschi a Roma (nel novembre del 2015), ho chiesto direttamente al Papa una settimana dopo (dopo le parole del papa nella Chiesa luterana di Roma) come avremmo dovuto interpretare le sue parole. Allora lui ha ripetuto, quasi alla lettera, ciò che aveva detto nella Christuskirche: “Generalmente, non posso cambiare nulla, ma parlare con il Signore e andare avanti“.
Il vescovo Feige conclude dicendo: “Con la nostra dispensa abbiamo solo preso il Papa alla lettera”.
Fonte: OnePeterFive
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