ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 23 agosto 2018

Il brulotto

Un trappolone chiamato Diciotti




Come Nessianticipato nel mio post de3 luglio scorso,  ho scritto che avremo avuto una cruenta battaglia navale per tutta estate, contro Salvini, reo di voler proporre una soluzione drastica all'australiana (NO WAY).  Ma come si permette? - si chiedono i suoi detrattori, siamo in Europa, e non in Oceania. Gli sbarchi sono effettivamente diminuiti di parecchio, rispetto al governo Renzi e Gentiloni, ma le forze nemiche della patria non si rassegnano a  rinunciare a penetrare all'interno dei nostri confini mediante conclamati atti ostili.  


La nave Diciotti con 177 eritrei  di cui 29 minori è uno di quei trappoloni istituzionali simili ai brulotti lanciati durante le antiche  battaglie navali. Nel gergo della marineria il brulotto(dal francese " brûler")  è una nave incendiaria contenente materiale esplosivo costruita con lo scafo di bastimento o galleggiante, semovente lasciato andare alla deriva, che veniva caricato di esplosivo e materiale combustibile e fornito di congegni atti a farlo scoppiare a tempo o all’urto contro il bersaglio; introdotto verso la fine del sec. 16°, è rimasto in uso come mezzo bellico fino all’avvento delle navi in ferro. E il nuovo "brulotto" si chiama Diciotti, Ubaldo Diciotti, un pattugliatore di mari d'altura costruita nei cantieri di Castellammare di Stabia.
Chi sono in traditori? Ce n'è una schiera. Innanzitutto la Guardia Costiera e i vertici della MM che continuano a trasportare (e non "deportare", come dice Fusaro, dato che nessuno li forza a venire qui) clandestini e illegali,   e che di fatto tengono  bordone agli scafisti, con la scusa degli atti umanitari, della "legge del mare" e del "trattato di Sofia" (dal nome di una bambina immigrata nata a bordo). Poi il presidente della Camera Fico detto ormai Fico Boldrino che istigato da Mattarella,  si mette sulla plancia di comando e fa esternazioni ben poco in linea con il voto degli Italiani. Ambiguo Toninelli che come ministro delle infrastrutture, ha autorizzato lo sbarco pur mugugnando che dovrebbe farsene carico l'Europa.  Sia la sua risposta Si, sì o No, no. Il di più viene dal Maligno.

La Procura di Agrigento  ha già "aperto un fascicolo contro "ignoti" per  "trattenimento illecito" e "sequestro di persona". Contro chi? Vorrebbero farlo contro il Ministro dell'Interno Matteo Salvini, ma per ora soprassiedono con questa formula giuridica vaga. Il problema è che per ora indagano "ignoti", tanto per non voler mostrare palesemente di aver intenzione di aprire un fortissimo conflitto fra magistratura e governo che sarebbe esiziale per il nostro paese e susciterebbe reazioni assai imprevedibili. Ma poi una volta calmate le acque....zac! ....la magistratura... "farà il suo corso" e "l'ignoto" sarà Salvini,  mentre il ponte Morandi a Genova resta ancora  senza colpevoli e senza vere indagini, con le prove che sono state opportunamente fatte sparire.  Sentire parlare il procuratore Cozzi  di Genova in tv, a distanza di 8 giorni, fa semplicemente venire l'orticaria. Tra 20 anni, forse si degneranno di farci sapere la verità. Ma solo quando sono certi che non servirà più  a nulla.
Ma soprattutto è la pressione mediatica che è scandalosa in queste ore.  Questa mattina ho aperto il CorServa e l'ho richiuso.  Un'intera pagina a sputtanare (sì lo so, chi parla e scrive bene, dovrebbe dire "screditare") Salvini, reo di parlare in "salvinese" e di avere un linguaggio poco consono al suo ruolo istituzionale. "Non mi faccio prendere in giro dall'Europa vigliacca" (fa bene). "Vogliono arrestarmi? Sono qua, non sono ignoto". "I bambini scendano pure, ma gli adulti no, nisba". Poi riportano che avrebbe parlato di "migranti palestrati" (verissimo, li vedo anch'io nel mio comune e a tutto fanno pensare fuorché fuggano dalla fame).  "O cambiate paese o cambiate ministro. No Way  per chi entra illegalmente come in Australia". "Se vogliono intervenire il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio, lo facciano, ma non col il mio consenso...Mi volete indagare? Indagatemi". E così via, i pennivendoli CorServa con  in testa Marzio Breda la voce del Quirinale, sembrano scrivere in toni scandalizzati le affermazioni di quel cattivaccio crudele, rozzo e senza cuore di un Salvini.  Mattarella cerca il mezzo di inserirsi nelle più oscure manovre, ma senza apparire direttamente, come al solito.
Per non parlare dei vari twittaroli di tutti i colori politici, ansiosi di dire la loro (c'è la democrazia dei "like"). Perfino i 5 stellini (fatta salva l'eccezione di Di Maio),  si sono già dimenticati il contratto governativo che tentano di girare a loro favore e la riccia bionda Barbara Lezzi insiste con la linea del Fico morbido.  Poi c'è  Cacciari col suo fair-play da homo philosophicusche ha già dato dei "pezzi di m...." a chi non si indigna contro la politica di Salvini. In questo caso, nessun cronista ha fatto osservare il suo slang poco consono a un docente ex sindaco di Venezia.
 A proposito, come mai che prima sul Diciotti non poteva salire nessuno  (ordini prefettizi) se non il Procuratore e ora vanno tutti in tournée lassù  a dire la loro? Ci va la Boldrini (l'amica di Fico suo successore) , ci vanno i Radicali, ci va Martina col nuovo look da Dylan Dog.

Tutti si portano il loro megafono  su quel  Brulotto che brucia, esplode e distrugge, mandando in frantumi i nostri sogni, le nostre aspettative di indipendenza.  Il loro materiale combustibile lanciato alla deriva si chiama "profughi", "migranti", "rifugiati" "bambini non accompagnati" usati con cinismo come scudi umani. Falsi minori che forse non sono nemmeno tali, ma che però non hanno documenti di identificazione e perciò devono essere accolti, curati, rifocillati e foraggiati con ogni mezzo.
Io sto con Salvini e se lo toccano andrò a manifestare per il suo rilascio. Che non ci provino!


Non voglio che il mio paese diventi uno scenario apocalittico da Campo dei Santi (la scena della nave carica di invasori con relativo clamore mediatico ostile nei confronti di chi non l'accoglieva,  appariva  con  un anticipo sbalorditivo, anche in quelle pagine tremende) , il libro di Jean Raspail più volte da me citato, e che la "pietas" diventi l'arma di distruzione di massa per il nostro genocidio e  per la nostra scomparsa. Far diminuire gli sbarchi non ci basta nonostante sia già qualcosa.  Vogliamo essere sicuri di vivere entro confini certi. In un paese che sia davvero il nostro. 

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  1. Quindi viviamo in un Pease dove le forze dell’ordine dovrebbero forse arrestare il ministro che le coordina e dal quale dipendono? Se non si trattasse di una provocazione (voglio sperare), una cosa simile non si chiamerebbe forse ‘colpo di stato’?
  2.  Ritwittato da Claudio Messora
    Liberatevi di ogni ideologia, dogma e pregiudizio, e ascoltate quest'UOMO..
    Vediamo se parlate di anche per lui...https://youtu.be/zsL2NoR2BY0 
    e, ovviamente, grandi complimenti a @byoblu

    Ho un orribile presentimento: nessuno ricostruirà il Ponte Morandi. E Salvini in galera.


    Allora,  sunteggiamo le iniziative della magistratura.
    Il pm di Agrigento sale sulla Diciotti e apre un fascicolo “contro ignoti” per “sequestro di persona”. Ha di mira Salvini, ovviamente.
    Pm di Genova: manda la Finanza  negli uffici di Autostrade a sequestrare  “computer e telefonini” della dirigenza.
    Otto giorni dopo il collasso del Ponte Morandi. Dicesi otto giorni.
    Tanto tanto tempo per cancellare le email, far sparire i video (già fatto), azzerare i server, insomma far sparire prove.
    Commento di  uno che passa (io non c’entro, signor giudice):
    “In un paese normale la magistratura avrebbe sigillato immediatamente uffici e server di Autostrade per l’Italia, per evitare manomissioni e distruzione di prove”.
    Un altro: “Mi preoccupa molto come sta avendo la magistratura. Passata una settimana non abbiamo ancora un iscritto al registro degli indagati”.
    Una settimana, e nemmeno non solo un imputato,  nemmeno formulato un capo d’imputazione. Non sanno di cosa accusare chi.

    Titolo di giornale del 20 agosto:
    Genova, la Procura: «Cerchiamo filmato del crollo. Per ora nessun indagato».
    Il filmato del crollo che non c’è più. Hanno sequestrato le macerie, ma ancora non hanno perquisito la sede della concessionaria.
    Passano i giorni.
    Commento di uno che passa (io ne prendo vigorosamente le distanze, signor procuratore)
    “Ovvero : stiamo disperatamente prendendo tempo per trovare un modo per salvare i Benetton”.
    Un altro (ma io mi dissocio):
    Come mai l’iscrizione nel registro degli indagati è sempre un “atto dovuto” e stavolta dopo una settimana… Nessuno! Devono ancora capire come si chiama la società che gestiva, e gestisce tuttora, quella strada? Stanno cercando l’indirizzo?”.
    Un altro che passa: “Ho un orrendo presentimento”:
    Da questo commento non mi dissocio. Ho un orrendo  presentimento anch’io. Dovuto alla ma esperienza di vecchio giornalista.
    Rafforzato dal fatto che i Benetton non solo hanno offerto una cifra ridicola alle vittime del disastro, ma dopo qualche ora, hanno ripreso sicurezza e , stanno cominciando ad accusare il governo di aver fatto cadere il titolo.  Non è stato il crollo del ponte  a farlo cadere  in Borsa,  ma gli strilli di  Salvini e Di Maio contro la società concessionaria, a cui il governo precedente  ha abbandonato un monopolio naturale, lo libertà di fare profitti che emulano soltanto lo spaccio di droga, e l’autocontrollo sugli investimenti: che infatti sono un terzo di quelli pattuiti e  necessari.
    Insomma: sono loro, i  Benetton, che pretendono i danni dallo Stato. Lo fanno con uno stuolo di avvocati potentissimi, fra cui la nota paola Severino: quella   che ha fatto la ministra della “giustizia”  nel governo Monti, per sottolineare da che parte sta. Nessun sospetto di conflitto  d’interesse, tutto legale. Ovvio, questi si sono fatti le leggi a loro vantaggio, dunque tutto ciò che fanno loro è legale per definizione.
    Io ho un bruttissimo presentimento: non avrete mai più  il vostro ponte, o genovesi.  Non lo rifaranno certo i Benetton –perché dovrebbero spenderci un centesimo, ormai? –   né potrà  farlo il governo, perché dovrà rifondere  i  miliardi  necessari agli “azionisti”   di Atlantia,  oltre che ai Benetton che sono stati così danneggiai dalle esternazioni di Salvini.
    Tenete d’occhio soprattutto la classs action americana,  avviata   dallo “studio legale Bronstein, Gewirtz & Grossman” (jjj) il quale  “sta esaminando potenziali rivendicazioni per conto di acquirenti”  dopo che, sulla notizia della possibile revoca della concessione e di una sanzione “il prezzo delle azioni è sceso di 1,66 dollari, o del 13,7%, per chiudere a 10,45 dollari il 16 agosto”.

    La Class action  non lascerà che le briciole in Italia

    Questo studio legale   vanta  speciale “competenza nella ricerca aggressiva di richieste di contenzioso”.  Chi conosce queste capacità aggressive, sa già cosa accadrà: si prenderanno tutti i miliardi gli americani per conto dei loro azionisti, poi  Atlantia  opportunamente  “fallirà” ,   ossia  resterà senza un soldo insomma;  ai genovesi e alle vittime non resteranno nemmeno le briciole.
    Anche perché era fin dall’inizio chiaro che  i Benetton, di soldi loro, non  ne hanno  messo uno. “Non hanno investito niente,  comprarono Autostrade con i soldi di Autostrade”, come ha spiegato il trader Gianni Zibordi.
    Come, l’ha spiegato l’articolo qua sopra.  Hanno creato una società apposta che ha fatto un debito immane,  poi – ottenuta la concessione da Prodi, D’Alema e soci, l’hanno fusa con Autostrade, a cui hanno accollato l’immane debito: “Hanno fatto il debito e lo stanno ripagando coi profitti del pedaggio – queste sono vere rapine,  non quelle in banca”,  commenta Zibordi.   Che non lo senta un PM, perché potrebbe aprire un fascicolo contro di lui per diffamazione:tutto ciò che i Benetton hanno fatto è perfettamente legale. Per forza. Dimostra chiaramente che stavano ancora pagando il debito coi pedaggi; finita la concessione, finiti i pedaggi, eccoli nullatenenti.
    Naturalmente, restano miliardari.”Chiunque legga bilanci di Atlantia e Autostrade sa che i profitti netti sono stati più di 12 miliardi dal 2001 e le tasse che pagano sono circa un 24%….”.
    Ma  andate pure a reclamare i loro possedimenti fra i Mapuche. O in Lussemburgo il paradiso fiscale nel centro della UE.


    Manifesto: sempre dalla parte dell’azionista.

    Uno che passa: “E’ la procura di Genova, ragazzi”  (mi dissocio) .
    Claudio Borghi “il PM che ha disposto il sequestro dei conti della Lega”.
    2a95ce3dafbb.html …

    Francesco Cozzi, il PM  che ha aspettato otto giorni prima di far perquisire gli uffici di Autostrade ed elevare un’imputazione, risulta dalla sua biografia ufficiale,  è stato “direttore dell’Ufficio rapporti con il Parlamento nel Gabinetto del Ministro della Giustizia prof G.M. Flick”.
    Insomma, il pm Cozzi ha avuto un incarico altamente politico  e di parte  nel  governo Prodi  Uno (maggio ’96-ottobre ’98), ed ora stava occupandosi di colpire  la Lega “dando la caccia” ai suoi miliardi  scomparsi,  quando è crollato il ponte: proprio in tempo, era stato appena nominato procuratore capo a Genova.
    Non c’è qui un conflitto d’interesse? Non ha dato prova, il  dottor Cozzi, di militare politicamente  per la parte politica avversa all’attuale governo, quella che ha tutto da perdere se un giudice solleva il segreto di Stato sulla concessione di Autostrade, e lo scambio di favori che non può non nascondere?
    Non lo chiedete   però, perché aprono un fascicolo contro di  voi perché  avete mancato di rispetto. E sono un sacco di spese, anche nel caso (improbabile) che veniate assolti.
    Chiedere lo spostamento dell’istruttoria per legittima suspicione?  Non scherzate – e non mancate di  rispetto.  Per queste cose, la magistratura ha tutto il tempo.  Per la mia diretta esperienza (avevo intervistato il tassista Cornelio Rolandi appena tornato da Roma dove aveva riconosciuta Valpreda come il passeggero che aveva portato a Banca dell’Agricoltura il 12 dicembre 1969),   fui chiamato a Catanzaro dove l’ennesimo processo era stato spostato “per legittima suspicione”, dopo sentenze di Cassazione: dieci anni dopo. Il tassista Rolandi era morto  da anni,  anche se aveva lasciato una dichiarazione giurata sul letto di morte in cui confermava che il passeggero era Valpreda.  Vista la convocazione con le solite minacce se non mi presentavo, mi feci il viaggio in treno da Milano a Catanzaro.  Confermai ciò  che avevo scritto nell’articolo, apparso su LA Domenica del Corriere ,  sotto il Natale 1969. Il presidente della Corte mi   intimò di esibire il taccuino degli appunti  di allora: di dieci anni prima. Dissi che non l’avevo tenuto, avendo però scritto l’articolo su  La Domenica del Corriere. “Bel giornalista è lei!”, mi disse. Io avrei dovuto rispondere: “Bei giudici siete voi, che in dieci anni ancora non avete dato un colpevole alla strage di piazza Fontana”.  Ma naturalmente tacqui.
    Per il  motivo che Pierpaolo Pasolini aveva scritto sul Corriere il 28 settembre 1975,
    dopo aver esordito: “Gli italiani vogliono consapevolmente sapere quale sia la realtà dei cosiddetti golpe fascisti.
    Gli italiani vogliono consapevolmente sapere da quali menti e in quale sede sia stato varato il progetto della «strategia della tensione» (prima anticomunista e poi antifascista, indifferentemente).
    Gli italiani vogliono consapevolmente sapere chi ha creato il caso Valpreda.
    Gli italiani vogliono consapevolmente sapere chi sono gli esecutori materiali e i mandanti, connazionali, delle stragi di Milano, di Brescia, di Bologna.
    ….concludeva:
    Ma, mentre contro gli uomini politici, tutti noi, cari colleghi della «Stampa», abbiamo coraggio di parlare, perché in fondo gli uomini politici sono cinici, disponibili, pazienti, furbi, grandi incassatori, e conoscono un sia pur provinciale e grossolano fair play, a proposito dei Magistrati tutti stiamo zitti, civicamente e seriamente zitti.
    Perché?
    Ecco l’ultima atrocità da dire: perché abbiamo paura”.

    Un mese più tardi, Pasolini venne ucciso.
    Sarà così anche stavolta. Fra dieci anni, forse, la “giustizia” rifarà il processo che Cozzi ha cominciato, mandandolo per legittima suspicione che so, a Potenza, a Roccella Jonica, in un posto del Sud difficile da  raggiungere . Nel frattempo, Salvini sarà in galera, i Benetton liberi, e  liberi i Delrio, i Letta che stanno nei loro consigli, i Renzi  e i Gentiloni, tutti quelli che hanno stipulato loro la concessione senza   che spendessero un soldo dei loro, prolungando la concessione per decenni (perché potessero pagare il debito). Sarà libero Mario Draghi che  ha comprato per la Banca Centrale azioni di Atlantia…
    “Nel conto mettere anche i bond Atlantia ed autostrade comprati dalla  stampando moneta per acquistare debito corporate …il 25% degli acquisti totali è fatto sul primario.. “funding secure””.La BCE che non compra titoli di debito pubblico   direttamente dagli Stati, sul  primario,  (perché sono corrotti), però compra titoli di debito privati direttamente da privati che lucrano indebitamente da un monopolio naturale.


    Ci ha investito anche Draghi…l’Europa…


    Ma non mettiamo troppa carne al fuoco.
    Una cosa posso dirvi per certo: che il ponte non sarà mai ricostruito, le famiglie mai risarcite,  e  voi genovesi – – metterete ore per andare da ponente a levante. Se ci sarete ancora dei genovesi, chiaro: il porto ovviamente avrà perso il suo traffico, a vantaggio di Marsiglia, e non avrete più decine di migliaia di posti di lavoro (non mi dispiace per via dei camalli, pagatissima  lobby rossa, avrà quel che si merita).  Vi conviene migrare.
    Ovviamente il 60% della popolazione italiana sarà composta da negri   – pardon, di immigrati e bambini che fuggono dalle guerre e dalla fame,  perché la Diciotti  sarà stata rimessa   ad emulare Open Arms ed Aquarius. Ogni giorno, i media vi ricorderanno quanto siete razzisti, perché uno avrà lanciato un uovo contro un “rifugiato” o  un controllore reagito  dopo essere stato picchiato dalle bande di nigeriani….
    Ma è colpa vostra , italiani.
    Perché non avete ascoltato il consiglio urgente di Danilo Quinto, fuoriuscito dai Radicali perché convertito alla fede, e rimasto grande animal politico:

    “Di fronte all’ennesima   iniziativa della magistratura  contro Salvini, ai processi mediatici che ogni giorno Salvini subisce, a  una Guardia Costiera   che non obbedisce agli ordini ricevuti, bisogna agire nell’immediatezza, convocando il popolo italiano ad una  grande, immensa manifestazione di piazza. Fatelo subito   ed azzerate le responsabilità a tutti i livelli nei Ministeri, prima che sia troppo  tardi”:
    Forse è già tardi.
    Come sempre,quando l’oligarchia  sinistra perde,  a fare il lavoro entra “la giustizia”. Frase che immediatamente mi rimangio, miscusio le procure.
    (Avrei solo una domanda. Al dottor Piercamillo.  Quello che voleva rivoltare  l’Italia come un calzino, l’eroe di Mani Pulite, quello per cui la magistratura è pura e la politica è corrotta, oggi capo dell’ANM il potentissimo sindacato dei giudici. Ma non oso fargliela: perché ho paura, dottor  Piercamillo.. Si faccia i complimenti da solo).
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  3. Non moriremo Saviano

    Povera Costituzione, tirata a destra e a manca per convenienza e partigianeria. E ora lo fa anche lo scrittore che odia Salvini

Roberto Saviano, probabilmente dal suo attico di New York dove vive ben protetto (o forse da qualche amena, segreta e blindata località vacanziera) scrive che Matteo Salvini andrebbe arrestato perché - impedendo lo sbarco dei 177 immigrati salvati in mare dalla nostra Guardia costiera - sta violando la Costituzione su cui ha giurato da ministro.
Povera Costituzione, tirata a destra e a manca per convenienza e partigianeria. Saviano odia Matteo Salvini, è un suo diritto ga
rantito dalla Costituzione, la quale è stata pensata anche per permettere a gente come lui - e a tutti gli ignoranti, arroganti, stupidi e incattiviti - di poter esprimere liberamente il proprio pensiero. Ma per fortuna la Costituzione dice anche altre cose. Per esempio - articolo uno - che la sovranità appartiene al popolo, non agli scrittori e neppure ai magistrati. E il popolo ha deciso che al governo ci andasse Salvini, non gli amici di Saviano. Amici, tipo la Boldrini, che proprio per le loro idee sull'immigrazione sono stati sonoramente bocciati.
Andiamo oltre. La Costituzione determina e regola diritti e doveri dei cittadini italiani, non di quelli della Tunisia o del Niger. Ovviamente - articolo due - impone a chiunque di rispettare i diritti inviolabili dell'uomo, che nel caso degli immigrati in questione non sono quelli di sbarcare a Catania ma di essere salvati, accuditi, e curati. Cose che sono avvenute e stanno avvenendo in condizioni di massima sicurezza a bordo della nave Diciotti. E siamo pure nel pieno rispetto dell'articolo dieci, che recita: «...la condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali», visto che il salvataggio di questi disperati è avvenuto in acque maltesi e che pertanto il loro approdo - in base proprio ai trattati - non è Catania ma doveva essere Malta o, in subordine, in quota parte tra tutti i Paesi della Comunità europea.
Ma soprattutto, qualsiasi cosa pensi Saviano, è venuta l'ora di applicare l'articolo 52 della Costituzione: «La difesa della Patria è sacro dovere dei cittadini». E noi, da un po' di tempo a questa parte, sia pure con prassi inedite e discutibili, stiamo finalmente difendendo la Patria dai trafficanti di uomini, dalla mafia libica, dall'infiltrazione di terroristi e dal caos sociale. Sempre che qualche solerte magistrato non ci arresti Matteo Salvini per sequestro di persone, come chiede Saviano. Impossibile? Siamo in Italia, Paese dove un premier molto amato dagli italiani fu fatto fuori per via giudiziaria. Non ricordo il nome, ma iniziava per B.

Diciotti, la sfilata "buonista" Sale a bordo pure la Boldrini

Dopo il Pd, anche l'ex presidente della Camera al porto di Catania. Il Viminale non cede: i migranti restano a bordo
Laura Boldrini è salita a bordo della Diciotti. Dopo aver attaccato la linea del Viminale che nega lo sbarco ai 150 migranti rimasti a bordo della nave della Guardia Costiera, l'ex presidente della Camera ha deciso di incontrare le persone salvate nelle acque maltesi.
Una scelta quella della Boldrini che di fatto accende lo scontro politico sulla nave. Infatti la sinistra sta assediando il porto di Catania con una "passerella" che è cominciata ieri con il segretario dem Maurizio Martina e con il parlamentare Pd Davide Faraone. Tra gli altri saliti a bordo della nave anche il presidente della commissione Antimafia dell'Assemblea regionale siciliana, Claudio Fava e una delegazione del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. E adesso i dem sfidano il ministro Salvini: "Salvini abbia il coraggio di salire sulla Diciotti, legga l’art. 289 del Codice penale e cominci a farsi qualche domanda", afferma il dem Miceli. Ma dal Viminale la linea non cambia.
Dall'Ue non arrivano garanzie sulla redistribuzione dei migranti e così il ministro non dà l'autorizzazione allo sbarco. "I contatti intensi della Commissione Ue a tutti i livelli da domenica, a seguito di una richiesta dell'Italia, sono ancora in corso. Continuiamo a lavorare per trovare una rapida soluzione affinché le persone a bordo della Diciotti possano sbarcare in modo sicuro", ha fatto sapere un portavoce della Commissione europea, in un briefing a Bruxelles. Di concreto però non c'è nulla.
Intanto l'Unhcr e l'Oim, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni esortano il governo italiano a consentire ai rifugiati e migranti salvati a bordo della nave costiera italiana Diciotti a sbarcare: "ccogliamo con favore gli sforzi compiuti dalla Guardia Costiera italiana nel salvare la vita di questi uomini, donne e bambini, ma è necessaria una risoluzione urgente a questa impasse".
Franco Grilli 

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