ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 9 settembre 2018

Fate vobis..!

BENE E MALE DI QUALE VANGELO?


Il Bene e il Male? Fatevi voi il vostro giudizio. Le diaboliche affermazioni sul concetto di bene e di male fatte dal primo papa non cattolico per cui eretico ed apostata: costui contraddicendo il Vangelo lo ha di fatto abolito 
di Francesco Lamendola  

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Che il signore argentino non sia cattolico; che sia eretico ed apostata; che sia stato eletto al preciso scopo di distruggere quel poco che ancora restava di vero e di sano nella Chiesa, e che si sia messo a farlo subito con zelo, costanza e una buona dose di sfrontatezza: tutto ciò avrebbe dovuto apparire evidente fin da subito, vorremmo dire: fin dal primo istante. Fin da quando si affacciò dal balcone del Palazzo apostolico, fin da quel primo discorsetto, fin dalle persone che aveva attorno in quel momento; e, naturalmente, fin da quello stridente Buonasera al posto del doveroso: Sia lodato Gesù Cristo. I giorni, le settimane e i mesi seguenti avrebbero dovuto confermare tale impressione, che certo molti ebbero, ma che preferirono respingere nelle profondità della coscienza, dicendo a se stessi che si erano sbagliati, che non poteva essere così, che certo esisteva una spiegazione alle stranezze, alle frasi sconcertanti, ai gesti ambigui che incominciavano a costellare la “pastorale” del signore argentino, comprese le amicizie che ostentava, come quella con Eugenio Scalfari, che fu lui stesso a cercare, con una telefonata, e col quale volle avere il suo primo, ampio colloquio-intervista, per affidare al più laicista e al più anticattolico dei giornali italiani, La Repubblica (e diciamo anticattolico non nel senso esplicito della parola, ma nel senso più oggettivo possibile: il più contrario ai valori fondamentali del cattolicesimo) il suo “pensiero” e il suo programma d’azione. 

Perché fin da quella intervista, pubblicata puntualmente il 1° ottobre 2013, emergeva chiaramente che quel signore non è cattolico, non vuole essere cattolico, vuole essere un’altra cosa; e, del resto, già da qualche mese aveva colpito al cuore l’ordine religioso più ammirevole e fiorente di vocazioni, quello dei francescani e delle francescane dell’Immacolata, commissariandoli e attaccando frontalmente il loro carisma, ma senza fornire alcuna spiegazione e, fatto ancor più significativo di questo pontificato, senza che alcuno dei tanti giornalisti della sua corte si sognasse di porgli la semplice domanda: Santità, per quale motivo tanta durezza verso i francescani e le francescane dell’Immacolata? Cosa hanno fatto di talmente grave, da giustificare misure così drastiche? Non crede che sarebbe giusto e doveroso spiegare a loro, e a noi tutti, di che cosa sono accusati? Invece, silenzio: perché il mondo dell’informazione, sia quella formalmente cattolica – L’AvvenireLa Civiltà CattolicaFamiglia Cristiana, per non parlare di giornaletti bassamente adulatori, sorti apposta per lodarlo fin sopra le stelle, come Il mio Papa -, sia la stampa cosiddetta laica, a partire da quella più radicalmente opposta al Vangelo, storicamente e ideologicamente, silenzio perfetto. Tutto quel che costui diceva e faceva era oro, perfino quando andava al gabinetto (non stiamo scherzando: si vada a rivedere cosa dissero la stampa e i telegiornali di tale gesto durante la visita apostolica a Milano), era oro colato, erano gemme preziosissime, erano perle di valore inestimabile; anche le battute pesanti, anche le risate sguaiate e fuori posto (nei conventi di clausura femminili, per esempio), anche le affermazioni temerarie sul piano dottrinale, anche le forzature e le provocazioni quasi blasfeme o apertamente blasfeme (Gesù fa un po’ lo scemo: ricordate?). Tutto gli veniva concesso, tutto gli veniva ascritto a titolo di merito, nulla gli veniva contestato, qualsiasi cosa gli veniva passata per buona, perché in lui non c’era alcun errore, né macchia, né imperfezione. Insomma non era un uomo, era quasi un dio, era dio lui stesso, altro che Gesù Cristo, del quale non sappiamo neanche quel che disse realmente, dato che visse duemila anni fa in quel Paese poco tecnologico che era la Palestina, al tempo in cui non c’erano neppure i registratori (questa perla è di Sosa Abascal, il nuovo preposito generale dei gesuiti; e lui non ha aperto bocca per correggerlo). Insomma un trattamento talmente riguardoso, anzi così celebrativo ed entusiastico, che, specie se confrontato con quello sistematicamente ostile e malevolo adoperato verso il suo immediato predecessore, Benedetto XVI, qualche strano pensiero avrebbe dovuto farlo sorgere, se non nel cranio delle persone comuni, abituate a fidarsi (a torto) di quel che dicono i giornali e le tivù, almeno nel cranio di chi, per professione, dovrebbe ragionare in profondità su certi fenomeni, e invece…

0 DER SPIEGE PAPA BERGOGLIO
Chi è veramente il signor Jorge Mario Bergoglio? Quello che definisce "Cani selvaggi" i cattolici che non la pensano come lui. Che il signore argentino non sia cattolico; che sia eretico ed apostata; che sia stato eletto al preciso scopo di distruggere quel poco che ancora restava di vero e di sano nella Chiesa, avrebbe dovuto apparire evidente fin da subito, vorremmo dire: fin dal primo istante; fin da quello stridente Buonasera al posto del doveroso: Sia lodato Gesù Cristo !

In quella intervista, fin dal principio, egli mostrava una visione del reale di tipo prettamente sociologico: non parlava della fede, non parlava della Chiesa se non come stampella alla società ammalata, e più ancora per accusala di gran parte dei mali della società; non parlava del Vangelo come della sola risposta piena e veritiera ai mali del mondo, bensì parlava dei problemi collettivi con i toni e la prospettiva che avrebbe potuto usare un politico o un sindacalista. Si rilegga quel che disse testualmente: I più gravi dei mali che affliggono il mondo in questi anni sono la disoccupazione dei giovani e la solitudine in cui vengono lasciati i vecchi. I vecchi hanno bisogno di cure e di compagnia; i giovani di lavoro e di speranza, ma non hanno né l’uno né l’altra, e il guaio è che non li cercano più. Avrebbe dovuto essere chiaro: nessun papa, prima di lui, avrebbe parlato così, perché questo non è un parlare da papa, e non è neppure un parlare da cattolico. Un cattolico pensa che il grande male che affligge l’umanità, oggi come ieri, come sempre, è il rifiuto del Vangelo. Dal rifiuto del Vangelo vengono tutti gli altri mali. La solitudine dei vecchi e la disoccupazione dei giovani sono dei problemi, certamente, ma scaturiscono da una società intrinsecamente disordinata; e questa società è intrinsecamente disordinata perché ha voltato le spalle al Vangelo. Così pensa un cattolico, così dovrebbe pensare qualsiasi cristiano. No: un cristiano non parte dalla sociologia per arrivare, casomai, alla fede; parte sempre dalla fede per capire tutto il resto e per dare un risposta a tutto il resto. Colpisce, inoltre, il tono di leggerezza, di disinvoltura mondana, il disprezzo per ciò che i fedeli sono in pieno diritto di aspettarsi dalla sua bocca, ma che egli non dice affatto; e, per contro, l’evidente desiderio di piacere all’interlocutore laicista e anticattolico, Scalfari, di stupirlo, facendogli vedere che il papa è più laico di lui, è più progressista di lui, insomma di rassicurare i lettori di Repubblica che lui è un papa secondo i loro desideri, secondo i desideri del mondo. Che non romperà le scatole con noiose tiritere su cosucce come l’aborto, l’eutanasia, la “famiglia” formata da persone dello stesso sesso; che non dirà mai nulla di fastidioso, di sgradevole, di molesto per i loro orecchi, ma che parlerà solo di cose con le quali i laicisti e gli anticristiani possano trovarsi pienamente d’accordo, per marciare tutti insieme verso un mondo migliore (?). Dello sconcerto, della confusione, della sofferenza che le sue parole, il suo modo di porre i problemi, avrebbero certamente provocato a milioni di buoni cattolici, non gliene importava nulla: se ne infischiava, come poi ha sempre fatto; anzi, da quel momento non ha fatto che alzare la posta, che raddoppiare e triplicare le dosi del suo laicismo, della sua spregiudicatezza, del suo disprezzo per la Tradizione.

0 PAPA FOLLE
Un lupo travestito da agnello? Costui è l'uomo che ha abolito il Vangelo di Cristo. Alla sua follia "diabolica" in campo teologico si accompagna una cattiveria di fondo, indegna per un pontefice cattolico.

Ma veniamo al cuore del problema, cioè al cuore dello scandalo. Fin da quella sciagurata intervista, il signore argentino prese a picconate la morale cattolica, a demolirla, a calpestarla, a tirarci sopra un rigo; e affermò che la sola morale valida è quella che ciascuno ha il diritto di fabbricarsi da se stesso, soggettivamente, senza interferenza alcuna. Inaudito. Nessuno che si dica cristiano la pensa così; nessuno che si dica cristiano e si ritenga tale, purché le parole abbiano ancora un senso, e se non siamo già nel tempo in cui ciascuno si fa il suo linguaggio, così come ciascuno, secondo costui, si fa la sua morale. Tanto meno un papa. Ma ecco le domande di Scalfari e le risposte del signore argentino:
SANTITÀ, ESISTE UNA VISIONE DEL BENE UNICA? E CHI LA STABILISCE?
Ciascuno di noi ha la sua visione del Bene e anche del Male. Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene.
LEI, SANTITÀ, L’AVEVA GIÀ SCRITTO NELLA LETTERA CHE MI INDIRIZZÒ. LA COSCIENZA È AUTONOMA, AVEVA DETTO, E CIASCUNO DEVE OBBEDIRE ALLA PROPRIA COSCIENZA. PENSO CHE QUELLO SIA UNO DEI PASSAGGI PIÙ CORAGGIOSI DETTI DA UN PAPA.
E qui lo ripeto. Ciascuno di noi ha una sua idea del Bene e del male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce. Basterebbe questo per migliorare il mondo.

0 GALLERY IL MIO PAPA
Solo "Papolatria modernista" di un falso pontefice, pompato dai media? Qui sopra uno dei giornaletti bassamente adulatori, sorti apposta per lodare fin sopra le stelle la nuova star argentina. Gesù Cristo roba vecchia, da preistoria e la Madonna in soffitta, con tutti i Santi e i Beati?

Il Bene e il Male? Fatevi voi il vostro giudizio…

di Francesco Lamendola
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