ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 14 novembre 2018

Soffocano la verità nell’ingiustizia

Il falso paradiso….


Per comprendere al meglio una attenta analisi che ci offre Claudio Gazzoli in queste sue nuove riflessioni, per le quali lo ringraziamo di cuore, è fondamentale tenere bene a mente le parole dell’Apostolo in tutto il loro contesto:
“In realtà l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia,  poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato.




Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità;  essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa.  Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti  e hanno cambiato la gloria dell’incorruttibile Dio con l’immagine e la figura dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento.  E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno,  colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori,  maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori,  insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia.  E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.” (Rm.1,18-32)


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IL FALSO PARADISO
“Tutto ciò che è solido si scioglie nell’aria, tutto ciò che è sacro viene profanato e l’uomo è finalmente costretto ad affrontare i sensi sobri, le sue reali condizioni di vita e le relazioni con la sua specie.” (Karl Marx)
Le due immagini, la prima dal catechismo dei salesiani di Torino, la seconda dall’ultima campagna pubblicitaria di una nota casa di moda (e non solo) italiana, sembrano così vicine, anche se prese da contesti così diversi. Rappresentano entrambe una famiglia composta, ossimoro raccapricciante, da due uomini con relativa prole. Ma quello che più le avvicina non è il contenuto, incontestabile, quanto l’idea che esse sottendono. Si tratta della ostentazione di una conquista, o, per meglio dire, di una vittoria: quella della cultura post-moderna che vuole l’abbattimento di tutte le differenze, soprattutto quelle sovvertite per volere del “nuovo ordine naturale”, propugnato dal principe del mondo, per il tramite delle sue “fondazioni secolari”.
Non bisogna lasciarsi ingannare, la campagna pubblicitaria di una grande azienda non viene decisa per caso e neanche con scopi filantropici, culturali o didascalici. Dietro ai notevoli investimenti che la sostengono c’è sempre un interesse di mercato. Lo scopo ultimo è quello di vendere il prodotto ad un maggior numero possibile di acquirenti facendo sì che i contenuti, la forma, i colori, lo stile siano coerenti con esso. La scelta di presentare una famiglia “omo” è motivata dalla consapevolezza che, ormai, la maggioranza della popolazione non solo non ne viene infastidita ma, anzi, intellettualmente ed emotivamente, compiaciuta, al punto da sentirsi attratta verso quel negozio che, in modo così sottile, suggestivo, garbato, seducente delinea le più recondite inclinazioni verso i piaceri senza confini del vagheggiato paradiso in terra. Anche se alcuni tra noi lo rifiutano, occorre ammettere che questo progetto, in occidente, è ormai arrivato a compimento.
Ci sono voluti più di tre secoli, con un’accelerazione da missile balistico negli ultimi cinquant’anni,  di metamorfosi, solo apparentemente contraddittorie, dall’illuminismo al relativismo passando per il materialismo e il nichilismo, tutte attraverso il percorso ininterrotto della negazione di Dio, anzi della sua sostituzione con l’uomo stesso. La selezione artificiale, descritta da Konrad Lorentz nel suo profetico “Il Declino dell’uomo”, che “accorda la sua preferenza ai caratteri della sottomissione acritica e della arrendevolezza all’indottrinamento”  è già in atto, ha già prodotto i suoi effetti, se, sia la copertina del catechismo, sia il manifesto pubblicitario, possono così tranquillamente passare indisturbati al vaglio delle nostre coscienze di credenti e non.
Per poter attuare questo disegno occorreva demolire l’unico baluardo, apparentemente incrollabile, costituito dai Dogmi e dai Principi della Fede, custoditi dalla Chiesa Cattolica. Così se il fedele di un secolo fa’ poteva, costantemente, ripararsi sui robusti bastioni che la Chiesa gli offriva, contro gli attacchi della cultura secolare e, anche se rimaneva lontano, nelle paludi del peccato, sapeva di poter contare su un rifugio certo, un riferimento incrollabile, oggi quei bastioni sono completamente sfaldati, come sabbia, non legata, polverizzati dal vento impetuoso della modernità. A chi rivolgerci, dove aggrapparci? A questo proposito si potrebbero fare migliaia di esempi, basta frequentare siti come questo per trovarli, o frequentare le messe di alcune parrocchie limitrofe…
Alcune suore domenicane, ad un recente convegno di Albano, fanno la seguente dichiarazione:
  • “Per quanto sia fondamentale la conversione pastorale, siamo convinte che questa non basti. Crediamo che la teologia sia chiamata oggi a ripensare con coraggio, secondo la sua specifica vocazione alla ricerca, le questioni relative al mondo LGBT. Non siamo ingenue; siamo ben coscienti della complessità di tali questioni e sappiamo bene come indebite semplificazioni non giovino a nessuno. Crediamo anche di avere chiare le esigenze radicali che la santità, vocazione di tutti, omosessuali ed eterosessuali, richiede: non siamo certo per quella banalizzazione dell’amore e della sessualità alla quale la morale cattolica si è sempre giustamente opposta. Dal momento  però che tale morale non ha a fondamento la paura dell’amore, ma il desiderio di aiutare le persone ad amare di più e ad amare meglio, ci pare doveroso chiederci se, allo stato attuale, essa consenta realmente questo alle persone omosessuali; è legittimo dubitare che sia così. Per questo insieme ad altri stiamo pensando a qualche iniziativa che possa sollecitare nei contesti accademici la ricerca teologica alla luce, come sempre, del Vangelo e dell’esperienza umana, e dunque nel fondamentale ascolto e dialogo con tanti, a incominciare dalle persone omosessuali e dalle loro famiglie”.
amare di più o amare meglio in che senso ? e poi quale “amore” … eros o agape… che cosa vuol dire, che per amare meglio ho bisogno di andarci a letto? ma siamo proprio sicuri che l’amore di cui parla Gesù e tutta la dottrina abbia qualcosa a che vedere con la sessualità? vogliamo proprio cadere nell’equivoco satanico di cui è piena la letteratura anticristiana?… se io sono tenuto ad amare i miei nemici… ci devo andare a letto per esplicitarlo meglio? … Porto tutto il rispetto nei confronti di una persona non vedente… ma questo non vuol dire che se lui avesse il desiderio di prendere il brevetto di pilota di jumbo jet, per amore della sua situazione, bisognerebbe per forza darglielo… questo è impedito dalle norme ma, prima di tutto, dalla ragione e dal buon senso che poi è il codice di natura…. Ma perché queste suore non si occupano di più di preghiera, per la salvezza delle anime, soprattutto delle proprie, visti i presupposti…  Non è solo confusione mentale è caos favorito alla grande dall’affabulatore rosso fuoco… Non è che per caso l’amore di cui parla ripetutamente il Vangelo è il riflesso dell’amore di Dio per l’uomo ?… e non credo che si possa parlare di risvolti sessuali !!?.
Mi è capitato di leggere, in un documento, a proposito del termine “Transustanziazione”, la PRESENZA REALE, la conversione della sostanza del pane e del vino nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo (chi di noi credenti può metterlo in dubbio?):  «… la nuova teologia cerca di illustrare il Mistero Eucaristico mediante i concetti di “Transignificazione” (mutazione di significato) e di “Transfinalizzazione” (mutazione di finalità)…». Ma che cos’è questa roba?… Ma perché non se ne stanno buoni, i nuovi teologi, così indaffarati, perché pressati da più parti (e dalle suore di Albano…) ad elaborare la nuova, terrificante, teologia  “omo gender” e magari, per evitare derive malefiche, non prendono in mano il Rosario, tanto non ce la faranno mai ad autogiustificarsi con la Parola di Dio ma solo con l’altra parola, tenebrosa, facilmente riconoscibile. Ecco che cosa scrive San Giovanni Bosco, in un suo libretto intitolato Il mese di maggio (8° giorno del mese, pag. 56-57): «Nell’Eucaristia Gesù Cristo ci dà il suo corpo, il suo sangue, la sua anima e la sua divinità sotto le specie del pane e del vino consacrati. Questo è il più grande prodigio della potenza Divina. Con un atto di amore immenso verso di noi, Dio trovò modo di dare alle anime nostre un cibo proporzionato e spirituale, cioè la medesima sua Divinità».
Ma siamo poi così sicuri che quello sfondo bucolico, il prato fiorito e la gaiezza che appare nella “famiglia” del catechismo e quell’atmosfera disincantata, sorridente e appagata della “famiglia” pubblicitaria siano il punto di arrivo “dell’uomo che volle farsi Re”? Il Nirvana della religione dell’IO, il paradiso in terra così agognato dai propugnatori della nuova religione?
Non è che per caso questo falso paradiso in terra, dal sapore della plastica condita con olio minerale, ce lo siamo meritato come anticipo dell’inferno vero, noi uomini di poca fede che poco abbiamo fatto per combattere il maligno… in tutte le forme… egualitarismo, materialismo, nichilismo, omosessualità, relativismo, perbenismo politically correct… Forse perché questa illusione ci faceva comodo, il benessere ci faceva comodo, la libertà dei costumi ci faceva comodo, la tolleranza ci faceva comodo, il perdonismo ci faceva comodo, l’ingiustizia ci faceva comodo, l’indulgenza ci faceva comodo. In una specie di processo che si autoalimenta, senza freni, abbiamo abbattuto tutti i tabù… abbiamo preso il posto di Dio per la religione del piacere, sottomettendoci agli idoli effimeri della modernità.
Allora Dio ci ha lasciato da soli nel deserto dei godimenti, senza vero appagamento, delle nostre anime sterili che si alimentano solo del vento arido della concupiscenza con tutte le “carni” possibili di questo mondo… e allora “uomo dio” fai da solo!!…questa è la chiesa che ti meriti! Visto che la dottrina Cattolica ti inibisce troppo, fattene una tutta tua… l’edonismo spensierato, la falsa democrazia, la falsa libertà, la falsa uguaglianza, la falsa giustizia, la falsa solidarietà, la falsa carità, la falsa comunicazione, il falso benessere, il falso piacere, la falsa felicità, la falsa moralità, la falsa misericordia…
Claudio Gazzoli

 Per chi volesse ulteriori “prove” di come stanno andando certe cose, ascoltate qui Aldo Maria Valli….

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