Fratres: sobrii estote et vigilate, quia adversarius vester diabolus, tamquam leo rugiens , circuit quaerens quem devoret: cui resistete fortes in fide…(Fratelli, siate sobri e vigili, poiche il vostro avversario, il demonio, gira, cercando chi possa divorare: a cui resistete forti nella fede)
San Pietro ci ammonisce con queste parole di essere forti nella fede e di praticare le virtù (rappresentate dalla ‘sobrietà’); anche di essere vigili. Il motivo ne è che il demonio opera di nascosto, essendo un ingannatore. Ma se siamo vigili, possiamo scoprirne gli inganni e, scoprendoli e palesandoli, renderli inutili.
Scoprire i suoi disegni
Il demonio può facilmente operare dentro di noi con immagini, idee, sentimenti, e parole. Diamone due esempi di come agisce, nel primo esempio per suscitare l’amore, nel secondo per suscitare l’odio.
Può facilmente evocare nella memoria l’immagine di qualcuno a noi caro, e farlo ripetutamente, per suscitare un tipo di amore per quella persona che non ci convenga moralmente, ad esempio rispetto al nostro stato di vita.
Oppure può influire un senso di antipatia in noi ogni volta che il nome di un’altra determinata persona viene menzionata. In tutti e due esempi (e similmente con tutte le altre passioni) può presentare qualcosa di suo come qualcosa di nostro: anche come qualcosa di molto intimo a noi, che ci sembra dunque conforme all’ordine delle cose.
Nel primo esempio si crea l’amore disordinato, nel secondo l’odio. Se scopriamo i suoi disegni, possiamo semplicemente non accettare di collaborare con questo suo gioco, non prendendo sul serio l’immagine mentale o l’antipatia, e non appropriandocene.
Palesare i suoi disegni
Ciò che è di grande aiuto nel vincere il demonio è di palesarne i disegni. Per questo, è essenziale che ogni cattolico abbia un direttore spirituale per rivelargli tutte le sue tentazioni, tutte le sue idee e i suoi desideri che sono di natura insolita ed anormale.
Diamone un esempio: un signore sposato concepisce un affetto forte per una donna che non è sua moglie. (Possiamo immaginare questo affetto come conseguenza del processo che abbiamo delineato poco fa). Quando la donna, dopo esser venuta a casa della coppia per salutarli, sta per andar via, lui insiste per accompagnarla in macchina, per poterla salutare in modo inappropriato per il suo stato di vita, cioé con passione. Sebbene sia un signore retto e buono, si sente spinto da questo desiderio che gli sembra pure conveniente e del tutto normale per questa donna, anche se non la saluterebbe mai così davanti a sua moglie o ad altri famigliari.
Se lui prende coraggio di palesare questo desiderio al suo confessore, forse si sentirà subito liberato; altrimenti lo sarà per mezzo delle parole del confessore e dai propri sforzi in collaborazione con la grazia.
Sant’Antonio del deserto propone un altro modo per palesare le tentazioni del demonio (c.55), che è anche adatto agli eremiti; ovvero scrivere tutti i nostri peccati, moti dell’anima e pensieri, come se dovessimo palesarli ad un altro. Questo porta ad un senso di vergogna ed al proponimento di non cedere a tali tentazioni in futuro. Facendo così, superiamo il demonio ed il peccato.
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