Messa negata. Ormai è "Caso Cremona"
La vicenda Cremona sta avendo risalto sulla stampa locale e nazionale. Di seguito Corriere della Sera, Provincia di Cremona e Gazzetta di Mantova:
Corriere della Sera - 4 marzo 2019
Provincia di Cremona - 4 marzo 2019
Gazzetta di Mantova - 5 marzo 2019
La Provincia di Cremona - 5 marzo 2019
Il cardinale Giovanni Battista Re, già Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi, non è un conservatore. Non è nemmeno legato alla Tradizione, né un “tradizionalista”. E dimostra di non essere nemmeno troppo aggiornato sullo status quaestionis, visto che è convinto che la S. Messa tridentina sia roba per nostalgici attempati, per gruppi piccolissimi ed in rapida estinzione. I dati dimostrano invece come sia vero proprio il contrario. Tuttavia, anche uno con le sue idee, in un’intervista pubblicata quest’oggi sul quotidiano La Provincia di Cremona, si chiede «come mai il Vescovo Antonio Napolioni non dia l’autorizzazione» a celebrarla, infischiandosene del Motu Proprio Summorum Pontificum emanato da papa Benedetto XVI, Motu Proprio che anche mons. Napolioni, in quanto Vescovo, è tenuto a rispettare ed a far applicare.
La vicenda sta tenendo banco ormai da giorni ed ha avuto una risonanza nazionale con articoli non solo sulla stampa locale, bensì anche sul Corriere della Sera, sulla Gazzetta di Mantova e su vari altri blog e testate on line. In effetti, è piuttosto clamorosa. Poiché anche in molte altre Diocesi gli Ordinari han cercato più o meno di ostacolare, boicottare, intralciare la S. Messa usus antiquior, ma un divieto così totale e totalizzante, assoluto e assolutistico, ha pochi altri esempi simili.
Il primo “no” lo diede per iscritto dieci anni fa il predecessore, mons. Dante Lafranconi. Per un fatto, disse, di «sensus Ecclesiae». Un’interpretazione davvero strana e bizzarra di questo concetto, per la prima volta ecco una «communio» che esclude. Al 2017 risale il secondo “no”, stavolta di mons. Antonio Napolioni, motivato paradossalmente dal fatto di non voler contraddire il predecessore. Sembra una barzelletta, invece è la drammatica realtà.
Trascorrono i mesi. Lo scorso autunno, presso i Padri Barnabiti di Cremona, un giovane sacerdote ha iniziato a celebrare sine populo la S. Messa tridentina. Secondo il Motu Proprio Summorum Pontificumè un suo diritto assoluto e non abbisogna di alcun permesso né del Papa, né del Vaticano, né dell’Ordinario, né di nessun altro. Si celebra e basta. Oltre tutto, da notarsi come sine populo non voglia dire senza fedeli, che anzi possono essere presenti. Ed i fedeli, infatti, cominciano a partecipare. In tre, all’inizio. Per diventare poi, in un paio di mesi, una sessantina. In stragrande maggioranza giovani tra i 20 ed i 35 anni. Qualcuno lo dica al cardinale Re…
Curia in fibrillazione, strani personaggi inviati in perlustrazione riferiscono di una realtà in costante ed inarrestabile crescita, urge un intervento deciso ed immediato. A quel punto il Vescovo tenta il tutto per tutto e chiama a rapporto il reverendo barnabita per ordinargli di smetterla immediatamente. Contrastando, anzi calpestando in modo chiaro, evidente, lampante il Motu Proprio di Benedetto XVI. E facendone carta straccia.
Per la seconda volta in pochi mesi i fedeli cremonesi sono stati grossolanamente sbattuti in esilio e costretti a trasferte domenicali nelle Diocesi vicine (ovunque la si celebra, meno che a Cremona), per poter partecipare ad una S. Messa! Incredibile dictu.
Tanto da spingere persino il cardinale Re a dichiarare: «La Messa tridentina è ufficialmente ammessa . Io non so come mai lì il Vescovo non dia l’autorizzazione. L’autostrada da seguire è la Messa rinnovata, ma, lo ripeto, rimane ugualmente valida la Messa tridentina, che viene celebrata in molte città. Nel mondo la si celebra ovunque. Se Lei va a New York, trova che nella tal chiesa alla tal ora si dice la Messa in latino. In generale, basta che vi sia un prete disponibile a celebrare. Io troverei almeno una chiesa nella città di Cremona, in cui si celebri la Messa ad una certa ora. In alcune parti addirittura si celebra in Cattedrale: alle 17 quella tridentina, alle 18 quella normale».
Perché allora il gotha della Chiesa cremonese, Vescovo in testa, s’impuntano tanto? Forse pensando di compiacere il new style vaticano? Pare certo che, al momento opportuno, in Conferenza episcopale Cremona possa schierarsi con i più fieri nemici del Motu Proprio. Che tuttavia per ora è valido. E, sinché lo è, è legge.
– di Italico Mainardi
https://www.riscossacristiana.it/la-messa-tradizionale-a-cremona-il-papa-non-vuole-monsignore-nemmeno-di-italico-mainardi/
Il Cardinale Re: “Stupito del Vescovo di Cremona. La Tridentina è ammessa”
(blog.messainlatino.it – marzo 2019) Importante intervista sul caso della Messa Tridentina negata a Cremona al Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto Emerito della Congregazione dei Vescovi e attuale Vice Decano del Collegio Cardinalizio: ” Stupito dal Vescovo di Cremona. La [Messa] Tridentina è ammessa“, “Non capisco le ragioni le ragioni ma approfondirò. Si celebra in tutto il mondo”., “Nel mondo la messa tridentina si celebra ovunque.
Io non so come mai lì a Cremona no, ma in molte diocesi si fa. Se lei va a New York, trova che nella tal chiesa, alla tal ora si dice la messa in latino. In generale, nel mondo basta che vi sia un prete disponibile a celebrare la messa ad una determinata ora in latino”, “io troverei almeno una chiesa nella città di Cremona, in cui si celebri la messa ad una certa ora”. Queste e altre importanti dichiarazioni sono state rilasciate a Francesca Morandi del quotidiano di Cremona “La Provincia”.
Certamente, il Card. Re appartiene anch’egli al nutrito gruppo di prelati che approccia il problema della rinascita della messa tradizionale secondo stereotipi in realtà smentiti dai fatti: come quello per cui la Messa antica sia un fenomeno nostalgico. E non è proprio vero che le «persone desiderose della messa tridentina stanno diminuendo molto nel mondo». Il trend, invece, è esattamente l’opposto.
Certamente, il Card. Re appartiene anch’egli al nutrito gruppo di prelati che approccia il problema della rinascita della messa tradizionale secondo stereotipi in realtà smentiti dai fatti: come quello per cui la Messa antica sia un fenomeno nostalgico. E non è proprio vero che le «persone desiderose della messa tridentina stanno diminuendo molto nel mondo». Il trend, invece, è esattamente l’opposto.
Ma le sue dichiarazioni sono davvero importanti per gli amici di Cremona: se anche chi vede la Messa tradizionale nell’ottica del Cardinal Re, non comprende le ragioni del Vescovo di Cremona, è davvero difficile che il Vescovo di Cremona possa trovare qualche ragione a sostegno dei suoi divieti!
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