ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 28 marzo 2019

Non convertitevi e non credete al Vangelo

Missionari sull’orlo di una crisi di nervi

(La Chiesa moderna tradisce il suo mandato)



Da oltre mezzo secolo la Chiesa Cattolica ha rinunciato ad esercitare il mandato (conferitole da Cristo stesso) di evangelizzare tutte le genti, fino ai confini della terra; ciò perché ha abbandonato l’evangelico “si si, no no” a favore del “si, ma anche”, l’aut aut a favore dell’etet, mettendo l’unica vera religione allo stesso livello dei falsi dei, delle fallaci credenze religiose.

Con il Concilio Vaticano secondo, in particolare con il documento  “Nostra Aetate” (ultimo documento conciliare, di cui è stato detto “in cauda venenum”) la neochiesa gnostica e massonica ha rifiutato la missione evangelizzatrice, disobbedendo così palesemente a Nostro Signore Gesù Cristo.
A questo rifiuto, il clero modernista e conciliarista ne ha aggiunto un altro, non meno grave; ha cessato, infatti, di prodigarsi per il ritorno nell’ovile santo (così la Madonna  ha definito la Chiesa Cattolica, apparendo a Bruno Cornacchiola alle Tre Fontane, a Roma)  dei Protestanti e degli Ortodossi, un tempo definiti eretici e scismatici ed oggi considerati facenti parte della Chiesa di Cristo. 

Questo secondo tradimento trova la sua falsa base dottrinale nel documento conciliare Unitatis Reintegratio, oltre che nell’ambigua  ed equivoca formula contenuta in LumenGentium (8/b), cioè il famoso “subsistit in”, secondo cui la Chiesa di Cristo  in definitiva sussisterebbe in tutte le confessioni protestanti (una miriade di sette) e nelle Chiese nazionali ortodosse, e quindi non sarebbe più rappresentata dalla sola Chiesa Cattolica, Una, Santa ed Apostolica.
Un vero e proprio rinnegamento del Credo cattolico.

Un tradimento dopo l’altro, il clero modernista, rivoluzionario e ribelle dapprima, quanto autoritario e dittatoriale una volta giunto al potere (che tiene ben stretto ormai da sessant’anni suonati), ha intrapreso la strada della protestantizzazione della Chiesa Cattolica, proseguita con la riforma liturgica voluta da papa Montini (a cui parteciparono sei pastori protestanti) al fine di rendere il nuovo rito gradito al mondo protestante (“cambiata la messa, cambiata la religione”; come affermava Martin Lutero).

Tornando al tema dell’evangelizzazione, minata dal mantra modernista dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso,  ormai non siamo più al semplice dialogo sterile ed infruttuoso,  non ci si limita più alla  sola attuazione di “Dignitatis Humanae”, ma si corre all’impazzata verso l’abisso, verso l’obiettivo finale del neomodernismo eretico ed apostata:  l’espulsione di Cristo dalla Sua stessa Chiesa, per trasformarla in una religione mondialista di stampo massonico.
Un tradimento inaudito, senza precedenti.

Quei pochi vescovi e cardinali non ancora saliti sul carro bergogliano tacciono impauriti; qualche voce si leva a ribadire la retta dottrina, però evitando accuratamente  di menzionare la prima sede, per non incorrere in sanzioni ancor più severe di quelle già comminate (Muller, Schneider).
Nel basso clero regna un vero e proprio clima di terrore: parroci, curati e coadiutori evitano qualsiasi commento, rifiutandosi di rispondere agli accorati appelli dei fedeli disorientati e scandalizzati. Una sola voce si è levata recentemente in controtendenza, dalle fredde terre di  papa Luciani, ed è quella di un sacerdote della Val di Zoldo, in provincia di Belluno. Il coraggioso (ed incauto) sacerdote, don Floriano Pellegrini, non nasconde la sua indignazione per l’inaudito rinnegamento di Cristo dimostrato dal suo capo protempore con la firma della dichiarazione di Abu Dhabi.
Ecco le sue parole “Non avrei mai immaginato di giungere a leggere, nella vita, un documento così grave, scandaloso e inaccettabile come la dichiarazione sottoscritta il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, da papa Francesco e dal grande imam di Al-Azhar
(cfr http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-
e-filosofia/chiesa-cattolica/7274-un-documento-scandaloso).

Ciò premesso, vediamo adesso due lettere di sacerdoti missionari che manifestano un certo stato di disagio, di ansietà, per le difficoltà che vanno incontrando in questi ultimi anni nello svolgimento della loro preziosa attività di evangelizzazione di tutte le genti, fino ai confini della terra, secondo il comando lasciato da Cristo ai Suoi discepoli al momento della Sua Ascensione al Cielo.

1 - Lettera di un missionario a Papa Francesco

MISSIONARIO IN TIBET AL PAPA. PROSELITISMO?
MI HAI MANDATO QUI A CONVERTIRE PAGANI, ERETICI, SCISMATICI.

Scrive padre Federico Juan, S.E.. :
Essendo stato inviato missionario in Estremo Oriente, (un’enorme grazia celeste per me con la mia anima di peccatore”) da tempo però “il mio spirito soffre di una desolazione estrema nel leggere le ripetute invettive di Sua Santità contro quello che in modo peggiorativo e senza distinguo chiama proselitismo. E particolare dolore mi ha causato aver letto che il Vicario di Cristo, senza chiarire il senso, abbia detto che ‘il proselitismo è una solenne sciocchezza’, e che ‘non ha senso’…  è cresciuta la mia angoscia quando Sua Santità ha chiesto retoricamente: ‘Vado a convincere qualcuno perché si faccia cattolico?’, per rispondere dopo: ‘No, no, no’. (Videomessaggio per la festa di San Gaetano).”. 
Prosegue poi così il missionario: “la Santa Madre Chiesa, per mezzo dei superiori religiosi, e anche per mezzo di Sua Santità, mi ha comandato di andare missionario in Estremo Oriente. …. non ho ricevuto nessun mandato come assistente sociale, come soccorritore di emergenze, alfabetizzatore, distributore di polenta o dialogatore seriale; ma fui inviato… per cercare di guadagnare a Cristo il maggior numero di anime, predicando opportune e inopportune”. 
Il missionario dice di essere felice di “impegnarsi sino alla morte per conquistare alla Chiesa cattolica il maggior numero possibile di anime”, sicuro che così giungano al Paradiso, e convinto che questo lavoro “diffondere la Chiesa di Dio nelle terre del paganesimo, dell’eresia e dell’idolatria è una santissima opera di misericordia”, superiore a tutti i benefici corporali o temporali prodigabili. 
Il Nostro si sente spinto a “manifestare il profondo malessere che invade la mia anima nel constatare le  reiterate condanne di quell’operare che Sua Santità definisce con il termine socialmente odioso di proselitismo”, impiegato per definire manovre vili e nello stesso tempo il sacrificio apostolico dei missionari “che si consumano e muoiono per convertire pagani, eretici e scismatici all’unica vera Chiesa…  incluso il sottoscritto, che osi fare quello per cui è stato inviato dalla Chiesa stessa, e cioè la conversione degli infedeli”. 
Padre Federico conclude, infine, augurandosi che questa lettera  spinga il pontefice “a chiarire il senso delle sue dichiarazioni, e perciò a rivendicare l’importanza e l’urgenza di lavorare senza sosta per la conversione alla fede cattolica di tutti i pagani, eretici e scismatici”.

(testo riportato da Marco Tosatti, giornalista vaticanista de La Stampa)
https://cronicasdepapafrancisco.com/2016/10/31/un-missionario-scrive-a-papa-francesco/
(e ripreso da questo sito)
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1692_Padre-Juan_Lettera_al_Papa.html


2 - Convertirsi… a che cosa?

Un padre missionario che da una vita è in frontiera a migliaia di miglia da Roma  scrive: “Ormai non è più possibile dubitare su dove ci sta portando chi governa la Chiesa: ad un punto in cui chi è vivo deve per forza reagire. Per quanto tempo ancora possiamo stare in silenzio?”.
“1. Ormai è chiaro. La Chiesa cattolica non è più la stessa di come era prima del 2013.. 
4. Gesù risorto ha mandato gli apostoli a battezzare tutte le genti della terra nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ed è così che il cristianesimo si è diffuso ed ha plasmato i costumi, le leggi e le usanze di civiltà intere….. 
6. Ma adesso io come missionario non so più di preciso che cosa sia la Chiesa cattolica. E da quando vedo che il papa, i cardinali, i vescovi gradualmente e inesorabilmente tollerano l’adulterio, approvano la sodomia, benedicono i matrimoni omosessuali, ammettono la parità di salvezza con le altre religioni… a quale conversione devo invitare gli altri?
7. La stessa cosa vale anche per qualsiasi persona in Occidente che magari è atea o miscredente. Per quale motivo dovrebbe convertirsi e accettare la nostra fede se professiamo tutte queste cose? Capisco adesso alcune frasi del papa che dice che non si deve fare proselitismo. Ci vuole del gran coraggio per cercare di convincere la gente a credere a queste aberrazioni….. Ma allora Gesù è proprio venuto per niente!
11. In Germania c’è persino chi prende in giro i vescovi dell’Africa come retrogradi, perché nel loro continente l’omosessualità è bandita. Ci manca solo che si promuova una nuova “evangelizzazione” in nome di questo vangelo capovolto, cioè in realtà una nuova imposizione delle false conquiste antropologiche dell’Occidente ai poveri che hanno la mente sana.
12. Quello che non capisco è la sottomissione e il silenzio di tanti vescovi e sacerdoti. Non vedo neanche una resistenza passiva. I martiri affrontavano la morte. Ma oggi solo alcuni laici che non sono vincolati dalle strutture ecclesiastiche parlano a voce alta, mentre preti e vescovi – salvo poche eccezioni – tacciono per paura di ritorsioni e di accuse squalificanti…..

(articolo pubblicato da Sandro Magister sul suo sito Settimo Cielo)
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/03/18/chiesa-
cattolica-dove-sei-il-grido-di-un-missionario-di-frontiera/
(e ripreso da questo sito)
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2888_Magister_Chiesa_cattolica_dove_sei.html


Dovrebbe esser fuori discussione che il compito primario dell’attività missionaria (come di tutta l’attività della Chiesa, d’altronde) sia quello di guadagnare anime a Cristo, e che l’aiuto materiale, culturale, sanitario (anch’esso molto importante) venga solo in seconda battuta; infatti è noto come la prima forma di carità sia la Verità tutta intera, cioè la Buona Novella portataci dal Signore Gesù. In quest’ottica è chiaro come il cosiddetto dialogo interreligioso non possa soppiantare il dovere di convertire anime a Cristo, di far proseliti, secondo la positiva, plurisecolare  accezione del termine (che non include ovviamente nessuna coercizione fisica né psicologica).
Altrettanto evidente dovrebbe essere il fatto che il tema dell’ecumenismo, divenuto tanto importante dopo il Concilio Vaticano II, quanto  era avversato e proibito nei decenni precedenti (vedasi ad ex l’enciclica Mortalium Animos di Papa Pio XI) non possa giungere a vanificare  la ragione stessa dell’esistenza della Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo, cioè la riunione di tutte le genti in un unico gregge,  sotto un solo Pastore, Cristo stesso; in caso contrario, ciò vanificherebbe l’Incarnazione, la Passione e la Morte della seconda Persona della SS.ma Trinità, minando irrimediabilmente alle radici l’essenza stessa del Cristianesimo.

Abbandonato il progetto del Regno Sociale di Cristo (Cristo Re dell’universo), la Chiesa abbraccia adesso il progetto massonico della fratellanza umana (vedi il documento di Abu Dhabi), caratterizzato da un buonismo amorfo e senza radici (culturali, etniche, sociali, religiose, ecc.), diventando in tal modo il braccio religioso di un moderno cesaropapismo, stavolta però  di chiara matrice massonica.
Un vero e proprio tradimento del mandato ricevuto da Cristo, questo nuovo obiettivo posto dal clero modernista alla Chiesa Cattolica. I ribelli modernisti, rivoluzionari e contestatori dell’ordine costituito, cioè della Divina Rivelazione, ormai da oltre sessant’anni al potere nella Chiesa (prima rivoluzionari poi dittatori, secondo la logica di ogni movimento rivoluzionario della storia umana), ne hanno ribaltato completamente natura, strumenti ed obiettivi, fino a snaturarla e trasformarla in una contro chiesa gnostica e massonica, asservita al Nemico di Dio, il diavolo.


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