Non si può negare, a Bergoglio, il proverbiale umorismo… da gesuita!
Avevamo trattato l’argomento in modo serio qui, per via delle mani consacrate del Sacerdote e per l’autorità apostolica che un vescovo ed un pontefice ricoprono davanti a questo gesto che non è, come abbiamo ricordato, una questione di obbligo, ma di riverenza non all’uomo, bensì al ruolo che questi ricopre ed esercita, essendo anche implicato nella scala gerarchica della Chiesa.
Questa volta, però, dobbiamo riconoscere a Bergoglio quel proverbiale senso dell’humour di stampo gesuitico… che non è che fa proprio ridere per la verità (per chi conosce il contenuto delle loro battute e barzellette, volto sempre a colpire qualcuno), però suvvia! Per una volta tanto, facciamoci anche noi due risate…
Abbiamo preparato, vedi qui, un video brevissimo e vi invitiamo a vederlo perché abbiamo selezionato alcune scene interessanti.
Dopo il diffondersi del video con la sequenza di un baciamano finito in burletta, il portavoce della Sala Stampa Vaticana Alessandro Gisotti – senza fare alcun comunicato ufficiale – ha rilasciato però una “confidenza papale“, qui, che ha davvero del surreale:
- «Il Santo Padre mi ha detto che il motivo era molto semplice: l’igiene. Non per lui, ma vuole evitare possibili rischi di contagio per le persone».
Allora… Bergoglio non teme le malattie o di contagiarsi di lebbra, polmonite, raffreddori vari, dalle più lievi alle più gravi malattie, ma teme che I FEDELI CHE LO BACIANO… attraverso di lui possano contagiare gli altri che poi lui andrebbe a toccare (???) A meno che, stiamo bene attenti, perché la “bergoglionite acuta” non risparmia neppure Gisotti, non si intendesse affermare che papa Francesco teme di contagiare, LUI, i Fedeli…..
Si, lo capiamo bene, è tragi-comico…. è umorismo gesuitico… è quel cripto dire e non dire, o se preferite la toppa quando è peggiore dello strappo, alla quale dovremo averci fatto il callo, ma tant’è!! Oseremo dire che si è trattata più di una vera “bergoglionata” che di altro…
- “Gisotti ha poi spiegato che il Papa è sempre molto felice di ricevere baci sull’anello quando sono in poche persone a farlo, e quando la possibilità di diffusione di germi è più contenuta, così come è successo al termine dell’udienza generale di mercoledì, dove alcuni fedeli si erano messi in fila per salutarlo. In quel caso il Papa non aveva opposto nessuna resistenza agli inchini e ai baci sull’anello.”
Ci veniva in mente l’umorismo gesuitico, con quanto segue, raccontato da un vero gesuita e che vi lasciamo come conclusione:
- Un gesuita è sul letto di morte. I suoi confratelli vanno a visitarlo. Il gesuita è ormai semi-incosciente, ma può ascoltare i commenti dei compagni.
Uno dice “Ah, è stato un uomo spirituale ma anche di governo. Dopo S. Ignazio non ci fu uno come lui.”
Un altro dice: “E’ stato anche un fine professore. Dopo Bellarmino non ci fu uno come lui.”
E ancora: “Il suo zelo apostolico lo ha consumato. Dopo Canisio non ci fu uno come lui.”
“Fu anche un grande missionario, portò il Vangelo negli angoli più remoti della terra. Dopo Saverio non ci fu uno come lui.”
E così via… Al termine della visita il superiore che era presente gli chiede: “La vedo agitato, padre. Che cosa la turba?”
E il gesuita, con un filo di voce: “La modestia… padre… nessuno mi ha ricordato per la mia proverbiale modestia..”
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