ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 19 aprile 2019

La litania del peccatore

La litania del peccatore - Autore: Maestro Aurelio Porfiri



Signore, Tu hai detto che non abbandonerai la pecora che si è smarrita. Io sono smarrito, continua a cercarmi senza stancarti, destati e non permettere che la mia anima finisca nella perdizione, che si smarrisca fra i gorghi della tempesta. Conosco la debolezza e voglio metterla di fronte a Te, non perderla mai di vista perché so che Tu solo puoi comprendere, Tu solo puoi salvare. Per questo ti prego:

Per le mie mancanze perdonami, perché sono un peccatore.
Per i miei ripetuti peccati perdonami, perché sono un peccatore.
Per i pensieri peccaminosi perdonami, perché sono un peccatore.
Per le parole che non avrei dovuto dire perdonami, perché sono un peccatore.
Per le opere che non ho compiuto perdonami, perché sono un peccatore.
Per le omissioni nel fare ciò che era bene perdonami, perché sono un peccatore.
Per le persone che ho ferito perdonami, perché sono un peccatore.
Per le persone che ho umiliato perdonami, perché sono un peccatore.
Per le persone che ho usato perdonami, perché sono un peccatore.
Per le persone che ho mancato perdonami, perché sono un peccatore.
Per le persone che ho offeso perdonami, perché sono un peccatore.
Per le persone che non ho saputo amare perdonami, perché sono un peccatore.
Per le persone che ho scandalizzato perdonami, perché sono un peccatore.
Per le persone che ho deluso perdonami, perché sono un peccatore.
Per le persone che ho illuso perdonami, perché sono un peccatore.
Per le persone che ho ingannato perdonami, perché sono un peccatore.
Per le persone che ho ferito perdonami, perché sono un peccatore.

Ogni volta che non ho saputo guardarti perdonami, perché sono un peccatore.
Ogni volta che non ho saputo ascoltarti perdonami, perché sono un peccatore.
Ogni volta che non ho saputo amarti perdonami, perché sono un peccatore.
Ogni volta che non ti ho cercato perdonami, perché sono un peccatore.
Ogni volta che non ti ho adorato perdonami, perché sono un peccatore.

Se ho disperato della Tua grazia perdonami, perché sono un peccatore.
Se non ho difeso la fede perdonami, perchè sono un peccatore.
Se ho confuso la fede con l’ideologia del mondo perdonami, perché sono un peccatore.
Se ho confuso misericordia e giustizia perdonami, perché sono un peccatore.
Se ti ho svenduto per piacere agli altri perdonami, perchè sono un peccatore.

Dalla falsa umiltà, liberami o Signore.
Dalla falsa modestia, liberami o Signore.
Dal voler essere apprezzato, liberami o Signore.
Dal voler essere accettato, liberami o Signore.
Dal voler essere riconosciuto, liberami o Signore.
Dal bisogno per le lodi degli altri, liberami o Signore.
Dalla paura della solitudine, liberami o Signore.
Dalla paura di non essere perdonato, liberami o Signore.
Dal voler essere compreso, liberami o Signore.
Dal cercare la compagnia del peccato, liberami o Signore.
Dall’impudicizia, liberami o Signore.
Dalla fretta nel condannare, liberami o Signore.
Dalla voglia di giudicare, liberami o Signore.
Dal non riconoscere la Tua giustizia, liberami o Signore.
Dal pensare che la liturgia è una cosa mia, liberami o Signore.
Dal pensare che a darti gloria basta la buona intenzione, liberami o Signore.
Dal pensare che la Messa è un solo un incontro di persone, liberami o Signore.
Dal non pensare al Tuo Sacrificio per la nostra salvezza, liberami o Signore.
Dalla gioia insensata, liberami o Signore.

Non temo alcun male, perché tu mi salvi.
Non temo la calunnia, perchè tu mi salvi.
Non temo le accuse, perché tu mi salvi.
Non temo la tristezza, perché tu mi salvi.
Non temo la depressione, perché tu mi salvi.
Non temo il fallimento, perché tu mi salvi.
Non temo la disfatta, perché tu mi salvi.
Non temo la sconfitta, perché tu mi salvi.
Non temo la disperazione, perché tu mi salvi.
Non temo il male, perché tu mi salvi.
Non temo la malattia, perché tu mi salvi.
Non temo la perdita, perché tu mi salvi.
Non temo me stesso, perché tu mi salvi.
Non temo la morte, perché tu mi salvi.

Quando mi perdo, trovami.
Quando mi pento, perdonami.
Quanto ti prego, ascoltami.
Quanto ti invoco, esaudiscimi.
Quando ti imploro, convertimi.
Quando ti ignoro, attendimi.
Quanto ti cerco, accoglimi.

Affido queste intenzioni a Te con l’intercessione della nostra Madre, Beata Vergine Maria. Accoglile presso di Te per il nulla che sono, un nulla però pieno di lacrime. Fa che queste lacrime siano il segno di un cuore che cerca il Tuo volto. Amen.
Aurelio Porfiri



Don Reto Nay

https://gloria.tv/article/qyPVXswrDQDU3j2k2QeThZsL7


COMMENTO SUL GESTO DI PAPA FRANCESCO 



In questo intervento si cercherà di evidenziare la gravità e le implicazioni profonde del gesto compiuto da Papa Francesco l'11 aprile 2019, quando si è inginocchiato e ha baciato i piedi del presidente e dei rappresentanti del governo del Sud Sudan.

Il Papa ha dato il suo “placet” alla proposta presentata dall’arcivescovo anglicano di Canterbury, Justin Welby, di organizzare un ritiro spirituale in Vaticano tra il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir Mayardit, e il leader dell’opposizione, Rick Machar . L’evento, dal timbro ecumenico e diplomatico, vista la partecipazione delle massime autorità ecclesiastiche e civili del Paese africano, ha avuto luogo nella casa Santa Marta il 10 e l’11 aprile. La si è presentata come un’occasione per sbloccare l’Accordo di pace (Revitalised Agreement on the Resolution of Conflict in South Sudan) firmato il 12 settembre 2018 ad Addis Abeba ma ancora in stallo, che richiede un governo di unità funzionale entro maggio.


- Matteo D'Amico


Pubblicato il 16 apr 2019

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