Il papa incontra il comico gay: "Ognuno di noi ha una dignità"
Bergoglio incontra a Santa Marta un comico inglese dichiaratamente omosessuale: "La gente che scarta per l'aggettivo, non ha cuore umano"
Bergoglio incontra a Santa Marta un comico inglese dichiaratamente omosessuale: "La gente che scarta per l'aggettivo, non ha cuore umano"
"La gente che sceglie o scarta una persona in base all'aggettivo è gente che non ha cuore umano.
Ognuno di noi è una persona". Sono queste le parole che, come riporta l'agenzia Adnkronos, papa Francesco ha pronunciato Stephen Amos, un comico inglese dichiaratamente omosessuale. L'incontro, a cui hanno partecipato anche i collaboratori dell'attore (guarda il video), è avvenuto nei giorni scorsi a Casa Santa Marta.
Nel corso dell'incontro, diffuso su tweet dallo stesso artista e trasmesso dalla BBC2, Amos ha raccontato di non sentirsi accettato dalla Chiesa "come uomo omosessuale". A questa confessione papa Francesco ha replicato che "ognuno di noi è una persona" e, quindi, "ha una dignità". "Se una persona ha una tendenza così o un'altra - ha, poi, continuato il Santo Padre - questo non toglie la dignità della persona e la gente che preferisce scegliere o scartare la gente per l'aggettivo è gente che non ha cuore umano". Bergoglio ha, quindi, osservato di sentirsi "tra fratelli". "E non ho mai chiesto la fede o la confessione che avete - ha proseguito Francesco nel corso del colloquio con il gruppo inglese - chi crede preghi per me, chi non crede mi auguri che non sia un traditore".
Già a fine marzo, proprio in concomitanza con il Congresso delle famiglie di Verona, papa Francesco avrebbe dovuto incontrare un gruppo di attivisti Lgbt impegnati, come riporta il Fatto Quotidiano, "per sconfiggere la discriminazione sessuale". L'udienza era, tuttavia, saltata all'ultimo momento, in seguito alle pressioni della Curia.
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/papa-incontra-comico-gay-ognuno-noi-ha-dignit-1682573.html
In sostanza si comprende che il messaggio del Papa è parte integrante di una strategia mondialista che mira alla creazione di una società multiculturale che superi le identità nazionali e che proceda verso un Nuovo Ordine Mondiale al servizio delle elite finanziarie e della finanza speculativa, la stessa che preme per le migrazioni e l’abbattimento delle frontiere nazionali.
Il messaggio del Papa Bergoglio avrebbe potuto essere scritto (in molte sue parti) da un commissario dell’ONU o, meglio ancora, da George Soros.
Il Papa Bergoglio ha avuto la capacità di trasformare le celebrazioni del Venerdì santo in un’altra predica della sua ossessiva propaganda a favore delle migrazioni e dell’accoglienza, dove non è mancata l’affermazione “la cittadinanza è un diritto di tutti”. Uno spot a favore dello Jus Soli.
Peccato che dallo Stato della Città del Vaticano, assillato da telefonate di molte persone che si sono rivolte al centro informazioni per conoscere come fare a inoltrare domanda di cittadinanza, la risposta secca è stata quella di “scordatevelo”.
LA VIA CRUCIS DI PAPA FRANCESCO: UNO SPOT AL BUSINESS DELL’IMMIGRAZIONE, UN MESSAGGIO DI CARATTERE IDEOLOGICO E POLITICO, AL SERVIZIO DELL’IDEOLOGIA GLOBALISTA
Era facile aspettarselo visti i precedenti di questo Papa ma non può sfuggire agli osservatori che, con il suo messaggio in occasione della Via Crucis, la Chiesa di papa Bergoglio ha deciso di lanciare un ulteriore sermone politico, sociologico, mondialista e immigrazionista, favorendo così proprio quella tratta di esseri umani che a parole sembrava condannare.
I testi delle meditazioni e delle preghiere nel corso della via Crucis di Papa Bergoglio sono stati affidati a suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata e presidente dell’associazione “Slaves no more” (Mai più schiavi), una scelta fatta non per caso.
Naturalmente Bergoglio, nel corso della sua omelia, ha detto che oggi sono troppi i “calvari sparsi per il mondo”, tra cui ha nominato “i campi di raccolta simili a lager nei Paesi di transito, le navi a cui viene rifiutato un porto sicuro, le lunghe trattative burocratiche per la destinazione finale, i centri di permanenza, gli hot spot, i campi per lavoratori stagionali”, ha continuato dicendo che “Il deserto e i mari sono diventati i nuovi cimiteri di oggi”. Il culmine dell’omelia è stato raggiunto quando ha affermato che i migranti sono “i nuovi crocifissi di oggi”. Si riferìsce Bergoglio a tutti i migranti, anche a quelli economici, la stragrande maggioranza, quelli attratti dalla propaganda migrazionista delle ONG che si imbarcano per venire nella “terra promessa”, i baldi giovani di colore o magrebini che vediamo bighellonare per le nostre città muniti dell’ultimo modello di smartphone. Quelli sarebbero, secondo Bergoglio, i “nuovi crocifissi”, da non credere, un accostamento blasfemo nella parole di un Papa.
Non poteva mancare un accenno lacrimoso al deserto del Sahara che ” si riempie di scheletri di persone che non hanno resistito alla fatica, alla fame, alla sete”. Non è stato informato forse Bergoglio che i trafficanti hanno ricevuto finanziamenti da “misteriose ONG” che li hanno dotati di mezzi fuoristrada moderni per le traversate del Sahara in modo che i loro clienti, dopo aver pagato i 2.000/3.000 Us.$, non debbano reclamare per le asperità del viaggio.
Ulteriore invocazione di Bergoglio per far illuminare le menti dei governanti a favore dell’accoglienza e delle difesa delle persone (dei migranti). Una esortazione ai governanti e coloro che occupano posti di responsabilità “….perchè ascoltino il grido dei poveri che sale a te da ogni parte del globo”, invitando a “incontrare e riconoscere i nuovi crocifissi di oggi”. Naturalmente Papa Bergoglio intende i poveri dell’Africa e delle altre nazioni ma non quelli di casa nostra i cui diritti vengono sacrificati per fare posto ai nuovi arrivati.
L’omelia del Papa Bergoglio, rilanciata in Mondovisione è una chiaro appello alla masse africane e asiatiche ad emigrare verso l’Europa, (l’Italia in particolare) e rappresenta quindi un forte messaggio di illusione che crea aspettative impossibili nelle masse africane pronte a cercare fortuna in Europa ed a consegnarsi nelle mani di trafficanti, scafisti e mafiosi per poi essere sfruttati nei racket della prostituzine, della droga e, nel migliore dei casi, nella mano d’opera schiavistica per i caporali.
Ci si potrebbe chiedere perchè Papa Bergoglio lancia questo messaggio quando avrebbe potuto, come è nella sua mssione, in occasione della Via Crucis, compiangere non soltanto i migranti ma, molto più opportunamente, le vittime delle tante guerre che insanguinano il pianeta, in particolare avrebbe potuto citare le povere vittime delle guerre dimenticate, come quelle che avvengono oggi nello Yemen o in Palestina e nella zona est della Siria, quella controllata dagli USA dove è in corso una olocausto di civili provocato dalla ostinazione di Washington a non lasciar entrare aiuti internazionali. Avrebbe potuto citare le vittime della persecuzioni anti cristiane che avvengono in tutto il mondo e che sono oscurate e dimenticate dai media. No, questo interessa poco a Papa Bergoglio. Meglio occuparsi delle migrazioni, più in linea con il pensiero Unico progressista ed immigrazionista.
Naturalmente Bergoglio, nel corso della sua omelia, ha detto che oggi sono troppi i “calvari sparsi per il mondo”, tra cui ha nominato “i campi di raccolta simili a lager nei Paesi di transito, le navi a cui viene rifiutato un porto sicuro, le lunghe trattative burocratiche per la destinazione finale, i centri di permanenza, gli hot spot, i campi per lavoratori stagionali”, ha continuato dicendo che “Il deserto e i mari sono diventati i nuovi cimiteri di oggi”. Il culmine dell’omelia è stato raggiunto quando ha affermato che i migranti sono “i nuovi crocifissi di oggi”. Si riferìsce Bergoglio a tutti i migranti, anche a quelli economici, la stragrande maggioranza, quelli attratti dalla propaganda migrazionista delle ONG che si imbarcano per venire nella “terra promessa”, i baldi giovani di colore o magrebini che vediamo bighellonare per le nostre città muniti dell’ultimo modello di smartphone. Quelli sarebbero, secondo Bergoglio, i “nuovi crocifissi”, da non credere, un accostamento blasfemo nella parole di un Papa.
Non poteva mancare un accenno lacrimoso al deserto del Sahara che ” si riempie di scheletri di persone che non hanno resistito alla fatica, alla fame, alla sete”. Non è stato informato forse Bergoglio che i trafficanti hanno ricevuto finanziamenti da “misteriose ONG” che li hanno dotati di mezzi fuoristrada moderni per le traversate del Sahara in modo che i loro clienti, dopo aver pagato i 2.000/3.000 Us.$, non debbano reclamare per le asperità del viaggio.
Ulteriore invocazione di Bergoglio per far illuminare le menti dei governanti a favore dell’accoglienza e delle difesa delle persone (dei migranti). Una esortazione ai governanti e coloro che occupano posti di responsabilità “….perchè ascoltino il grido dei poveri che sale a te da ogni parte del globo”, invitando a “incontrare e riconoscere i nuovi crocifissi di oggi”. Naturalmente Papa Bergoglio intende i poveri dell’Africa e delle altre nazioni ma non quelli di casa nostra i cui diritti vengono sacrificati per fare posto ai nuovi arrivati.
L’omelia del Papa Bergoglio, rilanciata in Mondovisione è una chiaro appello alla masse africane e asiatiche ad emigrare verso l’Europa, (l’Italia in particolare) e rappresenta quindi un forte messaggio di illusione che crea aspettative impossibili nelle masse africane pronte a cercare fortuna in Europa ed a consegnarsi nelle mani di trafficanti, scafisti e mafiosi per poi essere sfruttati nei racket della prostituzine, della droga e, nel migliore dei casi, nella mano d’opera schiavistica per i caporali.
Ci si potrebbe chiedere perchè Papa Bergoglio lancia questo messaggio quando avrebbe potuto, come è nella sua mssione, in occasione della Via Crucis, compiangere non soltanto i migranti ma, molto più opportunamente, le vittime delle tante guerre che insanguinano il pianeta, in particolare avrebbe potuto citare le povere vittime delle guerre dimenticate, come quelle che avvengono oggi nello Yemen o in Palestina e nella zona est della Siria, quella controllata dagli USA dove è in corso una olocausto di civili provocato dalla ostinazione di Washington a non lasciar entrare aiuti internazionali. Avrebbe potuto citare le vittime della persecuzioni anti cristiane che avvengono in tutto il mondo e che sono oscurate e dimenticate dai media. No, questo interessa poco a Papa Bergoglio. Meglio occuparsi delle migrazioni, più in linea con il pensiero Unico progressista ed immigrazionista.
In sostanza si comprende che il messaggio del Papa è parte integrante di una strategia mondialista che mira alla creazione di una società multiculturale che superi le identità nazionali e che proceda verso un Nuovo Ordine Mondiale al servizio delle elite finanziarie e della finanza speculativa, la stessa che preme per le migrazioni e l’abbattimento delle frontiere nazionali.
Il messaggio del Papa Bergoglio avrebbe potuto essere scritto (in molte sue parti) da un commissario dell’ONU o, meglio ancora, da George Soros.
Il Papa Bergoglio ha avuto la capacità di trasformare le celebrazioni del Venerdì santo in un’altra predica della sua ossessiva propaganda a favore delle migrazioni e dell’accoglienza, dove non è mancata l’affermazione “la cittadinanza è un diritto di tutti”. Uno spot a favore dello Jus Soli.
Peccato che dallo Stato della Città del Vaticano, assillato da telefonate di molte persone che si sono rivolte al centro informazioni per conoscere come fare a inoltrare domanda di cittadinanza, la risposta secca è stata quella di “scordatevelo”.
Luciano Lago
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