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martedì 16 aprile 2019

Sono tornati i "lupi" in Vaticano?

Quelle voci sulla salute di Ratzinger che puntano a screditarlo

Joseph Ratzinger messo in discussione per l'autenticità del testo sul "collasso morale". Sono tornati i "lupi" in Vaticano?


Le 18 pagine a firma di Joseph Ratzinger sulla situazione odierna della Chiesa cattolica hanno suscitato, nei suoi critici, una reazione scomposta.
Nella giornata di oggi, Benedetto XVI festeggia il raggiungimento del 92esimo anno d'età. Che Ratzinger sia un intellettuale lucido, non è mai stato in discussione. Lo hanno certificato, ancora una volta, questi "appunti" sulle ragioni dietro la crisi degli abusi.

Si va da chi si domanda se l'emerito abbia davvero scritto di suo pugno, come si può leggere su Il Fatto Quotidiano, a chi, come il portavoce dei docenti tedeschi di teologia morale, ha definito l'ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede "prigioniero dei suoi pregiudizi". Era stato il cardinale Marc Ouellet, uno di quelli papabili ai tempi della successione, a svelare come il teologo teutonico stesse ancora scrivendo e come potesse riservare "sorprese". Così è stato e forse, nel tempo, così sarà ancora. Di sicuro, nella giornata odierna, compare in libreria un dialogo tra il professore di Tubinga e il rabbino Folger. Il tema è quello del dialogo tra cristiani ed ebrei. Con buona pace di coloro che vorrebbero silenziare la via ratzingeriana al cattolicesimo.


Non è la prima volta, ancora, che ci si interroga sulle condizioni di salute di Benedetto XVI. Almeno in una circostanza, il Vaticano è stato pure costretto a smentire le voci circolanti. Joseph Ratzinger non ha mai dato modo di pensare che la sua figura potesse essere strumentalizzata in funzione anti - Bergoglio. Certo, ci sono state delle prefazioni in cui non sono mancate espressioni pesanti - vi ricorderete della Chiesa "barca di Pietro a volte ricoperta fino a capovolgersi" - , c'è stata anche la vicenda della "lettera tagliata", ma l'emerito non ha mai messo in discussione l'autorità del regnante.
Anche in queste diciotto pagine, Benedetto XVI ha posto l'accento sulla necessità di mettere fine a un certo garantismo assoluto in materia di responsabilità dei consacrati. È la linea della "tolleranza zero", quella che il tedesco ha inaugurato sotto il pontificato di Giovanni Paolo II e che papa Francesco sta continuando a promuovere. Il cardinale Gherard Muller, intervistato da Tgcom24, ha chiarito come Benedetto abbia domandato ausilio, per la scrittura di quel testo, a una segretaria. E questo, per un novantaduenne, non dovrebbe rappresentare uno scandalo. Eppure, i fautori del laicismo e della narrativa sulla cattiva convivenza tra "due papi" non si sono fatti sfuggire l'occasione. "Pregate per me - aveva detto l'allora pontefice nel 2005 - , perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi". Forse sono tornati. Forse, a ben guardare, non se ne sono mai andati.

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