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giovedì 20 giugno 2019

I provvidenti

Il Papa twitta per i rifugiati: "Provvidenza ci offre occasione"

Papa Francesco, in virtù della Giornata mondiale per i rifugiati, twitta sull' "occasione" offertaci da quest'ultimi per la costruzione di una società aperta


Sull'account social del pontefice regnante della Chiesa cattolica, nello specifico alla fine dell'ultima riflessione apparsa, si rintraccia l'hashtag #WithRefugees, che è quello con cui molti, in giro per l'intero globo terrestre, stanno condendo i loro cinguettii nel corso della giornata odierna.

E il messaggio dell'ex arcivescovo di Buenos Aires, come sempre, è denso di speranza per il modello di società che, a suo parere, siamo tutti chiamati a costuire. L'impronta data è quella consueta: "Con i rifugiati - si legge infatti nel tweet pubblicato un paio d'ore fa - la Provvidenza ci offre un’occasione per costruire una società più solidale, più fraterna, e una comunità cristiana più aperta, secondo il Vangelo. #WithRefugees". I fenomeni migratori, insomma, alla stregua di una chance che può condurre all' edificazione di una comunità mai sigillata con mentalità restrittive. "Costruire muri non sarà per sempre," aveva tuonato il Santo Padre appena una settimana fa.
Con i rifugiati la Provvidenza ci offre un’occasione per costruire una società più solidale, più fraterna, e una comunità cristiana più aperta, secondo il Vangelo.

Giuseppe Aloisi

Lampedusa, il prete pro migranti guida la protesta contro Salvini

Sul sagrato della parrocchia di San Gerlando la protesta dei fan dell'accoglienza. A guidarla c'è il prete anti Salvini


Sono gli attivisti del forum "Lampedusa solidale" che, da quando la Sea Watch ha ingaggiato il braccio di ferro con il Viminale, si sono schierati al fianco dell'ong tedesca chiedendo al governo di far sbarcare i 43 migranti bloccati al largo dell'isola siciliana. A guidare la protesta è il parroco Carmelo La Magra che, in passato, ha più volte attaccato Matteo Salvini con tweet violentissimi.
In querste ore i fan dell'accoglienza sono riuniti a Lampedusa per dare il proprio sostegno alla ong tedesca che, violando le leggi italiane e internazionali, si è rifiutata di riportare indietro gli immigrati clandestini recuperati al largo della Libia e ha puntato dritto alle coste italiane per ingaggiare uno scontro con Salvini. "Ribadiremo questa scelta fino a quando i naufraghi e l'equipaggio a bordo della Sea-Watch non verranno fatti scendere a terra, in un porto sicuro, come è giusto che sia", spiegano gli attivisti che ieri pomeriggio hanno accolto 45 persone approdate sull'isola siciliana a bordo di un barcone di fortuna. "Ci hanno raccontato sogni, aspirazioni e desideri, hanno pregato, cantato, digiunato e difeso in maniera pacifica i propri diritti, riaffermando la loro dignità", raccontano gli ultrà dell'immigrazione sciorinando la solita propaganda di sinistra contro la chiusura dei porti"A 15 miglia da Lampedusa - incalzano - i passeggeri della Sea Watch 3 non hanno quella stessa opportunità, guardano le luci dell'isola e aspettano di conoscere il proprio destino. L'Europa e l'Italia - è l'accusa - continuano a negare loro il permesso di toccare terra".
Don Carmelo fa sapere che la protesta andrà avanti a oltranza. È lui che ha accolto gli attivisti del forum "Lampedusa solidale" sul sagrato della parrocchia di San Gerlando dove contuineranno a dormire finché la Sea Watch non attraccherà. Nel frattempo chiedono "a quanti condividono il nostro messaggio di organizzare iniziative analoghe". Non è la prima volta che il parroco si espone in prima persona contro Salvini e le politiche del governo per fermare l'immigrazione clandestina. A febbraio, per esempio, scriveva: Nessuno guarda Sanremoe poi 10milioni di ascolti. Prendono in giro Salvini, applaudono all'unanimità, e tutti lo votano. È tipo: io non sono razzista ma...". Durante il respingimento di un barcone, invece, aveva scritto: "Li stiamo mandando indietro, non 'a casa loro' ma in Libia, all'inferno. Millenni di civiltà, millenni di democrazia, millenni di cristianesimo per arrivare a questo". Come già in altre occasioni, anche per il caso della Sea Watch è stata la chiesa stessa ad essersi mobilitata. La diocesi di Agrigento, a cui appartiene anche Lampedusa, è guidata da don Franco Montenegro, uno dei cardinali più vicini a papa Francesco, nonché uno dei primi porporati a sostenere la linea pro accoglienza. Già ai tempi di papa Benedetto XVI, aveva protestato contro la legge Bossi-Fini rifiutandosi di mettere Gesù Bambino nel Presepe. E ora, secondo fonti sentite dal Giornale.it, ci sarebbe proprio lui dietro all'operazione del sit in sul sagrato.

1 commento:

  1. Mattarella e Bergoglio...
    Due burattini manovrati a dovere!!
    Che vergogna..

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