ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 6 giugno 2019

La fratellanza bergogliana?

SUPER EX SI CHIEDE: LA FRATELLANZA INDICATA DA PAPA BERGOGLIO È QUELLA CRISTIANA O QUELLA MASSONICA?

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Super Ex (ex del Movimento per la Vita, ex di Avvenire, ex di varie altre cose cattoliche ma non ex cattolico, anzi…) ci ha mandato una riflessione sulla fratellanza; quella cristiana e quella di cui abbiamo sentito tanto parlare in questi ultimi tempi, in particolare dopo il discusso e discutibile documento firmato dal Pontefice regnante ad Abu Dhabi. Ci sembra opportuno ricordare i complimenti di George Soros dopo il discorso sui Rom in Romania, e quello che Stilum Curiae ha pubblicato qualche tempo fa, sullo straordinario amore dei massoni per papa Bergoglio, uno studio e che certamente ora si è arricchito di altri episodi. Buona lettura. 


Quella additata da Bergoglio è la fratellanza cristiana o quella massonica? E’ una domanda che sorge spontanea, quantomeno per il rumore e la provenienza degli applausi che accompagnano i discorsi del prelato argentino sull’immigrazione, l’Europa ecc.
Ci fu chi parlò al mondo di fratellanza, e venne crocifisso.
Anche Pietro, il capo degli apostoli, non è stato ben accolto dal mondo. I giornaloni e i poteri che crocifissero Benedetto XVI, acclamano oggi il suo successore.
Perchè? Non hanno sempre parlato, tutti i pontefici, della fratellanza, dell’amore, della misericordia? Non hanno sempre incoraggiato, i pontefici, progetti di unità politica nella diversità, battezzando prima il Sacro Romano Impero, multinazionale e multietnico, di Carlo Magno, poi quello degli Asburgo, ed infine, con Pio XII, la stessa Europa unita e cristiana dei padri fondatori?
Allora cosa è cambiato? Molto semplice: la fratellanza cristiana si fonda su di un concetto molto chiaro: siamo fratelli in quanto figli dello stesso Padre; in quanto riconoscenti lo stesso Padre!
Il cristianesimo è sin dalle sue origini, universalista, cioè cattolico: non importa se si è bianchi o neri, liberi o schiavi, ricchi o poveri… Tutti i fedeli sono fratelli, perchè hanno lo stesso Padre e la stessa madre, la Chiesa cattolica. Questo permette loro di avere una pelle diversa, di mangiare, vestire, parlare in modo diverso, e di potersi sentire ugualmente fratelli. Quando, in occasione di qualche incontro internazionale, ho occasione di stare con cristiani egiziani, ucraini, americani, africani, cinesi, immediatamente mi viene da notare che l’essenziale ci unisce: abbiamo lo stesso Dio, la stessa visione dell’uomo e del mondo, e tutto il resto diventa secondario.
Ciò non significa che io rinneghi la pizza o gli spaghetti, o la bellissima lingua del “sì”, per i piatti e gli idiomi di altri popoli. Significa soltanto che cibi, vestiario, linguaggi e colori diversi sono una ricchezza che caratterizza i medesimi fratelli e che non cancella affatto l’unità di fondo.
Questa è la fratellanza cristiana.
Poi ci sono le fratellanze pagane: nei secoli scorsi si è cercato di fondare la fratellanza soltanto sul colore della pelle (di qui i razzismi, creazioni tipiche della modernità), o sulla comune lingua, storia e volontà di potenza (di qui i nazionalismi). Tutti sappiamo come è andata a finire.
Oppure si è voluta fondare la fratellanza sull’appartenenza alla medesima classe sociale: di qui il “proletari di tutto il mondo unitevi” di Karl Marx. Cosa ci rende fratelli, dicevano i comunisti? Non lo stesso Dio, ma l’appartenere alla classe del proletariato, l’avere un comune nemico, la borghesia. Anche questa idea fasulla di fratellanza ha prodotto soltanto morte.
E la fratellanza bergogliana? Assomiglia a quella massonica; al cosmopolitismo ateo illuminista; è un altro tipo di fratellanza pagana.
Si diceva prima che ciò che ci rende fratelli, per un credente, è l’avere lo stesso Padre e la stessa Madre.
Bergoglio, invece, esalta la divisione!
Esalta la divisione religiosa, promuovendo la bontà dell’Islam e delle altre religioni, confondendo Cristo con Maometto ecc.
Esalta la divisione ecclesiastica: basti rammentare la sua celebrazione di Lutero, l’uomo che staccò dalla Madre Chiesa cattolica popoli di antica tradizione cristiana.
Ma se non abbiamo né lo stesso Padre nè la stessa Madre, lo ribadisco, non possiamo sentirci fratelli!
Tanto più che a dividerci si aggiungono anche le diverse morali, lingue, tradizioni ecc…
Su cosa si fonda allora la fratellanza bergogliana?
Sul relativismo assoluto: Bergoglio nega che abbia davvero importanza tutto ciò che invece, per un cattolico, è decisivo. A Lesbo, alcuni anni orsono, caricò sull’aereo 12 immigrati, tutti rigidamente, volutamente, unicamente islamici. E ogni volta che parla di accoglienza, mai ricorda che accanto al pane, dovremmo dare a chi viene da noi ciò che di meglio abbiamo ricevuto: la Fede cristiana!
Bergoglio, messi da parte i valori fondanti, la Fede, la Chiesa, la patria… propone una fratellanza simil-comunista, simil-massonica, che altro non è che il regno del caos e della divisione: una Babele di religioni, chiese, lingue, usi e costumi non diversi, ma confliggenti!
Lottare per l’identità cristiana, allora, non significa essere divisivi, ma ricordare che non esiste unità vera fuori dalla Verità.
Che tutti gli altri sognino di un mondo di fratelli (di “cittadini” modello rivoluzione francese; di “confratelli frammassoni”; di “camerati”, di “compagni”) è solo una falsificazione della fratellanza che Cristo ci ha indicato. L’uomo secondo Bergoglio più che non avere nulla che lo divide e separa dagli altri, non ha più nulla che possa davvero unirlo.
Marco Tosatti
6 Giugno 2019 Pubblicato da  29 Commenti --

Uomini giusti ai posti giusti / 25

Benvenuti alla puntata numero venticinque di Uomini giusti al posto giusto. Venticinque! Un bel traguardo per la nostra rubrichina nata quasi per gioco il 26 novembre dell’anno scorso.
Ma bando ai sentimentalismi e incominciamo subito con un uomo giusto al posto giusto per eccellenza, ovvero il padre gesuita James Martin, paladino della causa LGBT, il quale in un tweet di qualche giorno fa ha scritto: “A tutti i miei amici LGBT, cattolici e non: buon mese dell’orgoglio gay. Siate orgogliosi della vostra dignità, che vi è stata data da Dio, del vostro ruolo nel mondo e dei vostri numerosi contributi per la Chiesa. Poiché siete stati ‘fatti meravigliosamente’ da Dio (Salmo 139)”.
Non è stupendo? Una volta, quando la Chiesa non era ancora in uscita,  maggio era consacrato alla Madonna e giugno al Sacro Cuore. Adesso maggio è consacrato al ramadan e giugno all’orgoglio gay. La Chiesa cattolica coglie i segni dei tempi e gli uomini giusti al posto giusto indicano la strada!
Come dite? Che a voi sembra tutto blasfemo e che fino a prova contraria l’omosessualità resta “oggettivamente disordinata”? (Catechismo Chiesa cattolica, n. 2358). E che per il suddetto Catechismo più che ai gay pride le persone omosessuali sono “chiamate alla castità”? (n. 2359).
Guardate, non so come fare con voi vecchie comari fomentatori della coprofagia sgranarosari assorbiti da voi stessi restaurazionisti ideologici. A volte mi sembra di sprecare il mio tempo. Meno male che c’è sempre qualche gesuita pronto a regalare segni di speranza.
Anzi, ultimamente è stata la stessa prestigiosa Pontificia Università Gregoriana, l’ateneo dei gesuiti, a lanciare un segnale inequivocabile. Lo ha fatto ospitando una bellissima e assai opportuna mostra fotografica sull’ateismo e l’incredulità, con la partecipazione straordinaria di una coppia omosessuale, un trans-umanista e una strega. Allestita proprio nell’atrio dell’ateneo, così che tutti la possano/debbano vedere, la mostra, intitolata Miscredenze (che bello!), presenta ritratti e storie di atei e non credenti di tutto il mondo. Infatti è stata organizzata in concomitanza con una grande conferenza sull’ateismo e sulla cultura della miscredenza che si è tenuta sempre presso l’Università Gregoriana, con l’imprescindibile collaborazione della facoltà di teologia.
Come dite? Che siete senza parole? Ma certamente: senza parole per un così preclaro esempio di lungimiranza nel dialogo…
Come dite? Che siete senza parole per lo sconforto?
Beh, lasciate che ve lodica: io penso che il vostro essere cristiani inflessibili superficiali mummie da museo cortigiani lebbrosi musi lunghi autoritari elitari sia proprio senza speranza.
Come restare indifferenti a una così nobile iniziativa? Tanto più che è stata inserita in una “ricerca multidisciplinare guidata dall’Università del Kent e con  il Pontificio consiglio della cultura nel ruolo di co-hosting nel quadro del dialogo con i non credenti”.
Come dite? Vi piacerebbe sapere come avrebbe reagito Sant’Ignazio? Ma basta con questo sguardo rivolto al passato! Non siate i soliti signor e signora Piagnistei con la faccia da sottaceto timorosi di danzare paurosi di tutto che cercano certezza in ogni cosa! È tempo di accogliere, integrare, discernere!
Come dite? Che è semplicemente scandaloso che proprio là dove c’è la statua di Nostro Signore gli studenti siano accolti dalla foto di un uomo che dice di aver contratto  un “matrimonio” omosessuale con un compagno che nella didascalia è definito suo “marito”?
Basta! Sono stanco delle vostre provocazioni di cristiani chiusi tristi intrappolati pagani piccoli mostri! E a quello studente provocatore che nella casella dedicata ai commenti sulla mostra ha scritto “Satanico” vorrei consigliare, misericordiosamente, di leggere ogni giorno, prima e dopo i pasti, i tweet del padre James Martin. Mandandoli a memoria.
Ed eccoci ora nella bella Collegiata di Santa Maria Assunta di Montecassiano (Macerata), dove, nell’approssimarsi delle elezioni europee, è stata celebrata una Santa Messa con la bandiera bludell’Europa stesa sopra l’altare. Che meraviglia!
Ma non è stato l’unico caso, perché anche alla Spezia, nella chiesa di Nostra Signora della Salute in piazza Brin, nel giorno del voto per il rinnovo del parlamento europeo sull’altare è stata posta la bandiera blu con le dodici stelle gialle. E si tratta della stessa chiesa nella quale il signor parroco qualche giorno prima aveva  suonato le campane a lutto in segno di protesta durante la presentazione di un libro edito da una casa editrice a lui non gradita.
Non trovate bellissimo questo uso anticonformista di altare e campane da parte di uomini giusti ai posti giusti!
No? Come dite? Che nel documento su Osservanza delle norme liturgiche e ars celebrandi il Vaticano vieta espressamente tutte quelle forme di abuso liturgico e di spontaneismo che attraverso l’utilizzo di arredi e simboli inadeguati possono rasentare il ridicolo?
Basta! Siete i soliti ideologi dell’astratto fondamentalisti untuosi e idolatri che hanno il cuore amaro come l’aceto chiusi nella formalità di una preghiera gelida!
E che dite ancora? Che secondo voi quei preti lì ignorano che la bandiera dell’Europa si ispira alla corona di stelle della Madonna?
Ecco! Oltre che cristiani da pasticceria anestetizzati deboli fino alla putredine dal cuore nero cavillatori moralistici siete pure calunniatori!
E trasferiamoci nella bella Emilia, dove in quel di Marzabotto, in provincia di Bologna, i musulmani hanno organizzano l’iftar (il banchetto serale alla fine del digiuno del ramadan) proprio sul sagrato di fronte alla chiesa, e senza che il parroco, a quanto pare, ne venisse informato.
Come dite? Perché sul sagrato di fronte alla chiesa con tanti altri posti che ci sono? Oh bella, pare che i giardini pubblici fossero occupati da un’altra manifestazione.
E come dite ancora? Che ci sarà pure un terzo posto possibile lasciando perdere il sagrato della chiesa e i giardini pubblici? Oh bella, ma siete proprio… vabbè, ormai lo sapete che cosa siete.
E volete sapere perché il sindaco (anzi la sindachessa, donna giusta al posto giusto) ha dato il permesso? Ma che domande! Per l’integrazione, ovviamente!
E chiudiamo con uno di quegli uomini giusti al posto giusto che riempiono di commozione per quanto sono giusti e al posto giusto. Mi riferisco al vescovo di Cairns (Australia) James Foley, il quale ha reagito duramente alla protesta di alcuni fedeli cattolici che hanno voluto recitare un rosario di riparazione dopo che, su invito del vescovo stesso, rappresentanti buddhisti e musulmani hanno partecipato a una celebrazione interconfessionale all’interno della cattedrale di Santa Monica e un buddhista ha pure impartito una “benedizione”.
I fedeli che hanno recitato il rosario, ha detto il signor vescovo, incoraggiano “ignoranza, bigotteria e fanatismo”, perché in questo nostro tempo le cerimonie interconfessionali sono sempre più necessarie. La cattedrale “è il più grande spazio di culto in città, e sono felice che venga usato da altri gruppi religiosi”.
Ben detto! Monsignor Foley, che è anche sostenitore della “sessualità multipla”, ha poi spiegato che i fedeli bigotti hanno chiaramente agito “contro l’insegnamento della Chiesa” e che è “di enorme disturbo” che ci siano persone così.
Ve l’ho detto che c’era da commuoversi.
Come dite? Che voi veramente non siete mica tanto commossi ma molto molto irritati?
Alt! La misura è colma! Ha ragione monsignor Foley! Voi cattolici chiusi nella formalità di una preghiera gelida avari sterili cavillatori moralistici contemplativi distanti siete di enorme disturbo, lo sapete?
Per oggi meglio chiudere qui.
Aldo Maria Valli

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