AVVENIRE ESULTA PER IL RITORNO DELLA TRATTA DEI CLANDESTINI.
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, vi invito a leggere – non dopo pranzo, se volete starmi a sentire – l’editoriale che Avvenire ha dedicato alla riapertura delle rotte della tratta dei neo-schiavi, e cioè allo sbarco dei clandestini della Ocean Viking, avvenuto in maniera tale che la nave della ONG non potesse essere fatta oggetto di quello che è un decreto a difesa della legalità, e dei confini dello Stato, e teso a combattere il mercato dei migranti clandestini.
Leggetelo. E nel contempo prendete nota della notizia – che non ho trovato nelle prime pagine di nessuno dei grandi giornali collegati al Partito del Governucolo. E cioè che da un giorno all’altro lo Stato, cioè voi ed io, spenderemo ogni giorno non più 21 euro, per finanziare il business dell’accoglienza, ma 42 euro. Quarantadue euro. In un Paese in cui sempre più persone inseguono il miraggio di un lavoro, anche se mal pagato, anche se precario, e in cui curarsi diventa sempre più costoso, per tutti.
Leggete il fondo di Tarquinio, e non dimenticate che questa Chiesa ha un interesse nel giochino, Altroché. Leggete e capite come l’ipocrisia clericale talvolta sia più forte, evidente e manifesta nei laici clericalizzati. Ormai chiunque sappia leggere e abbia voglia di documentarsi sa che cosa si nasconda dietro lo slogan di “Salvare vite”: un gigantesco giro di interessi, ideologie che mirano alla sostituzione etnica, la connivenza delle ONG con gli scafisti. Lo sanno tutti quelli che vogliono sapere. E il gigantesco giro di affari anche da noi. Che adesso, grazie alla decisione del Governucolo, si può rimettere in moto a pieno ritmo. A 42 euro al giorno, e con la benedizione della Chiesa e di Avvenire. Una presa in ostaggio, anzi più di una, però c’è, ci sono, Avvenire: quello di un intero Paese che a questi giochi luridi nella sua grande maggioranza è contrario, e quello della ragione e del buon senso, e dell’onestà. Anche per Avvenire, evidentemente, Pecunia non olet.
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Nessuna presa in ostaggio, finalmente. Esitazioni, calcoli, trattative romane e inter-europee dietro le quinte, sì. E questo ci sta pure. Ma niente più giochi di parole e di (pre)potenza sulle teste di esseri umani in fuga dalla Libia e salvati in mare da una nave della nostra Guardia costiera o dall’imbarcazione di un’organizzazione umanitaria. E niente avvisi di garanzia e notifiche di sequestro del mezzo a chi si è adoperato perché nessun altro perdesse la vita. Era ora.
Sabato la “Ocean Viking” ha potuto far approdare a Lampedusa il suo dolente piccolo-grande carico di umanità: 82 uomini, donne e bambini. Con un volontario e volenteroso anticipo di revisione delle sballate regole di Dublino (quelle che inchioderebbero nel Paese di primo approdo tutti i richiedenti asilo), soltanto un quarto di loro resterà in Italia, le domande di asilo dei tre quarti restanti saranno invece valutate in pochi altri Stati dell’Unione Europea, in prima fila Germania e Francia, i due Paesi che già ci precedono nella classifica dell’accoglienza dei rifugiati (1.100.000 in terra tedesca, quasi 460mila in terra francese, circa 300mila nel Bel Paese). Infuria, però, la solita guerra di parole. E anche questo ci sta. Ognuno può dire la sua, possibilmente con rispetto per persone e fatti. L’importante è che le parole d’ora in poi la smettano di far male alla gente, e soprattutto ai più deboli e ai più manipolabili. Perché anche in tempi come questo, quando ci si vorrebbe far credere a tutto e al contrario di tutto, il male esiste così come esiste il bene. E ci sono cose che sono certamente bene e cose che sono altrettanto certamente male. Per tutte quelli che hanno coscienza e cuore, credenti e non credenti, di sinistra o di destra, moderati o radicali. È da questa consapevolezza del bene e del male che discendono i princìpi. E in Italia, si spera, ora i princìpi tornano a valere tutti. Anche quel principio per cui a nessuna persona in pericolo un Paese civile nega soccorso e un luogo sicuro di prima accoglienza. Un principio solare, che ha come conseguenza diretta, ma anche in qualche modo come premessa essenziale, il fatto che il colore della pelle delle persone in pericolo, la loro condizione economica, il loro status giuridico non possono influire su questa umana dedizione e non devono mai vanificarla.
Il principio del soccorso e dell’accoglienza, secondo umanità e ragionevolezza, è un principio così elementare che a qualcuno è sembrato superfluo, a qualcun altro superato e qualcun altro ancora, proprio qui in Italia, degno di essere “sporcato” (cioè criminalizzato) da norme senza luce e senza alta legalità, norme scritte con la stessa cattiva intenzione di certi scarabocchi sui muri e sui monumenti che marcano in modo quasi animalesco il territorio e insudiciano le nostre città. Le hanno inserite in decreti chiamati “sicurezza”. Non finiremo mai di vergognarcene. E non verrà mai troppo presto il giorno in cui le cancelleremo, ripulendo idealmente i muri d’Italia. E le porte e le finestre che ogni muro deve avere.
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Marco Tosatti
16 Settembre 2019 55 Commenti --
https://www.marcotosatti.com/2019/09/16/avvenire-esulta-per-il-ritorno-della-tratta-dei-clandestini/
L’UNIONE EUROPEA E LE ONG FANNO PARTE DELLA STESSA RETE CHE FAVORISCE L’ IMMIGRAZIONE ILLEGALE
Da Berlino, Confidenziale
Alla fine di luglio di quest’anno 102 ONG, per lo più europee, hanno pubblicato un manifesto intitolato “The EU must stop the criminalisation of solidarity with migrants and refugees” (L’UE deve fermare la criminalizzazione della solidarietà con i migranti e i rifugiati) . Dietro questa apparente critica alla presunta politica “migratoria” ostile dell’Unione Europea (UE) c’è una farsa monumentale e una grande ipocrisia poiché la realtà è che molte di queste ONG non agiscono come entità “indipendenti” dell’UE, ma che la loro attività e il loro reddito dipendono dall’aiuto di Bruxelles.
Possiamo dimostrare come l’UE e molte di queste ONG facciano parte dello stesso quadro “migratorio”. Le ONG che useremo come riferimento sono agenzie umanitarie sostenute dagli interessi di grandi capitali per espandere l’immigrazione come arma di distruzione sociale di massa in Europa. I loro programmi sulle “migrazioni”, che sono pubblici sulle loro pagine web, lo testimoniano in modo preciso.
Abbiamio selezionato 8 delle ONG più rilevanti delle 102 che sottoscrivono il breve documento e i dati sono rivelatori. 6 di queste sono finanziate dall’Unione Europea e hanno anche il sostegno economico di agenzie pubbliche statali nazionali, grandi aziende, banche e fondazioni private che controllano con mano di ferro le attività economiche della povertà nel mondo. Vediamo
Abbiamio selezionato 8 delle ONG più rilevanti delle 102 che sottoscrivono il breve documento e i dati sono rivelatori. 6 di queste sono finanziate dall’Unione Europea e hanno anche il sostegno economico di agenzie pubbliche statali nazionali, grandi aziende, banche e fondazioni private che controllano con mano di ferro le attività economiche della povertà nel mondo. Vediamo
PICUM
Questa ONG, uno dei firmatari del manifesto, chiamato Piattaforma per la cooperazione internazionale sui migranti irregolari, è una rete di organizzazioni che affermano sul loro sito Web “lavora per garantire la giustizia sociale e i diritti umani dei migranti irregolari”. PICUM ha ricevuto sovvenzioni dalla Commissione europea, nel 2017, per oltre 600 mila euro e dalle onnipresenti “Open Society Foundations” di George Soros, 700.505 euro. In totale PICUM ha incassato oltre un milione di euro in sovvenzioni da parte di istituzioni pubbliche e private. La loro agenda globalista, come si dice nel loro Piano strategico 2016-2020, è “aiutare l’immigrazione irregolare, indipendentemente dallo status di immigrazione”. Detto piano a sostegno dell’immigrazione clandestina, inserito in uno specifico rapporto.
OXFAM
La multinazionale OXFAM è uno degli imperi più noti della carità sociale e quelli che muovono più denaro. Nel 2018, ha ricevuto 37 milioni di euro da donatori privati, mentre dal pubblico ha ottenuto 34 milioni di euro. Solo dall’Unione Europea OXFAM ha ricevuto quasi 20 milioni di euro nel 2018. Nel frattempo, OXFAM è autorizzato a diffondere commedie “migratorie” come per “condannare” nel gennaio di quest’anno l’Unione Europea per “condizioni disumane nelle campagne” dei rifugiati di Lesbo “.
La particolarità di OXFAM, come tante altre ONG, è che oltre ad essere finanziato dall’Unione Europea, riceve donazioni da società e banche dell’indice azionario spagnolo IBEX35 (La Caixa e Banc Sabadell), Inditex o Acciona, che ringrazia per il suo supporto , citazione testuale “per porre fine alla povertà nel mondo e condividere i nostri valori”
Non è meraviglioso vedere come il capitalismo finanziario sia implicito nel “porre fine” alla povertà nel mondo “condividendo i valori” e sovvenzionando le ONG come OXFAM, mentre quel capitale, d’altro canto, fa affari con l’industria militare della NATO ed è complice con le multinazionali che sfruttano l’Africa?
Ad esempio, ACCIONA, uno dei donatori di OXFAM, è un appaltatore dell’esercito americano e del Ministero della difesa spagnolo (anche per progetti civili) mentre Caixabank è profondamente coinvolto, insieme ad altre banche e società spagnole (Telefónica , BBVA, Iberdrola, Bankia, Caja Astur, Caja Duero), nel finanziamento del complesso militare-industriale spagnolo (NATO)
Migration Policy Group
“Migration Policy Group”, MPG, è un altro organismo pro “migrazione” e pro-Atlantista con sede a Bruxelles che si definisce Think-tank (o “laboratorio di idee”) il cui obiettivo, si dice, è “integrazione, migrazione e lotta contro la discriminazione” bene, mentre pensano che i progressi. MPG è strettamente legata ai principali organi dell’Unione europea (Commissione, Consiglio e Parlamento) e ha anche il supporto di un noto interventista NATO e arma di propaganda, l’OSCE, (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ). Chi è uno dei donatori più famosi dell’MPG? Sì, l’avete indovinato, la “Soros Open Society”.
Uno dei membri del consiglio di amministrazione di MPG è Carmen Claudín, figlia della storia del PCE, Fernando Claudín, un politico che finì per arrivare al PSOE due anni prima della sua morte. Carmen Claudín è una ricercatrice del CIDOB, un altro pensatore anche dell’Atlantista (NATO), che è sponsorizzato da enti pubblici catalani (Municipio / Generalitat) e privati (La Caixa). Il CIDOB è collegato alla Soros Open Society (il precedente direttore del CIDOB, Jordi Vaquer è l’attuale CEO di Open Society InformativeforEurope, con sede a Barcellona). Claudin si è distinto per essere un militante Russofobo esperto nello scrivere articoli contro la Russia.
RED ACOGE
La ONG spagnola RED ACOGE, è un organismo disponibile sulla costa del Mediterraneo per l’accoglienza e l’emancipazione degli immigrati finanziata da numerosi ministeri spagnoli (istruzione, sanità, migrazione e presidenza) e anche dall’Unione europea (asilo, migrazione e fondo per l’integrazione e fondo sociale europeo). Più di 1 milione di euro in sovvenzioni hanno ricevuto ACOGE nel 2018, come registrato nel suo bilancio. Va da sé che per ACOGE uno dei suoi principi, secondo il suo rapporto pubblicato lo scorso anno, “è la difesa di un modello di cittadinanza, non configurato in base alla nazionalità”. Cioè, ACOGE è chiaro che l’identità nazionale deve scomparire e le due ammiraglie o cavalli di Troia del progressismo entrano in gioco: “multiculturalismo” e il suo sottoinsieme, “diversità”, come ha sottolineato il sociologo di sinistra svedese , GöramAdamson.
ASSOCIAZIONE COMMISSIONE CATTOLICA DI MIGRAZIONE SPAGNOLA (ACCEM)
Probabilmente, le ONG meglio trattate e sovvenzionate dallo Stato e dalle compagnie private sono quelle di orientamento religioso, come nel caso dell’ACCEM cattolico, multinazionale tra le multinazionali della lobby dell’immigrazione e dei “rifugiati accolti”, superato solo dalla sorella Cáritas. L’ACCEM dipende organicamente dalla Conferenza episcopale, come Cáritas, quest’ultima probabilmente la ONG che riceve la maggior parte del denaro pubblico e privato da tutte le ONG, almeno in Spagna e in Italia.
Secondo il suo presidente, Pedro Puente Fernández (Memorie del 2016-2017), “continueremo a costruire una società più giusta, inclusiva, tollerante, consapevole e orgogliosa della diversità”. Il cattolicesimo senza confini alla ricerca della diversità, il nuovo strumento semantico per definire un’agenda globalista
I finanziatori pubblici ACCEM includono l’UE con cinque agenzie (Fondo sociale europeo, Fondo europeo per i rimpatri, Fondo europeo per i rifugiati, Fondo per l’asilo, Migrazione e integrazione e Fondo europeo per l’integrazione), diversi ministeri spagnoli come Interno, migrazione e salute e una giungla infinita di entità locali (comuni e consigli) in tutta la geografia spagnola.
L’elenco dei finanziatori privati di ACCEM è noioso: La Caixa, Gas Natural, Ibercaja, Iberdrola, Garrigues, Caja de Burgos o Mercadona, tra gli altri. Tuttavia, il 96,8% delle sovvenzioni ACCEM nel 2017 erano statali, il cui importo ammontava a 43,6 milioni di euro
L’ACCEM è utilizzato come promotore anche dalle femministe ultra-radicali della rivista sovvenzionata Pikara Magazine (quella di Irantzu Varela) o dall’ONG femminista Women in Equality che elogiano un programma di questo ACCEM contro gli “odiatori” del cyberspazio. L’ACCEM sostiene misure per eliminare i discorsi di odio sui social network di fronte all’arrivo massiccio di immigrati, in linea con la legge sul bavaglio. Chiunque direbbe che l’alleanza tra la chiesa di Cristo e il femminismo non è possibile.
Tre opinioni lette su Google su ACCEM: 1) Permette il ripudio delle differenze; 2) consigliare su tutto ciò che ti serve per sistemare i documenti se ne sei sprovvisto . 3) Permette lo sfruttamento del lavoro dei propri dipendenti. Niente più domande, tuo onore.
CARITAS EUROPE
La più grande impresa di beneficenza sociale tra le grandi non poteva mancare, in questo caso la super-ONG della Chiesa cattolica Caritas Europa dedicata a corpo e anima per promuovere le “migrazioni” verso l’Europa al fine di aumentare le vocazioni, che stanno andando in numeri rossi L’UE sostiene questa ONG come si può vedere sul suo sito Web, in cui si afferma che “Questo sito Web è stato preparato con il sostegno finanziario dell’Unione europea”
Secondo il sito web della Caritas Europa, “La Commissione europea cofinanzia reti di ONG europee come la Caritas Europa per far progredire l’agenda sociale”, anche se più precisamente si dovrebbe dire che la Commissione europea finanzia una facciata della carità sociale cattolica per lasciare senza diritti sociale gli europei.
L’opacità nel finanziamento di Caritas Europa è tale che non c’è modo di conoscere l’importo economico assegnato dall’UE a questa organizzazione, o non l’abbiamo trovato. Immagino che in alcune newsletter come la DOCE (Gazzetta ufficiale delle Comunità europee) gli articoli milionari saranno inclusi nella Caritas Europa, dato il volume che sposta la sua filiale spagnola
Cáritas Española, fondata nel 1957 (ovviamente, non nella dittatura di Franco), tuttavia, se pubblica nelle sue ultime relazioni del 2017 ciò che ha ricevuto come aiuto pubblico e privato. L’importo assegnato dallo Stato spagnolo alla Caritas Spagna non era inferiore a 96,5 milioni di euro e il settore privato ha ottenuto 256,5 milioni di euro per un totale di oltre 353 milioni di euro. Ancora più ingente l’importo assegnato alla Caritas italiana e minore quello ad altri paesi. Un fatturato che solo le più grandi ONG del mondo o le grandi aziende spagnole e italiane muovono.
Caritas Spagna e Caritas Italiana sono ONG fortemente impegnate nell’immigrazione senza frontiere attraverso la cosiddetta rete “Migrants with Rights”, con l’obiettivo di sostenere l’arrivo di immigrati clandestini dall’Africa e da altri paesi, che sono quelli che prenderanno la parte del leone budget della promozione sulla costa per gli sbarchi migranti.
In questo senso, la Caritas Spagna ha recentemente pubblicato una dichiarazione di sostegno alla nave mercantile schiava Open Arms in cui affermano che “Le organizzazioni che integrano in Spagna la rete Migrants with Rights – Cáritas, CONFER, Justicia y Paz e la Commissione episcopale di Migrazioni – denunciamo la mancanza di iniziativa dei governi di Spagna, Italia e Malta in modo che le persone salvate a bordo delle navi “Open Arms” e “OceanViking” – inclusi molti ragazzi e ragazze – possano essere salvate e prese al porto sicuro ”. Migranti per grazia di Dio e per l’approvazione del “cardinale Soros”.
La Caritas Española, per sostenere e dare rilevanza al suo ruolo, ha sempre preso possesso di persone che si sono trasferite nelle élite del potere politico, militare, giudiziario ed economico della Spagna, con legami con l’Opus Dei, sebbene quel modello sia in contraddizione con i postulati di un’organizzazione cattolica che pretende di predicare solidarietà con i poveri. La solita ipocrisia della chiesa cattolica, per capirci.
Non è un caso, quindi, che Cáritas Española abbia avuto come presidenti José Sánchez Faba, (1997-2002), presidente ai suoi tempi del tribunale provinciale di Toledo, Rafael del Río (anni 2005-2017), ex direttore generale di la polizia con il PSOE, personaggio sinistro dove erano a capo delle fogne degli Interni negli anni della strumentalizzazione del terrorismo dell’estrema destra-Gladio-ETA nella transizione e l’ultimo presidente, Manuel Breton, un tenente in pensione ma ancora legato al mondo della sicurezza e della difesa come membro di EuroDefense-Spagna.
Che Cáritas Española si intrometta in paesi come il Venezuela non è una novità nel mondo oscuro delle ONG finanziate da capitali internazionali. L’ondata della Caritas contro il governo bolivariano può essere letta nel suo Rapporto del 2017. Citazione testuale: “Per più di quattro anni, il Venezuela ha subito una crisi umanitaria causata da una crisi politica e sociale che ha aggravato una situazione di disuguaglianza sociale sottostante . La mancanza di accesso al cibo di base, il crollo del sistema sanitario e il crescente clima di violenza hanno minato le condizioni di vita dei venezuelani e l’esercizio dei loro diritti “.
ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE CONTRO LA TORTURA
L’Organizzazione internazionale contro la tortura (OICT), un’altra delle ONG firmatarie, sembrerebbe persino un’istituzione lodevole se non fosse perché è una copertura sotto la quale è nascosto il più sordido fiore e crema americano. Come è possibile che un’istituzione chiamata Organizzazione internazionale contro la tortura sia, allo stesso tempo, finanziata da coloro che la promuovono?
I donatori ICOT sono, tra gli altri, FreedomHouse e il NED, due importanti fondazioni della CIA che vengono utilizzate per fare il lavoro sporco, promuovendo e finanziando i cambiamenti di regime nei paesi ostili agli Stati Uniti. E, ancora una volta, Soros Open Society appare come un donatore, oltre a quell’illustre “difensore” dei diritti umani e contro la tortura come il governo degli Stati Uniti. Ci sono molti commenti.
COMITATO INTERNAZIONALE DI SALVATAGGIO
L’International RescueCommitee (IRC) ha innumerevoli tentacoli “umanitari” sparsi in tutto il pianeta usando la propaganda degli audaci e della miseria come esca perfetta per reclutare mercenari della solidarietà, come fanno le altre ONG menzionate qui. L’IRC è una delle più potenti ONG che esercitano uno stretto controllo della povertà nei paesi in cui agisce per garantire il loro vassallo a favore del nuovo ordine capitalista.
Impresiona el cartello dei donatori privati del IRC: Intel, American Express, Paypal, la superbanca JP Morgan (USA), Google, IKEA, McArthurFoundation (socio de la CIA) Pfizer (farmacéutica), Silicon Valley, la poderosa Fundación Tides, la Fundación de Bill Gates, la financiera Morgan Stanley e varie fundazioni millonarie como la ebraica Jewish Communal Fund (il cuipatrimonio netto ha superato nel 2018 i 434 milloni di dóllari) apportando cada uno di loro tra i 100 mila 1 millóne di dóllari…e, una volta di più, appare l’ineffabile Soros e la sua Open Society apportando soltanto ” una limousune di 250 mila dollari.
Il britannico David Miliband è CEO dell’IRC ed è stato in precedenza segretario degli Esteri con il Primo Ministro e il criminale di guerra Tony Blair, dal 2007 al 2010. Miliband doveva sostenere attivamente la guerra in Iraq e richiedere un intervento militare congiunto da parte degli Stati Uniti e Regno Unito in Siria contro Assad. Se qualcosa non si adatta a quella “strana coppia” chiamata ONG umanitaria – guerre imperiali, dimmelo tu ….
Il britannico David Miliband è CEO dell’IRC ed è stato in precedenza segretario degli Esteri con il Primo Ministro e il criminale di guerra Tony Blair, dal 2007 al 2010. Miliband doveva sostenere attivamente la guerra in Iraq e richiedere un intervento militare congiunto da parte degli Stati Uniti e Regno Unito in Siria contro Assad. Se qualcosa non si adatta a quella “strana coppia” chiamata ONG umanitaria – guerre imperiali, dimmelo tu ….
L’abbiamo ripetuto a sazietà. Le ONG sono un fronte invasivo di interessi imperiali in paesi devastati militarmente da Washington. In primo luogo, le élite usano i media per preparare il terreno con la fabbricazione di notizie false (incubatore in Iraq, attacco al mercato a Sarajevo, Jugoslavia, falsi attentati di Gheddafi alla sua popolazione, attacchi di Assad ai suoi popolazione …), poi arrivano gli interventi militari della NATO (molte volte persino richiesti dalle stesse ONG, come in Libia) e infine le ONG sono incaricate di lavare la faccia dell’Occidente servendo rifugiati o sfollati, proteggendo “umanamente” quelli paesi al servizio del capitalismo aggressore.
Tutte le ONG precedentemente collegate, più le restanti 94, hanno un comune denominatore nella loro narrativa: parlano sempre in modo astratto delle origini della povertà, delle “migrazioni” e dei rifugiati, cioè i conflitti o le guerre sono “invisibili”, Non puntano il dito su colpevoli diretti o ordini del giorno specifici. Le uniche direttive che seguono, per quello che vengono pagate, sono le grandi aziende e le basi del complesso militare-industriale.
Le ONG più influenti spostano centinaia o miliardi di dollari-euro, ovviamente necessari per sostenere e sviluppare la loro attività “umanitaria” accompagnata, se del caso, dall’indottrinamento religioso e, soprattutto, per contenere le ribellioni sociali contro l’ordine stabilito, a meno che tale ordine non provenga dalla corda americana, nel qual caso le ONG agiranno come un determinato fronte interventista.
Nessuno può credere a questo punto che tutto quell’enorme ingresso economico che ricevono le ONG sia un fondo perduto senza generare un singolo vantaggio in cambio, specialmente quando i loro capi e il personale di primo livello ricevono un compenso eccellente, all’altezza di un manager di un Grande azienda multinazionale.
La ONG International RescueCommitee ha ottenuto, nel corso del 2018, un reddito operativo di 744 milioni di dollari, con un patrimonio netto (benefici) alla fine dell’anno di 220 milioni di dollari. Il suo CEO, il famigerato David Miliband, addebita $ 450.000 all’anno per aver detenuto il quartier generale di questa ONG “umanitaria”.
La ONG International RescueCommitee ha ottenuto, nel corso del 2018, un reddito operativo di 744 milioni di dollari, con un patrimonio netto (benefici) alla fine dell’anno di 220 milioni di dollari. Il suo CEO, il famigerato David Miliband, addebita $ 450.000 all’anno per aver detenuto il quartier generale di questa ONG “umanitaria”.
Un’ultima nota per tutti gli sciocchi utili che ridicolizzano la “cospirazione di Soros”. In effetti, il magnate ungherese-americano è quasi ovunque, controlla le fonti non solo della politica interna di molti Stati e istituzioni (1/3 del Parlamento europeo è ai suoi piedi), ma innumerevoli ONG, oltre a finanziare gruppi di media ultra-liberali, oppositori politici per suscitare controrivoluzioni cromatiche in paesi non addomesticati da Washington e dall’UE, sinistri fucsia, movimenti come MeToo, LGBTI e femminismo radicale.
Soros è un abile orchestratore autorizzato dal Deep State a proteggere gli interessi politici e geostrategici di Washington e Israele nel mondo. Il resto sono giochi floreali dialettici per fuorviare l’opinione pubblica.
Fonte: El espia digital
Traduzione: Lisandro Alvarado
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